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Autore Discussione: Il presidente della Basilicata che ha detto no al Premier (modi pilateschi ndr)  (Letto 3357 volte)
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« inserito:: Gennaio 14, 2008, 12:27:53 am »



«Io adoro Romano, però come faccio?»

Il presidente della Basilicata che ha detto no al premier

Vito De Filippo, presidente della Regione Basilicata 

Fanno un po’ i difficili, all’inizio. «Il signor Governatore della Basilicata, purtroppo, non può rispondere, è impegnato in una riunione importantissima, e io certo non oso andare a disturbarlo». Tono risoluto. «Ma poiché sono il suo portavoce, le confermo, con assoluta certezza, la posizione della Regione Basilicata sulla questione rifiuti: siamo impossibilitati a collaborare». Anche il portavoce più ermetico, a volte, diventa però accondiscendente. «Ah... ho capito... a Palazzo Chigi sono nervosi, eh?... aspetti... aspetti un momento... vediamo se il signor Governatore Vito De Filippo può...». Può. «Sono il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo. Ho pochi minuti a disposizione e perciò le dico subito che qui, spazio per altri rifiuti, non ce n’è. Quanto poi a...».

Guardi, a Palazzo Chigi sostengono di non aver gradito il comportamento di un presidente che, a Roma, al cospetto di Prodi, avrebbe dato una sostanziale disponibilità a collaborare, e poi, non appena rientrato in regione, avrebbe comunicato mille difficoltà.
«E allora?».

Gira voce che quel presidente di regione sia lei. Un presidente dell’Unione, per giunta.
«Mhm... Prodi, nelle ultime ore, non l’ho sentito. Però...».

Però?
«Beh, in effetti ho ricevuto prima una telefonata e poi pure una lettera dal generale Franco Giannini, il generale dell’esercito che affianca per la logistica il supercommissario Gianni De Gennaro».

Contenuto di telefonata e lettera?
«Eh...».

Eh, cosa?
«Il generale chiede, invoca, sollecita collaborazione. Con discorsi, ammetto, eloquenti. Anche se io, comunque, a Palazzo Chigi, fui chiaro. Almeno credo».

Fu chiaro o no?
«Le dico: accanto a me, mercoledì pomeriggio, sedeva la presidente della Regione Umbria, Rita Lorenzetti. E lei può testimoniare che io dissi a Prodi: "Guardi, io comprendo l’emergenza, la comprendo in tutto il suo valore di dramma nazionale e però, ecco, noi in Basilicata già stiamo un bel po’ inguaiati sul fronte dell’immondizia ».

In che senso?
«A Potenza, rischiamo di non essere più autosufficienti, a Matera ci siamo quasi, e poi c’è il focolaio di una rivolta, caldo caldo, a Vietri di Potenza ».

Cosa succede a Vietri di Potenza?
«Succede che, in questa situazione di allarme, la Provincia di Salerno ha rapidamente approvato l’entrata in funzione della discarica di Caggiano che, però, guarda il caso, per trequarti rientra nella mia regione: appunto, a Vietri di Potenza... dove, com’era facile immaginare, sta per scatenarsi un’insurrezione».

Senta, presidente De Filippo: lei, con Prodi, è stato lineare, esplicito, sì o no?
«Mhm... Sì, no... cosa...».

Forza, dica la verità.
«Temo che ci possa essere stato un equivoco».

È una situazione estremamente delicata, presidente: come possono esserci equivoci?
«Mi dispiace troppo... ma dev’essercene stato proprio uno grosso... magari è colpa mia, che mi sono spiegato male. Cosa posso dirle? Sono mortificato».

Dica, piuttosto, adesso cosa conta di fare.
«Sa, c’è poco da fare. Lunedì ho convocato un consiglio regionale straordinario. Nel corso del quale, a questo punto, non solo cercheremo di capire il tipo di rivolta che rischia di deflagrare a Caggiano, ma ci rimetteremo, inevitabilmente, anche a fare i conti di uomini e mezzi da destinare alle immondizie del Napoletano ».

Le ha dovuto scrivere il generale Giannini, ha dovuto intuire l’ira di Romano Prodi...
«Ma no? Ma cosa dice? Guardi che la Basilicata è sempre stata una regione solidale, profondamente solidale... però... senta, mi dica bene, mi faccia capire...».

Cosa?
«Ma quanto sono arrabbiati a Palazzo Chigi?».

 Parecchio.
«Oh Signore... come parecchio? Ma no no... lo scriva, mi faccia il favore... lo scriva che io per il signor presidente Romano Prodi nutro una stima strepitosa, inarrivabile...».

Fabrizio Roncone
13 gennaio 2008

da corriere.it
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« Risposta #1 inserito:: Gennaio 15, 2008, 12:22:37 am »

Oggi il vertice in Regione tra i segretari e i capidelegazione.

"Roma deve garantire i contratti e sia l´ultima volta"

Rifiuti, Formigoni detta le regole

Andrea Montanari


La minaccia della Lega: se arrivano, noi occupiamo il Consiglio
Castelli: "L´ipotesi che la spazzatura campana approdi in Lombardia è fantascientifica"

I Verdi: il presidente tenga duro  Oggi si saprà se e quando arriveranno le cinquemila tonnellate di rifiuti campani pretrattati da stoccare nei termovalorizzatori e nelle discariche lombarde. Alle dieci al Pirellone è convocato un vertice tra i segretari regionali e i capi delegazione dei partiti della Casa delle libertà e il governatore Roberto Formigoni. Che nonostante le minacce della Lega di occupare il consiglio regionale a oltranza, ribadisce la sua disponibilità, ma anche i paletti posti al premier Romano Prodi, ma soprattutto alle autorità della Campania. «I rifiuti - spiega il governatore - devono essere immuni e il governo deve garantire che saranno onorati i contratti con gli operatori economici che si impegneranno a smaltirli. Non come è successo due e quattro anni fa in Umbria dove aspettano ancora che siano pagati i debiti di allora. Inoltre il super commissario Gianni De Gennaro deve avere i pieni poteri. Non mi coinvolge il dibattito di chi chiede le dimissioni di coloro che hanno provocato questa vergogna, ma dal governo vogliamo una garanzia: che sia veramente l´ultima volta».

Solo se arriveranno queste garanzie da Napoli all´assessore allo Sviluppo sostenibile Massimo Buscemi, il Pirellone darà il via libera ai camion carichi di rifiuti. «In questo caso non solo parlerò con gli alleati, ma anche con i cittadini. E sono fiducioso: tutti capiranno». Non la pensa così, almeno per il momento, il capodelegazione in giunta del Carroccio Davide Boni: «Nessuno può chiederci di trattare e di prendere i rifiuti, uccidendo nel contempo le nostre infrastrutture, come Malpensa. In assenza di certe e determinate assunzioni di responsabilità da parte del governo non ci sarà nessuna trattativa. Nel caso chiederò al mio capogruppo in consiglio regionale di occupare l´aula consiliare ad oltranza». Anche l´ex ministro della Giustizia Roberto Castelli sbotta: «L´ipotesi che la Lombardia possa accettare i rifiuti della Campania è fantascientifica».

Con Formigoni, invece, che ieri ha incassato anche il placet di Silvio Berlusconi si schiera, oltre la Provincia, praticamente tutto il centrosinistra. A cominciare dai Verdi. «È inaccettabile che sulla grave emergenza nazionale che sta interessando una parte del Paese - attacca Carlo Monguzzi - la Lega cerchi di rastrellare qualche straccio di consenso in più gridando allo scandalo per poche tonnellate di rifiuti che saranno smaltiti negli impianti lombardi. La smettano di fare i pierini. Chiediamo a Formigoni e alle forze più responsabili della Cdl, che apprezziamo per il senso di responsabilità e di solidarietà dimostrati, di tenere duro». Sulla stessa linea Roberto Biscardini dello Sdi: «La Lega sbraita ma farà la solita figura. In Lombardia c´è ancora una maggioranza politica reale con un grande senso di responsabilità. Per questo esprimiamo a Formigoni il nostro apprezzamento per aver assunto sulla vicenda rifiuti un atteggiamento realistico».

Più critico il vicepresidente del consiglio regionale Marco Cipriano di Sinistra democratica: «Formigoni ha cambiato idea, e volevamo ben vedere come faceva a mantenere il suo no ai rifiuti campani, visto che praticamente tutte le regioni italiane, con senso di responsabilità e di solidarietà, si sono rese disponibili».

(14 gennaio 2008)

da espresso.repubblica.it
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