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« inserito:: Settembre 09, 2024, 12:03:06 am »

Torino, apre il primo senior co-housing (condominio per nonni) che ha anche il medico: «Qui gli anziani possono vivere sereni, ma non è una Rsa»

di Paolo Coccorese

In corso Palestro la Specht Residenzen, c'è anche la palestra e una sala concerti. Ecco quanto costa
A cento anni, ma senza solitudine. È un po’ il traguardo che si pongono gli abitanti della Specht Residenzen. Nome di ispirazione teutonica. Come le origini (di Brema) della società italiana dietro al primo senior co-housing della città. Parliamo della seconda vita di una bella palazzina in corso Palestro 5. La proprietà Reale Mutua lì aveva uffici e residenze. Dopo tre anni, tra progetto e lavori, è partito il conto alla rovescia per il taglio del nastro di un edificio di pregio, il parquet e i soffitti affrescati lo testimoniano, con 40 appartamenti di vario taglio, monolocali o bilocali, palestra ( più sauna), mini-biblioteca, bistrot con salotto condiviso e sala per i concerti da camera.
Abitazione, non adatta a proprio tutte le tasche, dedicata agli over 65 — anche se non c’è un divieto per i più giovani —, che vogliono vivere la terza età all’interno di una comunità che condivide non solo il pianerottolo, ma il portiere all’ingresso, i controlli di telemedicina e un calendario di attività pensato per non rimanere mai soli. Dopo aver aperto un corner di presentazione in via Garibaldi, in settimana varcherà il suo portone di legno, a pochi passi dal liceo Volta e dalla biblioteca Civica, una parte dei primi dieci abitanti di quella che è sbagliato considerare come una rsa per anziani.
«Non siamo una casa di riposo o una struttura medicalizzata. Ma un condominio votato alla longevità che offre una serie di servizi ai nostri clienti, perché pensiamo che la solitudine e la depressione siamo un male pericoloso per chi invecchia», spiega Luca Landini, ceo di Specht Group Italia, la società che ha deciso di importare in Italia un modello abitativo molto diffuso in America e in Nord Europa. E che a Torino, tolta qualche esperienza informale, organizzata magari tra gruppi di amici, non esiste. Un condominio dedicato a chi vuole affrontare la vecchiaia condividendo non il proprio appartamento, ma le iniziative negli spazi comuni. «Offriamo appartamenti arredati, in affitto — aggiunge Landini, manager con un passato in Cassa Depositi e Prestiti —. Completi di tutti i comfort. A iniziare dal servizio di telemedicina, grazie all’accordo con Blu assistance, e la guardiania h 24».
Compreso nel prezzo, c’è un fitto programma di iniziative aggregative e per il benessere. Il corso di ginnastica dolce, ma non solo. La visita al mercato, il tour turistico nei musei e i momenti musicali. Dopo quella di Siena, si sta già lavorando per aprirne una sul lago di Como e probabilmente due a Milano. Il progetto è moltiplicare le «residenzen» in diverse parti di Italia, dove l’età media è sempre più alta e la qualità della vita migliore può attirare senior anche dall’estero. Magari anche a Torino, dove l’inaugurazione è prevista per l’inizio di ottobre.
 «Ai nostri ospiti offriamo tre fasce di contratti di affitto: base, premium e gold compresi di tutto, anche il servizio di pulizia per una spesa che varia dai 2.500 ai 4.500 euro per la suite da 90 metri con volta affrescata», spiega il responsabile di Specht Group Italia. Qual è l’identikit dei residenti torinesi? Per il momento donne, come la signora che ha lavorato per anni nel mondo della moda e ha scelto di trasferirsi in un edificio dove coltivare nuove e vecchie passioni.
«A Siena, dove abbiamo già aperto, per la nostra comunità organizziamo, in base alle richieste, corsi di cucina, un club del libro, la serata cinema, piccole visite guidate. Poi, c’è anche il torneo di burraco. Ma non ci fermiamo a quello», chiosa Landini per spiegare la differenza dalle attività ludiche delle rsa. In corso Palestro, saranno accolte solo persone o coppie autosufficienti. Desiderose di una quotidianità senza monotonia e giornate davanti alla tv, come capita a troppi anziani soli nell’ex città della Fiat. A proposito, a disposizione del condominio della longevità c’è anche una nuovissima Topolino elettrica. Non è quella di quando erano giovani i residenti. Ma, viste le dimensioni, si parcheggia con più facilità.


https://torino.corriere.it/notizie/cronaca/24_settembre_08/torino-apre-il-primo-senior-co-housing-condominio-per-nonni-che-ha-anche-il-medico-qui-gli-anziani-possono-vivere-sereni-ma-non-e-una-rsa-1e9244e5-8518-4365-82bf-a44e4d6e5xlk.shtml
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