È fondamentale essere e capire in questo momento politico.
Ho molti dubbi sui sondaggi, sopratutto notando che sono completamente avulsi dal quadro emerso nelle urne a settembre, dove il centro sinistra emerge come forza maggiore nel Paese.
Questo è stato dovuto a due fatti sostanziali.
Il primo è essere stato percepito, il PD, come partito maggiore di una alleanza di un buon governo che ha saputo affrontare bene una crisi mai vista dal periodo bellico. Questo malgrado il fatto che la crisi ha nascosto l'effetto di una ottima finanziaria scritta in quel contesto non molto omogeneo di maggioranza. Il PD ha dato ottima visibilità di sé malgrado gli schiamazzi dei media sui processi di disgregazione e ricomposizione del M5S.
Il secondo fatto è stato il percepire il PD nuovamente con una identità di centrosinistra molto chiara a sostegno del tradizionale blocco sociale, che pure sta attraversando trasformazioni epocali.
Se il primo fatto è tradizionalmente riconosciuto al PD, che ne ha pagato anche lo scotto nel 2013 quando fu visto il maggior sostenitore della politica necessaria ed austera di Monti, il secondo rappresenta una novità da un po' di anni.
Da questo dovremmo trarre insegnamenti, soprattutto leggendo i dati riportati nell'articolo di Ilvo Diamanti.
Ricordiamo la popolarità raggiunta da Mario Monti e dal suo governo nel 2012, un suo partito era visto come primo partito d'Italia. Popolarità del governo al 62%.
https://www.repubblica.it/politica/2012/03/19/news/presidente_partiti-31797464/Ora riscontriamo che Mario Draghi ha un gradimento ancora maggiore, seguito a ruota (e sempre sopra i livelli di Monti) da Giuseppe Conte.
Siamo ancora sicuri che questo si tradurrebbe in risultati nelle urne? Avrei qualche dubbio.
Il Next Generation EU non sarà indolore per alcune categorie che inizieranno a mestare nella società, non bisogna pagare il conto per questo come fatto nel 2013. Vedremo contrazione di occupazione, attività che andranno in profonda ed irreversibile crisi perché fuori dal contesto storico produttivo. Allora occorrerà battersi per redistribuire il lavoro residuo e dargli dignità, nel contempo allestire la rete sociale capace di garantire e dare dignità anche a chi sarà fuori.
Così sembra molto indeterminato il risultato dei partiti maggiori. Nei sondaggi sembrano molto vicini, anche se a settembre le posizioni erano molto più nette con un grosso vantaggio del PD ed un risultato molto meno positivo del M5S, che pure era già guidato in nuce da Giuseppe Conte.
Forse sarebbe ora lasciar perdere le timidezze ed con compattezza mettere in risalto le figure più rappresentative del corso del PD: da Letta a Franceschini, da Zingaretti al troppo silenzioso Gualtieri (malgrado il valore mostrato), da Cuperlo a Fiano, alla Ascani e Tinagli. Componendo le differenze in una linea politica. Senza contare il seguito di Bersani e la sua riconoscibilità positiva nel Paese.
Penso che un concerto di personalità diverse sia meglio del grande leader e più coerente con la storia politica con cui nasce il PD, da partiti che avevano grandi personalità diverse fra loro.
Trovo scandalosa, comunque, la denigrazione continua a mezzo stampa che descrive il PD come un partito imbelle e senza carattere, senza forza politica. Anche la denigrazione dei processi di cambiamento del M5S mi lascia perplesso, a mio parere questi cambiamenti erano ineludibili nell'essenza stessa della nascita del movimento, partorito più da delusione che da rabbia contro. Infatti le loro manifestazioni non hanno assunto mai toni esasperati tipici delle contrapposizioni forti. Sembra, però, che questi fenomeni sociali evidenti non siano seguiti dai maitre a penser della nostra stampa.
Per Draghi non richiederei di diventare rappresentanza politica di parte, la storia di Scelta Civica è lì a far da monito, un salvatore della Patria non sempre viene gratificato dalla riconoscenza nelle urne, un esempio su tutti Ferruccio Parri. Probabilmente la stessa sorte sarebbe toccata anche a Carlo Azelio Ciampi.
Io non giocherei le carte politiche sull'elezione di un degno Presidente della Repubblica, lo abbiamo già, getterei il cuore oltre l'ostacolo nel creare una proposta concreta e ben visibile di governo, parlando fin da ora di cose concrete con chi ci vuol stare senza illusioni di false fedeltà.
Tenendo presente che nel Paese stanno crescendo forme di partecipazione su molti temi, che rappresentano una nuova cultura. Ancorare la proposta politica a quel sentire nella società può assicurare un futuro vincente.
Ora i fatti descritti da Ilvo Diamanti.
https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2021/05/14/news/diamanti-301055230/?ref=RHTP-VS-I287409039-P5-S8-T1