LA-U dell'ulivo
Marzo 30, 2023, 10:05:17 am *
Benvenuto! Accedi o registrati.

Accesso con nome utente, password e durata della sessione
Notizie:
 
   Home   Guida Ricerca Agenda Accedi Registrati  
Pagine: [1]
  Stampa  
Autore Discussione: Le Categorie Umane non sono le Razze (che nell'uomo non esistono).  (Letto 374 volte)
Arlecchino
Global Moderator
Hero Member
*****
Scollegato Scollegato

Messaggi: 7.479


Mostra profilo
« inserito:: Marzo 09, 2023, 06:33:02 pm »

Le Categorie Umane non sono le Razze (che nell'uomo non esistono).
Non sono neppure le Classi Sociali tirate in lungo artificialmente da una ideologia incapace di coesistere e proiettarsi nel futuro con il progresso dello sviluppo compatibile.
In fondo le Categorie Umane non sono neppure trattate concretamente nella Condizione Umana su cui si filosofeggia da oltre un secolo.

Le Categorie Umane, per come le intendiamo noi, sono le Differenti Condizioni in cui l’essere umano è costretto a vivere o in ogni caso vive, sia come singolo protagonista della sua condizione personale, sia come compartecipe della situazione generale con il suo gruppo, oppure immerso nell’area in cui respira, sino ad arrivare alla realtà della Nazione che abita, nelle diverse società umane del mondo.
Le Categorie Umane sono infinite, dunque, se consideriamo che ogni individuo è un Mondo complesso con diverse aspettative sociali e differenti ambizioni personali egocentriche.
La strada che intendiamo “trovare” in questa complessità sociopolitica, resa ancora più imbrigliata da una gestione malsana della cosa pubblica, è quella che prima o poi farà incontrare l’umanità che pensa con l’Essenza del tutto, … l’UOMO.

L’Essenza ci significa che - “ciò per cui una certa persona è quella che è, e non un’altra persona” - (concezione aristotelica).   
Quindi è sulla qualità del singolo Essere Umano che la Società del futuro deve investire: la qualità sociale e personale del Singolo nella migliore qualità dell’ambiente in cui vive.
Noi Vecchi non ci saremo, ma oggi essendo sopravvissuti (forse) ad una catastrofe che pochi hanno compreso in modo consapevole, pensiamo nel modo sopra descritto, … IN SINTESI.
ggiannig

a commento del Gruppo Tematico sul Separatismo Predone.

Registrato
Arlecchino
Global Moderator
Hero Member
*****
Scollegato Scollegato

Messaggi: 7.479


Mostra profilo
« Risposta #1 inserito:: Marzo 12, 2023, 04:54:06 pm »

Iole Salera Cavallero

IL TROPPO STROPPIA

È il paradigma detto "Il troppo stroppia", o "Dell’alzare l’asticella" e definisce il modello dialettico preferito da Giorgia Meloni e da Fratelli d'Italia.
Ovvero si costruisce una rappresentazione palesemente esagerata, la si attribuisce all’avversario e poi, agevolmente, la si smonta giocando sulla improbabilità delle sue dimensioni abnormi.
Esempio. Giorgia Meloni: pensate davvero che io voglia instaurare in Italia un regime totalitario di tipo fascista?
L’interlocutore resta interdetto e così trascura il fatto che, impossibile come è una dittatura fascista, possano esservi tanti altri guai: autoritarismo, repressione, censura.
Dopo il naufragio davanti alle coste calabresi. Giorgia Meloni: pensate davvero che io abbia voluto ammazzare (mancava poco che dicesse: con le mie mani) quelle 70 persone? L’interlocutore si trova in difficoltà. Certo che no. E chi può immaginare una cosa simile? Di conseguenza, le altre ben più serie e motivate accuse – in particolare quella di omissione di soccorso – vengono forzatamente messe da parte.
Poco prima delle elezioni politiche del 25 settembre scorso.

Giorgia Meloni: pensate davvero che voglia mettere mano alla legge 194?
L’interlocutore non può arrivare a credere possibile l’abolizione di una legge che garantisce alla donna la facoltà di interrompere una gravidanza non voluta. Eppure, il messaggio enunciato («il diritto di non abortire») ha l’effetto di rendere più difficile, sotto il profilo psicologico, la possibilità di abortire.
Ancora. Il giorno dopo la contestazione di un attivista della comunità Lgbtqi+ a Cagliari nel corso di un comizio di Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni: pensate davvero che io voglia toccare le unioni civili?
L’interlocutore, rassicurato, non comprende la preoccupazione del militante omosessuale ed è indotto, così, a non cogliere come dietro quell’impegno possa esserci, bene occultato, qualcosa di assai simile a una minaccia. Ovvero, la promessa che si continuerà a interdire la possibilità di adozione alle coppie non eterosessuali.

Così funziona il paradigma detto "Il troppo stroppia" o "Dell’alzare l’asticella", è un’oratoria magari efficace, ma - a ben vedere - fondata sulla retorica della simulazione e dell’inganno.

Luigi Manconi

da fb del 10 marzo 2023
Registrato
Pagine: [1]
  Stampa  
 
Vai a:  

Powered by MySQL Powered by PHP Powered by SMF 1.1.21 | SMF © 2015, Simple Machines XHTML 1.0 valido! CSS valido!