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Autore Discussione: Montezemolo Siamo un Paese che premia le minoranze, anche se vedo qualche novità  (Letto 2567 volte)
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« inserito:: Febbraio 12, 2008, 10:37:29 am »

«Non si puo' pensare di fare le elezioni senza poter scegliere chi mandare in parlamento»

«Produzione in calo per le riforme mancate»

Montezemolo: «Siamo un Paese che premia le minoranze, anche se vedo qualche novità»

 
TARANTO - «Siamo in un Paese che premia le minoranze invece che le maggioranze, anche se vedo uno sforzo di novità e di aggregazione». Lo ha detto Luca Cordero di Montezemolo parlando al convegno organizzato dalla sua associazione nello stabilimento Alenia Composite di Grottaglie, in provincia di Taranto. Il presidente di Confindustria non ha però mancato di lanciare dure critiche al sistema politico. Iniziando dalla legge elettorale. «Non possiamo pensare nel 2008 di fare elezioni senza poter scegliere chi mandare in Parlamento. Non possiamo fare i notai delle segreterie dei partiti».

 LIBERALIZZAZIONI - Il leader di Confindustria ha poi criticato entrambi gli schieramenti, incapaci di avviare le riforme necessarie al Paese: «Abbiamo avuto un governo di centrodestra con una grandissima maggioranza, che si è definito liberale e non ha fatto una sola liberalizzazione. Poi abbiamo avuto un governo di centrosinistra che non ha compreso che liberalizzare serve a chi ha meno potere d'acquisto. Il ministro Bersani ci ha provato ma la cultura di questo governo era troppo diversa». Montezemolo ha spiegato che «il mondo non aspetta i rituali della politica italiana. Chiediamo alla politica più senso dello Stato, di guardare ai dieci anni almeno e non ai due-tre anni fra un'elezione e l'altra».

IL CALO DELLA PRODUZIONE - Il calo della produzione industriale italiana nel mese di dicembre è indice della congiuntura negativa che sta attraversando l'economia ha aggiunto il presidente di Confindustria commentando con i cronisti i dati diffusi dall'Istat, che hanno visto la produzione industriale scendere ai minimi del 2001 nell'ultimo mese dell'anno. «Purtroppo noi stiamo dicendo da tempo che questa crescita si è basata sull'impresa e chi lavora nell'impresa. La congiuntura internazionale già da novembre dava segnali forti e purtroppo questi grandi turbamenti finanziari sono molto negativi sulla crescita e sulla situazione economica generale, soprattutto per chi come le imprese non vivono nei salotti della speculazione e in quelli ovattati della finanza» ha aggiunto. «Ancora una volta noi paghiamo perché se molla un po' la Germania noi paghiamo per non aver fatto le riforme e quindi lo sentiamo ancora più degli altri. Abbiamo bisogno di fare coraggiose riforme per essere competitivi. Malgrado questo, se guardiamo l'export abbiamo superato la Germania nel 2007 e a maggior ragione ci vogliono grandi riforme per rendere l'economia italiana più forte, più in grado di sopportare queste crisi, riforme che andavano fatte quando l'economia tirava», ha aggiunto.


11 febbraio 2008

da corriere.it
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