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Autore Discussione: Cosa vuol dire approfondire, studiare, essere intelligenti. Un processo continuo  (Letto 4135 volte)
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« inserito:: Novembre 21, 2021, 05:38:01 pm »


Fenomenologia della lingua italiana - Parole e Modi di dire
MOMENTO SPECULAZIONE

7 FRASI DA EVITARE PER NON SEMBRARE UN ANALFABETA FUNZIONALE:

1) "a me una volta è successo che...": sulla terra siamo 7 miliardi di persone, quindi quello che è successo a te costituisce “un settemiliardesimo” delle ipotesi possibili. L’esperienza personale non è una legge universale.
2) "ho letto su internet che...": su internet c'è tutto, il contrario di tutto e tutte le sfumature che ci stanno in mezzo; se non hai le competenze specifiche per distinguere ciò che è plausibile da ciò che è inverosimile, quello che hai letto tu non significa assolutamente nulla perché tanto su internet c’è sempre anche il suo esatto contrario.
3) “non credo alla versione/teoria ufficiale, dimostrami tu che è valida”: una versione/teoria ufficiale è tale proprio perché gode già del supporto probatorio necessario per essere considerata preferibile a tutte le altre. Pertanto, se non credi alla versione ufficiale spetta a te l’onere di provare perché questa sia errata, e anche perché la tua sia invece valida. Pretendere l’inversione dell’onere della prova è un atteggiamento profondamente illogico e antiscientifico. Il fatto che tu non comprenda il contenuto di quelle prove non significa che quelle prove non esistano o non siano valide, significa solo che tu non hai gli strumenti e le conoscenze per comprenderle.
4) "ci guadagnano sopra, quindi sicuramente c'è qualcosa sotto": se escludete i volontari e gli stagisti, tutte le professioni del mondo sono a scopo di lucro, quindi tutti noi guadagniamo da quello che facciamo. Ciò non ci rende tutti automaticamente parte di un qualche complotto o sotterfugio.
5) "Quella volta è accaduto che..., quindi anche questa volta...": “quella volta” è diversa da “questa volta”. Se una cosa capita in una occasione non c'è nessuna legge che stabilisce automaticamente che accada sempre e a tutti. Se un medico vende organi sottobanco, non significa che tutti i medici lo facciano ogni giorno; se un ingegnere sbaglia i calcoli, non significa che tutti gli ingegneri siano cani e non sappiano fare il loro lavoro; se un avvocato prende una mazzetta, non significa che tutti gli avvocati siano corrotti o corruttibili. Serve una prova specifica per ogni singolo caso.
6) "tu hai la tua opinione, io ho diritto ad avere la mia": questo è un principio sacrosanto quando si parla di preferire le bionde o le brune, il mare o la montagna, la Juve o il Milan. Ma quando si parla di argomenti scientifici, la tua opinione non conta assolutamente nulla se non hai competenze e ragioni tecniche che possano dimostrare la validità di quella opinione; o forse pretendi di avere un'opinione anche su come si calcola l’area del triangolo?
7) "non mi fido della roba chimica, quindi…": la chimica spiega la composizione della materia in generale, di conseguenza tutto ciò che esiste nell'universo è chimico. L’acqua, ad esempio, è composta di due atomi di idrogeno e uno di ossigeno, quindi è fatta di sostanze chimiche. E lo sei anche tu.
Se il vostro ragionamento si basa su uno o più di questi presupposti, sappiate che il vostro approccio è stupido, illogico e antiscientifico, quindi evitate di renderlo pubblico.
Ne va della vostra reputazione.

(Fonte Dario Bressanini)
www.fenomenologia.net
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« Risposta #1 inserito:: Dicembre 02, 2021, 09:42:55 pm »


... "ma in concreto il Parlamento è stato privato dei poteri che gli conferisce la Costituzione"

È FALSO!

Gli Sfascisti non hanno un solo colore politico;
la loro è una patologia trasversale in chi ha la pancia piena!

ciaooo

io su Fb Novembre 2021
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« Risposta #2 inserito:: Dicembre 09, 2021, 10:25:41 am »

Certamente GESU' è divisivo, ci ha indicato la DIFFERENZA tra il BENE e il MALE.

Dopo 2000 anni, noi Italiani ancora non sappiamo scegliere il Bene e rifiutare il Male.

ggiannig ciaooo

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« Risposta #3 inserito:: Dicembre 20, 2021, 06:14:28 pm »

Riflessioni di un vecchio Darwin.
 
Cosa vuol dire approfondire, studiare, essere intelligenti.
Un processo continuo che non si ferma mai, un moto perpetuo.


Così il primo genio realizza qualcosa di grande, partendo da qualcosa di semplice, il primo genio è J.S. Bach che prende le semplici 4 lettere del proprio cognome per realizzare una composizione che si sviluppa in modo logico ed intelligente oltre i limiti che gli altri vedono.

Una fuga a tante voci: "nel Contrapunctus XI, ultimo brano di questa sezione, compare per la prima volta il tema formato dalle note si bemolle, la, do, si naturale che, secondo la notazione tedesca, compongono il nome di “B-A-C-H”. Segue una sezione formata da quattro fughe “a specchio”, dove le varie voci sono costruite sulla base di rapporti intervallari speculari, seguendo un formidabile sistema geometrico. Dopo le fughe speculari, si passa alla sezione dei canoni: anche se basati sul tema principale in re minore, non è certo che questi quattro brani dovessero originariamente essere parte dell’opera bensì, come alcuni studiosi sostengono, di un’appendice di essa. ......

L’Arte della fuga, assieme all’Offerta musicale, rappresenta un modello indiscusso della composizione contrappuntistica e un apice della scrittura polifonica. Le complesse architetture costruite da Bach sono ritenute talmente straordinarie da destare ammirazione anche se solo osservate e analizzate sulla pagina scritta." https://amicimusicafirenze.it/larte-della-fuga-di-j-s-bach/
Ebbene, un secolo e mezzo dopo un altro genio, F. Listz, rielabora in una trascrizione per piano l'opera di J.S. Bach, raggiungendo momenti di grande lirismo romantico.
Ed ancora nel XX secolo Anton Webern rielaborerà ancora l'opera di Bach, come avverrà per altre composizioni da parte di grandi autori come Luciano Berio. Per inciso Anton Webern fu ucciso per errore da un soldato americano nel 1945 per ricordarci quanto sia inumano il ricorso alla violenza con le armi.

Ebbene, in questo mondo mosso al progresso da grandi intelligenze, a volte ci troviamo persone in posizioni di grande responsabilità che non si accorgono dell'evoluzione della conoscenza, della scienza e delle tecnologie.

Persone che dovrebbero garantire le migliori possibilità di vita possibili con lo sviluppo della cultura, utilizzano il loro tempo ed il loro impegno per cancellare il progredire dell'umanità.
Capita che, questi responsabili, si arrabattino per far tornare in bui e scomodi uffici i loro dipendenti, per voglia di controllo e di comando, trascurando il risparmio di inquinamento, il miglioramento dei tempi di vita e la migliore efficienza data dalle nuove tecnologie.
Capita che vogliano abolire lo smart working per mettere dei lavoratori dietro uno sportello ad accogliere le richieste di documenti quanto il Presidente della Repubblica "inaugura" l'anagrafe digitale. https://www.repubblica.it/.../mattarella_scarica_il.../...

"La rivoluzione digitale ha bisogno dei suoi atti simbolici. Il 26 marzo 1976, quando ancora il web non esisteva, la regina Elisabetta mandò la prima email reale della storia da una base militare britannica: era il segno che il Regno Unito ci credeva a questa cosa nuova chiamata Internet.. E il 23 marzo 2016 il primo ministro estone andò in un talk show americano a far vedere a tutti che Jeb Bush si sbagliava, non ci volevano cinque minuti in Estonia per presentare la dichiarazione dei redditi con lo smartphone: ne bastavano tre (era il segno che una trasformazione digitale fatta bene ci migliora la vita) E oggi, 14 novembre 2021, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scaricato dal web il primo certificato anagrafico digitale italico: è nato a Palermo il 23 luglio 1941, c’è scritto. Tempo impiegato: una trentina di secondi (ma forse il video ufficiale è stato tagliato, fossero anche due minuti sarebbe un miracolo). Niente file. Il segno che l’Italia sarà pure cronicamente indietro, ma ci siamo mossi, oggi ci sono servizi che funzionano. Insomma, ce la faremo anche noi.

Quello che oggi ha fatto Mattarella da domani potremo farlo tutti (anche senza bisogno di stamparlo, il certificato; spesso ci basta un file in pdf). Per chi vorrà - e potrà, non è banale questa differenza, ci torniamo dopo - finisce l’era dei certificati e dei bolli. Basterà fare quello che ha fatto il capo dello Stato: collegarsi con un computer o uno smartphone alla piattaforma anagrafenazionale, inserire le proprie credenziali tramite Spid o con la carta d'identità elettronica o con la carta nazionale dei servizi; e a quel punto si potranno ottenere fino a quattordici certificati diversi per sé e per un componente della famiglia. I certificati per ora sono: anagrafico di nascita, anagrafico di matrimonio, di cittadinanza, di esistenza in vita, di residenza, di residenza AIRE, di stato civile, di stato di famiglia, di residenza in convivenza, di stato di famiglia AIRE, di stato di famiglia con rapporti di parentela, di stato Libero, anagrafico di Unione Civile, di contratto di Convivenza. Ma presto ne se aggiungeranno altri. E’ tutto gratuito ovviamente, non ci sono bolli da pagare. E nel caso in cui i dati non fossero corretti, è possibile far richiesta di una correzione. ......

Dal punto di vista degli uffici pubblici è una svolta che punta a farci uscire da una concezione borbonica dei servizi pubblici tutta basata su carte, bolli e file: il lavoro allo sportello si ridurrà moltissimo facendo venire meno quell’esigenza di chiudere la stagione dello smart working e tornare al posto di lavoro per presidiare appunto lo sportello manifestata più volte dal ministro Brunetta. "
Ecco invece dove chi ha responsabilità dovrebbe concentrare al propria attenzione, per non dimostrarsi inadeguato e necessitante di quegli aiuti del PNRR.

"Mi riferisco a quegli italiani che ancora non hanno un livello di connettività adeguata (non tanti, ma sempre troppi: sono nelle famose “aree bianche”); ma soprattutto a coloro che non hanno le competenze digitali necessarie per stare in rete e per esercitare i loro diritti digitali. Questi invece non sono pochissimi: con la pandemia c’è stato un indubbio salto in avanti, ma gli esclusi dalla rete sono ancora diversi milioni. Milioni. Lo ha recentemente certificato il Censis ribadendo che si tratta di anziani, di persone con un titolo di studio basso, di donne che abitano nei paesi soprattutto al sud, e in qualche caso anche di giovani senza lavoro. Sono i più deboli e sono emarginati. Per tutti costoro andrà fatto subito un piano che li includa: nel PNRR ci sono 700 milioni di euro destinati a chiudere questo divario. Non va perso un giorno. L’ultima classifica europea, il DESI, appena pubblicata, ci vede ancora fra gli ultimi per competenze digitali. Un ritardo inaccettabile, perché ci penalizza tutti e perché esclude i più fragili. "

Le competenze e l'intelligenza sono fondamentali nella guida di un Paese moderno.
Buon Giorno

Da Fb del 17 dicembre 2021
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« Risposta #4 inserito:: Dicembre 21, 2021, 09:31:24 pm »

Discussione: Medici, ritorno al passato  (Letto 1595 volte)
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Utente non iscritto       Medici, ritorno al passato
« inserito:: Ottobre 30, 2008, 11:37:49 pm »    Citazione  Modifica  Elimina  Dividi discussione

________________________________________
SANITA'

Medici, ritorno al passato

La controrivoluzione di Fazio: via l’obbligo di scegliere tra libera professione intramuraria o extramuraria



ROMA - Tornano liberi i medici. Liberi di esercitare l’attività privata senza legami con l’azienda ospedaliera da cui dipendono. Chiamati a rispettare un’unica condizione. Che la massa di lavoro svolto in reparto non risulti inferiore a quello dello studio, per numero e tempi. «Ritorno al passato – annuncia il sottosegretario al Welfare, Ferruccio Fazio -. Il rapporto col servizio sanitario pubblico diventa unico. Via il doppio binario e l’obbligo di scegliere tra libera professione intramuraria (cioè soggetta alle regole della struttura pubblica, ndr) o extramuraria. Questo stabilirà la direttiva nazionale. Resta ferma l’autonomia delle Regioni». La novità molto probabilmente sarà contenuta in un emendamento alla Finanziaria.
 
SI RITORNA A PRIMA DELLE LEGGE BINDI - In pratica viene ripristinata la situazione precedente la cosiddetta legge Rosi Bindi del ’99 che ha introdotto il rapporto esclusivo dei medici col Servizio sanitario pubblico obbligandoli a decidere tra una doppia opzione. La prima: fatturare le prestazioni private col bollettario della Asl e in strutture predisposte dall’azienda (percentuale che si è verificata in percentuale molto bassa) e, in cambio della fedeltà, ricevere in busta paga l’indennità di esclusiva. La seconda opzione: esercitare l’attività privata in modo autonomo, rinunciando a quella voce dello stipendio. Il 95% dei medici ha scelto la prima strada. La controrivoluzione di Fazio porta con sé un costo di circa 70 milioni, necessari per versare l’indennità a quel 5% di medici che non la ricevevano: «Troveremo quei soldi – si dice certo il sottosegretario -. Si può prevedere anche una graduale applicazione del nuovo sistema. Comunque è tutto da discutere con le Regioni. L’obiettivo è restituire la libertà ai singoli professionisti, la stessa libertà che è consentita agli architetti o agli ingegneri, garantendo la piena efficienza del servizio pubblico».

I CONTROLLORI - Al centro del sistema c’è l’Agenas, agenzia per i servizi sanitari nazionali, col compito di monitorare se la libera professione viene condotta secondo tempi e volumi di prestazioni compatibili con quelle erogate dal pubblico. L’Agenas si avvarrà dei Nas. Potrebbero essere utilizzati per controllare i registri degli studi. Una commissione del ministero indicherà quali sono i tempi e il numero di prestazioni per giudicare ottimale il rendimento di una certa unità ospedaliera, ad esempio quanto dovrebbe durare una visita o quanti interventi di colicisti dovrebbero essere effettuati al mese. L’obiettivo della legge Bindi era quella di ancorare i medici alla struttura ospedaliera, di far sì che fossero più presenti in reparto, con i pazienti, predisponendo al suo interno locali appositi per la libera professione. Ma sono una minima parte di aziende si sono attrezzate per l’intramuraria e così anche i medici che hanno optato per questo tipo di rapporto hanno continuato a frequentare i propri studi. Una riforma in gran parte disapplicata. Secondo Fazio per i cittadini sarà un gran vantaggio tornare al passato: «I medici saranno motivati a far funzionare il servizio pubblico. Restituiamo loro responsabilità e dignità di professionisti».

Margherita De Bac
30 ottobre 2008

da corriere.it


   




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« Risposta #5 inserito:: Gennaio 06, 2022, 05:29:36 pm »

Monica, lo Stato DEVE impedire che una persona che si presume sia sana venga infettata.

Deve impedire che una persona infettata uccida altre persone (le più deboli).

Il problema per il vostro futuro (io non ci sarò) sarà quello di continuare ad essere disorientati dalla propria personale inconsapevolezza.

Te lo scrivo con cognizione di causa, sino a sessant’anni ero consapevole soltanto del mio IO e mi importava soltanto il mio Lavoro.
Adesso sto recuperando ma, ti confesso, è pesante essere consapevoli di quanto siamo messi MALE! 
Solo per colpa nostra.

ciaooo

Io su Fb del 6 gennaio 2022
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« Risposta #6 inserito:: Gennaio 06, 2022, 05:31:14 pm »

Hai capito qual è la verità?

Io ne suggerisco una: siamo un popolo di sprovveduti inconsapevoli e presuntuosi nel proprio io!

ciaooo

Io su Fb del 6 gennaio 2022
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« Risposta #7 inserito:: Gennaio 30, 2022, 09:59:10 pm »

Due Donne si incontrano, brevemente, davanti a noi.
Due sguardi e due labbra.

Gli occhi ci trasmettono, dalle loro anime, il loro tutto-interiore.
Le labbra mostrano i loro corpi, facendoci immaginare le loro intime realtà.

Poi, colei che ancora resta, per altre righe, con noi;
ci scrive, rivestendosi, con parole che vogliono nasconderla.

Come, quello scialle già ben descritto, qui sopra dall’altra donna, nel suo scopo.

Offendendoci.

Come può pensarci, tanto bestie, che guardando i messaggi dei suoi occhi e sognando le sue labbra, ci si lasci ingannare da quelle tristi, personali, autodefinizioni.
Inadeguate per chi, pur capace di guardare una foto, ormai non può ambire ad altro.

ciaooo   

io su FB qualche giorno fa. sul post di una Donna
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« Risposta #8 inserito:: Febbraio 18, 2022, 11:27:47 pm »

Alla folla di intellettuali che ci circonda proporrei di effettuare, in ogni Regione, un EVENTO a favore dei - LIBRI EC-CEDUTI -.

Forse si riuscirebbe ad attirare l'attenzione, delle popolazioni locali, sulla difficile, tormentata vita e sui problemi esistenziali, dei LIBRI.

Senza far “perdere tempo”, nell’approfondirne i contenuti.

ciaooo
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« Risposta #9 inserito:: Febbraio 28, 2022, 02:56:46 pm »

Non seguitiamo con i vecchi errori di caccia al nemico.

Siamo noi cittadini che dobbiamo scegliere, tra personaggi della politica e dei movimenti, elementi capaci e con valori verificati.

E capire con chiarezza i loro Programmi!
Non l’abbiamo fatto e non lo stiamo facendo!

Partecipare da tifosi e alla cieca alla vita sociale, alimenta la cattiva politica e declassa il nostro paese.

ciaooo
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« Risposta #10 inserito:: Aprile 05, 2022, 05:45:07 pm »


Emanuele Fiano

Ho visto in Tv l’accusa di Federico #Rampini a #Tarquinio, direttore di Avvenire di essere putiniano. La trovo folle e pericolosa. E solidarietà a Tarquinio. E lo dico da lettore dei libri di Rampini compreso l’ultimo che sto leggendo.
E allargo il discorso anche ad altre opinioni sul conflitto in Ucraina, dalle quali dissento, che ho sentito in queste settimane come quelle, per esempio, del Prof. Orsini o della Prof.sa Di Cesare della quale anche ho letto molti libri.
E lo dico anche con riferimento alla querela annunciata dal Prof. Orsini nei confronti dell’On. Romano. per diffamazione per averlo definito “pifferaio di Putin”

Diamoci una calmata.
Lo dico a me stesso.

C’è una guerra, devastante guerra, così vicina e così simile alla guerra che l’Europa ha conosciuto a metà del secolo scorso, che la mia generazione non aveva mai visto. Siamo molto colpiti e scioccati da questa. L’economia generale ne è colpita in maniera molto preoccupante, e quindi anche tutta la sfera sociale e anche dunque la nostra vita e i nostri giudizi. Per non citare ovviamente la sofferenza atroce di chi la  vive sulla propria pelle in Ucraina.

A me spesso le parole del Prof. Orsini paiono irritanti e altre volte destituite di fondamento, così altre volte ho trovato non comprensibili quelle della Prof. Di Cesare. In particolare sulla questione dell’invio di armi ovvero nel caso del Prof. Orsini sull’ipotesi che l’Italia rompa politicamente con l’Europa, o che le sanzioni siano sbagliate e che bisognerebbe seguire l’esempio della guerra Arabia Saudita-Yemen e istituire una commissione di monitoraggio del numero di bambini uccisi e in base a quello sanzionare ( esempio già confutato da Stefano Feltri ) o che senza invio di armi la guerra durerebbe meno, o che bisognerebbe concedere ai russi Donbass e Crimea ( la loro indipendenza) e neutralità dell’Ucraina. ( credo che su quest’ultima opinione si basasse il giudizio dell’On. Romano su Orsini )
Dobbiamo confutare o contrastare le idee che consideriamo sbagliate, ci sono innumerevoli argomenti per farlo. Anche quando ci appaiono come succede a me, irritanti e fuorvianti.

Ho una sacra devozione per la democrazia, che si accresce quando penso alla Russia di Putin, o alla Cina di Xi Jinping, e se guardo indietro se penso a mio padre e alla sua storia o a Liliana Segre e alla sua.
Per questo se ho l’impressione che qualcuno con le sue idee su allontani dall’obiettivo di salvare le vite degli ucraini oppure non colga la propaganda russa, vengo preso dalla rabbia.
Ma la rabbia è una pessima consigliera.

Le idee si combattono, in democrazia, con altre idee. Non con scomuniche o veti, insulti o querele.

 “Sei uno dei tanti che lavorano per Putin”: ora per Rampini perfino il direttore di “Avvenire” Tarquinio è filo-Cremlino. Lo scontro su La7 –

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