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Autore Discussione: Il grande inganno: L’autonomia che di fatto è una secessione.  (Letto 1759 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Febbraio 10, 2024, 11:59:02 pm »

Gianni Gavioli
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Il grande inganno: Una strategia predatoria.
l'autonomia è di fatto la volontà di Sfasciare lo Stato italiano e mettere in vendita la Nazione Italia al migliore offerente, da parte di negazionisti dell'Unità d'Italia.
Un ritorno alla logica del feudalesimo con la variante del tentativo, in atto da tempo, da parte di antiStato e antiEuropei, di arrivare al dominio di intere regioni grazie all'accordo con "famiglie dominanti".
Una Strategia Predatoria furbescamente studiata e condotta, con estremistica determinazione populista, sfruttando la tendenza al miope egoismo atavico di popolazioni, culturalmente chiuse nel solo interesse personale, manipolabili allo scopo di isolarle dal contesto nazionale e internazionale, per sottometterle alla casta di vassalli e valvassori locali.
Un separatismo pericoloso, portatore di piccoli e grandi scontri non soltanto non violenti e non soltanto nazionali.

ggg.
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(aggiornato qui il 25 febbraio  2024)
« Ultima modifica: Febbraio 25, 2024, 08:12:50 pm da Admin » Registrato
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« Risposta #1 inserito:: Febbraio 11, 2024, 10:59:22 pm »

IL VOTO SUL FINE VITA E LA SCONFITTA DI ZAIA

Buongiorno, ecco una serie di notizie selezionate per te dal Corriere del Veneto. Oggi Silvia Madiotto, redattrice di politica, parla del voto sulla legge regionale dedicata al fine vita e delle conseguenze politiche. Buona lettura!
 
Una legge di iniziativa popolare su un tema tanto sentito e tanto importante come il fine vita dignitoso per i malati terminali, sostenuta da novemila firme depositate a Venezia la scorsa estate per chiedere alla Regione di dettare tempi certi nella risposta ai cittadini, è stata bocciata da 25 persone. Il succo di quello che è successo ieri è questo: metà del Consiglio regionale veneto ha ritenuto di non garantire alle persone una libertà di scelta nel momento della sofferenza estrema.
 
La legge di iniziativa popolare è stata bocciata perché 25 erano anche i voti a favore e non sono bastati. Eppure, la legge veneta non faceva altro che delineare per tutte le Usl i medesimi tempi e criteri per rispettare una sentenza della Corte Costituzionale che è a tutti gli effetti già operativa, e ha già dato la possibilità (in Veneto e in altre Regioni) alle persone di ricorrere all’autosomministrazione di un farmaco, quando le cure palliative non bastano più. Quindi, la bocciatura della legge veneta semplicemente lascia le cose come stanno, in assenza di una norma nazionale, e continua a valere la sentenza della Corte.
 
Ma ieri è successa anche una cosa che, per quindici anni, è stata impensabile: la prima sconfitta di Luca Zaia. Proprio nei mesi più lunghi del governatore, in attesa di conoscere se il centrodestra approverà il terzo mandato per i presidenti di Regione, o cosa succederà con le candidature alle elezioni europee, o se tre dei suoi assessori lasceranno la giunta. Ecco, proprio nei mesi più lunghi Zaia non ha più una maggioranza compatta. Si è spaccata la Lega, FdI e Forza Italia gli hanno voltato le spalle, e un tema su cui il governatore si era esposto in prima persona non passa il vaglio politico.
 
Alla fine, la Lega veneta è l’unico partito del consiglio che non ha dato indicazione di voto ai propri consiglieri, ma Zaia e il suo capogruppo non si aspettavano così tante defezioni quando la conta è iniziata. Invece è finita così. Con la maggioranza più ampia mai avuta in Regione che si scioglie, con il presidente più amato d’Italia che va sotto a una votazione importante, non solo etica ma anche politica: la Lega di Salvini sta con i Pro-vita, a livello nazionale e in parte anche qui.
 
Ma c'è anche il caso Pd, fra i primi sostenitori della legge sul suicidio medicalmente assistito, la cui linea politica si è spezzata in Veneto: una consigliera si è staccata dal gruppo e ha votato con il centrodestra, unica di tutta la minoranza a rompere il fronte. Sarebbe bastato il suo voto a far passare una legge per garantire ai cittadini non di morire, ma di vivere con dignità.
 
Se volete scriverci la mail è: web@corriereveneto.it

 




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« Risposta #2 inserito:: Febbraio 28, 2024, 11:39:08 pm »

Gianni Gavioli ha modificato il nome del gruppo "PROGRESSISTI, RIFORMISTI E L'ITALIA, NAZIONE EUROPEA, OCCIDENTALE." in

"PROGRESSISTI, RIFORMISTI, L'ITALIA E' UNA NAZIONE EUROPEA OCCIDENTALE?".

Amministratore
Esperto del gruppo   · doontrSesphichgci9i08lm68au181f2813 245m0th8249m4h9u44117amh  ·


Giuseppe Cacciato
La domanda è retorica ed offre l’opportunità di astenersi da una risposta esplicita.

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Infatti non necessita di una risposta, ma di una precisa presa di posizione politica. 
Non si può lasciare il concetto di nazione alle destre che se la sbaloccano a loro comodo, trattori compresi! 
Noi siamo una Nazione Europea con uno Stato Repubblicano, in una Democrazia Costituzionale.
E tale deve restare uscendo, con Riforme democratiche dall'attuale Democratura a trazione leghista.   

Infatti non necessita di una risposta, ma di una precisa presa di posizione politica. 
Non si può lasciare il concetto di Nazione alle destre che, usando la bandiera italiana a uso e consumo di antieuropei Sfascisti, se la sbaloccano a loro comodo! 
Mettendola sui trattori antiEuropei compresi.
Noi siamo una Nazione Europea con uno Stato Repubblicano, in una Democrazia Costituzionale.
E tale deve restare uscendo, con Riforme democratiche dall'attuale Democratura a trazione leghista.   
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