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Autore Discussione: Arlecchino Euristico - AUTOSOSPESO da FACEBOOK  (Letto 2561 volte)
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« inserito:: Settembre 20, 2021, 07:21:21 pm »

Arlecchino Euristico - AUTOSOSPESO da FACEBOOK

Per gravi offese alla mia dignità da Vecchio lottatore solitario sul web, adesso mi dedicherò maggiormente qui nella mia LAU.

Lo farò sino a quando durerà l'autoesilio da Fb, riprendendo le insegne DELL'ULIVASTRO e la divisa tutta mia personale di FORUMULIVISTA.

ciaooo

Ps: rientrato oggi 20 settembre trovando ancora bloccato IL MONITORE.
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« Risposta #1 inserito:: Settembre 20, 2021, 07:24:13 pm »

Facebook, vip sottoposti a regole meno rigide rispetto agli altri utenti

di Enrico Forzinetti

La rivelazione è del Wall Street Journal: il programma XCheck ha creato un binario parallelo di moderazione dei contenuti per le personalità più in vista. Ma nei fatti si è trasformato in un sistema per pubblicare post senza particolari filtri
Su Facebook esistono regole diverse in base alla tua fama. Almeno questo è quanto ha certificato l’ultima inchiesta del Wall Street Journal svelando un programma interno al social per inserire i post e i contenuti di utenti molto conosciuti in una sorta di whitelist, di fatto non soggetta alle stesse regole di moderazione a cui sono sottoposti gli altri iscritti. XCheck, pronunciato però come Cross-Check, interessa da vicino 5,8 milioni di cosiddetti Vip tra cui politici, sportivi, attivisti e celebrità di vario genere. Un gruppo che può accedere a un processo di valutazione dei post privilegiato e realizzato da una schiera di moderatori preparati a riguardo (differente da quella che cura gli altri contenuti). Non che di questo team dedicato ci fosse particolare bisogno visto che come riporta il quotidiano economico solo il 10% dei post dei Vip è stato effettivamente passato al vaglio.
I motivi dell’eccezione
In sostanza XCheck è un programma che permette alle celebrità di poter condividere contenuti senza particolari restrizioni a monte. Una decisione di Facebook presa dopo un ragionamento che suona molto razionale: silenziare il post di quel politico o l’opinione di quell’altro sportivo avrebbe esposto il social a lunghe battaglie a colpi di comunicati stampa, con effetti negativi sull’immagine della stessa piattaforma. All’apparenza, meglio adottare una posizione più lassista.
Numeri e casi rilevanti
Stando ai dati citati nell’articolo, solo nell’anno scorso il sistema XCheck avrebbe così permesso 16 miliardi di visualizzazioni di contenuti che sarebbero poi stati rimossi in un secondo momento. Tra questi spiccano casi eclatanti come quello del calciatore brasiliano Neymar che pubblicò la foto di nudo di una donna che lo aveva accusato di molestie sessuali.Un contenuto normalmente subito bloccato dalla piattaforma che in questo caso non venne cancellato a causa del particolare processo di moderazione a cui è sottoposto una personalità come Neymar. L’immagine fu così visualizzata quasi 60 milioni di volte prima di essere effettivamente rimossa dalla piattaforma.
Le reazione
Facebook ha risposto all’inchiesta del Wall Street Journal sostenendo che il report cita problemi del passato a cui sta cercando una soluzione, ricordando poi l’impegno della piattaforma nel trovare un giusto compromesso tra moderazione, accuratezza e velocità della condivisione. Andy Stone, manager della comunicazioni di Facebook, ha poi detto che questo sistema parallelo di moderazione dei contenuti era già stato svelato nel 2018. Non si è fatto attendere però nemmeno il commento dell’Oversight Board, la cosiddetta Corte suprema di Facebook costituita da 20 membri con l’ultima parola quando si parla di contenuti condivisi sulla piattaforma. In un Tweet, la commissione indipendente ha ricordato di aver sottolineato più volte la mancanza di trasparenza del social nella moderazione dei contenuti.
La sospensione di Trump
Un altro aspetto interessante è che questa rivelazione si lega al celebre caso di estromissione dell’ex presidente Donald Trump, su cui lo stesso Oversight Board si pronunciò favorevolmente lo scorso maggio, chiedendo però maggiore chiarezza sull’indefinitezza della sospensione. Il mese successivo la società aveva stabilito in due anni la durata di questa misura, annunciando poi una svolta sui trattamenti di favore riservati ai politici nell’esprimersi sul social. Non un caso visto che stando al report del giornale lo stesso account di Trump era inserito nel programma XCheck.


14 settembre 2021 (modifica il 14 settembre 2021 | 11:30)

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