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Autore Discussione: I miei sono Rapidi Brani e non poesie.  (Letto 3063 volte)
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« inserito:: Luglio 01, 2023, 06:37:40 pm »

I miei sono Rapidi Brani e non poesie.

Perché la poesia richiede un retroterra culturale che io non ho, che non intendo rincorrere alla mia età.
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Poèta s. m. (f. -éssa) [dal lat. pŏēta, gr. ποιητής, der. di ποιέω «fare, produrre»] (pl. m. -i, ant. -e). – 1. Chi compone o ha composto poesie, autore di opere poetiche: i p. greci, latini; i p. dell’Ottocento; certi poete in lingua latina (Dante); le tre poetesse del Cinquecento: Vittoria Colonna, Veronica Gambara e Gaspara Stampa; Perché tu mi dici: poeta? Io non sono un poeta. Io non sono che un piccolo fanciullo che piange (Corazzini); E noi grandi p. ... che accampiamo quel desiderio vitale Di essere puri al di fuori di tutto (Alda Merini). Frasi prov.: poeti si nasce, non si diventa (anche: poeti si nasce, oratori si diventa, spesso nella forma lat. poetae nascuntur, oratores fiunt); a tutti i p. manca un verso, tutti gli uomini, anche i più perfetti, hanno qualche difetto. Accompagnato da varie determinazioni: p. lirico, epico, drammatico, tragico, satirico, ecc.; i p. giocosi del Trecento; p. barocco, romantico; i p. parnassiani, simbolisti, decadenti, ermetici; i p. maledetti (v. maledetto); p. laureato (v. laureato); p. cesareo o aulico o di corte (v. cesareo1); p. dialettale, che scrive nel proprio dialetto; p. estemporaneo, chi ha grande facilità di comporre versi improvvisando; poeta-soldato, denominazione attribuita a G. Mameli e a G. D’Annunzio. Seguito da una specificazione più precisa: il p. di Recanati, il p. dell’Eneide, il p. degli Inni Sacri; il p. del dolore, dell’infelicità, il Leopardi; per antonomasia, il sommo p., il divino p., o anche assol. il P., Dante. 2. a. Scrittore, o artista in genere, che nelle sue opere sia riuscito a trasfigurare in vera poesia il suo contenuto spirituale: nei «Promessi Sposi» il Manzoni è vero p.; Silvestro Lega nei suoi ritratti ha tocchi da poeta. b. Con uso assol. ha sempre senso positivo, contrapponendosi spesso a versificatore (o verseggiatore) o anche ad artista quando si voglia mettere a contrasto l’abilità tecnica con la forza del sentimento e la robustezza della fantasia: non basta scrivere versi per essere un p.; nel Monti, più che il p. si sente l’artista. 3. Per estens., chi ha il gusto e il sentimento del bello, è dotato di fervida fantasia e di particolare sensibilità, tanto da dimenticare facilmente la realtà per l’ideale: avere un animo, un cuore di p.; essere p. nell’intimo. Anche, persona fantasiosa, originale e bizzarra, che ha spesso la testa nelle nuvole: presso il volgo di Milano, e del contado ancora più, poeta non significa già, come per tutti i galantuomini, un sacro ingegno, ...; vuol dire un cervello bizzarro e un po’ balzano, che, ne’ discorsi e ne’ fatti, abbia più dell’arguto e del singolare che del ragionevole (Manzoni). ◆ Dim. poetino (con valore per lo più spreg.); spreg. poetùccio, poetùcolo, poetónzolo; accr., scherz., poetóne; pegg. poetàccio (v. anche poetastro).

da treccani.it
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Poeṡìa s. f. [dal lat. pŏēsis, che è dal gr. ποίησις, der. di ποιέω «fare, produrre»]. –
1.   a. L’arte (intesa come abilità e capacità) di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri tipi di restrizione; con un certo grado di approssimazione si può dire che il sign. di poesia è individuabile nell’uso corrente e tradizionale nella sua contrapposizione a prosa, in quanto i due termini implicano rispettivamente e principalmente la presenza o l’assenza di una restrizione metrica; sotto questo profilo vanno intese la divisione tradizionale in p. epica, lirica, drammatica, e altre distinzioni quali p. didascalica, satirica, bucolica (o pastorale), dialettale, colta, ecc., nonché varie altre espressioni in cui la parola è più o meno intenzionalmente contrapposta a «prosa»: scrivere in p. (cioè in versi), opera di p., studio della poesia. b.
2.   Il singolo componimento verbale realizzato nelle forme su accennate: scrivere, comporre, dettare, improvvisare una p.; studiare, leggere, recitare, commentare una p.; imparare una p. a memoria; p. lunga, breve, bella, mediocre, brutta; le p. del Parini; raccolta di poesie. Al plur. è frequentemente titolo (da solo o accompagnato da qualche determinazione: Poesie giovanili, Poesie d’amore, ecc.) di raccolte poetiche. c. Il complesso delle opere poetiche, o il loro carattere stilistico in senso lato, prodotte, in generale o in un determinato periodo di tempo, da un popolo o in un’area culturale, da un insieme di autori o da un singolo autore, o che siano riferibili a un certo gusto, a una poetica, a una scuola: la p. educa il cuore, la p. fa la vita, riempie magari certe brutte lacune, alle volte anche la fame, la sete, il sonno (Alda Merini); la p. di tutti i tempi; la p. classica, la p. romantica; la p. greca, latina, francese, romanza, orientale; la p. di Omero, di Virgilio; la p. degli stilnovisti, dei petrarchisti; la p. simbolista, la p. decadente, la p. ermetica, ecc.
2. a. Il carattere di opere o parti di opere ritenute particolarmente ispirate e suggestive: la p. dell’episodio di Paolo e Francesca; una pagina ricca di p.; versi perfetti ma privi di p.; un testo scientifico che raggiunge il livello della poesia. In questa accezione, tratto pertinente non è più il metro o un equivalente del metro, ma l’elevatezza concettuale e formale, al di là di una rigida adesione a schemi formali di metro, ritmo, struttura (come nelle frasi: in questa p. ciò che è assente è proprio la p.; in quella semplice cronaca c’è vera p.), per cui è giudicata e sentita «poesia» la capacità di esprimere forti sentimenti, di suscitare emozioni, associazioni di immagini, di innalzarsi sui valori correnti per forza creativa e profondità di concetti: di contro ai suoi modesti tentativi poetici in lingua la p. dialettale del Belli è p. autentica; nel grigiore letterario dei suoi tempi sola si stacca, altissima, la p. del Leopardi; per l’intensità del sentimento, più che per la perfezione formale, questa è vera p.; il suo intervento fu così appassionato da sfiorare la poesia.
2. b. Per estens., il carattere di qualsiasi composizione o opera anche non verbale, in quanto raggiunge un valore «alto» in opposizione a prodotti correnti «bassi»; si può così parlare di p. di un’opera architettonica, di p. di Raffaello, di eleganza formale di un quadro che non raggiunge tuttavia la p., di sentimento, carica emozionale, ispirazione che conferisce valore di p. a un brano musicale, a una scultura, a un film, a una danza esotica. c. Il carattere che può essere attribuito, per ulteriore estensione metaforica e sempre nel quadro di un’opposizione tra «alto» e «basso», a qualsiasi oggetto, situazione, comportamento, in quanto questi contengano qualcosa che li elevi al di sopra del quotidiano (si tratta però, generalmente, di usi di derivazione colta e banalizzati in stereotipi linguistici): la p. della natura, di un tramonto; la p. della vita; non c’è p. nel suo modo di fare; non ci trovo poesia in quel matrimonio; basta vederla mangiare per perdere tutta la p.; in altri casi l’opposizione, pur permanendo, è meno banalizzata e con poesia s’intende riferirsi a valori più profondi e più veri, insospettabilmente alti, contrapposti ai falsi valori che, ritenuti «alti», sono invece «bassi»: la p. di un filo d’erba; la p. delle piccole cose; una desolazione che ha una sua p.; la p. del quotidiano, ecc. d. Il carattere che può essere attribuito, in senso negativo, a fatti, persone, situazioni, atteggiamenti, in quanto non attaccati alla realtà, al concreto, al positivo, e quindi spesso cervellotici, utopistici o illusorî: ma questa è pura p.!; è un uomo che vive di p.; con la p. non si fa strada nella vita, ecc. ◆ Dim. poeṡiétta (raro poeṡiina); spreg. poeṡiùccia, poeṡiòla; pegg. poeṡiàccia (tutti nel sign. concr. 1 b).

da treccani.it
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brano
Brano s. m. [dal fr. ant. braon "pezzo di carne", di origine franca]. –
1. [porzione lacera, tutta strappata, di qualcosa] ≈ [→ BRANDELLO (1)]. ▲ Locuz. prep.: a brani ≈ a brandelli, a pezzi; a brano a brano ≈ pezzo a pezzo.
2. (fig.) [parte più o meno estesa di uno scritto o di una composizione musicale: leggere un b. di Cicerone] ≈ passaggio, passo, pezzo. [⍈ PARTE]
da treccani.it
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« Risposta #1 inserito:: Luglio 06, 2023, 12:30:03 am »

Settant’anni fa,
Mi sembra.

Mi sembra,
Ieri.

Ero RE nella mia baracca,
Circondata di fiori poveri,
Belli.

Non c’era l’acqua,
Ma chi ce la dava,
Ci riempiva le damigiane.
Gratis,

Non c’erano soldi,
Ma papà lavorava,
In casa.

Cantava romanze,
D’opera lirica,
Lavorando al
Deschetto di
Calzolaio.

Io facevo la spesa,
I negozianti,
Ci concedevano,
Credito.

Giocavo con la fantasia,
tra mucchi di sabbia,
come al mare.

E i figli dei Signorili,
Volevano giocare,
Con me,
Nel mio Regno,
Spazioso.

Avevo Diana,
Una Volpina,
Una Vecchia,
Signorile,
me la regalò.

Per farla correre.
Nel mio regno,
Spazioso.

Mi sembra,
Ieri
Settant’anni fa

Brano di
Gianni Gavioli
Italia - 24 giugno 2023

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« Risposta #2 inserito:: Luglio 28, 2023, 11:47:02 am »

Il Nickname di Gianni (Gaetano) Gavioli è ARLECCHINO EURISTICO (colui che "trova e rilancia nel web")

blocco appunti di Arlecchino
mercoledì 26 maggio 2021
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« Risposta #3 inserito:: Luglio 29, 2023, 11:24:29 am »

I collegamenti rapidi

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« Risposta #4 inserito:: Agosto 05, 2023, 10:58:31 am »

Churchill e l’importanza delle protezioni assicurative, una perla del passato che rivive con l’AI

di Luca Losito
4 Agosto 2023 12:30

Sempre più spesso si sente parlare di intelligenza artificiale, una tecnologia che sta rivoluzionando un po’ tutti i settori, e che ovviamente sta avendo i suoi impatti anche nella comunicazione. Oggi sfruttiamo questa innovazione per agganciarci all’attualità, grazie a un concetto espresso a suo tempo dal noto leader politico britannico Winston Churchill, il quale nell’ottica di difesa del proprio Paese ha sempre guardato con grande interesse al mondo delle assicurazioni.

Indice
    La perla di Churchill
    I rischi dell’AI

La perla di Churchill

In quest’ultimo periodo abbiamo spesso raccontato come in Italia, la situazione sia tutt’altro che serena, in quanto i cittadini preferiscono tenere i soldi fermi sul conto corrente piuttosto che sottoscrivere delle polizze assicurative. Una scelta deleteria, come abbiamo visto coi tanti danni causati dal maltempo di recente nel nostro Paese. Churchill, da statista navigato qual’era già allora aveva una view di lungo periodo chiarissima, e ha così lanciato un messaggio inequivocabile ai risparmiatori britannici.

I rischi dell’AI

Con questo nuovo format video, fruibile in esclusiva sul nostro canale TikTok, puntiamo a ridare vita a concetti senza tempo, come quelli espressi in questo caso dal politico inglese sulle assicurazioni. Lo facciamo anche per ribadire quelli che sono i rischi dell’intelligenza artificiale, che non può essere lasciata a “briglie sciolte”, vista anche la potenza comunicativa che è in grado di scatenare, ma ha sempre e comunque bisogno di moderatori umani che la guidino al meglio.

Insomma, l’importanza dell’assicurativo e l’attenzione all’intelligenza artificiale sono i due concetti chiave che vogliamo portare all’attenzione dei nostri lettori oggi. Perché l’AI è uno strumento potente, che non va manipolato a proprio piacimento, ma almeno a nostro avviso va utilizzato per dare maggiore efficacia a messaggi che sono già stati lanciati. Un po’ come prendere la pagina di un libro e animarla, senza l’interpolazione di un regista.

da - https://www.wallstreetitalia.com/churchill-protezioni-assicurative-con-intelligenza-artificiale/
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« Risposta #5 inserito:: Agosto 05, 2023, 11:08:11 am »


Gates ottimista sull’AI, nonostante i rischi. Cosa sta facendo con Microsoft

di Valentina Magri
24 Luglio 2023 18:20

L’intelligenza artificiale sta sollevando numerosi timori. Bill Gates in un post pubblicato sul suo blog, Gates Notes, ha delineato i tutti rischi dell’AI, pur restando ottimista sul settore. Ecco quali sono.
Gates ottimista sull’AI
Il magnate americano ricorda anzitutto che l’intelligenza artificiale è solo una delle tante innovazioni che introducono nuove minacce che devono essere controllate, in primis quelle legate alle potenziali perdite di posti di lavoro. E’ successo lo stesso con le automobili e con i computer, che hanno portato all’introduzione di limiti e regolamentazioni, non alla soppressione delle innovazioni.
“In un momento come questo, è naturale sentirsi inquieti. Ma la storia dimostra che è possibile risolvere le sfide create dalle nuove tecnologie“, rassicura Gates. Che si dice convinto che i rischi siano reali, ma al contempo “ottimista sul fatto che possano essere gestiti“.

I rischi dell’AI secondo Gates
Gates elenca poi tutti i rischi legati all’intelligenza artificiale. Innanzitutto, i deepfake (contenuti testuali, video o messaggi falsi) e la disinformazione potrebbero influire sulle elezioni politiche e, più in generale, sulla democrazia. Al contempo, l’AI può anche aiutare a identificare i deepfake, tant’è che l’agenzia governativa americana Darpa sta lavorando a una tecnologia per identificare se un video o un audio sono stati manipolati.
Inoltre, l’intelligenza artificiale rende più semplice per gli hacker attaccare persone e governi, in quanto li aiutano a scrivere codici più efficaci. Gli esperti di sicurezza che vogliono contrastare gli hacker devono fare lo stesso.
Un altro rischio enorme a livello mondiale consiste nella cyber guerra, per cui si impiega l’intelligenza artificiale per lanciare attacchi informatici contro altri paesi. “I criminali informatici non smetteranno di creare nuovi strumenti. Né lo faranno coloro che vogliono usare l’AI per progettare armi nucleari e attacchi bioterroristici. Gli sforzi per fermarli devono continuare allo stesso ritmo”, raccomanda Gates.
Vi è poi il rischio paventato da più parti che l’intelligenza artificiale comporterà un taglio di posti di lavoro. “L’AI sarà così brava a esprimere le idee che sarà in grado di scrivere le vostre e-mail e gestire la vostra casella di posta elettronica al posto vostro. Sarete in grado di scrivere una richiesta in inglese semplice, o in qualsiasi altra lingua, e di generare una ricca presentazione del vostro lavoro”, ammette Gates. Ma a suo avviso, questo genererà un aumento della produttività, perché le persone avranno più tempo per fare altre cose, al lavoro o in casa. Sicuramente ciò innescherà un bisogno di sostegno e riqualificazione per alcuni lavoratori.
Il magnate americano è categorico: “Questo è un ruolo che spetta ai governi e alle imprese, che dovranno gestirlo bene per evitare che i lavoratori vengano lasciati indietro, evitando il tipo di interruzione della vita delle persone che si è verificata durante il declino dei posti di lavoro nel settore manifatturiero negli Stati Uniti”.

Un altro problema dell’intelligenza artificiale consiste nel fatto che eredita i nostri pregiudizi e inventa le cose, per cui talvolta sembra distorta. Tuttavia, Gates si dice “ottimista sul fatto che, col tempo, si possa insegnare ai modelli di intelligenza artificiale a distinguere i fatti dalla finzione. OpenAI, per esempio, sta facendo un lavoro promettente su questo fronte”.
Inoltre, molti insegnanti temono che gli studenti utilizzeranno l’intelligenza artificiale per fare i compiti al posto loro. Vi sono alcuni docenti che stanno accogliendo l’AI e cercando di insegnare agli studenti come utilizzarla al meglio.
Il magnate americano ha invitato tutti a seguire il più possibile gli sviluppi dell’AI, fiducioso che “si tratta dell’innovazione più trasformativa che ognuno di noi vedrà nel corso della propria vita e un sano dibattito pubblico dipenderà dalla conoscenza di questa tecnologia, dei suoi benefici e dei suoi rischi. I benefici saranno enormi e la ragione migliore per credere che possiamo gestire i rischi è che lo abbiamo già fatto in passato”.

I suoi progetti con l’AI
Microsoft, la società fondata da Bill Gates, sta portando avanti numerosi progetti con l’intelligenza artificiale. La sua prima mossa è stata nel gennaio 2023 quella di incrementare il suo investimento in OpenAI, la società che sta producendo Chat GPT, chatbot di Intelligenza Artificiale (AI) generativa. Microsoft aveva già investito nella società nel 2019 e 2021.

Nel febbraio 2023 Microsoft ha potenziato con Chat GPT il suo motore di ricerca, Bing. In seguito, Microsoft ha lanciato due nuove funzioni potenziate dall’intelligenza artificiale per il suo browser Edge: “chat” e “compose”. La prima consente agli utenti di riassumere la pagina web o il documento che stanno guardando e di porre domande sul suo contenuto. La seconda agisce come un assistente di scrittura, aiutando a generare testo, dalle e-mail ai post sui social media, sulla base di alcune indicazioni iniziali.
Attualmente Microsoft sta portando il suo assistente personale basato sull’IA, chiamato Copilot, su Windows 11. Si tratta dello stesso assistente che Microsoft integra già in Edge, nelle sue app di Office e su GitHub. Copilot inoltre supporterà ora tre tipi principali di plug-in, tra cui le estensioni dei messaggi di Teams, i connettori della piattaforma Power e strumenti che utilizzano la tecnologia di Chat GPT.


https://www.wallstreetitalia.com/gates-ottimista-sullai-nonostante-i-rischi-ecco-cosa-sta-facendo-con-microsoft/
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