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Autore Discussione: Giuseppe Conte è andato a dire a Mario Draghi che il Movimento 5 stelle ...  (Letto 5547 volte)
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« inserito:: Luglio 26, 2022, 12:05:09 am »

Le improbabili richieste di Conte a Draghi

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Il Foglio - Di cosa parlare stasera a cena Annulla iscrizione
6 lug 2022, 18:33 (13 ore fa)
a me

Giuseppe Conte è andato a dire a Mario Draghi che il Movimento 5 stelle non esce dalla maggioranza, come da esito di quello che, con espressione da partito molto tradizionale, chiamano il loro consiglio nazionale. Benissimo. Forse per darsi un tono, forse per accontentare chissà quali componenti del suo gruppo parlamentare, ma Conte ha poi allegato all’incontro una specie di documento programmatico, di cui il minimo che si può dire è che non sta né in cielo né in terra.
Contiene una lista di cose da fare che trasformerebbero il governo in una specie di monocolore 5 stelle e Draghi in un portavoce grillino. Perché la lista è quasi comicamente aderente al grottesco programma con cui Luigi Di Maio andò a trattare con Matteo Salvini per far partire il governo Conte 1, con la difesa del reddito di cittadinanza perfino dal diritto di critica, il blocco alla ricerca e all’estrazione di gas e petrolio sul territorio nazionale, l’esaltazione del bonus 110%, il ripescaggio del cashback. Un programma sbilenco, fatto solo di elargizioni ma privo di sostanza politica e di struttura negli interventi economici. E con accenni pateticamente deboli alla politica internazionale e a tutto ciò che la sta travolgendo.
Insomma, Draghi può accogliere il sostegno al suo governo e registrare, allo stesso momento, il gradimento che i 5 stelle danno a un altro, immaginario, governo, a una specie di Conte 1 in versione zombie. Quella lista di cose gradite ai 5 stelle resterà allegramente a dormire in un cassetto informatico. Intanto, a dare prospettiva al governo, c’è, ad esempio, la rimozione di uno dei no più immediati, quello al termovalorizzatore di Roma, cui non si accenna nel documento contiano e che, perciò, sembra destinato (per fortuna) a essere inserito in provvedimenti che dovrebbero garantirne la realizzazione.
Quanto potrà durare una roba del genere è difficile dirlo, però forse durerà almeno il tempo sufficiente a far superare, nella memoria collettiva e nell’attualità del dibattito politico, l’affermazione di Draghi secondo la quale il governo va avanti solo se sostenuto dai 5 stelle. Che poi la difesa della crescita ipertrofica e mostruosa del superbonus porta i grillini ad abbracci impensabili. E alla fine c’è anche il chiacchiericcio un po’ da ragazzini.

LE TRE "COSE" PRINCIPALI

Fatto #1
Il gas e il nucleare restano, grazie a un voto del Parlamento europeo sulla scia delle indicazioni della Commissione, nella lista dei buoni per la produzione di energia in Ue e all’interno della maggioranza Ursula (con cui il Pd, il M5s e Forza Italia contribuirono all’elezione di Ursula von der Leyen a presidente della commissione), quella che tante possibilità politiche aveva aperto in Italia, ci sono voti molto differenti. Per bocciare le scelte della Commissione sarebbe servita una maggioranza assoluta, ma mentre il Pd e i 5 stelle hanno votato contro gas e nucleare, Fi è stata invece favorevole.

 
Fatto #2
Giovanni Toti dice che Draghi ora fa il curatore fallimentare del paese ma in futuro, volendo, potrà fare cose altrettanto utili ma più interessanti.

Fatto #3
Se capite bene come funzionano i governi inglesi spiegateci come fa Boris Johnson a restare in sella, comunque, per ora, resiste.

Oggi in pillole
Ci saranno due donne nella commissione che elegge i vescovi
Ecco perché non si dovrebbe andare tutti sulla palla e dividere invece le energie di scienza e politica per contrastare i rischi ambientali planetari
La posidonia andrebbe lasciata sulle spiagge e, tutto sommato, che fastidio vi dà?
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Da - Il Foglio - Di cosa parlare stasera a cena

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« Risposta #1 inserito:: Luglio 27, 2022, 07:16:11 pm »

Il Foglio - Di cosa parlare stasera a cena 
18:30 (40 minuti fa)

a me

Aumentare i salari e le pensioni si può, dice la Cgil dopo l'incontro con il governo questa mattina, ma il problema delle risorse rimane. Ecco, la seconda frase di fonte sindacale riduce molto la portata della prima, la trasforma in esercizio retorico. E anche il riferimento alla tassazione dei famosi e ormai abusati extraprofitti non aiuta a chiarire le cose.
In ogni caso si parla di aumenti attraverso bonus, non di contrattazione o di miglioramento generale delle condizioni fiscali. È una visione molto a breve termine e tutta inserita nelle vicende della campagna elettorale.
Con un problema in più per i sindacati. Perché quasi ogni loro passo ora, con un governo depotenziato e nelle beghe dello scontro elettorale, può contribuire alla crescita dei consensi verso destra. Esito che, con tutta la loro possibile acrimonia verso il Pd o altri del campo largo, sembra difficilmente desiderabile per Cgil, Cisl e Uil. Se ne viene fuori solo se Mario Draghi ci mette ancora un po' del suo prestigio per gestire il gestibile del dossier sociale.

Un ultimo sforzo contro i populismi. Ma è tutto molto difficile.

Oggi c'è stato uno stop su un emendamento con la vecchia maggioranza del governo dimissionario fermata in commissione con un voto del centrodestra unito.

Procedere così per settimane è una follia. Enrico Letta cerca di salvare il salvabile.

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LE TRE "COSE" PRINCIPALI
#1 Anche perché l'economia mondiale tende a frenare, anche per le condizioni generali della politica monetaria

#2 14 punti per Carlo Calenda, con una spruzzata di draghismo

#3 Temi di cui occuparsi ma sembra che di sanità nessuno voglia parlare in questa campagna elettorale, come se ci si volesse tenere lontani dalle vicende della pandemia, dei lockdown, delle campagne vaccinali
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Oggi in pillole
Interessante tentativo di dire cos'è la resilienza, scopriamo anche che serve soprattutto a uscire senza disastri dai rapporti con i colleghi di lavoro
Anche Jair Bolsonaro, sulle orme di Donald Trump, si prepara a intimidazioni e pressioni sugli uffici elettorali alle prossime elezioni
Che paura, le scimmie aggressive nelle case
Tutti a Venezia
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