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Autore Discussione: L'ISOLA di ARLECCHINO. -- Qui si vuole una umanità consapevole!  (Letto 12058 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Agosto 16, 2022, 05:44:16 pm »

ISOLA DI ARLECCHINO

SUL WEB
LUOGO DI DIVULGAZIONE CONOSCITIVA, SUL PIANO LOGICO O DELL'ESPERIENZA.

NEL SOCIALE
ENTE LOCALE DI FORMAZIONE, di cui IL CENTRO STUDI è soltanto UNA PARTE.

---

L'ISOLA DI ARLECCHINO sarà la nuova fase dell'impegno di Arlecchino Euristico, da oltre vent'anni sul Web, verso la conoscenza o teoria della conoscenza.
La Gnoseologia.
L'Ontologia e la Logica.
Le dieci categorie di Aristotele.
Le categorie sono l'attribuzione di un predicato ad un soggetto.
Sono specificatamente le classi supreme di ogni predicato possibile, con cui poter ordinare tutta la realtà.

ecc. ecc. a seguire.

ggiannig

Italia 16 agosto 2022

« Ultima modifica: Agosto 19, 2022, 02:40:41 pm da Arlecchino » Registrato
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« Risposta #1 inserito:: Agosto 16, 2022, 09:55:20 pm »

Siamo tutti Isole, io più di altri, sia come Arlecchino, sia come Gianni.

Dopo secoli di intruppamento, tramite le due grandi falsità ideologiche:
siamo tutti uguali davanti a Dio o al Partito.

Qualcuno di noi comincia a capirlo:
siamo tutti diversi!

E si comincia a capire anche che l'eguaglianza la dobbiamo pretendere soltanto nei diritti e nei doveri sociali, nulla di più! 
E’ nella nostra Isola personale che dobbiamo realizzarci, in noi stessi e nelle relazioni con gli “Altri” esseri umani.

Perché di questo si tratta, per tutta la nostra esistenza, riuscire ad essere umani con tutta l’umanità!

Usando al massimo del LIBERO ARBITRIO per i Laici e dell’esempio di Gesù per i fedeli alla Religione Cristiana e altre monoteiste.

ggiannig ciaooo

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« Risposta #2 inserito:: Agosto 17, 2022, 03:15:47 pm »

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ARLECCHINO Euristico.
Pubblicato da Gianni Gavioli

Oggi 16 agosto 2022, ho fatto nascere, anche in Fb, la mia nuova iniziativa:
"L'Isola di Arlecchino I.C.R."  (oppure ICR L'Isola di Arlecchino non ho ancora deciso).


Nell'Arcipelago Italia e in Europa divulgherà, ospitandole, le Democratiche Culture più differenziate.

Dopo la smania dei Fessi (fessurati e divisi) suoi abitanti di volerla a pezzetti l'Italia non sarà più una Penisola, ma un Arcipelago con Isole di Diversi e Differenti.

ggiannig ciaooo

------------------

Fare buon viso é una dote di noi vecchi!
Ma solo di quelli che hanno buona memoria, sui soprusi patiti.
ciaooo
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« Risposta #3 inserito:: Agosto 18, 2022, 06:53:15 pm »

“Ignorantocrazia. Perché in Italia non esiste la democrazia culturale” di Gianni Canova

Posta in arrivo

Arlecchino Euristico
16 ago 2022, 12:46 (2 giorni fa)
a me

https://www.letture.org/ignorantocrazia-perche-in-italia-non-esiste-la-democrazia-culturale-gianni-canova

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« Risposta #4 inserito:: Agosto 19, 2022, 08:59:23 pm »

Siamo tutti Isole, io più di altri, sia come Arlecchino, sia come Gianni.

Dopo secoli di intruppamento, tramite le due grandi falsità ideologiche:
siamo tutti uguali davanti a Dio o al Partito.

Qualcuno di noi comincia a capirlo:
siamo tutti diversi!

E si comincia a capire anche che l'eguaglianza la dobbiamo pretendere soltanto nei diritti e nei doveri sociali, nulla di più! 
E’ nella nostra Isola personale che dobbiamo realizzarci, in noi stessi e nelle relazioni con gli “Altri” esseri umani.
Perché di questo si tratta, per tutta la nostra esistenza, riuscire ad essere umani co tutta l’umanità!
Usando al massimo il LIBERO ARBITRIO per i Laici e dell’esempio di Gesù per i fedeli alla Religione Cattolica e altre monoteiste più intelligenti.
ggiannig ciaooo

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« Risposta #5 inserito:: Agosto 23, 2022, 04:20:55 pm »

Post della sezione Notizie

Gustavo Adolfo Rol

Tratto da una importante lettera aperta di Rol, inviata a 'La Stampa' e pubblicata nel 1978, indirizzata al giurista Arturo Carlo Jemolo che aveva sollecitato Rol, sulle colonne dello stesso quotidiano, a «convincere gli scettici»:

«(…) Non comprendo bene a che cosa lei voglia alludere con l’impiego di macchine fotografiche suscettibili di “cacciare l’incubo delle suggestioni”. Queste parole mi lasciano molto perplesso perché rivelano il sospetto che i fenomeni da me prodotti possono essere giudicati soltanto una banale illusione.
Ma se così fosse, perché lo avrei fatto dal momento che mi si riconosce l’assenza di qualsiasi interesse materiale? Ci sarebbe in me, allora, una ridicola bramosia di fama? Mezzo secolo è lungo, eppure durante tutto questo tempo non ho mai cercato la notorietà, essa è venuta da sé, non per quelle rare interviste che ho concesso, ma dall’intenso, quasi doveroso rapporto con il prossimo. Le interviste che ho dato, erano per evitare che si raccontassero fatti assurdi od inventati. (…)
Ho sempre protestato di non essere un sensitivo, un veggente, medium, taumaturgo o altro del genere. È tutto un mondo, quello della Parapsicologia, al quale non appartengo anche se vi ho incontrato persone veramente degne ed animate da intenzioni nobilissime.
(…) mi sono lamentato che si pubblichi una vasta gamma di fenomeni e mai ciò che esprimo nel tentativo di dare una spiegazione a queste cose indagando su come e perché si producono certi meravigliosi eventi. Le confesso che sovente rimango stupito io stesso e qualche volta mi succede di trovare dei collaboratori in coloro che mi avvicinano spinti soltanto dalla curiosità. (…)
Ho accennato a una "collaborazione" da parte di chi mi sta intorno; nella stessa guisa che per la salute del corpo il male conta assai meno del terreno ove trova da svilupparsi, così, per l’impiego dello spirito, un’atmosfera di fiducia e di ottimismo ha un’importanza determinante. Lo scetticismo che sovente cela intenzioni e altri sentimenti negativi non favorisce certamente quel misterioso processo costruttivo della cui ragione etica gli editori non si interessano. Essi ritengono che il grosso pubblico non ami una certa filosofia; quel che fa vendere il giornale o il libro è la presentazione di fatti che stupiscono, non di cose che creano problemi.
Lei mi dirà che mi si offre l’occasione per dare un nome ed una ragione ai miei lavori: è sufficiente che io acconsenta a farmi studiare. Così verrei chiamato in causa in nome della fisica, della medicina, della biologia ed altro.
Sulla cavia Rol si vorrebbe provare che nella stessa guisa che il fegato secerne la bile il cervello secerne il pensiero? Ma se anche ciò venisse dimostrato, rimarrebbe ancora da stabilire quale rapporto esiste fra il pensiero e lo spirito che lo sovrasta. Che cosa sarebbe il pensiero se non esistesse lo spirito? Le sue possibilità non andrebbero certamente oltre i limiti consentiti dall’istinto. (…)
Io debbo necessariamente agire con “spontaneità”, quasi “sotto l’impulso di un ordine ignoto” come disse Goethe. Mi sono definito “la grondaia che convoglia l’acqua che cade dal tetto”.
Non é quindi la grondaia che va analizzata, bensì l’acqua e le ragioni per le quali “quella Pioggia” si manifesta.
Non é studiando questi fenomeni a valle che si può giungere a stabilirne l’essenza, bensì più in alto dove ha sede lo “spirito intelligente” che già fa parte di quel Meraviglioso che non è necessario identificare con Dio per riconoscerne l’esistenza. Nel Meraviglioso c’é l’Armonia riassunta del Tutto e questa definizione è valida tanto per chi ammette quanto per chi nega Dio. (…)
Col profondo rispetto che porto a lei che fa parte del mio prossimo ed alle cose che mi è consentito di compiere, dichiaro di non essere in grado di disporre a mio piacimento dei fenomeni che si manifestano attraverso di me nei limiti di una rigidissima morale e scevri da qualsiasi coercizione e peculiarità. Per questo ogni controllo ne verrebbe frustrato.
Sono rimasto stupito come in un recente libro [di Piero Angela, “Viaggio nel mondo del paranormale”, 1978] siano state riferite su di me cose inesatte e falsificate, insinuando dubbi perfettamente gratuiti. Chi si atteggia a uomo di studio deve essere giusto e obbiettivo, ma se non lo fa è un grave rischio che non gli consiglio di correre perché la Verità, pur di imporsi, possiede mezzi implacabili e presto o tardi li usa. Per intanto io continuo a ricevere a tutti i livelli culturali e sociali dimostrazioni di solidarietà e di fiducia. E non è strano, per quell’intuizione che è patrimonio delle masse, che io venga esortato a non mutare atteggiamento.
Meglio rimanere ignorato da una Scienza ufficiale che non è in grado, per ora, di comprendermi, piuttosto che venire meno a quei principi ai quali mi sono sempre ispirato e con i risultati che tutti conoscono.
Scienziati di fama mondiale, medici, letterati, artisti, religiosi di varie confessioni, atei, filosofi, militari, capi di Stato e di governo, industriali e finalmente uno stuolo di gente appartenente ad ogni classe sociale e con esso tutto lo scibile del travaglio umano, continua a passarmi sotto gli occhi.
È mai possibile che tutte queste persone siano state da me suggestionate ed a qual fine dal momento che non ho avuto altro scopo che quello di mettermi al loro servizio? Quanti problemi apparentemente impossibili non ho risolto. Molti ritrovarono in me la speranza, il coraggio, la ragione di vivere. E se fossi sempre stato ascoltato quante sciagure avrebbero potuto essere evitate.
Questa è la vera sede della mia attività. I vari fenomeni a livello apparentemente fisico non sono che mezzi di convincimento che mi viene da improvvisare in un’esaltazione che sovente mi lascia commosso e me ne fa sentire indegno. È proprio qui che vorrei che una Scienza intervenisse a illuminare e ad appoggiare la mia aspirazione di contribuire ad indicare quelle vette, sempre più alte, riservate alla Creatura Umana quando sappia identificarsi nel proprio “spirito intelligente” (…)».
(Rol, G.A., ‘La Scienza non può ancora analizzare lo Spirito’, La Stampa, 03/09/1978, p. 3.)

da fb del 16 agosto 2022
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« Risposta #6 inserito:: Agosto 29, 2022, 01:12:03 pm »

L'ISOLA di ARLECCHINO.

Gianni Gavioli   

Qui si vuole una umanità consapevole!
Basta essere consapevoli per difendere la vera democrazia, con senso civico, capace del buon uso del libero arbitrio, per essere liberi nel pensiero e nelle opere?
------

Salvatore Messina
 
DEDICATO A TUTTI QUELLI CHE NASCENDO HANNO TROVATO LA TAVOLA APPARECCHIATA E SI SONO ACCOMODATI SENZA CHIEDERSI CHI AVEVA CUCINATO, CHI L'AVEVA APPARECCHIATA, E SPESSO LAMENTANDOSI PER LE MACCHIE SULLA TOVAGLIA.

PER MILLENNI ogni essere umano sulla Terra è sempre vissuto inerme come un semplice oggetto nelle mani di un autocrate: la sua sopravvivenza, la sua vita quotidiana, il suo destino e quello dei suoi familiari dipendevano interamente dalle decisioni, dagli umori, dai capricci di un solo uomo che deteneva a vita tutti i poteri (signorie, principati, monarchie assolute, dittature).

IN PAROLE MOLTO POVERE:
Il primo limite ai poteri del monarca (con i primi elementi di Habeas corpus) si ebbero in Inghilterra, prima con la Magna Carta nel 1215, poi con la rivolta del Parlamento inglese contro Carlo I, e infine con l'emanazione dell'Habeas corpus act di Carlo II (1679). Quindi grandi pensatori (Newton, Locke, Hume, Berkeley...) diedero origine all'Illuminismo che si diffuse in USA (Jefferson, Franklin...) e poi in Francia (Montesquieu, Voltaire...), in Germania (Kant...) e in italia (Beccaria...). Si ebbero così le dichiarazioni dei diritti dell'uomo (1776 in USA e 1793 in Francia dopo la rivoluzione). Da noi lo Statuto albertino (1848) e la Costituzione repubblicana (1947). Infine la dichiarazione universale dei diritti umani (ONU 1948) e le convenzioni di Ginevra.
Oggi ogni essere umano in Occidente è diventato un "cittadino" cioè un soggetto titolare di una PLURALITÀ di diritti assoluti ("erga omnes" quindi anche verso lo Stato), di diritti relativi (verso determinati soggetti) e di interessi giuridicamente protetti.
Nasce così la democrazia moderna, che nonostante i suoi limiti (evidenziati e spesso esagerati e perfino inventati dai suoi avversari oscurantisti) costituisce la forma di Stato più evoluta fino a oggi, in quanto prevede in sé TUTTI i meccanismi necessari per la correzione progressiva e costante dei propri errori, eccessi e abusi.

MORALE:
SE NON VOLETE CANCELLARE TUTTE LE CONQUISTE CIVILI DEGLI ULTIMI SECOLI, se non volete rendere inutili tutti i sacrifici, e le lotte di milioni di persone, oltraggiando la memoria di tutti quelli che sono morti in questa lotta, se non volete tornare ad essere un OGGETTO INERME di fronte a un qualunque autocrate,
NON DATE PIENI POTERI A NESSUNO!
SMETTETE DI PERSONALIZZARE, DI TIFARE, DI SIMPATIZZARE, DI DEMONIZZARE, DI CERCARE TORTO O RAGIONE NEI DETTAGLI!!
OPPONETEVI AL LAVAGGIO DEL CERVELLO POSTO IN ESSERE A DANNO DI MILIONI DI PERSONE DA SETTANT'ANNI DI MASSICCIA E CAPILLARE PROPAGANDA SOVIETICA MEDIANTE DISTORSIONE DEI FATTI STORICI E SOPRATTUTTO DELLA LORO INTERPRETAZIONE!!
DIFENDETE I NOSTRI VALORI DI FRONTE AL PERICOLO DEI POPULISMI XENOFOBI E DELLE AUTOCRAZIE!
Dovunque esse prevalgano muore l'umanità!

Salvatore Messina
da FB del 29 agosto 2022
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« Risposta #7 inserito:: Settembre 10, 2022, 09:50:42 pm »

   
La mia estate l’ho lasciata andare il 31 agosto. Un congedo dolce, tra noi.

Settembre 03, 2022, 09:53:44 pm »
   
Gabri Gavioli
 
La mia estate l’ho lasciata andare il 31 agosto. Un congedo dolce, tra noi.

L’ho intrecciata ai rami di un leccio, come un nastro colorato che resti a ondeggiare e a cantare, nel vento, per tutto l’inverno.
L’ho nascosta nei colori del tramonto, tra il giallo e il cremisi, perché non senta freddo, ma qualche frammento si è sbriciolato tra il verde e il turchese, lungo il margine delle colline.

È scivolata nell’acqua trasparente, cullata in un moto costante tra i sassi levigati, e lì è riuscita a sfuggire, beffarda, al becco di un cormorano che si era immerso per ghermirla. Ma l’ho vista soffiare sulle sue piume, dispiegate al sole, perché lui potesse asciugarle e riprendere il volo.
L’ho affidata alla grazia di una farfalla, che l’ha portata leggera tra le foglie di vite, ad assaggiare l’uva che sta maturando. E da lì, attraverso un portico in ombra, di legni antichi, l’ha lasciata sul profumo dei panni stesi, che frullavano nel vento come ali.

Una bambina ha provato a fermarla, sui ciottoli che aveva colorato, ma lei era già scappata, si fa tardi si fa tardi. E nemmeno la rete di un pescatore è riuscito a intrappolarla, per tenerla al sicuro in porto, nel primo giorno che già odorava d’autunno.

Io l’ho presa di nuovo tra le mani, le ho dato un bacio salato e l’ho appoggiata sulla schiuma, in un lembo di mare tra due isole, dove il sole luccica sulle onde e si sente fischiettare una canzone.

da Fb 3 settembre 2022
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« Risposta #8 inserito:: Settembre 10, 2022, 10:04:41 pm »

Maria Farina

San Giuliano Terme, Bagni di Pisa.

Al coffee House… d'estate suonavano il pianoforte
Il Settecento fu il "periodo d'oro" dei caffè europei, quando cioè non solo la bevanda ad essi associata, ma anche la sua distribuzione divenne sempre più frequente. Pur essendo i caffè nelle città dei tipici luoghi di ritrovo dedicati alla borghesia (la quale con essi si opponeva ai salotti dell'aristocrazia e alle osterie e birrerie di stampo squisitamente popolare). I caffè, proprio nel Settecento, iniziarono a divenire sempre più luogo di ritrovo e di socializzazione.

In risposta alla diffusione di questi luoghi, l'aristocrazia, partendo dal modello dell'architettura inglese dell'epoca (motivo per cui queste strutture divennero note col nome anglofono di coffee house), iniziò a realizzare delle proprie "sale da caffè" all'interno delle residenze, con lo scopo di deputare un luogo preciso ove svolgere attività e socializzare davanti alla nuova bevanda introdotta, oppure cioccolata, in tazza. Già nella prima metà del medesimo secolo, ad ogni modo, divenne sempre più pressante la necessità di realizzare un vero e proprio edificio privato per il padrone di casa, isolato all'interno del giardino, di modo da fornire la necessaria discrezione per accogliere e ricevere ospiti di riguardo lontano dalle formalità, dallo sfarzo e dal cerimoniale, in particolare nelle corti sovrane. Spesso, come le gloriette o i belvedere, era posta in un punto panoramico dei giardini e forniva frescura e ombra in estate, ma la presenza al suo interno di camini ne permetteva il prolungamento dell'utilizzo anche durante la stagione invernale.

Tra i primi esempi europei di questa tipologia di edificio vi furono certamente le romane Coffee House di Palazzo Colonna e la Coffee House del Quirinale, oltre alla fiorentina Kaffeehaus del Giardino di Boboli presso Palazzo Pitti. Quest'ultima in particolare venne fatta costruire da papa Benedetto XIV tra il 1741 ed il 1744. Qui il pontefice ricevette in udienza, tra gli altri, re Carlo III di Borbone. Altri esempi di tali architetture in Italia si trovano presso la Villa Pisani di Stra, Villa Durazzo-Pallavicini a Genova Pegli, Villa Annoni a Cuggiono nel milanese.

Tra gli esempi più significativi al di fuori della penisola, si ricorda la Coffee House del Giardino d'Estate voluta dallo zar Pietro I il Grande a San Pietroburgo.

da Fb del 9 settembre 2022
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