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Autore Discussione: Non dite che non c'è il centro e che non siete centristi, perché ne state ...  (Letto 1118 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Agosto 08, 2022, 10:30:35 pm »

Il Foglio - Di cosa parlare stasera a cena

a me

Non dite che non c'è il centro e che non siete centristi, perché ne state abitando e creando uno con tutti i crismi. Niente di esaltante, eh, ma Carlo Calenda e Matteo Renzi sono palesemente titolari dell'offerta politica con cui si dà agli elettori una possibilità in più rispetto ai due grandi cartelli elettorali. Il carattere e lo stile politico di entrambi sconsiglia di parlare di moderatismo. Sembra, come abbiamo detto già in qualche cena, un luogo del buonsensismo, in cui il buonsenso, normalmente opzione mite, è invece brandito come un'arma offensiva. Con qualche effetto anche comico, specialmente in Calenda, quando mette su la faccia truce per rivendicare soluzioni imperniate sulla razionalità del Manuale delle giovani marmotte o, per i più giovani, con un approccio da tutorial internettiano. Ma lo spazio politico ed elettorale c'è. Perché la girandola antibipolarismo, che è parente dell'antipolitica, questa volta (dopo aver premiato vari populismi e qualunquismi) potrebbe dare qualche impulso al centrismo nemico dei poli. Mentre la vittoria troppo annunciata di Giorgia Meloni sembra fatta apposta per dare slancio all'opzione centrista. A proposito, rubando voti a destra i due centristi potrebbero scombussolare gli equilibri generali anche aldilà delle loro intenzioni e dare una mano perfino al da loro odiato Enrico Letta. Invece stasera a cena saprete se +Europa resta col Pd (molto probabile) e se presenterà la sua lista. Rimasti come unica componente liberale del campo non tanto largo forse ne avrebbero un vantaggio e converrebbe correre il rischio di farsi contare. Magari facendosi anche fautori di una proposta fogliante con cui coinvolgere altre frange della galassia radicale. Ah, Riccardo Magi racconta cosa successe tra Letta e Calenda.

LE TRE "COSE" PRINCIPALI
Fatto #1
Il micromondo delle rivendicazioni a 5 stelle contro il Pd. Nel caso specifico c'è Giuseppe Conte che twitta come un troll qualunque per criticare Roberto Gualtieri (peraltro già suo iperleale ministro dell'economia) sulla questione del termovalorizzatore romano, e c'è la questione delle liste a 5 stelle: Conte è imprigionato nei criteri contraddittori e nella selva di divieti

Fatto #2
E il micromondo delle bacchettate calendiane, un po' smargiasse e un po' super puntute, a volte soggette a replica

Fatto #3
Il grano continua a partire. Però non si può più navigare sul Reno e per molte merci è un problema

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