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Autore Discussione: Cina: dopo la strage del 4 giugno 1989, . . . il PCC.  (Letto 153 volte)
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« inserito:: Giugno 07, 2025, 05:50:02 pm »

Nicola Iuvinale

L'insegnamento che ha tratto il Partito Comunista Cinese dalla strage di Piazza Tienanmen.
In #Cina, la repressione del movimento studentesco del 1986 aprì la strada alla strage di Piazza Tienanmen il 4 giugno 1989.
In quell’anno, Deng Xiaoping espulse dal partito anche i principali intellettuali e, nel farlo, disse: “Quando parliamo di democrazia, non possiamo copiare quella borghese e non possiamo impegnarci nel triplice sistema di separazione dei poteri”, scrive Cai Xia.
Prima dei fatti di Tienanmen il PCC non aveva quasi nessun concetto di diritti umani e “fondamentalmente ripeteva a pappagallo le narrazioni dell’Unione Sovietica sull’argomento”.
La strage del 4 giugno 1989, quando l’esercito aprì il fuoco sui cittadini in protesta in Piazza Tiananmen e in altre parti di Pechino, sconvolse il mondo e causò reazioni immediate ovunque, che misero a fuoco la reputazione della Cina e ne deteriorarono improvvisamente l’ambiente internazionale.
La “luna di miele”, della politica di impegno tra Cina e Stati Uniti voluta da Nixon e Kissinger era iniziata nel 1979 e terminò con la strage del 4 giugno 1989.
Dopo la strage del 4 giugno, nessuno al Ministero degli Affari Esteri cinese fu in grado di scrivere un articolo in risposta alla condanna della comunità internazionale della violazione dei diritti umani da parte del PCC.
Fu un professore della Scuola Centrale del Partito Comunista Cinese a sostenere, in un articolo per il ministero, l’argomentazione secondo cui “i diritti alla sussistenza e allo sviluppo sono superiori ai diritti umani”.
Ciò conferma esattamente l’affermazione di Deng Xiaoping secondo cui “i diritti sovrani sono superiori ai diritti umani”.
Questa è successivamente diventata la narrazione di base del PCC in materia: “il punto di vista dei diritti umani con caratteristiche cinesi”.
Il totalitarismo marxista-leninista.

Io rispondo:

LA DEMOCRAZIA AUTOREVOLE PARTECIPATA NON E' QUESTA DEMOCRATURA SOVRANISTA.
Gianni Gavioli  ·
Amministratore
Esperto del gruppo in Realtà virtuale

Dopo quella "piazza" la Cina si è sviluppata moltissimo, l'accettazione di questo sviluppo nella popolazione non la conosciamo, ma il tipo di cambiamento voluto dai vertici cinesi ha generato uomini e prodotti migliori, è un FATTO.
La Cina invade intere nazioni, tra cui noi Italia, senza bombardare, è un FATTO.
Nella Cina di oggi la cultura è probabile sia stata "adattata", ma è viva. È un FATTO.
Altri fatti cercateli voi.
Ma nel farlo chiedetevi anche: E NOI?
E qui mi fermo spero altri più capaci di me approfondiranno,  . . . forse.
ciaooo

P.S.: chiedetevi anche, perché aiuta a capirci, come mai in Italia e in Europa ci sono Folle di Filoputiniani e Branchi di Sfascisti anche, ma molto meno, trumpiani; ma non vi sono piazze di invasati di cinesi?
IO PENSO perché in Cina li hanno abituati a STUDIARE e a LAVORARE, ad ogni livello, fanno meno casino, non amano il Caos, cambiano i vertici con "discrezione".
Sono raffinati per questo alla fine vinceranno loro!
ggiannig
ciaooo
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