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Autore Discussione: Alessandro Castagna . La polarizzazione, per me, è amica della guerra.  (Letto 512 volte)
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« inserito:: Novembre 05, 2023, 12:19:26 pm »

Alessandro Castagna
La polarizzazione, per me, è amica della guerra. Voglio dire, mi fanno un sacco di paura questi cori da stadio: io sto di qui, tu stai di là.
Sono preoccupato: e parecchio.
Questa notte di sono svegliato di soprassalto. Nel sogno ero in classe con i miei studenti e non sapevo come affrontare il tema della guerra.
Il corpo ne risente. Quando ho aperto gli occhi, nel cuore delle notte, ho sentito i sensi come offuscarsi.
Ho respirato, cercato di praticare un rilassamento profondo. Ho atteso che i pensieri si posassero a terra, in superficie.
Ho recuperato dalla memoria a breve termine i due video che ho visto sul tablet prima di addormentarmi, due storie diverse ma con una radice comune: due uomini che decidono di lasciare il consorzio umano per immergersi nel bosco e fare una vita basata sull'essenziale. Pochi soldi, pochi input. Un continuo confronto con la propria solitudine.
E se anch'io decidessi di optare per il deserto?
Ora non posso. Ho le mie classi che mi aspettano, il mio deserto è l'orto interiore che coltivo. Arriverà anche il momento in cui vivrò altrove, sulle colline toscane, o magari nell'entroterra ligure. Si vedrà.
Dicevo, poco sopra: per piacere le tifoserie. Non è questo che vogliamo. Forse anche i social media non aiutano. Riflettiamo come la nostra comunicazione sia diventata senza sfumature: piatta. Dove coltiviamo i dettagli? È lì che dobbiamo rifugiarci.
Credo che, per dirla con Obama, abbiamo tutti le mani sporche di sangue. Siamo tutti compici. Forse non lo sappiamo, ma è proprio così.
Quanto è complesso coltivare la pace interiore. Immensamente semplice, eppure così intricato.
Non deleghiamo tutto ai grandi, scendiamo dentro di noi.
I tank e le bombe non ci salveranno dalla violenza. Sono protezioni fragili, rinascono ancora più grandi e prepotenti.
Lavoriamo su di noi: viaggiamo, leggiamo, scriviamo. Incontriamo soprattutto, usciamo da quel guscio che ci soffoca.
Non è il periodo di issare le bandiere, almeno per quello che penso io.
Eradichiamo gli estremismi, prima di tutto dentro di noi.
Coltiviamo i semi della pace. Partendo da chi ci sta attorno.


Da FB del 5 novembre 2023.
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