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« inserito:: Settembre 13, 2023, 05:06:26 pm » |
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Ciao Arlecchino,
sono passati 4 mesi da quando vi ho raccontato di come un elicottero ha salvato me e la mia famiglia dall’alluvione qui in Romagna. Siete stati in tantissimi a leggere la mia testimonianza e le parole di vicinanza e affetto che ho ricevuto le ho lette una ad una, anche se non sempre sono riuscita a rispondere personalmente. Vi scrivo oggi perchè vorrei ringraziarvi per aver dedicato il vostro tempo a leggere la mia testimonianza e per avermi scritto parole che mi hanno profondamente emozionata. Il tempo non è denaro, è molto di più: è un regalo prezioso, un dono che ho sentito profondamente. Ho ricevuto poesie, rime che scendono come elicotteri a soccorrere l’anima, abbracci da persone coinvolte nello stesso disastro qui in Romagna, o altri disastri che hanno colpito la nostra terra. In alcune risposte si parla di ‘noi’ di MSF come persone speciali, mentre speciali siamo tutte e tutti quando ci ricordiamo di essere gocce in un mare di bisogni enorme, un mare il cui sale è la solidarietà. Molti di voi dicono di ‘non fare niente’ senza rendersi conto che le vostre parole su di me hanno avuto ed hanno ancora oggi un effetto speciale e unico. Tutti noi possiamo aiutare, ma al tempo stesso tutti siamo vulnerabili. Tutti possiamo sentirci “senza pelle” e aver bisogno di aiuto da parte di qualcuno che non conosciamo. Noi di MSF non ci giriamo dall’altra parte di fronte al bisogno di cure, e così anche voi. Ma forse dovremmo smettere di parlare di noi, di voi e di loro. Chi aiuta e chi ha bisogno di aiuto, chi resta dove è nato e le persone in movimento, sfollati, migranti, rifugiati. Siamo tutti assieme per capire e accogliere “l’intreccio che esiste tra le nostre vite, nella buona e nella cattiva sorte” come mi ha scritto un donatore come te. Sono rientrata a casa qualche settimana fa e il 16 agosto, esattamente 3 mesi dopo l’evento, io, mio marito e le nostre due ragazze abbiamo cenato assieme in cucina, sul tavolo recuperato (le piastrelle si erano rotte ma siamo riusciti a ‘ristrutturarlo’ anche se traballa un po’!). La situazione qui in Romagna è certo migliore, ma i bisogni sono ancora molti e alcune persone hanno purtroppo dovuto abbandonare le loro case. Più passa il tempo e più si sente la fatica e la pesantezza delle cose perse, la mancanza delle ‘proprie cose’. “Preoccupazione, smarrimento, ma anche infinita gratitudine”, sono parole che ho letto in una delle vostre risposte e che ci accomunano alle persone che ogni giorno incontriamo nei nostri progetti e nelle comunità colpite da tanta sofferenza.
Il mio augurio è che ognuno possa trovare aiuto, una mano offerta, un orecchio per ascoltare, un sorriso che medichi e guarisca. Lo so è un sogno. Sono e siamo piccolissime gocce. Ma gocce coraggiose, solidali e generose. Come ognuno di voi.
Un abbraccio,
Monica Minardi Presidente MSF Italia
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