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Autore Discussione: Vicenza inquinamento da kerosene fuoriuscito dall'oleodotto Nato  (Letto 3359 volte)
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« inserito:: Marzo 11, 2008, 05:54:29 pm »

Centinaia di telefonate di cittadini a vigili e pompieri, preoccupati per il forte odore di carburante
 
 
Vicenza

Maxi inquinamento da kerosene fuoriuscito dall'oleodotto Nato. Con un'onda inquinante che, partendo dall'Astichello, nella zona industriale di Cavazzale, ha attraversato Vicenza da nord a sud, sulla superficie del Bacchiglione. Con un allarme lanciato dall'assessore provinciale alle acque Paolo Pellizzari: «Siamo di fronte ad un vero e proprio disastro ambientale».

È accaduto ieri. Tutto è iniziato alle nove, quando ha cominciato a squillare il telefono del municipio di Monticello Conte Otto, con numerossissime segnalazioni di cittadini che parlavano di un forte odore di "gasolio" (ma era kerosene) in via Zanella e via Chiesa, lungo l'Astichello, e di una macchia oleosa sull'acqua. Il problema in realtà era insorto alle sette del mattino, ed era già stato rilevato dalla ditta che gestisce il tratto vicentino del maxi oleodotto dell'Aeronautica militare, che da Livorno arriva ad Aviano e rifornisce di kerosene le basi militari americane. I tecnici della ditta, la I.G. di Verona, avevano infatti rilevato un anomalo calo di pressione e si erano precipitati a Cavazzale.

È qui che si era verificata la perdita. E il danno ormai era fatto: ettolitri di kerosene si erano riversati e si stavano riversando nell'acqua, provocando già una morìa di pesci. Sul posto sono state mandate anche le squadre antinquinamento della Provincia, a cui si sono aggiunti i tecnici dell'Arpav. È stata sistemata una barriera oleoassorbente sull'Astichello, ma intanto l'onda di kerosene scendeva inesorabilmente a valle, verso Vicenza.

Già nel primo pomeriggio residenti del capoluogo hanno cominciato a telefonare ai vigili del fuoco e alla polizia locale per seganalare il forte odore di carburante che si avvertiva nelle zone di Ponte degli Angeli, San Pietro, nei pressi dell'ospedale all'altezza della ex motorizzazione, in viale Giuriolo e, in serata, lungo la stessa Riviera Berica. Il kerosene aveva raggiunto anche il Bacchiglione.

L'assessore Pellizzari s'è mosso personalmente, mentre precedentemente era stato allertato il prefetto e la stessa Digos. La sezione antiterrorismo della questura è intervenuta perchè l'estate scorsa lo stesso oleodotto era stato oggetto di un mancato attentato, nella zona industriale di Cavazzale, a poche centinaia di metri da dove ieri s'è verificato lo sversamento di kerosene.

Fino a ieri sera però gli investigatori della Digos si sentivano di escludere «al 99 per cento» di essere di fronte ad un attentato: la perdita di kerosene infatti sarebbe avvenuta in un tratto interrato dell'oleodotto, un punto praticamente impossibile da raggiungere senza uno scavo. Di fatto, l'ipotesi più accreditata è quella di una falla nella struttura "a camicia" della condotta: la struttura più interna si sarebbe rotta, la pressione del kerosene tra questa struttura e quella esterna avrebbe poi provocato la fuoriuscita per pressione del carburante.

Fino a ieri sera a tarda ora i tecnici dell'Arpav, dell'antinquinamento della Provincia e dei vigili del fuoco, arrivati con un gommone, hanno letteralmente inseguito l'onda di kerosene che attraversava il Bacchiglione, calando in acqua le barriere oleoassorbenti. Solo questa mattina si potranno fare i conti sui danni: «Di certo sono ingenti - ha detto l'assessore Pellizzari - Il timore è che il kerosene intacchi le risorgive. Ora dobbiamo solo lavorare per limitare questo inquinamento, comunque già gravissimo. Poi sarà il caso di capire di chi siano le responsabilità di un simile disastro».

Antonio Bochicchio.

Valerio Bassotto
 
da gazzettino.quinordest.it
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