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Autore Discussione: Tutti i "trucchi" del sistema di voto voluto dalla Cdl nel dicembre 2005  (Letto 3255 volte)
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« inserito:: Febbraio 08, 2008, 10:52:07 am »

POLITICA

Tutti i "trucchi" del sistema di voto voluto dalla Cdl nel dicembre 2005

Le differenze tra Camera e Senato, le legge elettorale

Come si vota e come ci si allea

Guida all'uso della legge elettorale

I simboli dei partiti depositati tra il 29 febbraio e il 2 marzo

Le liste dovranno essere presentate tra il 9 e il 10 marzo

di CLAUDIA FUSANI

 
ROMA - Un miscuglio tra proporzionale e maggioritario. Un sistema che alla fine non è né carne né pesce e per lo più diverso tra Camera e Senato fino quasi a rendere possibili due diverse maggioranze tra le due Camere. Questa è la legge elettorale pensata dal leghista Roberto Calderoli nel dicembre 2005, approvata in fretta e furia con i voti della sola maggioranza e con cui si è andati a votare per le politiche del 2006. Ecco punto per punto le caratteristiche della legge Calderoli e quali effetti può produrre.

La caratteristica principale del sistema di voto è che conserva aspetti proporzionali come il voto di lista per il partito in un contesto maggioritario dove chi vince, anche per un solo voto in più, prende tutto. Questo favorisce la nascita di coalizioni che devono condividere premier e programma. E che alla fine spesso risultano forzate e litigiose.

Le coalizioni. Sono più partiti collegati che si riconoscono in un candidato premier e in un programma. Questa volta saranno quattro i "poli" in gioco e almeno quattro i candidati premier: Silvio Berlusconi per la Casa delle Libertà; Walter Veltroni per il Pd; Fausto Bertinotti per La Sinistra-L'Arcobaleno; Baccini o Tabacci per la Rosa Bianca.

Partiti e coalizioni. L'elettore vota per il partito che sceglie; in questo modo, però, indica implicitamente anche la coalizione di governo preferita e la persona che dovrà guidare il governo (disposti sulla stesa riga della scheda). Non è ammessa la possibilità di votare per un partito e scegliere una coalizione diversa (come accade invece per i sindaci, i presidenti di provincia e delle regioni).

Su questo fronte, per queste elezioni, si giocano le novità più importanti. La coalizione della Cdl corre con quattro o sei, sette, forse dieci ma anche quattordici simboli di diversi partiti che si riconoscono in unico premier e condividono lo stesso programma. Il Pd da solo o al massimo una mini-coalizione con Ps e Idv dove ognuno mantiene il proprio simbolo. La Sinistra-L'Arcobaleno avrà un unico simbolo e Bertinotti candidato premier. Idem per la Rosa Bianca e altri partiti che decideranno di correre per conto proprio. Nel 2006 il Viminale stampò la scheda elettorale più lunga della storia della Repubblica perchè l'Unione teneva sulla stessa riga i simboli di ben otto partiti coalizzati. Vediamo se quest'anno quel record sarà abbattuto.

Premi di maggioranza. E' la norma della legge che spariglia fino alla possibilità di attribuire a maggioranze diverse le due camere. La coalizione che ha ricevuto più voti ha diritto al premio di maggioranza, pari al 55 per cento dei seggi. Il premio è applicato su base nazionale alla Camera (con esclusione della Val d'Aosta) ed equivale a 340 seggi su 630 che vengono ripartiti fra i partiti in proporzione ai voti ottenuti (i partiti sconfitti si dividono gli altri). Questo spiega, ad esempio, perché il Pd vuol correre da solo. Se è verosimile la vittoria della Cdl, infatti, tanto vale per Veltroni affermarsi da solo per misurare quello che è e quello che vale il nuovo partito senza rincorrere premi a discapito della chiarezza del programma. E' un po' la prova generale di quello che sarà o dovrebbe essere in futuro con la nuova legge elettorale (sempre che non si debba arrivare comunque al referendum).

Il discorso cambia al Senato dove il premio di maggioranza è assegnato regione per regione. Non è prevista alcuna soglia minima da raggiungere per avere diritto al premio (cosa su cui la Corte Costituzionale ha avanzato dubbi di illegittimità). In questo caso si spiega la preoccupazione della Cosa Rossa di ricercare accordi tecnici col Pd. Ovverosia: il timore è che anche in regioni più a sinistra come la Toscana e l'Emilia la Cdl prenda più voti, e quindi il premio, del Pd da solo. Significa, secondo i leader della Cosa Rossa, "regalare" a Berlusconi anche quelle roccaforti. In quelle regioni, invece, la coalizione tra Pd e La Sinistra-L'Arcobaleno farebbe scattare il premio e seggi per il centrosinistra.

Sbarramenti. Alla ripartizione dei seggi sono ammessi solo i partiti che superano i tre sbarramenti previsti e concepiti in modo da premiare i partiti che si coalizzano a discapito di quelli che si presentano al di fuori delle coalizioni principali.

Sbarramenti Camera. I partiti coalizzati sono ammessi alla ripartizione dei seggi se hanno avuto almeno il 2 per cento ma è previsto anche il ripescaggio del partito più votato fra gli esclusi di ciascuna coalizione (come era capitato all'Udeur di Mastella che era arrivato all'1,4%). Nella Cdl fu ripescata la lista Nuovo Psi-Dca che aveva avuto solo lo 0,7 per cento. Per i partiti non coalizzati, la soglia di sbarramento sale al 4 per cento. Se poi una coalizione non raggiunge il 10 per cento, i suoi partiti sono esclusi comunque.

Sbarramenti Senato. Le soglie sono diverse e sono sempre calcolate su base regionale: 3 per cento per i partiti coalizzati (senza ripescaggi); 8 per cento per i non coalizzati; 2 per cento per le coalizioni.

Eletti all'estero. Sono 12 seggi a Montecitorio e sei a Palazzo Madama i posti riservati ai tre milioni di italiani residenti all'estero e aventi diritto.

No preferenze. Le liste sono bloccate, i nomi sono decisi dalle segreterie dei partiti. I candidati vengono eletti in base all'ordine di presentazione. Il Pd e la Cosa Rossa cercheranno di bypassare questo odioso limite della legge - uno di quelli che più alimenta l'antipolitica - cercando di fare una sorta di primarie a livello locale per decidere chi candidare.

Tempi. I simboli dei partiti devono essere depositati al Viminale tra venerdì 29 febbraio e domenica 2 marzo. Il termine per le liste è tra la mattina di sabato 9 marzo e le 20 di domenica 10.

(6 febbraio 2008)

da repubblica.it
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