Conversazione su Babylon. - La domanda da farsi: "é tutto finito per chi??"

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Conversazione su Babylon

Una mia amica mi ha detto
Non vi parlerò di Babylon, il film di Damien Chazelle che ha trasformato i critici cinematografici nelle curve del derby Roma-Lazio (mi scuso per l’esempio romanocentrico: è per capirci). Vorrei invece dirvi di una carissima amica che, uscita dall’esperienza estrema delle oltre tre ore di visione, ha commentato: è tutto finito, il nostro mondo è finito. Babylon racconta il passaggio dal muto al sonoro, come forse saprete. Uno di quei momenti che lì per lì magari non capisci bene cosa stia accadendo, ci sei dentro, pensi boh magari non funzionerà, sei affezionato a come si faceva prima, a come sai fare tu e ti dici, appunto: auguri, neofiti.
Poi quelli girano la pagina della storia. La mia amica ha fatto tutta la vita la giornalista ed è stata secondo me la più brava di tutti. E’ sempre stata la prima a capire cosa stesse accadendo. Spesso mortificata, per questo, perché dire le cose con anticipo è come dirle in ritardo: sei fuori sincrono. Quindi, quando ha detto tristemente “è tutto finito”, le ho chiesto spiegati meglio: è solo un film sulla storia del cinema. Sconsolata ha detto no: è un film su quello che viene dopo che cancella quello che c’era prima.
Non lo incorpora, lo cancella. Ha fatto un breve elenco: è finito il giornalismo come lo abbiamo imparato da ragazze, quello che non dipendeva dagli uffici stampa, che non concordava le domande con gli agenti e i portavoce. Quello, ti ricordi? E’ finita la politica, ma questo non te lo devo spiegare. E’ finito il tempo delle gerarchie fondate sulla conoscenza, il potere del sapere. Poi non ha detto più niente, come di solito fa. Le ho sempre creduto, ha sempre avuto ragione. Sono andata a dormire piena di pensieri.

da – https://invececoncita.blogautore.repubblica.it/articoli/2023/01/25/una-mia-amica-mi-ha-detto/?__vfz=medium%3Dcomment_share_email%7Csharer_uuid%3D00000000-0000-4000-8000-0693874e61cc#vf-422d27fd-621c-4744-a907-f0511cb6f505

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Risponde su Repubblica
Arlecchino Euristico

A mio avviso questa la domanda da farsi: "é tutto finito per chi??" Per la Massa dei Diversi o per i morti sociali, che le trasformazioni le subiscono passivamente.

Una società democratica (nei Diversi modi d'esserlo) é caratterizzata da segmenti di cittadini, tutti Diversi tra loro, non uniformi, tra questi anche le Persone Differenti che, essendo impegnati nella società, ne vedono prima e meglio le future trasformazioni. Sia in negativo, sia in positivo.

Quindi sono consapevoli che "nulla finisce ma molto si trasforma".

ggiannig --  ggianni41@gmail.com




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