LA-U dell'OLIVO
Marzo 12, 2025, 05:13:17 pm *
Benvenuto! Accedi o registrati.

Accesso con nome utente, password e durata della sessione
Notizie:
 
   Home   Guida Ricerca Agenda Accedi Registrati  
Pagine: [1]
  Stampa  
Autore Discussione: MARINA, LA MENTE POLITICA DI CASA BERLUSCONI.  (Letto 289 volte)
Admin
Administrator
Hero Member
*****
Scollegato Scollegato

Messaggi: 31.232



Mostra profilo WWW
« inserito:: Febbraio 24, 2025, 12:49:36 pm »

MARINA, LA MENTE POLITICA DI CASA BERLUSCONI.
Molto interessante l’intervista che Cerasa ha fatto sul Foglio alla editrice, presidente di Fininvest.


***

SULLA CANCEL CULTURE E TRUMP: ho sempre trovato prive di senso le pretese dei seguaci della ‘cancel culture’, che volevano riscrivere la storia, abbattere statue e cambiare nome a strade ed edifici: ora abbiamo un Donald Trump che, proprio per rivendicare l’identità degli Stati Uniti rispetto alle proposte di quegli invasati, s’è messo in testa di ribattezzare il Golfo del Messico in Golfo d’America. E va anche oltre, ipotizzando l’annessione del Canada o della Groenlandia. Sembrerebbe uno scherzo, ma purtroppo non lo è.
§
ANCORA SU TRUMP E GLI USA: alla lunga la sua strategia di mettere gli altri paesi continuamente sotto pressione si trasformerà in una forza centrifuga sempre più violenta, capace di separare e dividere la comunità occidentale. Spero davvero che il paese che è sempre stato il principale garante dell’Occidente non abbia ora un presidente che ambisce a diventare lui il ‘rottamatore’ dell’Occidente stesso, demolendo così tutto quello che l’America è stata negli ultimi ottant’anni: molte delle sue prime mosse, purtroppo, assomigliano ad atti di bullismo politico.
§
SULLA UCRAINA: “La mia opinione su questa guerra è sempre stata una, e non è mai cambiata: la Russia ha invaso brutalmente un paese indipendente e libero. Per porre fine a questo terribile conflitto, sarà inevitabile un compromesso, ma sono assolutamente convinta che la fine della guerra non debba coincidere con la resa di Kyiv e la vittoria di Mosca. All’Ucraina spettano le garanzie necessarie per la sua sicurezza e la sua indipendenza.
§
SU PUTIN: E viene dunque naturale chiedersi, spulciando nel catalogo della casa editrice dedicata a Silvio Berlusconi, la Silvio Berlusconi Editore, che cosa ci faccia il saggio di uno dei principali studiosi anti-putiniani. Si tratta di “La fine del regime” di Alexander Baunov. “Lei, direttore, ipotizza un contrappasso, ma non è così. Mio padre ha sempre fatto di tutto per avvicinare la Russia putiniana all’Occidente. E nell’ultimo periodo della sua vita diceva che Putin lo aveva deluso, che non era più l’uomo che aveva conosciuto. Anche per questo sono convinta che oggi gli farebbe piacere  sapere che questo libro esce proprio per la Silvio Berlusconi Editore.
§
SULL’EUROPA: “Credo che oggi tutti dovremmo aver chiaro che l’Europa non è un’opzione, ma una scelta obbligata, senza alternative. I 27 Stati europei, presi singolarmente, sono poco più di un’espressione geografica. Eppure oggi l’Unione Europea appare in seria difficoltà: o Bruxelles continua a barcamenarsi tra i soliti compromessi al ribasso, oppure riesce finalmente a superare gli egoismi e a far funzionare davvero l’integrazione. L’Europa deve svegliarsi. Troppo spesso l’appartenenza all’Unione è ancora vissuta come una cessione di sovranità, come se più Europa significasse meno Italia, meno Germania, meno Francia…  Basta vedere quei movimenti che da una parte proclamano di voler rendere grande l’Europa e dall’altra predicano il motto di meno Europa e più sovranità. Ma vale esattamente il contrario, perché la vera sovranità è saper rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini e non può esserci sovranità nella solitudine, oggi meno che mai. Penso alla difesa comune, alla politica estera comune, al debito comune, al mercato unico dei capitali: tutti casi in cui l’unione fa la forza. Però mi permetto di dire che non basta un cambio di mentalità dei paesi, devono cambiare, e tanto, anche l’Europa e le sue istituzioni. Penso ad esempio al principio di unanimità nelle decisioni, che ci blocca nelle sabbie ‘immobili’ degli ostruzionismi e dei veti. All’Europa servirebbero meno regole e più efficaci. E molta, molta meno burocrazia. Mi lasci dire, per il mestiere che faccio, che la necessità di ridurre la burocrazia e di aumentare l’integrazione è una priorità anche per le imprese. L’Europa dovrebbe facilitare e promuovere l’iniziativa privata e certamente non ostacolare la crescita sovranazionale delle sue imprese. Servono più libertà e più concorrenza.
§
SU ANTIFASCISMO E ANTICOMUNISMO: Marina Berlusconi si considera antifascista? “Sono assolutamente antifascista, così come sono assolutamente anticomunista. Non vedo come possa non esserlo chiunque dia il giusto valore alla storia. Tutte le polemiche sulla necessità di dirsi antifascisti mi paiono, però, forzature strumentali. Facciamo l’esempio più banale: chiedere una pubblica professione di antifascismo al presentatore di Sanremo è una emerita sciocchezza, che svilisce un termine meritevole di ben altro rispetto.
§
SU MATRIMONI GAY, MATERNITA’ SURROGATA, FINE VITA: “Sono favorevole ai matrimoni gay. Guardi, se c’è qualcuno che dà valore alla famiglia, beh quella sono io. Avere una famiglia unita e solida è da sempre l’obiettivo principale della mia vita. Proprio per questo, sono convinta che la famiglia non possa essere ingabbiata in schemi e modelli standard, ma ognuno debba avere il diritto di creare la propria insieme alla persona che ama. Altro discorso è quello della maternità surrogata, su cui mi trovo contraria: qualcosa di intimo e profondo come la maternità non può trasformarsi in una mercificazione del corpo femminile. Per quanto riguarda invece il suicidio assistito, penso che chi è afflitto da una malattia incurabile e dolorosa debba avere il diritto di porre fine alla propria esistenza con dignità, ovviamente sulla base di una decisione presa in totale libertà e consapevolezza.
§
SULLE CONCENTRAZIONI DEI COLOSSI DIGITALI E’ spaventata o rassicurata dalla presenza, attorno a Trump, dei signori delle Big Tech? “Si sono tutti scandalizzati per la sfilata dei signori delle Big Tech a Washington, in prima fila all’insediamento di Trump, ma devo dire che la loro forza incontrastata è una anomalia che faceva già paura prima. Nella storia dell’umanità non si era mai assistito a una simile concentrazione di potere, ricchezza e interessi nelle mani di pochi soggetti. Servono limiti e regole. Va riconosciuto che l’Europa e anche l’Italia hanno cominciato a muoversi su questo fronte: mi auguro davvero che ora non si lascino condizionare dalla marcia indietro di Trump, che si è subito ritirato dalla global minimum tax a tutela di Musk & Company. C’è un problema di concorrenza sleale grande come una casa, ma sarebbe molto riduttivo pensare che la minaccia sia tutta qui. Questi colossi del digitale, infatti, sono riusciti a imporre nella nostra vita di tutti i giorni la dittatura dell’algoritmo,
***
SU ECOLOGISMO E AMBIENTE: Abbiamo vissuto una lunga stagione di esagerazioni progressiste, oggi veniamo trascinati verso eccessi altrettanto radicali in senso opposto. Una dinamica preoccupante, nella quale anche i conservatori tradizionali vengono travolti dalle posizioni più reazionarie. Il pendolo si sta spostando dalle utopie dell’ambientalismo ideologico all’assurda miopia del negazionismo climatico.

Intervista di Cerasa per il Foglio.
21 02 2025
Registrato

Admin
Pagine: [1]
  Stampa  
 
Vai a:  

Powered by MySQL Powered by PHP Powered by SMF 1.1.21 | SMF © 2015, Simple Machines XHTML 1.0 valido! CSS valido!