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« inserito:: Novembre 20, 2021, 06:51:15 pm » |
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Davide Baresi 22 Ottobre alle ore 15:54 ·
Il gesto misterioso e il numero 5 [Parte2]
In generale, il 5 è fondamentale nella tradizione ebraica, dove la Torah ovvero il Pentateuco, i cinque libri dell’Antico Testamento (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio) secondo una espressione rabbinica, rappresentano i «cinque quinti della Legge»; lo è in quella islamica, dove sono cinque i pilastri della fede (al-arkân alkhams) (845) e cinque le preghiere obbligatorie quotidiane; nell’alchimia la quinta essentia contiene la forza vitale del ringiovanimento; presso i pitagorici, il novizio doveva mantenere il silenzio per cinque anni (echemuzía) prima di poter prendere la parola, così come il pentalfa, ovvero il pentagramma o pentagono stellato, era il segno segreto di riconoscimento della scuola pitagorica; nell’America centrale il cinque è una cifra sacra: Quetzalcoatl rimane per quattro giorni all’inferno prima di rinascere il quinto giorno; e quattro sono le età cicliche in varie tradizioni (in quella indù satyâ-yuga (o krtâ-yuga), tretâ-yuga, dvâparayuga e kali-yuga) a** cui se ne aggiunge una quinta che le riassume e le trascende**, superstorica e supertemporale (come nella “casta unica” di cui si è parlato in precedenza), o rappresentata, come in Esiodo – che aveva parlato delle quattro ere dell’oro, dell’argento, del bronzo e del ferro – dall’età degli eroi; analogamente, «i quattro soli successivi della tradizione azteca rappresentano il compimento di un mondo che si trova, con il quarto sole, realizzato, ma non ancora manifestato: solo con il quinto sole, segno della nostra era, si compie la manifestazione(846).
Ciascuno di questi soli e di queste età corrispondeva a uno dei punti cardinali; il quinto sole, che corrisponde al centro o alla metà della croce così disegnata, rappresenta il risveglio di questo centro, il tempo della coscienza(847). Cinque è dunque la cifra simbolica dell’uomo-coscienza del mondo. Gli Aztechi assegnano al Sole del Centro la divinità Xiutecutli, madre del Fuoco, rappresentata talvolta da una farfalla. Presso gli Aztechi il Dio cinque (giovane mais) è il maestro della danza e della musica, e questa sua funzione apollinea lo associa all’amore, alla primavera, all’aurora e a tutti i giochi. Lo stesso dio, detto il cantore, è, presso gli Huichol, la Stella del mattino»(848).
Musica, amore, giuochi: ovvero Rol, il “Dio Cinque”!
NOTE: 845 - Essi sono: professione di fede (shahada), preghiera (salât), elemosina (zakât), digiuno (sawm) e pellegrinaggio (hajj). Cfr. anche Chebel, M., cit., p. 267: «Nella tradizione mistica il Profeta è spesso raffigurato entro un gammadion i cui quattro lati sono simbolicamente occupati dai primi califfi; il Profeta, al centro, ne è quindi simbolicamente il rukn al-arkán, il pilastro principale». Questo può spiegare almeno una delle ragioni per cui Rol aveva intitolato il libro che stava scrivendo da giovane «Le quattro mura intorno». Si ricordi inoltre quanto già detto in merito allo gnomone di bambù presso i cinesi. Cfr. anche Guénon, R., Simboli della Scienza Sacra, cit., capitoli 43-44-45 (pp. 238-258).
846 - La nostra Era, per la tradizione indù, sarebbe in realtà l’Età Oscura (kali-yuga), a cui però, per successione ciclica, seguirà nuovamente il satyâ-yuga, l’Era della Verità (satyâ) e dell’Essere (sat), l’Era di Saturno che presso i Romani era il re o il dio dell’Età dell’Oro. La Quinta Era viene quindi a sovrapporsi alla prima, più o meno nello stesso modo in cui tradizionalmente il Nord viene associato al Centro. D’altro canto, secondo Damascio (Aporie e soluzioni sui primi Principi, § 265) «la Pentade… è la tetrade che ritorna alla monade».
847 - È interessante notare che i Bambara del Mali parlino «di un futuro quinto mondo, che sarebbe il mondo perfetto, scaturito non più dall’associazione di quattro e di uno – come quelIo attuale – ma di tre e di due» (Chevalier, J., & Gheerbrant, A., cit., Vol. I, p. 277). In questo deve vedersi una limitazione della ripartizione 4 + 1 al solo dominio della Terra (e infatti così rappresentato il 5 è ritenuto dai Dogon e dai Bambara un numero nefasto, incompleto) laddove l’associazione di 3 e 2, oltre a rimandare al rapporto 3/2 e alla relazione ierogamica, racchiude in se stessa la possibilità sia del 5 (3+2) che del 6 (3x2), quindi sia della Terra che del Cielo.
848 - Chevalier, J., & Gheerbrant, A., cit., p. 276. Tratto da "Il simbolismo di Rol", di Franco Rol, p.457-458.
Da Fb 17- 11- 2021
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