Admin
Utente non iscritto
|
|
« inserito:: Febbraio 21, 2008, 11:32:07 pm » |
|
SPETTACOLI & CULTURA
Un reportage tra chi combatte la sindrome della nostra way of life un viaggio in luoghi che crediamo veri, piccoli eroi che fanno funzionare il Paese
Libri, l'Italia che resiste
di DARIO OLIVERO
PLASTICA Breve esperimento. Osservate in questo preciso momento gli oggetti intorno a voi. Tutti, pareti e pavimento, infissi alle finestre, portapenne, penne, tavoli, orologio da polso, occhiali, vestiti. Poi passate agli odori, profumi, deodoranti, quello che viene dalla strada di sotto, quello del caffè nel bicchierino della macchinetta. Adesso individuate quante di queste cose sono il risultato o comportano per la loro produzione un processo chimico. Ora la parte più difficile: scoprite come potreste farne a meno. Perché, questo è l'esperimento, da questo momento in poi quegli oggetti, quegli odori, quei prodotti sono il vostro nemico, la vostra kriptonite. Il vostro corpo, il vostro naso, la vostra pelle, appena entrati in contatto con essi, si ammalano. Benvenuti in una trama fantascientifica neanche troppo originale: esseri umani colpiti da un virus alieno che li rende allergici al loro mondo. Invece è tutto vero. Esiste un esercito invisibile nel nostro Paese, come in altri nel mondo, che soffre di una patologia detta sensibilità chimica multipla. Non si sa perché colpisce, non si sa come curarla se non con costosi farmaci (ovviamente niente mutua) che fanno stare meglio per un po'. Caterina Serra ha scritto un reportage incontrando alcune delle persone colpite. Si intitola Tilt (Einaudi, 14 euro). Gente che di colpo è costretta a buttare fuori di casa i propri mobili, togliere la vernice dalle pareti, rinunciare a maneggiare un cd e in alcuni casi, dormire all'aperto o addirittura in macchina, non poter entrare in una sala operatoria, non poter parlare con un amico che si è lavato con un sapone profumato, non poter andare più al bar. Sono fragili come cristalli, sono costretti a inventarsi qualcosa ogni giorno. Dice una di loro con parole che valgono per tutti: "Quasi che un dio un po' sadico ci mettesse alla prova, si divertisse a farci arrivare al limite delle nostre forze, Vediamo cosa sai fare, vediamo come te la cavi ora". Un inno alla vita.
I NOSTRI EROI Alcuni luoghi comuni in cui è difficile non essere caduti almeno una volta. Questa è l'Italia, che ci vuoi fare. Stavolta me ne vado all'estero. Dovremmo fare come in Svezia, lì sì che il pubblico funziona. Dovremmo fare come in Germania, lì sì che le politiche ambientali funzionano. Dovremmo fare come in Arabia, lì sì che i ladri li sanno punire. Dovremmo fare come in Spagna, lì sì che si sanno ancora divertire. E così via, signora mia. Ed ecco una serie di fatti (non parole) che smontano tutti questi luoghi comuni. All'istituto Leon Battista Alberti di Rimini hanno inventato motorini a metano. A Verbania i trasporti pubblici sono gratuiti. A Casalmaggiore (Cremona) per invogliare a ridurre il consumo di acqua minerale dalle fontanelle pubbliche esce acqua frizzante. A Castelbuono in Sicilia il servizio di nettezza urbana lo fanno con gli asini e non con i camion. A Scandiano (Reggio Emilia) i vigili urbani utilizzano il principio opposto a quello della tolleranza zero: se uno parcheggia correttamente l'auto si ritrova una non-multa, cioè un bigliettino di ringraziamento e di riconoscenza per la civiltà dimostrata e le soste selvagge diminuiscono. A Sogliano (Cesena) con i soldi che fa guadagnare una discarica d'avanguardia si finanziano bonus per le prime case dei cittadini. E così via, signora mia. E' l'impressionante, meravigliosa e consolante serie di esempi dell'Italia che funziona nonostante tutto raccolta da Massimo Cirri e Filippo Solibello nella loro trasmissione radiofonica Caterpillar. I nostri eroi sono amministratori, sindaci, professori, preti, medici. Si intitola Nostra eccellenza (Chiarelettere, 12 euro).
BELPAESE Esiste una differenza tra realtà oggettiva e realtà percepita. La lingua tedesca ha due termini per indicarle. Per farla mostruosamente breve e semplice, dai e dai che questa idea si è fatta strada nel pensiero occidentale (in Oriente per molti è sempre stato pacifico), si è arrivati a pensare che la realtà oggettiva altro non è che una delle possibili percezioni di essa. Torniamo sulla Terra, anzi in Italia. Cristiano De Majo e Fabio Viola hanno scritto Italia 2, viaggio nel Paese che abbiamo inventato (minimum fax, 16 euro). Il libro è un esempio di come sia difficile, soprattutto in tempo di televisione e di quella che loro stessi chiamano "smaterializzazione", stabilire dove incomincia la realtà, o meglio dove è finita. Che cosa è Cogne? E' il paesino della Valle d'Aosta che si è desertificato perdendo la sua economia pastorale e rinascendo nel turismo o quello del plastico televisivo che ricostruisce uno dei delitti italiani che più hanno colpito l'opinione pubblica? Che cosa accomuna nella percezione di due disincantati osservatori, la comunità di Damanhur, nazione new age nel cuore del Piemonte, con il gigantismo nato dal carisma di un uomo che circonda i luoghi di Padre Pio? Dove incomincia la memoria e dove invece il voyerismo quando si visita la risiera di San Sabba? Che cosa rende Predappio una specie di Graceland? Chi sono quei guerrieri della domenica che organizzano battaglie ad aria compressa? Perché Sanremo è Sanremo e cosa vuol dire? Un viaggio in macchina alla ricerca della realtà oggettiva dietro a quella percepita.
(21 febbraio 2008)
da repubblica.it
|