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Autore Discussione: Socialesimo Societas di Stati Differenti, Insieme in un Solo Regime Democratico.  (Letto 6700 volte)
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« inserito:: Agosto 21, 2021, 11:51:20 pm »

L'Italia in Europa e nelle sue Realtà future.
Società, Politica, Studio, Umanismo, Ambiente.


Socialesimo
Societas di Stati Differenti, Insieme in un Solo Regime Democratico.
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Democrazia Socialista.
Una priorità sociopolitica da realizzare, finalmente, in una Democrazia Completa, basata sulla Costituzione Repubblicana rivisitata e realizzata.

Socialesimo.
Insieme di tesi, regole, autonomie e organizzazioni di Stati Nazionali Europei da formare contemporaneamente, ma con spessore futuribile meno definitivo, nei tempi, nelle regole e nei comandamenti.
Mettere ordine, con pragmatismo strategico e operativo, nel Centro Sinistra Democratico e Riformista, recuperando ritardi politici daltonici, causa della serie di errori commessi dal Socialismo dagli anni Venti del 1900 sino ad oggi.

Mi sono convinto che, pur non rinnegando le passate convinzioni, molto nel Centro e nella Sinistra, logorate dall’improduttivo passare del tempo, si debba revisionare profondamente, per cambiare modo di pensare e di agire, sia nel tipo di Democrazia, sia nel tipo di Socialismo.

In un mio Gruppo in Fb e ne LAU propongo considerazioni in cui scrivo del mio “Domanismo” soltanto come invito a riflettere, su quanto e cosa portiamo con noi dal nostro “Ieri”, sulla realtà che stiamo Vivendo Male nel nostro “Oggi” e come il Cambiamento lo si debba organizzare, progettando e pianificando la società del “Domani” per i nostri Giovani.

Come vogliamo siano e quali in concreto possono diventare le Realtà future delle nostre Società, Comunità, Famiglie e la Vita delle singole Persone, in Italia, in Europa e nel Mondo? Di quale Civiltà, di quale Cultura stiamo parlando, o meglio, dovremo presto cominciare a parlare, tra noi popoli Occidentali e Atlantici?

ggiannig

P.s.: la mia iniziativa e le ragioni che hanno motivato il chiamare Il DOMANISMO, una tesi, un Gruppo Fb e una sezione della mia LAU, non hanno nulla a che vedere con il "Domani" quotidiano lanciato successivamente e recentemente sul mercato dell'informazione.
Simpatico e piacevole, vista anche la differenza di potenziale economico e progettuale, se si fossero ispirati al nostro Domanismo (e futuro Domanesimo).
ggg
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« Risposta #1 inserito:: Settembre 11, 2021, 12:48:43 pm »

Barbero, Cacciari e la giusta separazione delle carriere culturali | Il Foglio

Posta in arrivo

ggiannig <ggianni41@gmail.com>
09:18 (3 ore fa)
a me

https://www.ilfoglio.it/lettere/2021/09/10/news/barbero-cacciari-e-la-giusta-separazione-delle-carriere-culturali-2901345/
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« Risposta #2 inserito:: Settembre 19, 2021, 04:59:37 pm »

Il premier a Bologna per ricordare Andreatta.
Il Pd: “È il nostro riferimento”.

Confusione nella Lega.
Prodi: “Mario, evviva”

Sullo stesso argomento:
Draghi a Bologna è un omaggio ad Andreatta (e alla sinistra)
Draghi ricorda Andreatta alla Bologna Business School
 
Sui "cambi di casacca" in Parlamento Enrico Letta cede all'antipolitica
Come era quel verso, “il governo Draghi non è il nostro governo”? E chi erano quei malfidati che parlavano di un governo di turboliberisti? A Bologna si è messo fine a un malinteso. Mario Draghi ha celebrato la sinistra “grassa” di sapere e profumata con il floid. Il Pd lo incorona presidente fino al 2023, perché è lui, come suggerisce adesso il segretario, “il nostro punto di riferimento europeo”.
Sì, il premier è andato a Bologna, che è la Betlemme della falce e del tortellino, la macina del Mulino e del cattolicesimo scanzonato. È arrivato a villa Guastallini per rendere omaggio a Beniamino Andreatta e ha trovato ad accoglierlo Romano Prodi, che gli ha sorriso e detto: “Evviva! Bentornato”.
Letta lo attendeva invece sulle scale. Cosa è accaduto ieri? E’ accaduto che il segretario del più grande partito di sinistra ha avuto modo di sedersi, per la prima volta e in pubblico, vicino al suo premier, e insieme a lui commuoversi al ricordo del caro maestro, un uomo che, come ha ricordato Draghi, ha saputo dire “molti no e pochi sì”, un accademico “generoso” che diceva: “Le cose vanno fatte perché si devono fare”. Non era forse un avviso di quanto succederà nei prossimi giorni quando sarà esteso il green pass? Era molto di più di un appuntamento. Chi può dire cosa si sono detti Draghi e Prodi nei minuti riservati? Chi gli ha parlato garantisce che hanno ragionato di Andreatta, il loro filo rosso, il cognome aleph. Letta e Draghi dicono invece che si siano solo incrociati, e non privatamente. Le testimonianze divergono. Ma non è importante. C’è una fisicità che conta più dei colloqui. Letta è infatti preoccupato per la folle scommessa di Matteo Salvini. È il capo leghista che tifa per la catastrofe, immagina il grande sbarco afghano. Vede nella sciagura la sua rinascita.
Perché il Pd ha bisogno di Draghi? Perché è il solo protagonista di valore dopo l’uscita di scena di Angela Merkel e le difficoltà interne di Macron. Perché solo lui può fare dell’immigrazione un tema europeo e sgonfiare quindi Salvini e Meloni. Perché solo lui, dicono al Nazareno, “può proteggerci dalla prossima tempesta, in uno scenario dove la Turchia si defilerà per favorire il passaggio dei rifugiati”. Solo Draghi può giocare la partita del debito comune. E’ accaduto dunque che un segretario come Letta abbia, ieri, avuto modo di confermare al premier che c’è un partito leale, che è anche un pezzo della sua storia accademica. E’ stata una giornata di prime volte. Per la prima volta un presidente emozionato ha raccontato la sua vita da professore: “Grazie ad Andreatta andai ad insegnare a Trento. Era l’università dove c’era Curcio; potete immaginare”. E ha utilizzato l’espressione “Andreatta mi segnalò all’università della Calabria” perché voleva spiegare che l’università era, e dovrebbe essere, quella bella comunità di spiriti indipendenti ma anche una famiglia morale e compatta, una piccola fronda con una certa idea del paese, che non è una frase snob. Solo a Bologna si potevano dire certe cose, solo nella città del piccolo Longanesi si poteva introdurre il concetto di “impopolarità” ed essere applauditi dai bolognesi, ugola e colesterolo: “Forza presidente!”.

Il professore Prodi era così felice che non ha solo afferrato la mano di Draghi, ma tutto il braccio. Voleva dire alla sinistra: “Ma cosa aspettate? Facciamolo nostro, adesso che quel ragazzotto di Salvini fa il matto”. Per la sinistra è stato un giorno da ricordare. A fianco del premier c’era la sua portavoce, che è la donna serietà e galateo, ma c’era anche il suo capo di gabinetto, Antonio Funiciello, che Stefano Bonaccini, il presidente della Regione Emilia, ha salutato come si saluta un vecchio compagno di scuola. È stato Bonaccini, sottovoce, a incoraggiare Draghi, che rispondeva: “Ci proviamo”. Mentre lo diceva, apparivano i bei visi antichi della fondazione Arel, Prometeia, Nomisma, tutte creature di Andreatta. Lelio Alfonso, che è stato l’uomo della comunicazione dei bei governi di sinistra, è venuto da Milano solo per vedere “passare” Draghi nelle mani di Enrico: “E adesso mi sento tranquillo. Posso anche andare”. Draghi avrebbe voluto invece restare e ricordare. Aveva preparato un discorso dove aveva scritto “professore Prodi” ma leggendolo si sarà detto: “Ma chi? Il mio amico Romano?”. Lo ha infatti chiamato “Romano” e Romano si aiutava con un ipad perché, e si scusava, sono davvero troppe le opere di “Beniamino”. Draghi invece leggeva e tornava indietro. La “nostalgia della giovinezza”, il ruolo degli intellettuali”. Non c’era distinzione tra il premier che festeggiava Andreatta e il premier che, un altro appuntamento ancora, chiudeva il G20 delle religioni. Anche qui ha sviluppato l’idea che “le cose si fanno” e che “in certi momenti della storia il non agire è immorale”, che i princìpi si difendono “con fermezza e carità” e che “bisogna essere all’altezza”. Quali sono i partiti all’altezza di Draghi? Ieri, il Pd, di fronte a una Lega ambigua, si candidava a “fare le cose che vanno fatte”, a sostenere ancora, e meglio, il governo. Il Pd ha cambiato riferimento.

Di più su questi argomenti:
ROMANO PRODI BENIAMINO ANDREATTA MARIO DRAGHI ENRICO LETTA PARTITO DEMOCRATICO BOLOGNA
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Carmelo Caruso
Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica, ha scritto otto anni per Panorama occupandosi di politica, cronaca, cultura. Nel 2018 a Il Giornale. Oggi in redazione a Il Foglio.

Da - https://www.ilfoglio.it/politica/2021/09/15/news/draghi-omaggia-la-sinistra-di-governo-e-ora-letta-tifa-per-lui-2931692/
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« Risposta #3 inserito:: Settembre 21, 2021, 07:27:58 pm »


SOCIALESIMO. Insieme in una Democrazia Costituzionale Socialista.

IL SOCIALESIMO mi sembra sia un termine che non esiste, l'ho inventato io le darò il significato che vorrò!

Il concetto è ampio ed è legato all'Europeismo, allo Stato Nazionale, al miglior Regionalismo che valorizzi il bene locale non per rubarselo, al mondo del lavoro e della produzione, ecc.

Tutto in preparazione, da solo avrò tempi lunghi ma i fondatori democratici e indipendenti sono rari.

Vi terrò aggiornati.

ggiannig ciaooo
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« Risposta #4 inserito:: Settembre 22, 2021, 03:27:54 pm »

SOCIALESIMO significa: Insieme per una Democrazia Costituzionale Socialista.

IL SOCIALESIMO è un termine che non esiste, l'ho IDEATO io e le darò il significato che vorrò!

Il concetto da esprimere per farsi capire è ampio.
L’impegno con cui ci si dovrà muovere è legato all'Europeismo, allo Stato Nazionale, al Regionalismo che valorizzi il bene locale non per derubarlo, al mondo del Lavoro, della Scuola, dell’Arte, DELLE CULTURE e della Produzione, dell’Artigianato finalmente evoluto, all'AMBIENTE, ecc. ecc.

Tutto in preparazione!

Da solo avrò tempi lunghi (A 80 anni ti illudi? SI') ma i fondatori democratici e indipendenti sono pochi, quelli che abbiano capacità e voglia di Fare Insieme, … rari.

Vi terrò aggiornati.
ggiannig ciaooo

P.S.: tra l’altro voglio che IL MONITORE divenga una rivista (simile al Foglio Clandestino) ma non elitaria e diffusa solo tra amici.
L’Élite è importantissima, se di sana e robusta “costituzione”, ma rendere la popolazione normale consapevole sulla realtà, lo è ancora di più!
Mi occorre un Direttore Responsabile (a me gradito) per pubblicarla in abbonamento.
L’editore c’è già.

ggg

Italia - 21 settembre 2021
« Ultima modifica: Settembre 22, 2021, 03:30:17 pm da Arlecchino » Registrato
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« Risposta #5 inserito:: Settembre 22, 2021, 07:15:46 pm »

Gianni Gavioli
Amministratore

  Io non aggiungerò più nulla!
Lascio che il Gruppo venga alimentato da Amici in Facebook, anzi auspico che altri mi affianchino nel compito di Amministratore, scegliendo il ruolo a voi più consono.

Per scrivere di politica in Fb occorre ristabilire un clima democratico, auspicabile, che Fb deve dimostrare.
Oggi non è così.

ggiannig ciaooo

in Fb il 2 settembre 2021
postato in:
SOCIALESIMO - DEMOCRAZIA SOCIALISTA, Centro e Sinistra Uniti.
Gruppo Pubblico
58 membri

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