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Autore Discussione: Nell'inchiesta coivolti in 23, anche assessori  (Letto 3892 volte)
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« inserito:: Gennaio 16, 2008, 11:14:19 pm »

Nell'inchiesta coivolti in 23, anche assessori

«Concussione» nei confronti di Bassolino

Nei guai i Mastella e l'Udeur campano

Indagato il ministro, arresti domiciliari alla moglie.

Custodia cautelare anche per il sindaco di Benevento

 
NAPOLI - C'è anche una presunta concussione ai danni del presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, alla base del terremoto giudiziario che sta mettendo in difficoltà il vertice dell'Udeur. E' quanto si è appreso nel tardo pomeriggio, dopo una frenetica giornata che era incominciata con la notizia di un provvedimento di custodia cautelare nei confronti di Sandra Lonardo, moglie del Guardasiglli Clemente Mastella, a cui avevano fatto seguito prima le dimissioni del ministro, poi una raffica di una ventina di altri provvedimenti giudiziari nei confronti di diversi esponenti dell'Udeur campano. E, infine, la notizia della presenza dello stesso Mastella nel registro degli indagati.

Mastella, a cui sono stati contestati sette reati, risulta sotto indagine per concorso in concussione ai danni del «governatore» assieme al consuocero Carlo Camilleri (piantonato dagli agenti della polizia penitenziaria nell'ospedale Rummo di Benevento dove è stato ricoverato martedì sera, in seguito di un improvviso malore) e agli assessori dell'Udeur, Luigi Nocera ed Andrea Abbamonte. In particolare, secondo quanto si è appreso, avrebbero costretto Bassolino ad assicurare loro la nomina a commissario dell'Asi di Benevento di una persona «liberamente designata da Mastella». Non è stato però precisato quale sia stato l'elemento di pressione utilizzato nei confronti del capo della giunta regionale, forse solo un «ricatto» politico (al punto da far dire all'ex ministro leghista Roberto Maroni «Se è così, allora siamo tutti colpevoli»).

Oltre a Mastella e alla moglie sono coinvolti nell'inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere politici e amministratori pubblici campani, nonché esponenti dell'Udeur. In totale sono 23 le ordinanze di custodia cautelare (quattro in carcere e 19 ai domiciliari) e i provvedimenti interdittivi notificati ad assessori, politici e funzionari. Tra questi anche due assessori regionali della Campania (Luigi Nocera, ambiente e Andrea Abbamonte, personale) e alcuni consiglieri dell'Udeur. L'inchiesta giudiziaria riguarderebbe un presunto giro di favori. In particolare l'episodio contestato alla moglie di Mastella riguarderebbe le modalità seguite per una nomina nell'ospedale di Caserta.

GLI ALTRI POLITICI - Tra i destinatari dei provvedimentidi custodia cautelare ci sono anche il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, eletto nel 2006, e i consiglieri regionali Fernando Errico, capogruppo dell'Udeur, e Nicola Ferraro. Inoltre è stato notificato un provvedimento di sospensione anche al prefetto di Benevento, Giuseppe Urbano, e al presidente del Tar della Campania, Ugo De Maio.

L'ELENCO DEGLI INDAGATI - Riepilogando, i carabinieri hanno eseguito ordinanze di custodia in carcere nei confronti di: Carlo Camilleri, consuocero dei Mastella, che si trova però in ospedale a Benevento; Vincenzo Lucariello, difensore civico della Regione Campania, il cui telefono cellulare «bollente» ha messo in luce l'intreccio di affari della presunta lobby; Antonello Scocca e Domenico Pianese. Provvedimento restrittivo ma con il beneficio dei domiciliari per 19 indagati: Sandra Lonardo Mastella; il sindaco di Benevento Fausto Pepe; Carlo Banco; Erminia Florenzano; l'assessore regionale al personale Andrea Abbamonte e quello all'ambiente Luigi Nocera; Francesco Cardone, i consiglieri regionali Ferdinando Errico e Nicola Ferraro; Nino Lombardi, presidente della comunità montana del Titerno; Angelo Padovano; Francesco Zaccaro, Antonio Barbieri; Letizio Napoletano; Paolo Budetta; Cristiana Fevola e Ugo Ferrara. Interdetto dall'ufficio di giudice del Tar Campania Ugo De Maio; da quello di vigile urbano Luigi Treviso; da prefetto di Benevento Giuseppe Urbano.

L'INDAGINE - L'indagine è basata su intercettazioni telefoniche disposte nell'ambito di una inchiesta che portò all'arresto nel giugno dello scorso anno dell'ex direttore generale della Provincia di Caserta, Antony Acconcia, e di due consiglieri provinciali con le accuse di associazione per delinquere, corruzione, concussione, turbativa d'asta e falso in atti pubblici. «Le indagini - scrive la procura di Santa Maria Capua Vetere - hanno preso spunto da conversazioni telefoniche relative alla gestione degli appalti e servizi pubblici nella Provincia di Caserta e hanno consentito di far luce su un tessuto di illecito radicato nell'area politica, amministrativa e giudiziaria della Campania». Al presidente della Campania agli inizi di novembre sarebbe stato notificato un invito a comparire davanti ai magistrati samaritani come persona informata sui fatti. L'istruttoria che portò alla nomina è giudicata anomala dalla Procura, che ipotizza che Bassolino sia stato costretto ad assicurare che la scelta ricadesse su una persona «designata da Mastella».


16 gennaio 2008
da corriere.it


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« Risposta #1 inserito:: Gennaio 16, 2008, 11:15:21 pm »

IL PROCURATORE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE

«La polemica di Mastella disgustosa»

Il magistrato «si riserva ogni azione nelle sedi competenti».

Infastidito sulle domande sui rapporti con un politico locale


NAPOLI - Il procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Mariano Maffei ha definito «disgustosa» la polemica sollevata dal ministro della Giustizia Clemente Mastella in Parlamento.

Il magistrato ha detto che «si riserva ogni azione nelle sedi competenti» per le affermazioni di Mastella a seguito delle quali ipotizza «calunnie ed offese alla mia reputazione». «Non intendo assolutamente rispondere alle dichiarazioni del ministro Mastella rese in Parlamento al solo scopo di non acuire una assurda e disgustosa polemica».

IL PROCURATORE - Così ha detto il procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere Mariano Maffei ai giornalisti durante un breve incontro nel suo ufficio. «Mi riservo - ha aggiunto - ogni azione nelle sedi competenti contro il ministro della Giustizia, il quale con le sue affermazioni, quanto mai calunniose ha offeso gravemente la mia reputazione». «La reputazione - ha continuato - di un magistrato, un servitore dello Stato che per ben 44 anni ha amministrato la giustizia con altissima professionalità, con spiccato senso del dovere, con il massimo impegno, con autonomia e indipendenza assoluta e ha dimostrato in ogni circostanza, e anche nella vicenda presente, in maniera tangibile all'intera Nazione che la legge è uguale per tutti».

INFASTIDITO - Il procuratore si è poi mostrato infastidito dalle domande di alcuni giornalisti su i suoi rapporti di parentela con un esponente politico locale e sulla esistenza di una ispezione ministeriale negli uffici della procura. Maffei ha risposto in maniera alterata chiedendo di spegnere i registratori e i microfoni delle televisioni.


16 gennaio 2008

da corriere.it
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