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Autore Discussione: Sono anni che Russia e Cina si preparano a questi giochi di conquista del mondo  (Letto 3722 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Febbraio 14, 2022, 05:55:10 pm »

Per il futuro dell'Europa i cittadini vogliono un esercito e meno corridoi umanitari

Posta in arrivo

Arlecchino Euristico
dom 13 feb, 18:32 (23 ore fa)
a me

I partecipanti al Panel quattro della Conferenza sul futuro dell'Europa hanno approvato quaranta delle quarantesei raccomandazioni proposte.

Bocciati l'unione delle forze armate degli Stati Ue, i corridoi umanitari, il riconoscimento dei rifugiati climatici e il modello danese che fissa un limite del 30% per i residenti stranieri nei quartieri -

https://www.agi.it/cofoe/news/2022-02-13/futuro-ue-esercito-corridoi-umanitari-panel-maastricht-15611676/

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« Risposta #1 inserito:: Aprile 28, 2022, 02:50:51 pm »

Sono anni che Russia e Cina si preparano a questi giochi di conquista del mondo occidentale e degli scontenti, in modo scientifico.

L'Inghilterra l'ha capito per tempo e si è messa all'ombra del fratello maggiore USA.
La Germania l'ha capito in ritardo, ma l'ha capito e si prepara al Nuovo Ordine Mondiale, armandosi. 

Se L'Europa, sotto la sua guida, si fortifica al punto di divenire il POLO Europeo nel Nuovo Ordine Mondiale bene!
Se non ci si riesce, devono mettersi comodi loro, come Germania e con gli alleati nordici a loro più affini.
Devono evitare il pericolo della loro "putinizzazione" e avvicinarsi ancora di più al fratellastro USA sarà ovvio. In fondo la Germania è in buoni rapporti con gli americani ormai da tempo.

E Noi?
Io ho una mia idea chiara, ma non ve la scrivo, non voglio spaventarvi.
Però un consiglio ve lo do, fate fare un sondaggio su quanti proPutin abbiamo sul groppone e … nel Governo.

Meno male che la NATO c'è!
Meno male che il nostro Sud è immerso nel Mediterraneo.
Meno male che gli Appennini sono molto adatti a ospitare, nascondendoli, postazioni antimissili.
Al Sud Italia si vive bene e forse anche di più.
Capito mi hai?

ggiannig ciaooo
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« Risposta #2 inserito:: Giugno 06, 2022, 10:44:59 pm »

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Corriere della Sera

Biden: se la Cina invaderà Taiwan useremo la forza militare, Pechino scherza con il fuoco

Davide Casati e Viviana Mazza -

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha detto che Washington è pronta a usare la forza per difendere Taiwane che — insieme con altri Paesi — lavora per far sì che . Pechino ha risposto attraverso il ministero degli Esteri che gli Stati Uniti non dovrebbero difendere l’indipendenza di Taiwan né «sottovalutare la determinazione» della Cina. Le affermazioni di Biden, che hanno sorpreso anche membri dello staff del presidente per la loro chiarezza e per l'assenza di condizioni, sembrano indicare un cambiamento della tradizionale politica degli Stati Uniti nell'area, definita di «ambiguità strategica», anche se la Casa Bianca — poco dopo la fine dell'intervento di Biden — è corsa a chiarire che non ci sono cambiamenti di «dottrina» in corso. «Lei non ha voluto un coinvolgimento militare diretto degli Stati Uniti nella guerra in Ucraina, per ragioni ovvie», ha chiesto a Biden un cronista. «Sarebbe pronto a un coinvolgimento militare diretto per difendere Taiwan, se la situazione lo richiedesse?» «Sì», ha risposto Biden. «Lo è?», ha chiesto di nuovo il giornalista. «Questo è l'impegno che abbiamo preso», ha confermato Biden. Pechino — ha aggiunto il presidente Usa nella conferenza stampa dopo l’incontro on il premier giapponese Fumio Kishida — «scherza con il fuoco» ogni volta che fa volare i suoi jet nello spazio aereo dell'isola. (Lo sconfinamento di aerei militari cinesi nella Zona di identificazione aerea di Taiwan è avvenuto diverse volte, negli scorsi mesi). Biden ha sottolineato che se la Cina prendesse Taiwan con la forza, «sarebbe un’altra azione simile a ciò che è accaduto in Ucraina e sarebbe un peso ancora maggiore». Gli Usa sono impegnati al rispetto della «politica della "Unica Cina", ma questo non vuol dire che la Cina può prendere Taiwan con la forza», ha detto ancora Biden, spiegando che «la mia aspettativa e che questo non succederà. Siamo contro qualsiasi cambio di situazione con la forza. Pace e stabilità devono essere mantenute».

Ambiguità strategica
La politica di Washington nei confronti di Taiwan è caratterizzata dalla cosiddetta «Dottrina dell’ambiguità strategica»: armare l’alleato (senza riconoscerlo come governo sovrano), inviare la sua flotta a mostrare la bandiera nello Stretto di Taiwan, ma senza dire esplicitamente se gli Stati Uniti scenderebbero in guerra per resistere all’invasione. La strategia è finalizzata ad evitare che Taiwan si dichiari indipendente — il che provocherebbe quasi sicuramente un attacco cinese — e a disincentivare nel frattempo un intervento di Pechino. Non è la prima volta che il presidente fa dichiarazioni meno caute dei suoi predecessori su Taiwan: lo scorso ottobre, aveva dichiarato che gli Stati Uniti proteggeranno l’alleato contro un attacco cinese, e dopo il suo intervento la Casa Bianca dichiarò subito dopo che la strategia non era cambiata.
Video correlato: Biden: "Usa aiuterebbero Taiwan da un'invasione della Cina"
La Casa Bianca
Anche stavolta la Casa Bianca — al termine della conferenza stampa di Biden — ha detto che la politica degli Usa non è cambiata, ed è sembrata prefigurare uno scenario più simile a quello in atto in Ucraina: nessun coinvolgimento militare diretto, ma fornitura di armi, intelligence e addestramento. «Il Presidente ha reiterato la nostra politica sulla posizione di Pechino dell'"Unica Cina" e il nostro impegno per la pace e la stabilità nello stretto di Taiwan», ha dichiarato un membro dell'amministrazione. «Biden ha anche ribadito il nostro impegno a garantire a Taiwan i mezzi militari per difendersi, indicato dal Taiwan Relations Act». Biden — che pure ha affermato che sta «considerando» l'abolizione di alcuni dazi sulla Cina — ha anche legato al quadrante del Pacifico le misure prese dall'Occidente contro la Russia per l'invasione dell'Ucraina, spiegando che «uno dei motivi per cui è così importante che Putin paghi un caro prezzo per la sua barbarie» è perché Pechino sta osservando la reazione del mondo e le condizioni economiche imposte a Mosca. «Che segnale invia questo alla Cina?» si è chiesto il presidente Usa. Strategie indo-pacifiche
Alla fine del mese di aprile, secondo quanto raccontato 20 giorni fa dal Financial Times, a Pechino si è tenuta una «riunione d'emergenza nella quale le autorità finanziarie hanno messo a punto una strategia per evitare che eventuali sanzioni volute dagli Stati Uniti possano colpire le banche cinesi. «Se la Cina attaccasse Taiwan, il disaccoppiamento delle economie cinese e occidentali sarebbe molto più duro di quello con l'economia russa, perché l'impronta economica della Cina tocca ogni parte del mondo», aveva detto all'Ft una delle fonti. Alcuni dei banchieri presenti, però, avrebbero messo in dubbio che Washington possa davvero permettersi di tagliare i ponti economici con la Cina, essendo Pechino la seconda economia più importante al mondo. «Si tratterebbe di una mutua distruzione assicurata», ha detto Andrew Collier, managing director dell'Orient Capital Research di Hong Kong, «come nel caso di una guerra nucleare». Poche ore prima delle parole di Biden, il ministro degli Esteri di Pechino, Wang Yi, aveva duramente condannato la strategia Indo-Pacifica degli Usa, dicendo che «è destinata a fallire». Secondo la Cina, l'Indo-Pacific Economic Framework (Ipef: l'ambizioso piano d'investimenti e rafforzamento dei rapporti commerciali nell'area che il presidente americano Biden ha varato a Tokyo e che coinvolge, oltre agli Stati Uniti, Australia, Brunei, India, Indonesia, Giappone, Corea del Sud, Malesia, Nuova Zelanda, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam) «diventa uno strumento politico per gli Usa per salvaguardare la propria egemonia economica regionale ed escludere deliberatamente Paesi specifici. È una strada sbagliata». «Ciò che è particolarmente pericoloso è che gli Usa giochino la "carta Taiwan" e la "carta del mar Cinese meridionale" per portare il caos nella regione. I fatti dimostreranno che si tratta di una strategia per creare divisione, incitare al confronto e minare la pace. Coloro che tentano di isolare la Cina con qualsiasi struttura alla fine si isoleranno». Il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha specificato che Taiwan non fa parte dell’Ipef ma che gli Stati Uniti intendono approfondire i rapporti economici con l’isola.

Da - Biden: se la Cina invaderà Taiwan useremo la forza militare, Pechino scherza con il fuoco (msn.com)
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« Risposta #3 inserito:: Luglio 03, 2022, 12:15:01 pm »

Arlecchino Euristico

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Listen to "Nella testa di Vladimir Putin.

Viaggio all'interno del pensiero del nuovo Zar di Russia" by valigiablu

https://anchor.fm/valigiablu/episodes/Nella-testa-di-Vladimir-Putin--Viaggio-allinterno-del-pensiero-del-nuovo-Zar-di-Russia-e1iqq2d/a-a1pm7n

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