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Autore Discussione: I finti pacifisti fanno scomparire i crimini russi per non turbarsi l’animo.  (Letto 2452 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Maggio 11, 2022, 09:50:15 pm »

a cura di Gabriele Isman - 11 maggio 2022

Parliamo di
L'amico americano

La Russia ha dimostrato che "non è come Davide con Golia", come si pensava inizialmente. Sta dimostrando di "non essere un soggetto invincibile".
A dirlo è stato Mario Draghi, in conferenza stampa nella sua seconda giornata di visita negli Stati Uniti.

Subito dopo la fine dell’incontro con i giornalisti a Washington, vari siti web italiani – tra cui quelli di Camera e Senato – sono stati attaccati da hacker. L’attacco è stato poi rivendicato dal collettivo russo Killnet.

Draghi sull’incontro di ieri sera con il presidente Usa Joe Biden nello Studio Ovale, ha detto:  “Abbiamo concordato che occorre continuare a sostenere l'Ucraina e a fare pressione su Mosca ma anche cominciare a chiedersi come si costruisce la pace. Il percorso negoziale è molto difficile ma il primo punto è come costruire questo percorso negoziale, deve essere una pace che vuole l'Ucraina, non una pace imposta”.

E il premier italiano ha anche affrontato temi economici: servono investimenti "molto più forti" sulle rinnovabili per mantenere gli obiettivi di transizione nonostante la crisi energetica, e "il governo italiano ha preso numerosi provvedimenti di semplificazione e non avremo esitazione a prenderne altri se non vediamo un aumento degli investimenti nelle rinnovabili che significa anche effettive installazioni".

E sull’Italia: “Ad oggi non vedo una recessione quest'anno. Il motivo è che abbiamo chiuso l'anno scorso molto molto bene, per cui ci portiamo dietro una crescita acquisita. Mi pare molto molto difficile che quest'anno ci possa essere una recessione", dice il premier sottolineando che la situazione economica "è di grande incertezza" ma non si può dire che volgerà "al peggio".

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« Risposta #1 inserito:: Giugno 11, 2022, 12:06:56 pm »

I cambiamenti sono in peggio intorno a noi.

Il ministro di una nazione in guerra con l’Ucraina, che dichiaratamente si dichiara nemica dell'Occidente, rilascia ad una Tv Italiana "quel tipo di intervista", chiaramente propagandista, tutta la nostra comunicazione peggiora.

E quando a ore di distanza dall’evento, non ci risultano reazioni e prese di posizione dei nostri ministeri e del governo, soprattutto la nostra sicurezza personale e sociale peggiora.

Io penso sia prudente chiudere tutti la partecipazione al Gruppo.
Fatemi sapere il vostro parere, … se ne avete uno.
ggiannig ciaooo

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« Risposta #2 inserito:: Giugno 16, 2022, 05:46:30 pm »

Franz Forti
 
Saviano ha fatto un bel prodotto, intervistando Serhii Plokhy, noto storico di origine russe ma vissuto in Ucraina e che ora insegna ad Harvard.
 
https://www.youtube.com/watch?v=SnxcOQ7AQFg

Mauro Gilli, Andrea Gilli
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« Risposta #3 inserito:: Luglio 16, 2022, 10:21:03 pm »

I finti pacifisti fanno scomparire i crimini russi per non turbarsi l’animo

Posta in arrivo

ggiannig <ggianni41@gmail.com>
14:23 (7 ore fa)
a me

https://www.linkiesta.it/2022/07/guerra-ucraina-russa-pacifisti-italia/
 
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« Risposta #4 inserito:: Luglio 18, 2022, 07:36:18 pm »

Roma-Kiev: la crisi e il viaggio lampo di Draghi ad Algeri

L'incontro cade in un momento estremamente delicato, per le vicende politiche interne italiane e per la crisi energetica
tempo di lettura: 5 min

MARIO DRAGHI CRISI DI GOVERNO CRISI ENERGETICA

aggiornato alle 10:18
18 luglio 2022

 
Roma kiev crisi viaggio lampo Draghi a Algeri

AGI - E' il giorno della missione del presidente del Consiglio Mario Draghi in Algeria, per il quarto vertice intergovernativo tra l'Italia e il paese Nordafricano. Un incontro che cade in un momento estremamente delicato, per le vicende politiche interne italiane, che hanno portato il premier a partecipare da dimissionario a questo appuntamento, ma soprattutto per la crisi economica ed energetica innescata dall'invasione russa dell'Ucraina.

Tra i vari dossier sul tavolo del vertice, infatti, il più rilevante è quello della fornitura di gas al nostro paese: l'Algeria è infatti il nostro primo fornitore di gas e il partenariato privilegiato con l'Italia risulta fondamentale per la diversificazione dell'approvvigionamento energetico e quindi per la diminuzione della dipendenza da Mosca.

Non a caso, la delegazione che accompagnerà il capo dell'esecutivo ad Algeri è nutrita: ci saranno i ministri Di Maio, Lamorgese, Cartabia, Cingolani, Giovannini e Bonetti. Al centro dell'incontro, oltre ovviamente ai temi più urgenti come la guerra in Ucraina e la crisi energetica, altri dossier importanti come la Libia, il Sahel, il Sahara Occidentale, la cooperazione industriale, lavori pubblici e la protezione del patrimonio culturale. Le dimissioni di Draghi continuano a suscitare la preoccupazione di molti governi e osservatori stranieri.

Il quotidiano britannico Financial Times, in particolare, è uscito allo scoperto con un endorsement per il premier italiano in un editoriale firmato dalla redazione, in cui si legge che "Il miglior auspicio è che Draghi continui a essere presidente del Consiglio il più a lungo possibile poiché la priorità è approvare il prossimo bilancio e portare avanti le riforme necessarie per sbloccare la prossima tranche del Recovery Fund dell'Ue da 750 miliardi di euro, di cui 200 miliardi sono destinati all'Italia".

E proprio in Italia, un ex-premier e senatore a vita come Mario Monti elenca sul Corriere della Sera "tre ragioni per non dimettersi" da parte di Draghi, sintetizzabili nella perdita di autorevolezza che deriverebbe per l'Italia dalla resa ai ricatti delle forze politiche.

Proprio sul fronte di queste ultime, prosegue in casa M5s quella che è ormai divenuta un'assemblea permanente del gruppo dirigente e dei gruppi parlamentari. Dopo una serie di stop&go, la congiunta dei parlamentari pentastellati riprenderà oggi, per definire una linea in vista dell'appuntamento parlamentare di mercoledi'. Sembra però difficile una sintesi, visto che la faglia tra l'ala "governista" e quella favorevole alla conferma dello strappo dal governo si sta allargando. Ciò potrebbe comportare, secondo più di un osservatore, un ulteriore travaso di parlamentari verso la pattuglia parlamentare di Luigi di Maio, o addirittura la formazione di una nuova forza politica favorevole a proseguire l'esperienza di governo a fianco di Draghi.

Tra i più attivi al fianco di Draghi il leader di Italia Viva Matteo Renzi, che ha lanciato nei giorni scorsi una petizione online per la permanenza di Draghi a Palazzo Chigi e oggi, con un'intervista al Corriere della Sera, è tornato a spingere per questa soluzione, altrimenti, osserva, c'è il voto o il 25 settembre o il 2 ottobre. Anche il centrodestra di governo, dopo l'incontro Salvini-Berlusconi a Villa Certosa, sembra sponsorizzare l'idea del voto anticipato, ritenendo impossibile qualsiasi margine di ricucitura con M5s, anche se le posizioni dentro Forza Italia sembrano più articolate, come testimoniano le parole del ministro Gelmini, per la quale non vanno poste condizioni al premier da nessuna parte politica.

Non ha mancato di generare polemiche, sempre parlando di appelli pro-Draghi, quello fatto da più di mille sindaci, che ha suscitato la dura reazione della leader di FdI Giorgia Meloni, la quale ha denunciato l'uso "spudorato" delle istituzioni per un fine politico. Le ha replicato il sindaco di Firenze Nardella, secondo cui all'appello si sarebbero associati anche esponenti del partito della Meloni.

Da AGI
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« Risposta #5 inserito:: Luglio 18, 2022, 07:49:04 pm »

La carica di mille sindaci per Draghi

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Arlecchino Euristico
dom 17 lug, 19:16 (1 giorno fa)
a me

Fratelli d'Italia insorge contro l'iniziativa di un folto numero di primi cittadini che ha sottoscritto una lettera per chiedere al premier di restare a Palazzo Chigi -

https://www.agi.it/politica/news/2022-07-17/la-carica-di-mille-sindaci-per-draghi-17466946/

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