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Autore Discussione: LIBERO. Che non è soggetto al dominio o all’autorità altrui, che ha facoltà ...  (Letto 1431 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Gennaio 15, 2023, 02:26:52 pm »

lìbero
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libero


lìbero agg. [dal lat. liber -ĕra -ĕrum]. – 1. a. Che non è soggetto al dominio o all’autorità altrui, che ha facoltà di agire a suo arbitrio, senza subire una coazione esterna che ne limiti, materialmente e moralmente, la volontà e i movimenti: uomo l. o di condizione libera; anche s. m., i l., che in partic., nell’antica Roma, erano i cittadini che godevano di pieni diritti civili, distinti dagli schiavi e dai liberti; far l. uno schiavo; lasciare l. un prigioniero, un detenuto; dopo un breve interrogatorio, le persone fermate furono lasciate libere. In senso politico: nazione l., non asservita allo straniero; fare la patria l.; città l., territorio l., che si governa con leggi e magistrati proprî; chi diviene patrone di una città consueta a vivere l., e non la disfaccia, aspetti di essere disfatto da quella (Machiavelli); popolo l., che partecipa per mezzo di suoi rappresentanti al potere legislativo e i cui diritti civili e politici sono garantiti dalle leggi (nella polemica politica l’espressione ha assunto talora anche significati più soggettivi e spesso contrastanti); l. cittadino, espressione che nel sec. 19° equivaleva a «liberale democratico». In senso spirituale, di persona che in materia di opinioni o di fede afferma il diritto alla libera indagine dichiarandosi indipendente dai dogmi e da postulati confessionali: l. pensatori, espressione con la quale si indicano quei pensatori che, in nome di un razionalismo estremo, hanno attivamente svolto propaganda anticonfessionale e antidogmatica costituendo un movimento (il l. pensiero) vitale soprattutto nel sec. 18°; l. muratori, nome degli adepti alla massoneria (come traduz. dell’ingl. free-masons e del fr. francs-maçons); l. comunità protestanti, comunità sorte in Germania verso la metà del sec. 19°, che ripudiavano simboli e dogmi, sostituendo ad essi la coscienza razionale e morale; l. cristianesimo, corrente religioso-culturale in voga tra gli uomini di cultura dell’Europa protestante negli anni ’10 del Novecento, che tentava di conciliare religione e scienza. b. Degno di un uomo libero, privo cioè di viltà e di cortigianeria: chiedere con l. fronte; uomo di l. sentimenti; sostenere con l. animo la propria causa; scrivere con l. penna. c. Di animale, non legato, non prigioniero: lasciare l. la capra a pascolare nel prato; lasciar l. il cavallo dal morso; aprì la gabbia e l’uccellino volò via l.; bestiame che vive allo stato l., brado. Di cosa, lasciar l., non frenare, sprigionare: lasciare l. un gas; fig., lasciare l. corso ai proprî pensieri, alla fantasia, alla parola, alle passioni. 2. a. Che è padrone dei proprî atti e sentimenti, che ha piena facoltà di fare o non fare una cosa: essere l. di sé, delle proprie decisioni, dei proprî movimenti; siete l. di andare o rimanere; sei l. di pensare ciò che vuoi; ho sempre sognato di vivere l. in una casa tutta mia; quindi, far vita l., amare la vita l., non condizionata da vincoli, imposizioni e pregiudizî; donna l., che vive in modo indipendente e autonomo; anche, non sottoposto a disciplina o obbedienza: quei ragazzi son cresciuti troppo liberi. Per estens., di persona e dei suoi atti, ardito, impudente, che facilmente trascorre a modi scorretti e licenziosi: è troppo l. nel discorso; e similmente, linguaggio l., maniere l., scherzi troppo l. (in altri casi, un fare l., modi l., franchi, disinvolti, che denotano schiettezza d’animo). b. Che non è legato da particolari vincoli o impegni: uomo l., non coniugato, scapolo; fede di stato l., certificato che attesta la condizione di non coniugato; lasciare l. un impiegato, lasciare l. la segretaria, non tenerli impegnati, concedere loro licenza di lasciare il posto di lavoro. In senso più ristretto, che può disporre del proprio tempo, che non ha occupazioni o impedimenti: appena l. verrò a trovarti; in questo momento il direttore non è l. (è occupato). Riferito al tempo: domani avrò la mattinata l.; non ho mai un minuto l.; nelle ore l. mi dedico alla lettura; per tempo l., v. tempo, n. 2 l. c. Privo, esente: l. da vizî, da difetti, da noie, da pregiudizî. 3. Riferito a cosa: a. Non vietato, o non sottoposto a freni, a restrizioni: ingresso l., possibilità di entrare in un pubblico locale senza pagare; avere l. accesso (a un luogo, a una persona); l. uscita, dei soldati dalla caserma (v. uscita, n. 1 a); navigazione l., contrapp. alla navigazione di linea; l. esercizio della professione; l. amore (o più com. amore l.), concezione dell’amore come libertà di unione sessuale senza il vincolo del matrimonio (che proclama o attua cioè l’unione l.). Fig., traduzione l. (contrapp. alla traduzione letterale), quella che riproduce il senso dell’originale senza seguire questo alla lettera. b. In partic., non sottoposto a controllo o ingerenza, soprattutto da parte dello stato: economia l.; mercato l.; l. concorrenza, v. concorrenza, n. 2 b; radio l., televisione l., gestite da privati; l. chiese, denominazione comune alle varie comunità protestanti che, in Scozia, Svizzera, Francia, Germania, a differenza della Chiesa nazionale, si rifiutano di ammettere qualsiasi rapporto con lo stato (ad eccezione del rispetto delle leggi) e ingerenza di questo in materia religiosa. Molte espressioni, come commercio l., stampa l., diritto di l. associazione, l. esercizio del culto, ecc., equivalgono ad altre formate col nome libertà, cioè libertà di commercio, di stampa, di associazione, ecc. (v. quindi per queste la voce libertà o i singoli sostantivi). L. scambio (calco del fr. libre-échange, a sua volta coniato sull’ingl. free-trade), locuz. equivalente a libertà degli scambî, usata per lo più per indicare la dottrina che la sostiene, cioè il liberismo economico nella sua accezione più ristretta, ma anche con sign. più generico, nelle espressioni area, zona di l. scambio, dove cioè il commercio (internazionale) si svolge senza che siano frapposte barriere politiche o economiche allo scambio di beni e servizî. c. Più genericam., indipendente, autonomo: professioni l., quelle del medico, dell’avvocato, e in genere dei professionisti (v. professione, n. 2 b); insegnamento l., impartito da insegnanti non dipendenti dallo stato o da altro organismo; e così università l., con amministrazione autonoma (come è in Italia l’università di Urbino); l. docente, l. docenza (v. docenza). d. Non soggetto a restrizioni o limitazioni di natura spirituale: l. arbitrio (v. arbitrio, n. 1); atto di l. volontà; Lume v’è dato a bene e a malizia, E l. voler (Dante); l. esame (v. esame, n. 1 d); estens., di atto che viene compiuto spontaneamente, senza alcuna costrizione della volontà: l. scelta; l. consenso; l. elezioni; l. voto, dato secondo coscienza. e. Degli arti e dei movimenti della persona, sciolto, non impedito: avere l. il movimento del braccio, poterlo articolare con facilità; avere le mani l., senza impacci, non legate; fig., avere mano l. o le mani l., poter agire con piena indipendenza e autorità (con accezione partic., disegno a mano l., eseguito senza riga e compasso); piede l., sciolto da catena o altro; fig., essere, lasciare a piede l., di chi è sottoposto a processo senza essere in stato d’arresto. Analogam., nella tecnica, ruota l., ruota folle sul suo asse (in usi fig., a ruota l., senza freni, in modo incontrollato: appena beve qualche bicchiere, si mette a parlare a ruota libera). f. Di un possesso, esente da pesi che ne limitino la proprietà o l’uso: fondo l. da ipoteche, da servitù. E in genere, non soggetto, non vincolato: nuova costruzione l. da imposte; appartamento da affittare l. da contratto. g. Con riferimento a luogo, non occupato, non impegnato da altri: trovare, non trovare uno spazio l.; non c’era un posto l. in tutto il teatro (o nell’autobus); fig., campo l., possibilità di agire senza ostacoli o competitori: avere, dare, lasciare campo libero. Analogam., di vettura, non occupata, non impegnata in un servizio: mi è stato impossibile trovare un taxi libero; anche di altri servizî o utenze: con tanti treni in arrivo, è sempre difficile trovare un portabagagli l.; il telefono è finalmente l.; trovare, lasciare l. la linea (telefonica). Con accezioni partic.: appartamento l., non abitato da inquilini e perciò disponibile per una nuova locazione; stanza l., a cui si può accedere direttamente, senza dover passare per altra stanza; mare l., l’alto mare oltre le acque territoriali; spazio l., quello che può essere liberamente percorso dagli aeromobili (con altro sign., spazio disponibile, in cartelloni o sim., per affissioni pubblicitarie); aria l., l’aria aperta, fuori dagli ambienti chiusi o dal centro abitato; all’aria l., all’aperto. h. Non impedito o trattenuto da ostacoli materiali: lasciare l. il passaggio; il fiume, uscendo dalla città, si allontana, con bizzarre svolte, nella campagna, finalmente l. da case e da ponti (Romano Bilenchi); dare, lasciare via l. (fig., avere via l., avere facoltà di accedere a un luogo, di compiere determinati atti); in ferrovia, via l., quando il binario è sgombro da treni fino al successivo posto di blocco, e dare via l., dare il segnale al treno perché possa proseguire; nella navigazione, avere la rotta l., di nave che non trova ostacoli lungo la rotta che deve seguire. 4. Con sign. speciali: a. Bordo l., nelle navi, l’altezza della murata dalla linea di galleggiamento al ponte di coperta (v. bordo, n. 1). b. Carta l., la carta non bollata su cui possono redigersi tutti gli atti e scritti non soggetti al bollo e in determinati casi anche quelli normalmente colpiti da tasse di bollo. c. Nel linguaggio bancario, conto l., il conto di deposito di numerario, fruttifero a un mite tasso d’interesse, che dà al cliente la libera disponibilità delle somme depositate, a vista o con breve preavviso; credito l., il credito revocabile. d. In botanica, detto di parti o organi che non sono uniti fra loro o con altro organo: filamenti staminali l. (per es. in alcune leguminose, come nella sofora), in contrapp. a uniti o concresciuti, come nella ginestra comune; ovario o pistillo l., quello che non aderisce al ricettacolo del fiore. In zoologia, con riferimento alle pupe degli imenotteri, sinon. di exarato. e. In chimica, un elemento si dice allo stato l. quando non è combinato con altri elementi. f. In fisica, e in partic. in meccanica, assi l. (o spontanei) di un solido, gli assi dell’ellissoide centrale d’inerzia; elettrone l. (o di conduzione), elettrone debolmente legato al nucleo dell’atomo e capace di passare spontaneamente da un atomo all’altro; superficie l. o pelo l. di un liquido, la superficie di separazione del liquido dall’aeriforme (o dal vuoto) sovrastante. g. In linguistica, sillaba l., lo stesso che sillaba aperta, cioè terminante in vocale; meno com., vocale l. o in posizione l., la vocale finale di una sillaba aperta (per es., le due vocali della parola vena). Per il discorso indiretto l. in stilistica, v. discorso2 (n. 3 b). h. In marina, l. pratica, l’autorizzazione di approdare e di compiere le operazioni di carico e scarico, data dalle autorità portuali a una nave al suo arrivo, dopo la visita a bordo compiuta da ufficiali di porto e sanitarî e dopo l’adempimento delle formalità d’obbligo. i. Nella metrica, metro l., non legato (soprattutto nel numero dei versi di ogni strofa e nella distribuzione delle rime) a uno schema rigido; similmente, canzone l. (v. canzone, n. 1); strofe l., versi l., sciolti dalle leggi metriche tradizionali; in partic., versi l. o sciolti (anche al sing., verso l., con valore collettivo), componimento in versi non rimati. l. In psicanalisi, l. associazione, metodo tipico del trattamento psicanalitico che consiste nel permettere al soggetto in analisi di riferire all’analista parole, immagini e pensieri che si presentino alla coscienza (spontaneamente oppure a partire da uno stimolo dato), cercando di prescindere da ogni riserva di ordine morale. m. Nello sport e nell’attività ginnica, esercizî l., complesso di figurazioni senza tema obbligato, svolte a libera scelta del concorrente nelle gare di pattinaggio e in varie prove ed esibizioni dei concorsi di ginnastica; esercizî a corpo l., eseguiti senza l’ausilio di attrezzi. Nel nuoto, stile l., lo stesso che crawl. Nell’alpinismo, ascensione l. (o più spesso in libera), quella in cui vengono sfruttati unicamente gli appigli naturali offerti dalla montagna, senza l’aiuto di mezzi artificiali (staffe, corda in trazione, ecc.), fermo restando l’uso di corda, chiodi e moschettoni per le sole manovre di assicurazione; nello sci alpino, discesa l., v. discesa, n. 2 a. Nel calcio, libero, s. m. (in origine battitore l., v. battitore, n. 1 g), giocatore di difesa che, libero da compiti di marcatura personali, svolge funzioni di organizzatore della difesa e di propulsore delle azioni difensive. Nel tiro alla fune, categoria dei l. (oltre gli 80 kg), una delle tre categorie in cui sono divisi gli atleti, a seconda del peso. Squadra di liberi, in genere, un complesso di giovani praticanti uno sport all’infuori di ogni regolamento federale. Nella pallavolo, giocatore specializzato sia in difesa che in ricezione, che può solo ricoprire la seconda linea ed è soggetto quindi ad alcune limitazioni di gioco. Nella pallacanestro, t. libero, quello eseguito dalla lunetta a gioco fermo, in conseguenza di un fallo effettuato dalla squadra avversaria. 5. Con valore avverbiale: parlare libero, con schiettezza o con arditezza di linguaggio. Locuz. avv., non com., alla libera, con libertà o franchezza di modi, familiarmente: parlare, trattare, discutere alla libera. ◆ Avv. liberaménte, con libertà: nazione governata liberamente; con franchezza: dimmi liberamente il tuo pensiero; senza riguardi o timore: comandami pure liberamente; qui siamo soli e possiamo parlare liberamente; senza ostacoli o formalità: ognuno può entrare liberamente; spontaneamente, con liberalità: La tua benignità non pur soccorre A chi domanda, ma molte fïate Liberamente al dimandar precorre (Dante); ant., volentieri: liberamente gliel concedette, quantunque noioso gli fosse il da lui dipartirsi (Boccaccio).

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