Satira
Politici, il problema è smaltirli
di Michele Serra
Facile dire che bisogna rottamarli, ma poi dove li mettiamo?
Lo sapete che ci sono ex sottosegretari capaci truccare concorsi anche da una stanza piombata duecento metri sotto terra?
(01 ottobre 2012)
Rottamare la classe politica italiana? La proposta sembrerebbe risolutiva, ma non tiene conto di un enorme problema ambientale: come smaltire i politici dismessi? Si tratta dei classici rifiuti speciali, il loro trattamento non è semplice e, soprattutto, può rivelarsi molto costoso.
RICICLAGGIO. E' la via maestra, ma non è sempre praticabile. Molti politici italiani sono infatti già riciclati, alcuni più volte, e non è più possibile sottoporli a un nuovo trattamento. Un consigliere regionale del Lazio, Aurelio Trapanacci, ex craxiano, poi berlusconiano, poi finiano, poi rutelliano, poi rientrato nel Pdl, infine eletto nella lista civica "Famoje Véde'", doveva essere riutilizzato come fenomeno da baraccone da esibire nelle fiere. Ma nessun gestore di baraccone è disposto a sobbarcarsi i costi, altissimi, del suo mantenimento: Trapanacci mangia quattro volte al giorno, soggiorna solo in resort di prestigio e pretende il 50 per cento degli incassi.
MADE IN ITALY. Un esempio di buona volontà viene da Nicole Minetti, che alle sfilate milanesi è riuscita a percorrere l'intera passerella in costume da bagno senza toglierlo, dimostrando così anche ai suoi colleghi che è possibile dimenticare i propri trascorsi politici e affrontare una nuova vita. Allo stesso modo, si sta pensando di riciclare nel made in Italy una buona parte dei politici dismessi. Sono già in corso, pare con successo, i primi esperimenti nel settore delle provole, dove alcuni ex senatori si sono offerti come campionario.
TRAFFICO ILLEGALE. Il cargo Seconda Repubblica, intercettato dalla guardia costiera spagnola mentre tentava di varcare lo Stretto di Gilbilterra, ha rivelato una realtà sconvolgente: sottocoperta erano stipati centinaia di deputati e consiglieri regionali italiani destinati a essere smaltiti in Paesi lontani, ovviamente senza alcuna autorizzazione. Secondo le prime testimonianze le condizioni di viaggio erano inumane, del tutto simili a quelle di una nave da crociera. Un ufficiale, ancora sconvolto, assicura che c'era anche il karaoke. Una volta giunto a destinazione il personale politico italiano, grazie a funzionari compiacenti, viene ripulito dai mandati di cattura internazionali e avviato alle piantagioni di cotone, dove apre un bar per iniziare all'happy hour anche i braccianti africani. Il fiorente traffico sarebbe nella mani dei casalesi, ma l'onorevole Peppe Uommene, detto 'o Referente, smentisce e annuncia che sporgerà querela non appena uscirà dal carcere di Poggioreale.
TRAFFICO ILLEGALE 2. Si mormora che una parte dei politici smaltiti clandestinamente all'estero, dopo un trattamento che prevede plastica facciale, documenti falsi e un corso di urlo modulato presso gli aborigeni australiani, faccia ritorno in Italia per tentare la sorte nell'antipolitica. Basta aprire una pagina Facebook dando del porco e del corrotto al proprio ex segretario di partito. Pare che i più abili riescano a dare del porco e del corrotto anche a se stessi: una forma di virtuosismo. Il numero di fan aumenta in misura proporzionale alla virulenza dei toni. Pare che esista anche un casellario, che calcola in kilo-fan (mille amici in Rete) il livello di popolarità dell'antipolitico. In testa risulta essere, con centoventi kilo-fan, un blogger di Rimini che ha accusato Napolitano di essere omosessuale e di non volerlo dire perché perderebbe la stima della banda della Magliana, della quale è il capo riconosciuto.
EFFETTI NOCIVI NEL TEMPO. Dopo le barre di uranio, che continuano a essere radioattive per ventimila anni, il politico dismesso è quello che produce i suoi effetti nocivi per più tempo. Un sottosegretario, benché rinchiuso in una stanza piombata a duecento metri sottoterra, può continuare a truccare concorsi anche per anni. Un deputato leghista della Val Bruta, nonostante sia stato affidato alle monache e malgrado i sedativi e la museruola, tutte le notti si affaccia a una finestra del convento incitando i negozianti del paese a non emettere mai lo scontrino.
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