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Autore Discussione: E Castagnetti critica i Radicali: "Nel Pd non c'è spazio per le loro iniziative  (Letto 2964 volte)
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« inserito:: Febbraio 23, 2008, 11:29:07 pm »

23/2/2008 (11:36) - IL NODO DELLE CANDIDATURE - TENSIONI TRA I DEMOCRATICI

I cattolici del Pd in rivolta per le liste
 
La Binetti: no a Veronesi ministro.

E Castagnetti critica i Radicali: "Nel Pd non c'è spazio per le loro iniziative "


ROMA
Nuova bufera nel Pd dove si registrano i primi malumori sulle liste. Dopo la candidature di Umberto Veronesi (capolista in Lombardia) ed Emma Bonino (probabilmente al Nord), gli ex popolari fanno sentire la loro voce e puntano ad un "bilanciamento", cercando nomi validi, esterni ai partiti ma pur sempre cattolici, da inserire nelle liste.

Paola Binetti boccia la candidatura di Veronesi: «Chiunque si candidi con il Pd deve rispettare la carta dei valori, il codice etico, il programma», afferma la senatrice Teodem, in un’intervista al Giornale. Quanto a Umberto Veronesi per la Binetti è «una medaglia a due facce. In lui c’è tanto dell’uomo di cura quanto dell’uomo che ha assunto posizioni in netto contrasto con la cultura cattolica». E se qualcuno lo proponesse come ministro della Salute? «È una posizione che non prendo nemmeno in considerazione», risponde la Binetti.

Anche Castagnetti critica le scelte di Veltroni. Secondo il presidente dell’associazione "I Popolari" l’accordo con i Radicali «non è stato concordato e comporta molti rischi». «Il problema - ha sostenuto Castagnetti - si riassume in una domanda: se fosse stato detto sin dall’inizio che dietro l’angolo ci sarebbe stato l’accordo con i Radicali, sarebbe mai nato il Pd?». Castagnetti ha poi ammonito: «Non c’è spazio per le iniziative estemporanee dei Radicali e c’è il rischio che questa intesa ci faccia regredire verso una federazione di ritorno di più partiti». Comunque, ha aggiunto , «mi pare che Veltroni abbia capito la determinazione dei cattolici democratici nel porre queste condizioni e si sia mosso di conseguenza».

Il lavoro di "bilanciamento" della componente cattolica del Pd è stato avviato da giorni. Molto attivi in questo senso Dario Franceschini e Beppe Fioroni. L’appuntamento clou è per il prossimo 27 febbraio, giorno della convention dell’area cattolica del Pd. Un appuntamento non organizzato per rispondere al pressing o all’accordo con i Radicali ma, assicurava Franceschini giorni fa, organizzato da prima della campagna elettorale e certo molto «utile». Un evento, spiegava la senatrice teodem Paola Binetti, con cui non si vuole organizzare una corrente, ma certo «un momento di incontro con le associazioni del mondo cattolico, da Sant’Egidio alle Acli a tutte le associazioni del terzo settore».

La chiusura sarebbe affidata proprio a Walter Veltroni e per questo, tra gli ex popolari, c’è chi immagina che proprio quel giorno il segretario potrebbe annunciare un altro nome, o magari due, in questo caso espressione del mondo cattolico. D’altronde, si fa notare, «il segretario sta adottando una tecnica di centellinamento, ogni due o tre giorni lancia uno o due nomi, e magari il 27 potrebbe annunciarne uno proveniente dall’area cattolica». Un passaggio atteso, perché certo il malumore sui Radicali c’è. E la sicurezza che alla fine restino fuori Marco Pannella e Sergio D’Elia ancora no, il che potrebbe anche far saltare tutto. Di certo, osservava oggi Beppe Fioroni, si vigilerà sul fatto che sul fronte dei nomi radicali in lista «si rispettino le regole» e che «il programma non cambi di una virgola». Ma anche sul nome di Umberto Veronesi, confida un parlamentare, «c’è qualche mal di pancia».

da lastampa.it
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