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Autore Discussione: Stimati ma, ... non sono come noi.  (Letto 2356 volte)
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« inserito:: Maggio 20, 2022, 06:59:43 pm »


Natascia Ancarani
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ADDIO ALLE ARMI
"Ma intanto questa resa introduce un elemento di umanità in una guerra che finora è stata feroce, e senza rispetto per il nemico, e infila una scelta ragionevole – che senso aveva resistere ancora? – in uno scenario in cui la ragionevolezza è sopraffatta da altro. "


Toni Capuozzo
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ADDIO ALLE ARMI
Fine della retorica. In italiano, come in ogni lingua, le parole hanno un peso: quella dell’Azovstal non è un’evacuazione. È una resa. Certo, non una resa umiliante, non ci sono forche caudine. Non una resa vile, c’è un ordine del Comando supremo, e ci sono 80 giorni di resistenza, alle spalle. Ma non è una resa con l’onore delle armi: si finisce caricati sui bus verso un ospedale o verso centri di detenzione, con un futuro da scrivere tra scambi di prigionieri e forse processi. Ma è la fine della retorica, come se l’eroismo fosse un destino rimasto nel ‘900, il secolo cui appartengono gli strenui nazionalismi e i relitti ideologici che in questa guerra affiorano ogni tanto. È la fine della retorica: il Corriere della Sera ancora questa mattina racconta i resistenti dell’Azov come “angeli”, nelle parole dei profughi da Mariupol. Gli altri cittadini che hanno raccontato di essere stati usati come scudi umani non fanno notizia non esistono sono il lato oscuro di Mariupol, città martire che ha cessato di esistere, senza più Azov. Ma intanto questa resa introduce un elemento di umanità in una guerra che finora è stata feroce, e senza rispetto per il nemico, e infila una scelta ragionevole – che senso aveva resistere ancora? – in uno scenario in cui la ragionevolezza è sopraffatta da altro. Allargare la Nato, aumentare l’invio di armi e di armi più potenti avvicina o allontana la fine del conflitto? Vincere vuol dire umiliare il nemico o uscire dal conflitto con dignità? Quali rinunce sono possibili e realistiche per l’aggredito e per l’aggressore? Resta un buco nero, in quei sotterranei. Le voci -russe- sull’esistenza di un laboratorio chimico e sulla presenza di militari di paesi Nato. Il momento della verità è vicino, perché o ci sono o non ci sono, era un bluff di propaganda. E vedremo se qualcuno resta, come un giapponese in un'isola del Pacifico. E resta una perplessità: “Mariupol è ora in rovina dopo un assedio russo che è costato la vita a migliaia di civili”, scrive Open. Buona parte dell'informazione italiana ha ieri evitato di notare che il simbolo dello stragista di Buffalo era lo stesso sole nero nazista che sta sullo sfondo del simbolo di Azov, vanno di fretta. Ma forse potevano aggiungere che ieri a Mariupol hanno riaperto le scuole. Certo, faranno lezioni in russo, certo insegneranno la storia a modo loro, certo all’ingresso ci sono le bandiere secessioniste e quella russa non quella ucraina. Ma gli scolari sono veri, e forse era una piccola notizia, oppure gli altri non esistono, sono tutti figli di Putin, sono occupatori del paese in cui sono nati? Mi ha divertito amaramente quel retroscena del voto devoto all’Eurovision. L’orchestra vincitrice – in rete c’era perfino il video di un resistente dell’Azovstal che canticchiava il refrain nei sotterranei – in realtà era arrivata seconda alle selezioni ucraine. Solo che la vincitrice, una cantante, si era macchiata di un viaggio in Crimea, per un matrimonio di conoscenti. E non si viaggia tra gli altri, che non esistono, squalificata. Fine della retorica, inevitabile quando si è aggrediti, e difficile da evitare quando si va alla guerra pretendendo di non saperlo.

Da fb del 17 maggio 202

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« Risposta #1 inserito:: Giugno 01, 2022, 12:07:24 am »

Erwin P. io amo la sintesi, non mi presto ad approfondimenti che lascio agli esperti in materia anche, ma non solo, per competenza.

Chiesa Cattolica e Comunismo hanno condizionato fortemente la popolazione italiana, il loro modo di pensare e agire della stessa. Senza elevarne la conoscenza sociale e culturale.

Con lo scopo comune di renderci “Gregge” e ci sono riusciti, oggi siamo in gran parte inconsapevoli della realtà, subiamo ogni sorta di prevaricazione, siamo vittime di ogni azione predatoria commessa dalla malavita in genere e soprattutto dalla partitocrazia più fetida.

Potremmo elencare ancora altre insufficienze di questa che, di fatto, è una Democratura neppure molto salda. Ma elencare le mancanze senza avere le soluzioni praticabili, reca solo ulteriore danno alla società, in cui agiscono anche persone di grande valore sociale, economico e umanitario.

E lo fanno senza alzare la voce o sbandierare vessilli fasulli e preconfezionati.
ggiannig ciaooo
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« Risposta #2 inserito:: Luglio 22, 2022, 11:32:36 pm »

Giorgetti tra amarezza e orgoglio: «Non rinnego né Draghi né i miei»

Posta in arrivo

Arlecchino Euristico
18:35 (4 ore fa)
a me

https://www.corriere.it/politica/22_luglio_22/giorgetti-crisi-governo-f894ec76-0935-11ed-ba42-106d8f7128de.shtml?utm_source=piano

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« Risposta #3 inserito:: Settembre 01, 2022, 10:17:28 pm »

Gabriella Maria Pia Bussolati
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Infiliamo legami di pace in questa corda tesa.
' Camminiamo tre lune nelle nostre scarpe prima di giudicare' (proverbio Sioux).
Collaboriamo dal di dentro, con la motivazione a ricostruire fondamenta più sicure per questa nostra sofferente terra.
Come? Certamente non delegando, ma partecipando e richiedendo diritto di partecipazione istituzionale.
La genialità del nostro popolo, che è espatriato, deve rifecondare da dove si trova, questa radice d' origine.
La nostra civiltà sta andando a pezzi, perché sono troppi, tra i migliori, a separarsi dall' Italia.
Siamo un popolo che, x metà vive all' estero. Io stessa sono vissuta vent' anni in ogni parte del pianeta, ma non ho potuto scordare la potenza della nostra cultura letteraria, scientifica e della nostra creatività artistica.
Noi siamo figli di tanta serietà e riflessione teoretica, abbiamo gli artigiani e i contadini migliori del mondo.
Noi siamo l' espressione della contraddizione della vita.
Dilaniati dalla Piovra, dalle mafie e dal terrorismo, dalle potenti ombre di potere economico, nascoste dai veli religiosi, dal malaffare.socio-assistenziale di troppe strutture cooperativistiche., Etc ... dobbiamo operare una nuova forma di Resistenza democratica dal basso.
Riarmiamoci di coraggio e responsabiltà e respiriamo le nostre visioni per concretizzarle.
Che ogni nostro progetto ci guardi e ci parli,
Colorato di grida eleganti.
Sia un tappeto di tutti i fili e colori a coprire la paura di sentirci diversi, non adatti , pronti a un nuovo modo di fare della Politica un' arte, oltre che una scienza
GMPB

da Fb 1 settembre 2022
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« Risposta #4 inserito:: Ottobre 10, 2022, 10:44:34 am »

Informazione da chiarire!
Sul fronte dell'Ucraina invasa c'è molto da chiarire, sia dai Russi, sia dagli Ucraini.
Noi siamo sempre al fianco degli aggrediti, ma vorremmo essere più consapevoli, dei fatti.
Possiamo anche aspettare che la tragedia finisca.
L'importante è non credere tutto, da tutti, alla cieca.

ggiannig ciaooo
giornalista italiano in trappola ucraina??
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