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Autore Discussione: Roberto Cocchis - Non so come funzioni altrove ma qui il comune di ...  (Letto 583 volte)
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« inserito:: Novembre 18, 2022, 10:34:03 pm »


Roberto Cocchis
Non so come funzioni altrove ma qui il comune di Santa Maria ha preso come modello il viceré della canzone "'O cunto 'e Masaniello". Lì, ogni volta che Masaniello trovava il modo di sbarcare il lunario nonostante tutti i problemi di un periodo di crisi, il viceré si presentava prontamente, determinato a incamerare tutto in nome di un diritto del quale si era autoinvestito.
Con analogo spirito, anche se con minore prepotenza, il comune di Santa Maria aspetta pazientemente la fine dell'anno e il pagamento delle tredicesime per sganciare la doppia bomba dei canoni idrici e della Tari. Che saranno due tariffe necessarie da pagare per poter vivere civilmente, questo nessuno lo mette in dubbio, ma hanno un costo che sembra leggermente spropositato rispetto alla qualità dei servizi offerti. Perché credo che su un punto siamo tutti d'accordo, a prescindere dalle posizioni personali su qualsiasi argomento: la nostra città, che pure mena vanto di essere sede di tribunale e di università, pulita non è; come minimo, ogni giorno, chi va a piedi deve fare lo slalom tra le deiezioni canine sui marciapiedi; nonostante le continue richieste della cittadinanza in tal senso, nessuno dei sindaci avvicendati nel corso del tempo ha mai trovato la forza di emettere un'ordinanza che obbligasse i proprietari a dotarsi di paletta e sacchetto. E questo è solo un esempio.

Il fatto è che ai nostri amministratori sembra piacere molto il poter fare i galli sulla munnezza (anche con i modi di dire, rimaniamo sempre in tema). Poiché esistono, oggettivamente, comuni ancora più sporchi e con tariffe ancora più elevate, e i loro residenti, quando passano da noi, attaccano a lodarci manco fossimo la Svizzera di lingua tedesca, secondo loro, con quello che ci danno, ci hanno concesso anche troppo. Guai a pensare di guardare a un qualsiasi modello più efficiente, più civile: c'è il rischio che, abituandoci troppo bene, poi pretendiamo che funzioni anche tutto il resto. E questo significherebbe scuotere dalle fondamenta il patto sociale che dalle nostre parti unisce i cittadini e le istituzioni. Patto sociale che sarebbe il seguente: io (istituzione) chiudo un occhio e tu (cittadino) li chiudi tutti e due. Sarebbe un po' sbilanciato a favore delle istituzioni, ma rispetto ai tempi di Masaniello e del viceré rappresenta, oggettivamente, un passo avanti. Che poi si sia fatto solo questo passo in 400 anni, è un altro discorso.

Non posso fare a meno di pensarci proprio oggi che, nonostante il mio distacco dalle notizie, i miei contatti mi informano dell'iniziativa dell'ineffabile Calderoli riguardo l'accelerata sulla cosiddetta "autonomia differenziata", anche in mancanza di definizione dei livelli essenziali. Una delle tante versioni del principio "prendi il malloppo e scappa" che, a tutti i livelli, guida da sempre l'iniziativa politica da certe parti. Da un lato fa sperare che neanche loro si illudano di durare chissà quanto, ma da un altro l'illusione viene prontamente gelata dal fatto che il segretario in pectore del PD, Bonaccini, si trova praticamente sulla stessa lunghezza d'onda.

Ogni tanto mi pongo la questione del voto utile e quindi mi domando come mai sono ben 14 anni che non voto più il PD: e loro, evidentemente preoccupati di non farmi sentire a disagio, mi forniscono subito risposte tali da togliermi ogni dubbio.
Ci sarebbe da chiedersi, al netto delle clientele, dell'ignoranza e dei problemi di competenza freudiana, quanti tra quelli che qui al Sud hanno sostenuto gli uni e gli altri nonostante la campagna elettorale abbia più volte sollevato la questione, si rendano conto di ciò che significherebbe per noi un tale abuso, se fosse portato avanti. Ma poiché vivo qui da tanto tempo e ormai ho assimilato perfettamente la mentalità, pur chiamandomene fuori, stavolta non ho bisogno che la risposta me la dia qualcun altro. La civiltà e il benessere sono fatti di tante cose, alcune delle quali detestabili (lo sfruttamento e il depauperamento di chi ne è escluso, per esempio) e altre auspicabili, come l'ordine è il rispetto delle regole. La barbarie e il sottosviluppo si alimentano invece con l'abuso e la sottomissione. Lo stesso tipo di rapporto che ai tempi legava il viceré e Masaniello e che evidentemente molti rimpiangono, perché la loro massima aspirazione nella vita consiste nell'essere uno scagnozzo, anche l'ultimo, del viceré stesso. In effetti, a pensarci bene, dalle nostre parti potremmo benissimo ribattezzarci Scagnozzoland, la terra degli scagnozzi.

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