Sull’antifascismo di facciata… per la rivoluzione colorata
di Nico Maccentelli
Pubblico un paio di miei interventi scritti come post sul mio spazio FB, sulla scorta delle bastonate che si sono presi degli studenti alla Sapienza dalla polizia durante la contestazione dell’iniziativa promossa da Azione Universitaria. Ovviamente l’antifascismo è sempre una pratica politica importante, ma la riflessione non deve soffermarsi a ciò che sembra scontato: oggi al governo c’è una destra che cerca di conciliare gli interessi di un elettorato i cui ceti di riferimento sono costituti da quella borghesia piccolo-imprenditoriale colpita dalle restrizioni pandemiche e dall’economia di guerra (vedi il costo del gas e dell’elettricità), con le politiche neoliberali e di guerra al servizio del capitale multinazionale e delle oligarchie imperialiste e atlantiste. Associare questo governo a un presunto regime fascista è un’operazione fuorviante su quello che è il vero fascismo oggi.
1.
C’è antifascismo e antifascismo. Per decenni abbiamo assistito a un antifascismo liturgico a ogni ricorrenza, eretto a ideologia di stato.
Ma l’antifascismo per dei comunisti parte dal chiedersi cos’è il fascismo e quali funzioni politiche ha. Il fascismo è dispositivo repressivo della borghesia reazionaria nella lotta di classe in fasi in cui questa mette a serio rischio il potere borghese (Italia ’22, Cile di Allende, Grecia de colonnelli, ecc.) così come in fasi in cui la politica delle classi dominanti diviene guerrafondaia. Attualmente l’antifascismo che accomuna il liturgico da quello della compagneria si rifà al fascismo tradizionale, macchiettistico, anacronistico, col quale ci può solo essere un rapporto di sprangate nelle gengive. Ma non è il fascismo storicamente e politicamente dominante in Italia. L’operazione Sapienza è un’arma di distrazione di massa, quando abbiamo visto il fascismo delle oligarchie atlantiste all’opera sul piano biopolitico, ipertecnologico con l’introduzione di una irregimentazione discriminante attraverso il pass e le restrizioni pandemiche. Chi non vede questo fascismo non è antifascista, è una sua burla, una sua caricatura, esattamente speculare al fascismo di cartapesta che serve alla nuova rivoluzione colorata italiana per il ribaltone sulla Meloni. Poi finita la festa, gabbato lo santo: tutto tornerà in mano all’oligarchia che oggi non si fida di chi al governo vuole sostenere e conciliare gli interessi globalisti degli assipigliatutto del capitale finanziario con quelli dei ceti medi devastati dalle varie emergenze, dalla pandemia all’economia di guerra.
2.
Un carissimo compagno che non vive in Italia mi aveva presagito che in caso di vittoria elettorale delle destre, una massa di pseudo-antagonisti si sarebbe mossa per tirare giù il governo e riportare su forze come il PD, più organiche alle élite oligarchiche finanziarie e multinazionali. Dei veri ascari più o meno consapevoli e con tutte le più nobili intenzioni dell’antifascismo in una mossa combinata e utile a quella sinistra che di sinistra non ha più nulla e che è la vera destra.
Ormai siamo all’imbecillità più pura, al cretinismo politico di una truppa che va esattamente dove vogliono i manovratori. E ancora una volta qualche cretino come in campagna elettorale mi darà del complice dei clerico-fasci o del rossobruno.
Ma questo giochino ormai per molti compagni è evidente, perché molti si chiedono: dov’erano questi studenti antifascisti quando lo Stato bastonava i portuali di Trieste, i loro compagni studenti no green pass, ai quali non veniva impedita un’assemblea in facoltà, ma addirittura di entrare in facoltà!
Perché non ci sono state occupazioni in università quando le armi sono partite per l’Ucraina e abbiamo solo visto il lodevole boicottaggio da parte dei portuali genovesi e toscani?
Cos’è questo antagonismo pilotato e chi lo pilota, glissando su questioni ben più importanti, antiautoritarie, antimilitariste contro la guerra alle porte e focalizzando lo scontro su una iniziativa alla sapienza di fasci con Capezzone? Chi decide dove deve andare lo scontro politico? A favore di chi e per colpire chi?
Questa che vediamo in Italia è un po’ come la formula Black Live Matter, che con le allora Black Panthers sterminate dalla FBI non c’entra un cazzo e che è servita non al potere nero e popolare ma a riportare sui criminali dem guerrafondai di Biden.
Oggi abbiamo i marxisti per Conte e quelli che vanno alle manifestazioni del 5 novembre “per la pace”, spudoratamente antirusse e atlantiste, come se una presa di posizione simile fosse pacifista e non d’aiuto alla narrazione guerrafondaia dominante.
E abbiamo il tema dell’antifascismo stravolto e per nulla riattualizzato nell’individuare cosa sia oggi il vero fascismo che avanza. Si vive di macchiette, come per quella massa di beoti, dei cespugli del PD vari, allarmata per le adunate a Predappio.
Ma siccome l’antifascismo è sacro e non strumento di lotta politica rivoluzionaria e realmente antagonista, se lo tocchi, se critichi le derive politiche per le quali viene usato, allora non sei antifascista o peggio: diventi complice dei fascisti. Capito il giochino per mettere su la piccola rivoluzione colorata del PD, i BLM de noantri?
Io penso che di fronte a cotanta stupidità ci sia ben altro. I veri mestatori e manovratori della politica non se ne stanno fermi.
Postilla su BLM
Le “rivoluzioni” colorate si servono di argomenti giusti per fare il gioco dei poteri forti. Riguardo i BLM avrei voluto il passaggio a una guerriglia urbana seria e duratura da parte degli afroamericani e della popolazione povera statunitense e non che alfieri dei dem come la Ocasio Cortes cavalcassero il movimento per favorire l’ascesa dei criminali dem. Quindi, il movimento non è servito per una necessaria guerra civile, ma per rafforzare il deep state USA attraverso la solita socialdemocrazia di turno. In Italia può accadere qualcosa di analogo attraverso la liturgia di quella che ormai è un icona di Stato: l’antifascismo, che è solo una parodia, una caricatura del vero antifascismo, il quale è sempre critica radicale del sistema capitalista e delle classi dominanti, dei suoi progetti portanti.
da
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