“Prima il ponte sullo Stretto, poi gli ospedali”, ecco le priorità della Lega...

Accade in Sicilia - La Repubblica
Accadde in Sicilia - L'appuntamento con Repubblica Palermo

10 febbraio 2025

di Massimo Lorello
“Prima il ponte sullo Stretto, poi gli ospedali”, ecco le priorità della Lega di Salvini. E la salute dei cittadini? In lista d’attesa

Cara lettrice, caro lettore,

“il ponte sullo Stretto è la cosa che più serve alla Sicilia e che più serve a Messina. Prima degli ospedali, prima delle strade”.

Questa dichiarazione solenne è di Nino Germanà, senatore della Repubblica e leader siciliano della Lega di Matteo Salvini.

È inevitabile che le parole chiave “Messina” e “ospedali” ci portino dritti al Papardo sul quale è in corso un’inchiesta della Procura per sei morti sospette avvenute in due mesi nel reparto di Cardiochirurgia.
Le stesse parole chiave ci conducono nella nuovissima area per le emergenze del Policlinico vittima degli allagamenti dopo appena un giorno di pioggia battente.

Se poi ci si allarga alla Sicilia intera, lo stato della sanità è talmente drammatico che il presidente della Regione, Renato Schifani, nel gennaio scorso ha ritenuto inevitabile sostituire l’assessora alla Salute Giovanna Volo, nominando al suo posto Daniela Faraoni che pure è considerata vicina alla Lega di Salvini. Lunga sarebbe la lista degli interventi e degli investimenti necessari per soccorrere la malatissima sanità siciliana ma secondo il senatore Germanà bisogna prima realizzare il ponte sullo Stretto.

Il suo pensiero rivela l’approccio da paese culturalmente sottosviluppato che caratterizza l’agire di tanti, troppi dirigenti politici dell’Isola. Si accumulano decine, centinaia, migliaia di disservizi (dalle strade dissestate alle scuole inagibili, dalle reti idriche bucate alle discariche senza controllo) affidandone la soluzione a un evento straordinario di portata gigantesca che attraverso improbabili reazioni a catena dovrebbe risolvere ogni problema.

L’entusiasmo di Germanà per il ponte sullo Stretto si fonda su poteri taumaturgici che la maxi opera dovrebbe possedere. Ma le esperienze pregresse ci dicono che non è così. Dai mondiali di calcio alle universiadi, dalle città patrimonio dell’Unesco a ogni altra iniziativa di prestigio gli auspicati miglioramenti collaterali non si sono mai visti.

Perché in tutti i paesi civili e culturalmente evoluti la qualità della vita migliora poco alla volta, giorno dopo giorno, grazie al lavoro di chi sa amministrare con senso di responsabilità, indipendentemente dagli interventi calati dall’alto. Funziona così e in nessun altro modo.

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