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Autore Discussione: Le Persone Sociali Attive domandano a Fanpage.it  (Letto 196 volte)
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« inserito:: Aprile 28, 2025, 06:00:09 pm »

Buonasera, sono consapevole del fatto che ci siano degli argomenti più importanti, Gaza, Ucraina, Sudan ecc., però vorrei sapere se il famoso superbonus ha creato una voragine nei conti dello Stato oppure no. Perché nei dibattiti televisivi, ogni volta che qualcuno della maggioranza è attaccato sul fatto che vengano proposte spese per il "riarmo" e non per la sanità, per esempio, si difendono citando i danni causati dal superbonus, appunto. Grazie.

Giorgio

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Buongiorno Giorgio, la tua domanda non è per niente banale. Ecco alcuni numeri per farsi un’idea: a fine marzo 2025, l’agenzia pubblica Enea riportava che l’onere a carico dello Stato per il Superbonus era di 126 miliardi di euro per i lavori completati, che sono ormai il 96% del totale.
Poi ci sono i soldi che sono entrati nelle casse pubbliche, gli effetti economici positivi del Superbonus. L’ex ministro del Pd Andrea Orlando aveva scritto proprio su Fanpage.it un’analisi dei dati, stimando che lo Stato avesse avuto una percentuale di entrate di circa il 74%. Ovvero, per ogni 100 euro spesi per il bonus, ne avrebbe incassati 74 grazie all’Iva, l’occupazione nei cantieri, la crescita del Pil, e così via.
Fare un bilancio definitivo è complicato. Si può concordare che il Superbonus sia costato molto più di quanto si immaginava inizialmente e abbia interessato molte case, ma non moltissime: poco più dell’11% dei condomini e attorno al 5% di tutti gli edifici residenziali in Italia (stime della Camera). Ed è vero che lo Stato deve ancora versare miliardi di detrazioni a chi l’ha utilizzato, cosa che ha e avrà un peso sui bilanci pubblici.
Bisogna però anche ricordare due cose. La prima: il bonus aveva soprattutto un obiettivo ecologico, e da questo punto di vista sembra che abbia funzionato. Secondo la società Nomisma, l’Italia grazie ai bonus edilizi avrebbe già ridotto i consumi di più della metà di quanto richiesto dalle direttive europee entro il 2030.
La seconda cosa da ricordare è che non c’è mai una sola ragione per le decisioni di un governo sui conti pubblici. Conviene non fidarsi di chi esalta solo i lati positivi del Superbonus, come se non avesse avuto difetti; ma neanche di chi sostiene che ora, a causa del Superbonus, il governo Meloni abbia le ‘mani legate’ e non abbia nessuna alternativa alle scelte che fa (ad esempio, come dici tu, sulla sanità).

Da: Luca Pons
Redattore area Politica Fanpage.it



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