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Autore Discussione: Carla Lonzi non sputa solo su Hegel, ma anche su Marx, Lenin e Freud.  (Letto 577 volte)
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« inserito:: Ottobre 08, 2023, 11:30:28 am »

Cultura Libri

Carla Lonzi non sputa solo su Hegel, ma anche su Marx, Lenin e Freud

Sputiamo su Hegel torna in libreria dopo decenni di ombra grazie a La Tartaruga, ed è l'occasione per riparlare del femminismo radicale di una pensatrice di culto.

Di Guia Cortassa PUBBLICATO: 19/09/2023
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Appena si è diffusa la notizia che La Tartaruga, la casa editrice fondata nel 1975 da Laura Lepetit e guidata ora da Claudia Durastanti sotto l'egida de La nave di Teseo, avrebbe ripubblicato l'opera omnia di Carla Lonzi, tutti i commenti hanno fatto riaffiorare un'esperienza condivisa e formativa: quella dell'aver scoperto gli scritti della critica d'arte e pensatrice femminista fiorentina, introvabili nelle librerie, su fotocopie già passate decine di volte dalla macchina copiatrice, su PDF scansionati da quelle fotocopie, macinando parole sbiadite e consumate dal tempo nell'assenza. Siamo tutte andate a cercare quei fogli stropicciati e ingialliti, solcati da stratificazioni di sottolineature e riproduzioni meccaniche, passati in modo pirata da mano a mano. Sono stata una studentessa di storia dell'arte contemporanea in un mondo accademico di professori uomini e in cui le artiste non rientravano nel programma. Tra gli stralci di Autoritratto, il capolavoro con cui ha dato l'addio al mondo della critica d'arte stravolgendone il paradigma – e venendo isolata per averlo fatto – Lonzi veniva inclusa come "una che ha lasciato l'arte per darsi al femminismo", obbligati a dare un nome a chi aveva con il suo lavoro tramandato pensieri e parole fondamentali per capire una stagione artistica come quella degli anni Cinquanta e Sessanta in Italia, ma scorporati e mutilati dal corpo docente in una raccolta di citazioni d'artista, privati del lavoro curatoriale, critico, filosofico e politico che, invece, l'autrice, destinata alla damnatio memoriae per quel tradimento, aveva fatto su quei testi.
Ora, a più di cinquant'anni di distanza, il ritorno in libreria di Sputiamo su Hegel regala al presente un tassello imprescindibile del pensiero femminista, scritto e pubblicato nel 1970 dalla casa editrice creata dal gruppo di Rivolta Femminile, fondato a Roma dalla stessa Lonzi con la giornalista e scrittrice Elvira Banotti (colei che nel 1969 contestò in diretta televisiva Indro Montanelli per il suo rapporto con un bambina eritrea) e Carla Accardi, pittrice e sodale di Lonzi dai tempi del suo lavoro come critica d'arte. Insieme al pamphlet più famoso firmato da Lonzi, la raccolta curata da Annarosa Buttarelli – che compie la scelta altrettanto radicale di presentare i testi senza apparati e senza commento – comprende altri saggi chiave, come La donna clitoridea e la donna vaginale, e il Manifesto di Rivolta Femminile, firmato dall'intero gruppo. "Finché gli lasceremo facoltà di giudizio sul diritto a un nostro spazio l’uomo non potrà fare a meno di occuparlo, poiché non è uno spazio fisico quello di cui si parla – sebbene esista anche uno spazio fisico di cui siamo private – ma uno spazio storico, psicologico e mentale. Noi di Rivolta Femminile lo occupiamo a poco a poco con l’autocoscienza nei gruppi di donne[,]" si legge in Significato dell’autocoscienza dei gruppi femminili, il testo del 1972 che chiude la raccolta, che continua: "Il femminismo ha inizio quando la donna cerca la risonanza di sé nell’autenticità di un’altra donna perché capisce che il suo unico modo di ritrovare se stessa è nella sua specie".

Lontano dall’intersezionalità e dall’inclusività contemporanee, il femminismo di Lonzi e di Rivolta Femminile è adiacente alla seconda ondata degli anni Sessanta e Settanta, radicale e incentrato sulla necessità di separare la donna dall'uomo su tutti i piani dell'esistenza umana. L'emancipazione e la lotta di classe sono viste non come battaglie e conquiste da rivendicare, ma come ulteriori strumenti di assoggettamento da parte dell'egemonia maschile e patriarcale; la contraccezione, l'aborto e il divorzio come sistemi di controllo sulla donna da parte di uomini che non vogliono perdere il predominio totale. Lonzi si rivolge esclusivamente alle donne, la comunicazione di Rivolta Femminile è preclusa a chiunque altro, perché solo nello scambio tra pari può avvenire quell'autocoscienza necessaria per capire la questione femminile e distruggere il patriarcato. Non sputa solo su Hegel, ma anche su Marx, Lenin, Freud e tutti quei teorici che hanno basato le loro rivoluzioni sulla subordinazione della donna, dando per scontato il suo ruolo di accudimento e lontananza dal lavoro produttivo, decifrandone la sessualità da un punto di vista esclusivamente maschile e borghese.

Carla Lonzi non sputa solo su Hegel, ma anche su Marx, Lenin, Freud e tutti quei teorici che hanno basato le loro rivoluzioni sulla subordinazione della donna
Nonostante l'estremismo delle posizioni, fa molta impressione come le istanze di queste pubblicazioni siano ancora disperatamente contemporanee. "Il rischio di questi scritti è che vengano presi come punti fermi teorici mentre riflettono solo un modo iniziale per me di uscire allo scoperto, quello in cui prevaleva lo sdegno per essermi accorta che la cultura maschile in ogni suo aspetto aveva teorizzato l'inferiorità della donna. Per questo la sua inferiorizzazione appare del tutto naturale", spiega Lonzi nella premessa alla raccolta. E proprio questo afflato, questo ragionamento a voce alta sulla pagina è ciò che non rende anacronistiche o superate le riflessioni della pensatrice e del suo gruppo di autocoscienza.

In un momento storico in cui il femminismo abbraccia e sostiene ogni lotta contro qualsiasi discriminazione di genere, ripartire dal nucleo, dalla donna, e dalla sua sempre crescente sottomissione, talvolta mascherata dietro concessioni che posso apparire come portatrici di maggiori diritti e libertà mentre rimangono mezzi di controllo e di posizionamento, è un passo fondamentale: ha ragione Lonzi quando invece di uguaglianza tra i sessi chiede che sia, invece, problematizzata e tutelata la loro separazione e la loro diversità, per non appiattire il femminile sullo sguardo maschile dominante. Ri-leggere Carla Lonzi nel 2023, trovare i suoi scritti nelle librerie, significa trovare il seme risolutivo per far germogliare un dibattito che può accogliere ancora più persone di quanto stia già facendo, permettendo che l'autocoscienza si allarghi dal sé alle collettività, in un paese in cui la consapevolezza di genere è ancora molto lontana.

da - https://www.esquire.com/it/cultura/libri/a45205237/carla-lonzi-sputiamo-su-hegel/?utm_campaign=newsletter-esquire&utm_medium=email&utm_edition=202309210500&utm_source=newsletter
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