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Autore Discussione: Governo che Comanda per i "fatti suoi", quando si squaglia??  (Letto 295 volte)
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« inserito:: Maggio 15, 2025, 11:01:21 pm »


   

Gianni Gavioli
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Esperto del gruppo in Realtà virtuale

Governo che Comanda per i "fatti suoi", quando si squaglia??
Dipende da Putin e da Trump, invece che dagli Italiani.
ggg
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Mimmo Arezzo

A che cosa sto pensando? Alla incredibile eco data  dalla Meloni alle affermazioni fatte solo ieri da Mattarella sul potere di acquisto dei nostri stipendi e sulla sicurezza sul lavoro.
Il presidente Mattarella ha affermato che le famiglie non reggono più il costo della vita e che per gli incidenti sul lavoro non sono tollerabili né indifferenza né rassegnazione.
Come un fulmine, a meno di ventiquattro ore di distanza, il presidente Meloni replica: «I salari reali crescono. E il governo stanzierà 1,2 miliardi per la sicurezza sul lavoro».
Non entro nel merito: ognuno di noi conosce i suoi conti e ha certamente una sua idea su come vadano realmente le cose.
Mi incuriosisce il fatto che di fronte a catastrofi dialettiche di questi tipi i sondaggi, anche a scegliersi quelli meno legati alle parti, se ce ne sono, denuncino spostamenti dell'ordine di 0,1%- 0,2%.
Fin troppo facile pensare che una volta ottenuta la fidelizzazione da una parte o dall'altra, si possa affermare e smentire tutto quello che si vuole.
Diventa metodo, per esempio, considerare che non è importante che la gente stia meglio di prima, ma è sufficiente che CREDA di stare meglio di prima.
Allora anche se vedi nel supermercato pezzi di carne a 53,99 € al chilo, basta dire che non è vero, e quella gente, se ti seguiva prima, continua a seguirti anche dopo. Anche se quel prezzo lo ha visto con i suoi occhi.
Come per le partite di calcio.
Ricordo che una volta ho rischiato la vita, per una cosa del genere.
Allora il mio figlio piccolo tifava per il Genoa e aveva l'abbonamento allo stadio nella cosiddetta "Fossa dei Grifoni".
Non potendo andare, una volta dette a me il suo biglietto.
E quando ad Aguillera, almeno dieci metri aldilà dei difensori del Milan, fu fischiato il fuorigioco, scoppiò un finimondo non di congetture, ma di certezze circa le attività serali e notturne della mamma e della consorte dell'arbitro.
Io osai sorridere e vidi su di me lo sguardo feroce di almeno un migliaio di tifosi.
Mi andò bene: solo uno di essi mi prese per un braccio e mi indicò la tribuna opposta, quella dei tifosi della Sampdoria, dicendomi imperiosamente: "la prossima volta, il tuo posto è là!".
Il fatto che Aguillera fosse almeno dieci metri più in là della linea del fuori gioco era totalmente irrilevante: tu sei qui, sei un tifoso e hai il dovere di sostenere il contrario.
A me pare che per la politica succeda la stessa cosa.
Una panettiera manifesta la sua adesione al 25 Aprile e viene identificata dalla polizia. Un paio di giorni dopo un gruppo di teste rasate e pluritatuate, giusto per dire che qualche cosa in testa ce l'ha, si reca a Dongo e "commemora" alcuni defunti con preciso rito fascista, e la polizia li scorta, per proteggerli da quelli che consideravano tutto ciò una cosa ridicola e offensiva.
Ma lasciamo stare come la pensiamo su queste cose. Pensiamo piuttosto sul fatto che eventi di questo tipo lascino praticamente inalterato il quadro dei consensi.
Io non so voi, ma secondo me tutto ciò prova che il tempo della ragione è in letargo e che vinca soltanto la forza, la quale si avvalga di condizionamenti di vario tipo.
Inutile cercare di far osservare che intorno ai cosiddetti "valori della resistenza" hanno lavorato tutti i partiti, elaborando una costituzione che garantisce, non si sa ancora per quanto, uguaglianza fra appartenenti a sessi, culti e idee politiche diverse, ripudio della guerra come strumento per risolvere le controversie internazionali, diritto universale alla salute e all'istruzione e cosucce del genere.

da FB aprile 2025
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