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Autore Discussione: Preveniamo per preservare questa normalità". Questo, secondo Mario Draghi,...  (Letto 2844 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Settembre 24, 2021, 06:53:32 pm »

GOVERNO ITALIANO

Draghi sprona Confindustria e gli italiani: serve cambio di passo

23 settembre 2021, di Alessandra Caparello

Gli industriali italiani riuniti all’assemblea Confindustria plaudono al premier incaricato Mario Draghi. Una standing ovation di un minuto ha accolto il presidente del Consiglio all’assemblea di Confindustria in cui il numero uno Carlo Bonomi ha precisato:
Ogni tanto la storia delle istituzioni italiane ci ha riservato un terzo tipo di uomini. Gli uomini della necessità. Personalità che avvertono il dovere di rispondere ai problemi della comunità italiana, prima che l’ambizione di restare a qualunque costo al suo timone. Ecco, Mario Draghi è uno di questi uomini, uomini della necessità”. 
Draghi interviene all’assemblea di Confindustria
Lungo e articolato l’intervento all’assemblea dello stesso premier che ha fatto trapelare un certo ottimismo per l’economia tricolore.
Le previsioni del governo che presenteremo a giorni, stimano una crescita intorno al 6% quest’anno e se riusciremo a tenere sotto controllo la curva del contagio potremo allentare ulteriormente le restrizioni che sono ancora in vigore, ad esempio, nei luoghi di lavoro, nei cinema, nei teatri, negli stadi e negli altri spazi di sport e cultura (…) la crescita che abbiamo davanti è un rimbalzo, legato alla forte caduta del prodotto interno lordo registrata l’anno scorso. Nel 2020, l’economia italiana si è contratta dell’8,9%, una delle recessioni più profonde d’Europa. Era dunque inevitabile che alla riapertura si accompagnasse una forte accelerazione dell’attività. La sfida per il Governo – e per tutto il sistema produttivo e le parti sociali – è fare in modo che questa ripresa sia duratura e sostenibile.”
All’assemblea di Confindustria, il presidente del Consiglio ha anche tenuto a precisare che il governo non intende aumentare le tasse.
“Voglio riaffermare, penso sia importante, che il governo da parte sua non ha intenzione di aumentare le tasse. In questo momento i soldi si danno e non si prendono”. “Per assicurare la sostenibilità della ripresa dobbiamo prima di tutto impedire che ci siano altre significative ondate di contagio. Il governo sta agendo con la massima determinazione per evitare nuove chiusure. Voglio quindi ringraziare ancora una volta gli italiani per la convinzione con cui hanno aderito alla campagna vaccinale, e le imprese per l’impegno dimostrato nel cooperare alla sua organizzazione”. “Dobbiamo evitare i rischi congiunturali che si nascondono dietro questo momento positivo, preservare buone relazioni industriali, perché assicurino equità e pace sociale e accelerare con il nostro programma di riforme e investimenti, per migliorare il tasso di crescita di lungo periodo dell’economia italiana. “A oggi, oltre 41 milioni di italiani hanno completato il ciclo vaccinale, quasi il 77% della popolazione con più di 12 anni – ha detto ancora -. E siamo vicini a raggiungere e poi superare l’obiettivo che c’eravamo posti, ovvero immunizzare entro fine settembrel’80% della popolazione vaccinabile”.
A tal proposito Draghi ha precisato che il “green pass” è uno strumento di libertà e sicurezza, per difendere i cittadini e i lavoratori e tenere aperte le scuole e le attività economiche.


Draghi presenta il «Patto per l’Italia»
Ci riconosciamo in lui”, “deve continuare a lungo”, quindi fino al 2023 come minimo. Il premier ottiene la benedizione di Confindustria per un suo possibile ulteriore mandato e lo stesso Draghi, durante il suo intervento, si è soffermato ad analisi su questioni legate alla sua esperienza da premier.
Un governo che cerca di non far danni è molto, ma non basta per affrontare le sfide dei prossimi anni, in primis le tensioni geopolitiche, il protezionismo, ma anche il probabile mutare delle condizioni finanziarie, il graduale affievolirsi degli stimoli di bilancio. È quando l’intero quadro di riferimento politico, economico e sociale cambia che più occorre essere uniti per non aggiungere incertezza interna a quella esterna (…) Niente è più facile che nel momento in cui il quadro complessivo cambia, le relazioni industriali vadano particolarmente sotto pressione e invece bisogna essere capaci di tenerle. Le parole di Bonomi suggeriscono che si possa iniziare a pensare a un patto economico, produttivo, sociale del Paese. Ci sono tantissime cose di cui discutiamo continuamente che possono essere materia di questo patto. La definisco una prospettiva economica condivisa. Bisogna mettersi seduti tutti insieme.

Anche Bonomi sottolinea come sia il “tempo di decidere di scegliere di cambiare”.
Di fare le scelte più giuste per far crescere l’Italia nel mondo. La cosa più difficile della vita è capire quale ponte devi attraversare e quale ponte devi bruciare. Perché cambiare è certo difficile, ma non cambiare per l’Italia è fatale (…) “Fatti dire che è impossibile, e dimostra a tutti che puoi farcela”.

Da - https://www.wallstreetitalia.com/
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« Risposta #1 inserito:: Novembre 28, 2021, 12:10:01 am »

IL NUOVO DECRETO
Super green pass, ecco cosa si potrà fare senza il vaccino

Dal primo dicembre terza dose per tutti. Obbligo per polizia, personale scolastico e sanitario (anche amministrativo). Draghi: "L'Italia è in lieve ma costante peggioramento.

Preveniamo per preservare questa normalità"

REDAZIONE  24 NOV 2021

Il Consiglio dei ministri ha approvato all'unanimità il "super green pass", che dal 6 dicembre regolerà la vita degli italiani per tenere sotto controllo la pandemia, anche in zona bianca. Tra le misure previste, anche l'obbligo vaccinale per il personale sanitario, scolastico, amministrativo, di soccorso pubblico, i militari e le forze di polizia a partire dal 15 dicembre.
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“Prevenire per preservare”. Questo, secondo Mario Draghi, il messaggio delle nuove misure del governo per contrastare la pandemia.
Evitare i rischi per conservare le conquiste degli italiani durante quest’anno, dalle interazioni sociali alla ripresa economica. "Vogliamo conservare questa normalità, senza ulteriori rischi", prosegue. "Vogliamo continuare ad andare in giro, divertirci, mandare i ragazzi a scuola, fare acquisti". In Italia, secondo il presidente del Consiglio, la situazione in Italia è sotto controllo, una delle migliori in Europa, "questo grazie al notevole successo della campagna vaccinale. Il merito è degli italiani, che ringrazio". I numeri delle terze dosi, per Draghi, sono incoraggianti. "Ai nostri confini - continua - la situazione è preoccupante, e in Italia è in lieve ma costante peggioramento. Le recenti scoperte scientifiche ci dicono che la copertura vaccinale è in calo: per questo abbiamo scelto di anticipare la terza dose a cinque mesi dalla seconda somministrazione, anziché a sei". La terza dose, annuncia il ministro della Salute, Roberto Speranza, sarà prenotabile per tutta la popolazione a partire dal 1 dicembre.
Come ricucire un paese spaccato tra una maggioranza favorevole ai vaccini e una minoranza no vax? Per Draghi, il voto unanime del consiglio dei Ministri è indice di compattezza delle sue decisioni, una compattezza che sarà necessaria per ricucire le contrapposizioni sociali. "Non devono esserci cedimenti come accaduto altre volte nella storia italiana di fronte a fenomeni di grande importanza sociale: la mancanza di compattezza viene usata come scusa per l'evasione dall'obbligo, diventa una giustificazione. Non si deve sottovalutare né criminalizzare questa diversità di vedute, ma bisogna convincere le persone a vaccinarsi. Non credo ci siano alternative. Se l'iniziativa del governo ha successo, ci sarà la possibilità di avere un Natale diverso, il miglior modo per riconciliare le persone. Non vogliamo chiudere: la nostra mi sembra una strategia convincente. Questo Natale, per i vaccinati, sarà un Natale normale. Speriamo il prossimo lo sarà per tutti. La terza dose? L'ho fatta".
Sugli ingressi di chi passa alla frontiera, Draghi ha annunciato la possibilità di controlli a campione, "un tassello fondamentale della nostra strategia". Sulle vaccinazioni ai minori, il presidente del Consiglio conferma di essere ancora in attesa del parere dell'Ema, ma anche l'intenzione di procedere nell'immediato in caso di approvazione dell'agenzia europea del farmaco. A riguardo, Speranza precisa: "Nei bambini dai cinque ai dodici anni il dosaggio sarà ridotto a un terzo rispetto a quello degli adulti. Stiamo già avviando una campagna di informazione sul tema se l'approvazione arriverà. Dobbiamo fidarci della scienza e ascoltare la voce dei nostri pediatri".
 
Green pass rafforzato: ecco cosa cambia
Dal 6 dicembre il certificato verde rafforzato si potrà ottenere solo dopo il vaccino o avvenuta guarigione: non sarà più sufficiente un tampone negativo. La sua validità è stata ridotta da 12 a 9 mesi, ma già 5 mesi dopo la seconda dose sarà possibile prenotarsi per la terza. Servirà per l’accesso a spettacoli, eventi sportivi, bar e ristoranti al chiuso, feste e discoteche, cerimonie pubbliche anche in zona bianca e gialla
 
Cosa si potrà fare con il green pass base
Nel trasporto ferroviario regionale e trasporto pubblico locale servirà il green pass base, quindi sarà sufficiente un tampone negativo. Stessa cosa per accedere negli alberghi, spogliatoi per l’attività sportiva,
 
Zona arancione solo per i non vaccinati
Dal 6 dicembre al 15 gennaio varranno le nuove regole transitorie per le zone colorate: le restrizioni della zona arancione saranno valide solo per i non vaccinati.
 
Stretta sui controlli
Anche il sistema dei controlli verrà rafforzato: entro 3 giorni dall’entrata in vigore del decreto, i prefetti sentono il comitato provinciale ordine e sicurezza, adottando entro 5 giorni il nuovo piano di controlli coinvolgendo tutte le forze di polizia, relazionando periodicamente.
 
Cosa resta invariato
La mascherina resta non obbligatoria all’aperto in zona bianca e obbligatoria all’aperto e al chiuso in zona gialla, arancione e rossa. Sempre obbligatorio in tutte le zone portarla con sé e indossarla in caso di potenziali assembramenti o affollamenti; restano inoltre invariate le tipologie e la durata dei tamponi.

Da https://www.ilfoglio.it/politica/2021/11/24/video/draghi-presenta-il-super-green-pass-la-diretta-della-conferenza-stampa-3402001/
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« Risposta #2 inserito:: Dicembre 30, 2021, 04:15:44 pm »

Provate con una lode dell’intelligente adattabilità delle regole, come argomento a cena.

Andrete contro secoli di convinzioni, ma forse vi divertirete. E anche contro qualcosa di molto attuale e cioè la critica agli esperti e ai politici che cambiano troppo spesso orientamento sul da farsi contro il Covid. Ecco, qui si consiglia di lodare proprio il cambio di orientamento. Intanto perché questa tecnica da guerriglia ha un suo fascino e poi per qualche ragione un po’ più fondata. Il virus cambia e gioca con i cambiamenti, mantenere sempre le stesse risposte di politica sanitaria non avrebbe senso.

Anche la capacità di contenimento dovuta ai vaccini e a qualche forma di cura cambia (e in meglio) e vale la stessa conseguenza citata sopra. Poi c’è un paese che ha risposto con serietà e fiducia nella medicina all’appello per la vaccinazione. L’Italia è tra i paesi più vaccinati del mondo e questo fatto incoraggia la possibilità di scelte pubbliche sulle regole di convivenza e sulla vita sociale aggiornate con frequenza e misurate sulle esigenze del momento. Tutto questo vale come risposta preventiva a chi criticherà le decisioni della triplice (Cts, cabina di regia, governo) perché diverse da quanto stabilito solo pochi giorni fa.

Un punto di partenza potrebbe essere l’abolizione della quarantena per i vaccinati con terza dose, ai quali verrebbe imposto di indossare la Ffp2 nei giorni successivi al contatto con un positivo. In generale la flessibilità delle regole si rivela particolarmente utile ora che la nuova variante va veloce ma cominciamo a conoscerla meglio.

A cena non si parlerà d’altro.
Da il foglio
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« Risposta #3 inserito:: Gennaio 17, 2022, 01:08:23 pm »

I desideri sono personali, … sono libertà personali.

È Oltraggiosa la volontà di condizionarli, indirizzarli, contrastarli, giudicarli.

Davanti alle libertà personali dell’individuo devono fare un passo indietro, l’eccessivo minimalismo irrazionale, il comunismo, il cattolicesimo ed ogni altra ideologia o politica che ostacoli il benessere individuale.

Una Democrazia Autorevole deve saper guidare nel riconoscere i valori sociali e individuali compatibili con il benessere individuale e sociale, di una Vita Comunitaria Serena.

Le patologie comportamentali di persone normali o le carenze mentali dei malati, devono essere curate per impedire che rechino danno alla Serenità di ognuno di noi.

ggiannig ciaooo   
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« Risposta #4 inserito:: Giugno 15, 2022, 04:51:12 pm »

Stefania Calledda
l29t424t7af07aS9u pgomien  ·


Antonello Zanda
l29t414t7af03aS9u1pg rh  ·

CHI COMUNICA E CHI "SCOMUNICA"

C'è troppo silenzio su molti angoli oscuri di questa storia di guerra... sulla scena non c'è soltanto un macellaio di civili come Putin... c'è molto altro che si vuole nascondere. Per "scomunicare" davvero la guerra non bisogna comunicare di più o di meno, ma comunicare meglio e soprattutto comunicare il lato nascosto, anche quello più scomodo... perché in questa guerra se il carnefice ha contorni chiaramente malefici, la vittima invece non è del tutto santa. In tutte le guerre pagano soprattutto gli innocenti, i civili, la gente inerme. Ma in tutte le guerre si muovono anche altri protagonisti: mercenari, spie, militari, parassiti, mercanti d'armi, sabotatori, manovratori e "direttori d'orchestra". Per capire davvero è necessario conoscere la scena e i retroscena. Dire che oggi le sorti della guerra si giocano sul terreno della comunicazione può apparire un ovvietà che si dà cacofonica davanti ai morti che le immagini ci raccontano. In realtà questa guerra è nata con un forte ruolo affidato alla comunicazione... e oggi si parla giustamente di "guerra di propaganda"... gli americani hanno imparato la lezione dopo il Vietnam, ma non per diventare pacifisti, piuttosto per giocare meglio le loro carte di potenza imperialista Se guardiamo la nostra storia dal dopoguerra in poi, gli USA sono stati tra i protagonisti principali delle recenti guerre più nefaste e criminali, senza raggiungere peraltro i risultati desiderati... e fosse solo quello!... se guardiamo cosa ha fatto la CIA in Sud America c'è solo da inorridire... Se ci sarà una processo a Putin, sarà sacrosanto chiederlo anche per chi ha fatto scorrere sangue innocente in Iraq (pensiamo alle menzogne di Blair e di Bush), Afghanistan, Palestina, Siria, Kurdistan, Yemen... per citare solo alcune guerre infami... Se torniamo alla comunicazione invito ognuno a chiedersi: perché dal 24 febbraio tutto il giornalismo che è oggi in piedi a cantare in coro per Zelensky non ha raccontato cosa è successo dal golpe del 2014 in poi in Ucraina e cosa è stata la guerra del Donbass per i russi di quelle zone? È chiaro che non è stata una svista ma vera distrazione (qualcosa e qualcuno ha distratto tutti)! Posto che nessuno o pochissimi se ne sono occupati negli anni passati (e viene da chiedersi appunto se c'è una ragione per quel silenzio), tutti invece hanno spaccato il capello in quattro alla calvizie di Putin, alle sue origini, alla sua carriera, ai suoi amici, agli affini e compagnia cantante. Tutto OK, ma qualcuno ha mai raccontato dei 15mila morti (civili e militari) nel Donbass uccisi da 8 anni di bombardamenti ucraini? Quanti sanno chi ha organizzato la strage di Odessa del 2014 e soprattutto chi ha mai raccontato l'accaduto chiedendo conto ai responsabili? Qualcuno ci ha mai detto, nel sottolineare la propria indignazione per l'attacco alla democrazia ucraina, che all'indomani del sanguinoso golpe, gestito dai gruppi neonazisti ucraini, il partito comunista ucraino è stato messo fuorilegge (aveva tra il 14 e il 20 %) e che alle elezioni che hanno visto vincitore Zelensky non hanno potuto votare né i comunisti né la minoranza (mica tanto) russa? Qualcuno ha mai indagato sul ruolo che hanno avuto gli americani nel rovesciare Janukovich e nella gestione dell'I.I.O. (Operation Inform and Influence), ufficio insediato il giorno dopo il golpe e a contratto con il nuovo governo di Kiev, diretto dal berretto verde americano Joel Harding, istruttore militare e spia, con il compito di costruire le premesse del conflitto con una campagna mediatica antirussa e antiunioneeuropea? Quando Biden ha detto che da un anno stava rifornendo di armi gli ucraini ha ovviamente ammesso una ingerenza interna già consolidata da tanti anni: chi ha mai approfondito? Qualcuno sa chi è Kolomojskij, potente miliardario ucraino che ha finanziato l'elezione di Zelensky ed è legato al leader del gruppo neonazista Pravy Sektor, Dmytro Yarosh, protagonista della strage di Odessa? In questa cornice Zelensky mi sembra più una marionetta che uno statista! Un'altra domanda più difficile e inquietante: c'è una relazione tra la ritirata sbrigativa e sorprendente degli americani dall'Afghanistan e l'inizio della guerra a febbraio? Se oggi guardiamo i quotidiani italiani vediamo che tanti giornalisti sembrano diventati voci che cantano una canzone scritta da altri... Oggi che si discute di inviare armi agli ucraini (a chi? armiamo i cittadini ma anche i neonazisti, come gli americani avevano armato i talebani?) e di incremento della spesa militare, la giusta reazione non l'hanno avuta i giornalisti e intellettuali affascinati da Zelensky... l'ha avuta il papa: MA SIETE PAZZI? In questa guerra di comunicazione molti nodi sono venuti al pettine e per quanto mi riguarda mi è chiaro in quale direzione si agita la comunicazione di molti giornalisti e intellettuali che ripetono che i russi sono cattivi e gli ucraini sono i buoni... mi è chiaro l'orizzonte di ambiguità di tanti politici che hanno smesso la cravatta per la mimetica... ora so che le posizioni che hanno preso tutti sulla guerra, sulle armi e sulle spese militari saranno fondamentali per decidere a chi dare il mio voto alle prossime elezioni (ammesso e non concesso, visto l'aria che tira, che mi consentano di votare e che a qualcuno freghi del mio voto, del voto di chi considera una vergogna incancellabile l'aumento delle spese militari e controproducente inviare armi, o meglio un ostacolo alla trattativa)... continuo a pensare che oggi, più che mai bisogna essere molto radicali e contro i guerrafondai, più o meno consapevoli, ribadire: SI VIS PACEM, PARA PACEM. È una grande fortuna che l'ANPI, che si richiama ai valori della Resistenza, riconosca che in questo contesto assai diverso l'invio di armi è un'amplificatore di morte da un lato ed un ostacolo ai negoziati dall'altro.

Da Meta/Fb del 27 marzo 2022
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« Risposta #5 inserito:: Giugno 16, 2022, 05:30:01 pm »

Stefano Guglielmin e Mariapia Quintavalla hanno condiviso un post.
Gian Ruggero Manzoni
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COSI’ VA L’ITALIA, IN TUTTI I CAMPI, E COSI’ VA IN EMILIA-ROMAGNA … DELLA SERIE: “Quando sei vivo i politici ti usano per fare vetrina, quando sei morto … ciao ciao !!!”

PUPI AVATI contro la sua Bologna: “Odio questa città”.
(da Il Fatto Quotidiano)

“Odio questa città”. Davanti al feretro dell’amico di sempre, l’attore Gianni Cavina, morto pochi giorni fa a 81 anni, il regista Pupi Avati si lascia andare allo sconforto contro la sua Bologna. Per la funzione funebre, alla Chiesa del Sacro Cuore, a pochi passi dalla stazione, proprio dove Cavina aveva abitato per tanto tempo, non c’erano che quindici persone. Assente ingiustificato e visibilissimo: il Comune di Bologna. Nemmeno un rappresentante istituzionale, una coroncina, un fiore. All’addio dell’attore bolognese c’erano la moglie, il figlio e davvero pochissimi intimi. Dice Avati: “È successo quello che è accaduto a Carlo Delle Piane a Roma. La Chiesa degli Artisti era vuota, deserta, ci saranno state venti persone. Nessuno del cinema e dell’amministrazione. Cavina interpretò oltre 40 film, decine di serie tv come ‘L’Ispettore Sarti’ e ‘Una grande famiglia’, ma se non appartieni al giro di quelli 'buoni', che se la cantano tra loro, nessuno ti ricorda. In questa nazione la cosa che non viene sopportata è la non appartenenza. La libertà di non essere collocato, etichettato, ricondotto a un certo contesto politico o che altro è imperdonabile. Mentre se tu dici di essere di sinistra o di destra susciti in un qualche modo rispetto, se non stai ai giochi del ‘sistema’ sei fuori. Ci sono persone che, seppur valendo ben poco, hanno fatto carriera solo perché fedeli in tutte le situazioni e perché hanno sempre detto sì. Fra i tanti, ricordo che a Bologna c’è stato un altro episodio emblematico. Siamo tra il 1968 e il ’69. A quell’epoca c’era un numero di registi emiliano-romagnoli oltre la media. Poi Bellocchio aveva girato e prodotto ‘I pugni in tasca’ uscendo dalle regole del cinema di allora, da Roma, da Cinecittà, dalle major, dal mondo della cultura imperante. Il Comune di Bologna organizzò un congresso sul ‘cinema decentrato’. Invitarono autori da tutta Italia e noi, gli unici ad aver fatto del cinema a Bologna da indipendenti, non siamo stati chiamati. Già allora, come vedi, c’era una… chiesa vuota”.

Da Fb Meta del1 aprile 2022
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« Risposta #6 inserito:: Giugno 16, 2022, 05:55:21 pm »

Gianni Gavioli
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 Questa Tematica, io la porto avanti in prima persona su:
http://forum.laudellulivo.org/index.php

Sono sempre con voi, ma ne LAU il mio contributo a questo, nostro, Tema sarà più libero di esprimersi.
Non sentirete l'assenza di miei contributi, sempre semplici, tipici del Trovarobe Euristico.

In copertina ho posto un mio omaggio a voi tutti, maschi, femmine e …, con affetto, un abbraccio e Fiori non banali.

Da ggiannig ciaooo
Attenzione ho scelto fiori che durano pochissimo, perché la Democrazia secondo me non è il fiore, ma la pianta spinosa che la genera.

ggiannig
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