LA-U dell'OLIVO
Aprile 25, 2024, 01:49:38 pm *
Benvenuto! Accedi o registrati.

Accesso con nome utente, password e durata della sessione
Notizie:
 
   Home   Guida Ricerca Agenda Accedi Registrati  
Pagine: [1]
  Stampa  
Autore Discussione: INTERVISTA A CORRADO GUZZANTI  (Letto 2536 volte)
Admin
Utente non iscritto
« inserito:: Marzo 03, 2008, 11:10:38 am »

3/3/2008 (7:33) - INTERVISTA A CORRADO GUZZANTI

"Campagna surreale per fortuna c'è Ferrara"
   
«Sarebbe un bel momento per la satira, ma ai politici non fa più male. Ormai l'hanno ingoiata»

RAFFAELLA SILIPO


TORINO
«Guarda che io mica so’ antifemminista, mica dico caa donna deve fa’ la calza, ormai me costa più de lana che compralla già finita dai cinesi». Corrado Guzzanti entra in modo obliquo ma irresistibile nel dibattito politico sull’aborto, l’elettorato cattolico, i rapporti tra Stato e Chiesa e il ruolo delle donne. Lo fa a suo modo, attraverso Padre Pizzarro, teologo con forte accento romanesco e fortissimo senso pratico, intervistato ieri da Serena Dandini a «Parla con me» su Raitre. Un po’ reticente a sposare le tesi di Giuliano Ferrara: «Al massimo jo detto a Giulià tanto pe’ fallo contento, famo ‘na cosa più piccola, a ste ragazze che abortiscono levamoje i punti della patente… Si non porti avanti a gravidanza allora non porti manco a machina, bò a lui non glie stava bene, vabbé... vo’ fa na cosa sua».

Guzzanti, e questa cosa sua di Ferrara come è nata?
«Mi sono appassionato. È uno degli episodi più surreali di questa stravagante campagna elettorale. Dal punto di vista satirico è un bel momento, per questo mi è tornata la voglia di fare qualcosa in tv: spuntano continuamente personaggi nuovi e non ci si limita più solo alla rissa Berlusconi-Prodi».

Il suo Pizzarro dice: «Stamo a fa er gioco delle tre carte peffà sembrà che semo tutti d’accordo, ma nun semo d’accordo fondamentarmente peggnente».
«Lo scenario è complesso, non riesce a stargli dietro nemmeno lui. Veltroni è prudentissimo e non raccoglie le provocazioni di Berlusconi, così sono rimasti Mastella e Casini ad attaccarlo. L’ho detto, è surreale».

Mastella è il sogno di qualsiasi autore satirico.
«Uno straordinario pezzo comico, quel suo “Mi dimetto per amore”. Ma anche Casini ultimamente ci dà tante soddisfazioni».

Lei in passato nell’imitare Veltroni è stato perfido.
«Perfido? Non direi, anzi mi rimprovero di essere troppo soft».

Ma se gli faceva dire «A Zigo Zago c'era un mago con la faccia blu. E io questo mago lo vorrei alleato!»
«Beh, Veltroni è così, lo sappiamo. Ma è stato finalmente capace di scollare la sinistra italiana dal suo immobilismo, è l’unica personalità in grado di inventare qualcosa di nuovo».

Perché ha buttato fuori De Mita?
«Povero De Mita, quasi mi fa tenerezza! Ho detto quasi, eh? L’uomo lo conosciamo, i suoi capricci sono divertenti, soprattutto è fantastico sentirlo ancora parlare in modo cauto, barocco, democristiano. È la politica di una volta, adesso quel linguaggio è morto, al posto abbiamo Calderoli che insulta i terroni».

Abbiamo i politici che ci meritiamo? Lei scrive nel Libro di Kipli: «Se i partiti non rappresentano più gli elettori, cambiamoli questi benedetti elettori».
«E’ che a volte non resta che ridere, davvero. L’umorismo è il solo modo per affrontare argomenti seri senza pregiudizi».

Qual è la cosa più nuova di questa campagna elettorale?
«L’effetto Grillo: non so immaginare su chi si abbatterà, ma la gente è sempre più infuriata contro la casta».

E la cosa più vecchia?
«La caccia all’elettorato di centro. Ma chi sarà mai ‘sto elettorato di centro, io se fossi il Papa gli direi ai cattolici non ci venite proprio in piazza San Pietro, fate piuttosto qualche opera buona, che so andate a raccogliere qualche sacchetto di rifiuti a Napoli..:»

Già, Napoli. Che mi dice di Bassolino?
«Dico che - fatte salve le responsabilità individuali - è una cosa tipicamente italiana, trovare un capro espiatorio. E poi lavarsene le mani. Beh, in questo caso letteralmente».

E la caccia alle candidate donne che si è scatenata? Prima Berlusconi con la Brambilla, poi Veltroni con la Madìa...
«La politica è da sempre ferocemente maschile e maschilista e usa le donne solo come immagine. Io se fossi una donna mi sentirei offesa da tutto il repertorio di frasi fatte “le donne hanno una marcia in più... sono empatiche...” e, sottointeso, “state a casa che ci pensiamo noi”. Trovo sessista qualsiasi trattamento differenziato: siamo persone . E ci sono esponenti politiche donne ottime, penso a Emma Bonino. Ma anche a Rosi Bindi».

E la Santanché che dice che Veltroni non le piace «né come politico né come uomo»?
«Beh, è il massimo, giudicare il candidato premier dal profumo. Sa piuttosto qual è il problema?».

Qual è?
«Che purtroppo ormai ai politici la satira non fa più male, hanno inglobato la loro parodia, sono andati oltre. Anche la satira ha bisogno di essere cambiata, per questo non faccio più imitazioni ma uso personaggi che mi sevono come commentatori».

Allora l’ultima domanda la facciamo a Pizzarro. Padre, lei crede che i valori...
«Ma lascia perdere il credere… credo credo. Noi stamo a lavorà! Questo è lavoro! I valori? Ma che sei matta, me fai spaventà… stamo ar Medioevo proprio».

da lastampa.it
Registrato
Pagine: [1]
  Stampa  
 
Vai a:  

Powered by MySQL Powered by PHP Powered by SMF 1.1.21 | SMF © 2015, Simple Machines XHTML 1.0 valido! CSS valido!