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« inserito:: Febbraio 20, 2008, 05:59:17 pm » |
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Boselli: «I Democratici facciano una proposta politica»
Maria Zegarelli
Dialoghi. Sono giorni che Enrico Boselli pone un quesito a Walter Veltroni: «Perché Di Pietro sì e noi no?». E sono giorni che Veltroni, ma anche D’Alema, osservano, «i socialisti negli ultimi anni hanno già fatto accordi politici con i Verdi e la Rosa nel Pugno, non si capisce perché non dovrebbero farlo con noi».
Boselli, il Pd è un partito riformista, di centrosinistra. Perché i socialisti dicono no all’ipotesi di un ingresso nelle liste? «A noi nessuno ha fatto una proposta politica. A Veltroni e D’Alema rispondo che quelle alleanze noi le abbiamo scelte, abbiamo convocato i congressi dei nostri partiti, li abbiamo ascoltati, abbiamo votato e si è deciso di farle. Qui non ci troviamo di fronte a una scelta, ma a un diktat: o entrate nel partito e sciogliete il vostro partito oppure nessuna alleanza. Ma una cosa più delle altre mi ha sconcertato».
Quale? «All’indomani dello scioglimento delle Camere il Pd ha detto, “sarà il programma che deciderà le alleanze”, lasciando intendere che stavolta sarebbe stato diverso rispetto al 2006. Noi non abbiamo mai visto questo programma. Sette giorni più tardi il Pd ha deciso di andare da solo. Dopo altri sette giorni ha deciso “andiamo solo con Di Pietro”. Verso di noi non sono stati sollevati né pregiudizi politici, né pregiudizi programmatici. Si è detto “no”, senza motivazioni».
Un’idea se la sarà fatta sul perché... «Temo che dietro ci sia la volontà di sbarazzarsi di una forza politica, i socialisti. Sono convinto che si rivelerà un errore».
Di Pietro ha accettato il programma, di entrare nel gruppo unico in Parlamento e di sciogliere gradualmente l’Idv. «Di Pietro ha accettato il programma ma l’altro giorno ha già detto la sua su Rai, Mediaset e conflitto d’interessi. quanto allo scioglimento dell’Idv mi sembra tutto avvolto nella nebbia, non ho sentito parole chiare su questo».
I socialisti da soli, non rischiano di non superare lo sbarramento di Camera e Senato? «Alla Camera possiamo farcela, al Senato, tolte una o due regioni, è più difficile. Ma vorrei far notare che quando il Pd dice che i sondaggi attuali, che lo danno in notevole svantaggio rispetto al Pdl, sono soggetti a notevoli cambiamenti, la stessa regola è valida anche per gli altri. Alle ultime elezioni Di Pietro ha preso poco più del 2%».
Ma oggi è in quota 4, 4,5%. I socialisti no. «Ripeto: tra lo zero e l’l’,5%, il 2,5 o il 2,8% c’è una grande differenza. Quanto ai sondaggi vale pena sottolineare due o tre cose: noi abbiamo già denunciato Ballarò perché con i loro sondaggi ci hanno completamente ignorato. Ignorato nel senso che non esisteva la domanda sui socialisti. Un’altra segnalazione è partita per Anno Zero di Santoro: fino ad oggi non un socialista è stato ospite della trasmissione».
I vostri sondaggi cosa dicono? «I risultati finali saranno pronti a giorni, ma non siamo allo zero virgola, per intenderci».
Lei dice: potremmo fare la differenza il 13 e il 14 aprile. «Dico che la scelta di Veltroni di andare da solo, con di Di Pietro, chiudendo con gli altri, potrebbe trasformarsi in un incubo il 13 e il 14 aprile. Veltroni avrebbe dovuto cercare di alleare le forze riformiste del paese, non di escluderle. Dicono di non capire il nostro punto di vista, noi diciamo di non capire il Pd. Non si possono porre condizioni come se ci fosse la leva obbligatoria. “O ti arruoli o sei un disertore”. Il mio compito è quello di far proseguire la storia dei socialisti, non di chiuderla».
Fassino chiede se è disposto ad accettare le condizioni poste a Di Pietro. Sarebbe disposto? «A Fassino dico che nessuno mi ha chiesto alcunché al riguardo. Nessuno mi ha chiesto cosa penso del programma, cosa penso del gruppo unico».
Cosa pensa del programma? «È Veltroni che deve chiedermelo. Ce lo chiedano, ci facciano una proposta politica».
Glielo chiediamo anche noi: programma e gruppo unico in Parlamento. Sarebbe disponibile? «Sono pronto a discuterne. Ma devono chiedermelo, finora lo ha fatto Fassino e l’ho apprezzato, ma non Veltroni. Se il problema non è quello di far scomparire dal Parlamento i socialisti, allora si può parlare».
Pubblicato il: 20.02.08 Modificato il: 20.02.08 alle ore 10.02 © l'Unità.
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