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« inserito:: Maggio 02, 2025, 07:02:12 pm »

Germania, il partito AfD dichiarato «partito di estrema destra»: «Un pericolo per la democrazia». Ecco cosa cambia

di Mara Gergolet
I servizi segreti tedeschi hanno categorizzato ufficialmente Alternative fur Deutschland come «partito estremista», che «ignora la dignità umana» e «sta perseguendo azioni dirette contro l'ordine democratico»

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DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE

BERLINO - L’AfD (Alternative fur Deutschland, Alternativa per la Germania), è un partito «decisamente di estrema destra». È la conclusione dei servizi interni tedeschi, noti come Bundesverfassungsschutz (Difesa della Costituzione) o BfV, dopo un’inchiesta durata anni e contenuta in un rapporto di 1.100 pagine, di cui sono state rese note solo le conclusioni e che non sarà pubblicato.

Le conseguenze potrebbero essere importanti, e aprire perfino la via alla messa al bando del partito.

Parti dell’AfD, a livello regionale, erano già classificate come «decisamente di estrema destra». Ora lo è tutta la formazione guidata da Alice Weidel.

Il rapporto — che non è politico, ma di un organo indipendente — afferma che il sospetto che il partito perseguisse obiettivi contrari all’ordinamento democratico liberale si è trasformato in certezza. E in primo luogo, come hanno dichiarato i due vicepresidenti del BfV, Sinan Selen e Silke Willems, perché «ignora la dignità umana», uno dei tre cardini ideali della Costituzione tedesca, accanto al principio democratico e allo Stato di diritto.

Nella dichiarazione si legge: «La concezione etnica e genealogica del popolo che prevale nel partito non è compatibile con l’ordinamento democratico liberale». E più in concreto: «L’AfD, ad esempio, non considera i cittadini tedeschi con una storia migratoria provenienti da Paesi a maggioranza musulmana come membri uguali del popolo tedesco definito etnicamente dal partito».

L’AfD è in questo momento, nei sondaggi, testa a testa con la CDU (il partito cristiano democratico) per essere il primo partito in Germania, mentre sta per giurare la prossima settimana il governo di Friedrich Merz (CDU). Nelle scorse settimane è anche uscita una rilevazione che lo dava al 26% contro il 25% dei cristiano-democratici, e dopo le elezioni di febbraio — sotto la spinta delle politiche di Trump e degli eventi in Ucraina — ha solo consolidato il suo consenso. Si vedrà se il nuovo inizio politico con Friedrich Merz frenerà la corsa.

Molti giuristi hanno avvertito questa mattina di non sopravvalutare l’impatto della decisione del BfV, e che, all’atto pratico, ogni decisione di vietare il partito sarà estremamente complicata. Lo stesso cancelliere Olaf Scholz, nei suoi ultimi giorni in carica, si schiera contro un procedimento di divieto affrettato. «Penso che questa sia una questione che non si può risolvere in fretta». La Corte costituzionale federale ha respinto tutte le richieste di divieto negli ultimi tempi. «Sono contrario a una decisione affrettata e perciò non dirò che dobbiamo procedere in questo modo».

Potenzialmente, la decisione dà ai servizi interni maggiori strumenti contro l’AfD: si potranno, per esempio, fare registrazioni audio e video anche dei suoi leader nazionali; si potrà ricorrere all’uso di informatori all’interno del partito, come già avviene a livello regionale o per alcune formazioni giovanili.

Ma ogni mossa successiva è estremamente delicata. Il partito può essere proibito solo dalla Corte Costituzionale, e questo soltanto dietro richiesta di uno dei due rami del Parlamento o del governo. Paradossalmente, l’uso degli informatori potrebbe diminuire, perché un’eccessiva presenza potrebbe attribuire allo Stato l’influenza e la macchinazione politica sul partito in un caso che approdasse ai giudici supremi. Quanto alla sorveglianza personale dei membri AfD — se quella digitale sarà più facile — ha vincoli strettissimi, fino a essere quasi impossibile.

L’AfD grida al complotto. «È un’assurdità. Una decisione puramente politica prima delle elezioni del cancelliere del 6 maggio» (Emil Sänze, 74 anni, capo dell’AfD nel Land della leader Alice Weidel). Il bavarese Stephan Protschka parla di «farsa».

In ogni caso, la questione dell’AfD riesploderà nella politica tedesca. La CDU promette il Brandmauer, il muro tagliafuoco, mentre in Europa diversi membri del PPE collaborano localmente con partiti di estrema destra, cosa che ormai anche parti della CDU vorrebbero fare in Germania.

Inoltre, il vento esterno — dove su molte posizioni Trump sostiene tesi molto simili, se non uguali, a quelle dell’AfD — ha cambiato per sempre anche il panorama tedesco. E l’AfD, atteggiandosi a vittima, potrà usare questa decisione dei servizi interni con un leitmotiv della sua campagna perenne che ormai pratica bene: quello di definirsi «censurata» dal sistema. Non sarà una navigazione facile per Merz.

da corriere.it estero
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