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Autore Discussione: Noi Vecchi, ...  (Letto 18261 volte)
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« inserito:: Novembre 29, 2020, 06:49:19 pm »


Da Fb ne: - Il Monitore di uno Stato Democratico. -

Tacito: Il discorso di Càlgaco (Agricola)

IL DISCORSO DI CALGACO
(Agricola, Capitolo XXX, par. 4/7) Tacito


TESTO

Nos terrarum ac libertatis extremos recessus ipse ac sinus famae in hunc diem defendit: nunc terminus Britanniae patet, atque omne ignotum pro magnifico est;
sed nulla iam ultra gens, nihil nisi fluctus ac saxa, et infestiores Romani, quorum superbiam frustra per obsequium ac modestiam effugias.
Raptores orbis, postquam cuncta vastantibus defuere terrae, et mare scrutantur: si locuples hostis est, avari, si pauper, ambitiosi, quos non Oriens, non Occidens satiaverit: soli omnium opes atque inopiam pari adfectu concupiscunt.
Auferre, trucidare, rapere, falsis nominibus imperium, atque, ubi faciunt solitudinem, pacem appellant.

TRADUZIONE E ANALISI

L’isolamento (recessus) stesso (ipse) e l’oscurità della fama (sinus famae letteralmente è: la terra della fama) hanno difeso, fino a questo giorno, noi [che siamo] agli estremi del mondo e della libertà (nos terrarum ac libertatis extremos – nel senso che i caledoni abitano gli estremi territori del mondo e sono gli ultimi a conservare la libertà), adesso si apre (patet) l’estremo limite della Britannia (terminus Brittaniae) e tutto ciò che è ignoto è ritenuto meraviglioso (omne ignotum pro magnifico est);
ma ormai [non c’è] nessun altro popolo (nulla ultra gens), nulla se non le onde (fluctus) e gli scogli (saxa), e ancora più pericolosi (infestiores – comparativo assoluto) i Romani, dei quali vanamente potresti evitare (effugias – è un « tu generico » non il riferimento ad un interlocutore reale) la superbia con la sottomissione e l’umiltà (per obsequium ac modestiam – complementi di mezzo).
Predatori del mondo (raptores orbis), dopo che ai devastatori (vastantibus – participio sostantivato) di tutto (cuncta – oggetto di vastantibus) mancarono (defuere forma arcaica per defuerunt) le terre, scrutano (scrutantur - da scrutor che deriva da scruta, “roba vecchia”, “cenci”, dall’azione del frugare rovistando, dei cenciaioli con gli stracci, diventa poi quella di scrutare, cercare con attenzione minuziosa) persino (et vale etiam) il mare; avidi, se il nemico è ricco, ambiziosi se povero, che né l’Oriente, né l’Occidente non potrebbe saziare (satiaverit); soli fra tutti (omnium – genitivo partitivo) bramano (concupiscunt – desiderano ardentemente) le ricchezze e la miseria con la stessa brama (pari adfectu – ablativo di modo).
Con falsi nomi chiamano (appellant) impero il rubare, il massacrare, il rapire (auferre, trucidare, rapere – infiniti presenti sostantivati che fungono da complemento oggetto di appellant), e, dove fanno il deserto (ubi faciunt solitudinem), lo chiamano pace.

Commento:

Tema:

Càlgaco, uno dei capi dei Calèdoni, nell’imminenza di una battaglia, pronuncia, un discorso veemente contro i Romani. Le parole di Càlgaco non rispecchiano il pensiero di Tacito, che fedele e leale funzionario dell’impero romano, vuole in questo modo dar voce al punto di vista dei vinti e presentare opinioni e tesi, diverse dalle sue, ma comunque degne di considerazione.
Non è la prima volta che, nella storiografia latina, si interpretano i fatti immedesimandosi nei popoli conquistati. Infatti sia Cesare nel De bello Gallico (VII, 77), che Sallustio, nel Bellum Iugurthinum (41, 1) ed anche nella lettera di Mitridate ad Arsace, avevano fatto pronunciare dure accuse contro l’espansionismo dell’impero ed avevano denunciato le brutalità commesse dai romani sulle popolazioni conquistate.
Tacito riesce a illustrare molto efficacemente le ragioni ideali che stanno alla base della ribellione di un popolo al dominio dei romani, condanna la prepotenza e la rapacità dei Romani, avidi di ricchezze, mossi dalla smania del dominio persino verso popoli poveri, li definisce raptores orbis, “predoni del mondo”. Nella sentenza finale la denuncia arriva al culmine demistificando le ragioni dei vincitori con l’affermazione che il loro “depredare, trucidare, rubare” si nasconde falsamente dietro il nome di Impero e dove dicono di voler portare la pace in realtà fanno il deserto. La lotta di coloro che si battono per la propria libertà ne esce quindi nobilitata.

Forma metrica:

Figure retoriche:

sinus famae – metafora = il sostantivo sinus significa propriamente “piega”, “sinuosità”, “insenatura”, per metafora assume il significato di “oscurità”: come una piega copre e nasconde o come un’insenatura sottrae al mare aperto un tratto della costa, così il fatto che i Caledoni risiedano in luoghi lontani ha rappresentato per loro una sorta di rifugio che li ha finora protetti.
si locuples… si pauper - antitesi
non Oriens, non Occidens – non...non.. anafora
opes… inopiam – antitesi

Verbi:

defendit (pf. ind.) da defendo, is, fendi, ensum,ere, 3 con. = difendere
patet (pres. ind.) da pateo, es, patui, ere , 2 con = essere spalancato/aprirsi
effugias (cong. pres.) da effugio, is, fugi, ere, 3 con. = evitare
vastantibus (participio pres.) da vasto, as, avi, atum,are, 3 con.= devastare
defuere (pf. ind) da desum, es, defui, esse comp.di sum = mancare
scrutantur(pres. ind.) da scrutor, aris, atus sum, ari, 1 con. dep = scrutare
satiaverit (cong. pf.) da satio, as, satiavi, atum, are, 1 con. = saziare
concupisco (pres. ind.) da concupisco, is, ivi, cupitum, ere - 3 con. = bramare
auferre (infinito presente) da aufero, fers, abstuli ,ablatum, auferre, anom. = rubare
trucidare (infinito presente) da trucido, as, avi, atum, are, 1 con.= massacrare
rapere (infinito presente) da rapio, is, rapui, ere, 3 con. = rapire
appellant (pres.ind.) da appello, as, avi, atum, are, 1 con. = chiamare
faciunt (pres.ind.) da facio, is, feci, actum, ere = fare


Da -http://www.parafrasando.it/.../il-discorso-di-calgaco.html
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« Risposta #1 inserito:: Novembre 29, 2020, 11:03:06 pm »

Giovanni G.


"Stetoscopio" del 14/04/2015

Perché è retrocessa la Sanità del Veneto

Nelle intenzioni del Ministro Lorenzin e del premier Renzi, le Regioni - con la revisione dell’art. V della Costituzione che tanti guai ha provocato avendo dato il via libera ai parlamentini che ne hanno approfittato per sprecare miliardi di soldi pubblici – non dovrebbero più avere mano libera nella Sanità. Secondo l’ultimo rapporto del Censis il 50 per cento degli italiani bocciano i servizi sanitari regionali.

Con buona pace di chi ha già iniziato a protestare per “leso federalismo” (che sembra importare sempre meno agli italiani) visti i risultati, le voragini nei bilanci delle Regioni “poco virtuose”, gli sprechi palesi, le ruberie emerse da numerose indagini della Magistratura, il clientelismo denunciato da decine di inchieste giornalistiche, il disagio della classe medica per la disorganizzazione del Sistema e decisioni piovute dall’alto senza una comprensibile “ratio”, togliere un po’ di potere ai tecnocrati della Sanità regionale male non dovrebbe fare. Peggio di come stanno andando le cose è difficile ipotizzare.

In attesa della riforma preconizzata dal Governo, sul tema-Sanità (che assorbe quasi l’80% delle risorse regionali) è battaglia tra i candidati dei due maggiori (sulla carta) schieramenti alle prossime elezioni regionali: da una parte Zaia non perde occasione per inaugurare qualsiasi cosa e dichiarare a ogni piè sospinto che la Sanità del Veneto è la migliore del mondo; dall’altra la Moretti spara a zero su tutto: dai project alle liste d’attesa, dalle code ai Pronto Soccorso ai ticket troppo costosi. L’impressione è che nessuno dei due conosca a fondo l’argomento di cui parla: il primo ha dato carta bianca al Direttore generale della Sanità che decide come meglio crede, la seconda spara cifre e statistiche ma non entra mai nel vivo dei problemi che con tutta evidenza non conosce. Entrambi si guardano bene dall’ascoltare la voce dei medici, gli unici che della Sanità conoscono pregi e difetti, eccellenze e storture, disagi dei pazienti, sprechi di risorse, assurdità organizzative.

Anche per questo tutte le sigle sindacali e gli Ordini professionali sono scesi sul sentiero di guerra e hanno dato vita agli Stati generali della Salute nell’intento di diventare interlocutori attivi della Sanità veneta ed evitare ulteriori danni derivanti da improvvide decisione della classe politica.

Non si tratta di fare del catastrofismo in una Regione che nel complesso è ancora tra le migliori del nostro Paese ma i dati dicono che in questi cinque anni di legislatura il Veneto è retrocesso al quinto posto in Italia, che l’accesso ai servizi è sempre più difficoltoso, che le liste d’attesa non accennano a ridursi e che un numero sempre più alto di pazienti rinuncia alle cure per mancanza di mezzi mentre i più fortunati ricorrono sempre più spesso alla sanità privata. E questo anche perché i medici sono sempre meno (il Veneto ha un rapporto medici ospedalieri – popolazione sensibilmente inferiore rispetto alle altre regioni) mentre gli anziani affetti da malattie croniche sono in notevole aumento.

Eppure ci hanno anche provato a migliorare la situazione attraverso un nuovo Piano sociosanitario regionale, in sostituzione di quello del 1995, che ha dato vita alla riorganizzazione del sistema ospedaliero e dell’Assistenza sul territorio. Ovviamente sono state decisioni squisitamente politiche che hanno dovuto accontentare un po’ tutti, come testimoniano le “schede ospedaliere” partorite nel 2013. Per ogni Ulss si sono decisi i posti letto per acuti mentre l’assistenza territoriale dovrebbe essere garantita da strutture di ricovero intermedie, ospedali di comunità, unità riabilitative, ricoveri per malati terminali. Il tutto deciso a tavolino e come sempre si è preferito investire in mattoni e organizzazioni più o meno cervellotiche, lesinando ancora una volta sul materiale umano (medici e personale tecnico) sulla formazione e sulla ricerca. In compenso per coprire lo scandaloso elenco di finanziamenti preelettorali, (feste del vino e birrifici sociali compresi) approvato la scorsa settimana, il Consiglio regionale non ha trovato di meglio che attingere all’anticipo del Fondo sanità.

Sembra quasi che a Venezia considerino gli operatori sanitari solo come centri di costo se non proprio dei veri nemici. E allora perché meravigliarsi della retrocessione della Sanità veneta?
Un Paese di “arzilli” centenari
Compiere cent’anni in Italia…non fa più notizia. Il numero degli ultracentenari è infatti salito a 16.400 contro i poco più dei 6000 di dieci anni fa. E negli ultimi dodici mesi a oltrepassare il secolo di vita sono stati, tra uomini e donne, più di 1600. L’invecchiamento della popolazione ha costretto gli studiosi di statistica a coniare nuovi termini: i 65-74enni che rientravano nella categoria degli “anziani” oggi sono classificati come “giovani anziani” e gli “anziani” sono quelli tra i 75 e gli 84 anni.

Al di là delle questioni semantiche e della soddisfazione per la vita media che si allunga, l’invecchiamento della popolazione crea problemi non solo alle casse di previdenza (attenti al “Boeri pensiero” intenzionato a tosare ancora di più le pensioni che il presidente-fustigatore dell’Inps considera medio-alte) ma anche al sistema sanitario nazionale che vede aumentare i costi per l’assistenza agli anziani sempre più longevi. E’ l’altra faccia della medicina moderna che allunga la vita mettendo però in crisi il già vacillante sistema del welfare italiano.

A voler essere cattivi c’è da pensare che i continui tagli alla Sanità e la strisciante riduzione del personale sanitario negli ospedali sia una sottile forma di “rottamazione degli anziani” tanto cara al nostro giovane Presidente del Consiglio.

Certo, pensare male è peccato ma spesso ci si azzecca. E lo diceva un Andreotti che ai cent’anni ci è andato vicino!

Da - http://www.medicivicenza.org/.../553-perche-e-retrocessa...
« Ultima modifica: Novembre 29, 2020, 11:10:17 pm da Arlecchino » Registrato
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« Risposta #2 inserito:: Novembre 30, 2020, 11:49:17 am »

Autore
Arlecchino Euristico.

In Veneto hanno fatto accadere che a un medico dentista siano stati affidati un bel numero di pazienti, di due paesi, inventandolo come medico di famiglia (provvisorio).

La br..... è stata organizzata talmente male che nel periodo "provvisorio" si stanno creando problemi a non finire, naturalmente a carico dei malati male-assistiti, compreso la difficoltà a ricevere i farmaci.

Ovviamente da persone libere e civili riconosciamo anche al dentista la nostra commiserazione per la pessima organizzazione della fan........ in cui si è fatto mettere, ma … chi glielo ha fatto fare di accettare? ciaooo

da Fb del 30 novemre 2020.
« Ultima modifica: Novembre 30, 2020, 02:14:09 pm da Admin » Registrato

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« Risposta #3 inserito:: Dicembre 02, 2020, 04:51:18 pm »

Gli anziani e la pandemia: no alla società dello scarto | Rep

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
07:49 (8 ore fa)
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https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2020/12/01/news/gli_anziani_e_la_pandemia_no_alla_societa_dello_scarto-276640992/

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« Risposta #4 inserito:: Dicembre 02, 2020, 06:12:00 pm »

L’incubo dei 3 milioni di anziani soli che pesa sul governo | Rep

Posta in arrivo

ggiannig <ggianni41@gmail.com>
08:01 (10 ore fa)
a me

https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/12/01/news/l_incubo_dei_3_milioni_di_anziani_soli_che_pesa_sul_governo-276643474/
 
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« Risposta #5 inserito:: Gennaio 11, 2021, 11:21:57 pm »

La bozza del nuovo piano pandemico: "Scegliere chi curare se le risorse sono scarse"

Posta in arrivo

Arlecchino Euristico
19:31 (3 ore fa)
a me

Il testo del ministero della Salute prende spunto dalla "lezione del Covid" e sarà sottoposto alle regioni. Priorità a terapie intensive e approvvigionamenti. Per la prima volta in un piano pandemico si parla della possibilità di scegliere chi curare  -

https://www.agi.it/cronaca/news/2021-01-11/pronta-bozza-piano-pandemico-scegliere-chi-curare-10984231/

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« Risposta #6 inserito:: Settembre 28, 2021, 07:48:08 pm »

Suggerita per te Ladro di Pensieri
 
Lascia andare le persone che non sono pronte ad amarti.

Questa è la cosa più difficile che dovrai fare nella tua vita e sarà anche la cosa più importante.
Smetti di avere conversazioni difficili con persone che non vogliono cambiare.
Smettila di presentarti alle persone che non hanno interesse per la tua presenza.

So che il tuo istinto è quello di fare del tuo meglio per essere apprezzata da chi ti circonda, ma è un impulso che ti ruba tempo, energia, salute mentale e fisica.
Quando inizi a lottare per una vita con gioia, interesse e impegno, non tutti saranno pronti a seguirti in quel luogo.
Ciò non significa che devi cambiare chi sei, significa che devi lasciare andare le persone che non sono pronte ad accompagnarti.
Se sei esclusa, insultata, dimenticata o ignorata dalle persone a cui dedichi il tuo tempo, non ti stai facendo un favore continuando a offrire loro la tua energia e la tua vita.
La verità è che non sei per tutti e non tutti sono per te.
Questo è ciò che rende così speciale gli incontri con persone con cui hai amicizia o amore reciproci.

Saprai quanto è prezioso perché hai sperimentato ciò che non è.
Più tempo passi cercando di farti amare da qualcuno che non ne è capace, più tempo sprechi privandoti della possibilità di quella connessione con qualcun altro.
Ci sono miliardi di persone su questo pianeta e molte di loro ti incontreranno, al tuo livello di interesse e impegno.
Più rimani coinvolto con persone che ti usano come cuscino, opzione di sfondo o terapista per la loro guarigione emotiva, più a lungo ti allontani dalla comunità che desideri.
Forse se smetti di presentarti, non ti cercheranno. Forse se smetti di provare, la relazione finirà. Forse se smetti di inviare messaggi, il tuo telefono rimarrà scuro per settimane.
Ciò non significa che tu abbia rovinato la relazione, significa che l'unica cosa che l'ha sostenuta è stata l'energia che solo tu hai dato per mantenerla. Questo non è amore, è attaccamento. è voler dare una possibilità a chi non se lo merita!

La cosa più preziosa che hai nella tua vita è il tuo tempo e la tua energia, poiché entrambi sono limitati. Ciò a cui dedichi tempo ed energia definirà la tua esistenza.
Quando ti rendi conto di questo, inizi a capire perché sei così ansioso quando passi del tempo con le persone, in attività, luoghi o situazioni che non ti si addicono.
Inizierai a realizzare che la cosa più importante che puoi fare per te stesso e per tutti quelli intorno a te è proteggere la tua energia più ferocemente di qualsiasi altra cosa.
Rendi la tua vita un rifugio sicuro, dove solo le persone “compatibili” con te sono ammesse.
Non sei responsabile del salvataggio di nessuno.
Non sei responsabile di convincerli a migliorare.
Non è il tuo lavoro esistere per le persone e dare loro la tua vita!

Perché se ti senti male, se ti senti obbligato, sarai la radice di tutti i tuoi problemi a causa della tua insistenza, temendo che non ti restituiscano i favori che hai concesso è il tuo unico obbligo realizzare che sei il padrone del tuo destino e accettare l'amore che pensi di meritare.
Decidi che meriti una vera amicizia, un vero impegno e un amore completo con persone sane e prospere.
Quindi aspetta e vedi quanto tutto inizia a cambiare.

Anthony Hopkins

Da Fb del 28 settembre 2021
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« Risposta #7 inserito:: Gennaio 08, 2022, 03:54:16 pm »

Silvia R. e Signore, difficile per un uomo Vecchio, inserirsi tra voi donne, senza rischiare di suscitare irritazione per frasi inadeguate o facilmente fraintendibili.
Ma sono profondamente dispiaciuto dalla fragilità che alcune parole indicano sull'argomento: l'essere abbandonate/i.
I vecchi, non troppo colti, parlano soprattutto delle proprie esperienze di vita, con un solo vantaggio rispetto a coloro che sono colti, ciò che raccontano non l’hanno letto sui libri, l’hanno vissuto.
Continuo scrivendovi, d’essere anche convinto che nessun essere umano, abbia meriti ed elargisca sentimenti nella misura e al punto che facendoli mancare generino tanta tristezza nell’abbandonato.

“Amare l’Amore”, è un sentimento che ho visto spesso generare grandi tristezze, ma il colpevole non è mai l’Altro/a ma ne chi soffre, di quella tristezza.
Io non sono mai stato “abbandonato”, perché non mi sono mai messo nella condizione d’esserlo, non ho mai trovato nulla e nessuno che valesse il perdere completamente l’autostima e la mia dignità.
Ho assistito a decine di modi d’amare, alcuni difficili da spiegare in un salotto di Signore, ma ho avuto coscienza che solo un vero amore merita sofferenza, ma nel suo vivere e costruire insieme.

Chi abbandona ha già ingannato in partenza e struggersi, per elementi del genere, è soltanto autolesionismo infantile.
L’evoluzione che le donne hanno realizzato in questi ultimi decenni, anche se con alcune insufficienze, non consentono nessun cedimento verso adolescentismi emotivi, oggi estremamente pericolosi, in diversi casi mortali.

Non c’è nessun essere umano al mondo che vale, … il NOSTRO ESSERE NOI.
ciaooo

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« Risposta #8 inserito:: Gennaio 23, 2022, 09:50:17 pm »


Se non hai dato passione, non aspettarti amore da una donna.

ciaooo
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« Risposta #9 inserito:: Agosto 26, 2022, 12:42:50 pm »


Per i Vecchi, tra le tante sgradevolezze che occorre sopportare, una delle peggiori, in una famiglia "sfasciata in casa", sono gli INFASTIDITI! 

Qualsiasi contatto i Vecchi hanno, con questi subumani nostrani, genera in loro il fastidio.

Anche la vostra illusoria distribuzione di doni di vario tipo, crea in loro fastidio, al punto che non senti neppure un grazie (eppure hai messo l'apparecchio acustico).   

Il brutto per i Vecchi é che neppure una lunga serie di VAFF...... - vi rasserena!

ciaooo

 
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« Risposta #10 inserito:: Settembre 22, 2022, 11:56:29 am »


 / Cultura / Giochi e giocattoli / Gioco euristico: cos’è e quali sono i suoi benefici?

Gioco euristico: cos’è e quali sono i suoi benefici?
Il gioco euristico, teorizzato dalla psicopedagogista Elinor Goldschmied, è un’attività di esplorazione e ricerca che permette ai bambini di sperimentare autonomamente gli oggetti e di metterli in relazione tra loro


Francesca Perica, educatrice montessoriana, fondatrice e autrice del sito “Aiutami a fare da me”, si occupa di educazione collaborando anche con numerose riviste specialistiche
bambino gioca con la mamma al gioco euristico

Indice
1 Cos’è il gioco euristico? Una definizione
2 Come preparare un gioco euristico?
3 Quali benefici apporta il gioco euristico?
Il gioco euristico è un’attività di grande rilevanza educativa, utile a sostenere uno sviluppo motorio, sensoriale e cognitivo armonico nei più piccoli. L’espressione gioco euristico, che deriva dal termine greco heurìsko (“scoprire”, “raggiungere la comprensione di”), spiega bene il significato di questo tipo di gioco che permette ai bambini, nella più totale autonomia, di comprendere le funzioni e le proprietà degli oggetti.

...

Cos’è il gioco euristico? Una definizione
Il gioco euristico, da tempo ampiamente diffuso nelle strutture educative per la prima infanzia, ha acquisito negli ultimi anni, anche grazie alla sua frequente associazione con il metodo Montessori, una maggiore fama anche all’interno delle famiglie. Per tale motivo i genitori si chiedono spesso cosa sia il gioco euristico e soprattutto quali benefici apporti alla crescita e all’educazione dei bambini.

La definizione di gioco euristico offerta dalla sua teorica, la psicopedagogista Elinor Goldschmied, è quella di un’attività di esplorazione e ricerca che permette ai bambini, in totale autonomia, attraverso prove ed errori, di sperimentare e mettere in relazione un insieme di oggetti, indagando in questo modo le proprietà e le possibili combinazioni.
Grazie al gioco euristico è possibile offrire una risposta ai bisogni di esplorazione, movimento e concentrazione di cui i bambini piccoli sono portatori.
Come preparare un gioco euristico?
Come detto, il gioco euristico è stato formalizzato da Elinor Goldschmied, teorica anche del noto Cestino dei tesori, e, secondo la stessa autrice, rappresenta la naturale evoluzione di quest’ultimo. Il Cestino dei tesori è rivolto principalmente a bambini dai 6 ai 12 mesi, la cui attività esplorativa si incentra ancora perlopiù sulla comprensione del “Cos’è questa cosa?”.
Il gioco euristico, rispetto al Cestino dei tesori, si rivolge a bambini più grandi e richiede un’analisi di maggiore complessità, poiché induce a domandarsi “Cosa posso fare con questa cosa?”. Inoltre, mentre il Cestino dei tesori è costituito da una collezione di oggetti unici, il gioco euristico prevede l’utilizzo di sacchetti, ciascuno contenente varianti dello stesso oggetto (diverse tipologie di catenelle, di bigodini, di tappi e via dicendo). Tutto ciò consente al bambino o alla bambina non solo di scoprire l’eccezionale varietà di forme e qualità che uno stesso tipo di oggetto può possedere, ma anche di indagare in maniera del tutto autonoma i molteplici modi in cui oggetti differenti possono entrare in relazione tra loro.
Vediamo ora attraverso alcuni esempi come strutturare sessioni di gioco euristico. Per prima cosa sarà necessario creare uno spazio sicuro e idoneo all’attività, privo di distrazioni come tv o altri giocattoli: un aspetto fondamentale per salvaguardare la concentrazione e l’attività di esplorazione.
Dopo aver delimitato lo spazio dell’attività possiamo allestire la zona scelta per il gioco predisponendo i sacchetti contenenti gli oggetti selezionati per la sessione in maniera attraente per il bambino o la bambina. A questo punto possiamo lasciare il bambino libero di iniziare la propria attività di sperimentazione autonoma, limitandoci il più possibile a osservare e a non interferire nella sua attività con consigli o suggerimenti.
Quando il bambino avrà esaurito il proprio interesse (in genere dopo 30-60 minuti) sarà possibile passare alla fase del riordino, coinvolgendolo nella procedura. Chiedere al bambino o alla bambina di riporre correttamente ciascun oggetto nell’apposito sacchetto di stoffa, senza fare pressioni o mettere fretta, diventerà così parte integrante del gioco.
Una versione particolarmente interessante del gioco è costituita dalle “Isole dei tesori”. Questa proposta è adatta ai bambini dai 18 mesi (è importante che la deambulazione sia una competenza acquisita) e richiede la preparazione di un setting con tre “isole”, ciascuna formata da una selezione di oggetti distribuiti sul pavimento attorno a un barattolo di latta (lo “scrigno”).
Come scegliere gli oggetti per il gioco euristico?
A prescindere dal setting prescelto, il primo passo per la preparazione dell’attività consiste nella scelta degli oggetti da proporre. Secondo Elinor Goldschmied i materiali perfetti per il gioco euristico sono gli oggetti di uso comune, gli artefatti culturali e gli oggetti naturali. L’ideale sarebbe predisporre un insieme di elementi che possono prestarsi a usi, interazioni e combinazioni diverse.

Interessanti esempi di materiali naturali da proporre sono:
pigne;
sughero;
ciottoli;
conchiglie;
piume;
frutta essiccata.

Per gli oggetti di uso comune e artefatti culturali si potrebbe pensare invece a:
utensili da cucina;
chiavi;
scampoli di tessuto;
tappi e coperchi;
barattoli di latta;
catenelle;
bigodini;
mollette da bucato.

Ciascuna categoria di oggetti andrà raccolta in un apposito sacchetto. Un esemplare della tipologia di oggetti potrebbe essere cucito al suo esterno, in maniera da rendere rapidamente leggibile il contenuto e da semplificare le procedure di riordino di bambini e adulti.
Guida Uppa
Lo sviluppo psicomotorio da zero a quattro anni
Abilità motorie e cognitive
La relazione con i genitori
Come cambia il sonno
Linguaggio e comunicazione
Sulla strada dell’indipendenza
Quali benefici apporta il gioco euristico?
Proporre con costanza a un bambino sessioni di gioco euristico apporta notevoli benefici al suo sviluppo e lo aiuta ad accrescere le proprie competenze. Attraverso il gioco esplorativo spontaneo i bambini non solo compiono una ricca gamma di esperienze sensoriali, ma hanno l’opportunità di determinare le proprie azioni, di interrogarsi in merito a esse (“Cosa succede se colpisco questo oggetto con quest’altro?”) e di sviluppare il pensiero critico e divergente.

Nel gioco euristico non esiste un modo giusto o sbagliato di agire: i bambini possono sperimentare i materiali secondo infinite combinazioni e le uniche azioni “impossibili” sono quelle che la natura stessa degli oggetti impedisce; per esempio, inserire una sfera in un bigodino troppo stretto.

A cosa serve quindi il gioco euristico?
Nel corso di una sessione di gioco i bambini compiono azioni come riempire e svuotare, sollevare oggetti, spostarli, inserirli, impilarli, mettere elementi in serie, categorizzare, assumere decisioni, risolvere problemi. Il gioco euristico consente perciò non solo di raggiungere obiettivi sul piano dello sviluppo del movimento e della coordinazione, ma anche su quello cognitivo, sensoriale e della concentrazione.
Il gioco euristico rappresenta una vera e propria fase naturale dello sviluppo dei bambini, che se lasciati liberi sperimentano le proprietà degli oggetti di uso comune e le loro possibili combinazioni. Riconoscere l’importanza del gioco esplorativo spontaneo per lo sviluppo dei bambini e offrire loro abbondanti opportunità li aiuterà a incrementare la loro comprensione del mondo.
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Immagine per l'autore: Francesca Perica   Francesca Perica
Dopo la laurea in Scienze dell’educazione si specializza nel Metodo Montessori per la prima infanzia presso l’Opera Nazionale Montessori e successivamente con il Centro Nascita Montessori. Nel 2016 fonda “Aiutami a fare da me”, sito che ha lo scopo di divulgare il pensiero di Maria Montessori, e nel 2019 si trasferisce in Germania continuando il suo lavoro di educatrice presso un asilo nido di ispirazione Reggio Children. Collabora con numerose riviste specializzate e sostiene i genitori con percorsi individuali di parent coaching.

da - https://www.uppa.it/gioco-euristico-cos-e-benefici/
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« Risposta #11 inserito:: Ottobre 21, 2022, 03:19:17 pm »

Perchè i narcisisti odiano chi li ama veramente?

Posta in arrivo

ggiannig <ggianni41@gmail.com>

a me

https://www.vittimedinarcisismo.com/perche-i-narcisisti-odiano-chi-li-ama-veramente/
 
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« Risposta #12 inserito:: Ottobre 30, 2022, 02:11:45 pm »

Accadde oggi
3 anni fa
Gianni Gavioli
27 ottobre 2019
  ·
Contenuto condiviso con: Tutti

Siamo all'ultima caramella ... ciaooo
---

Anna Maria De Falco
27 ottobre 2019
  ·
Bellissime considerazioni di un uomo anziano ❤
Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere da qui in avanti di quanto non ne abbia già vissuto.
Mi sento come quel bambino che ha vinto una confezione di caramelle e le prime le ha mangiate velocemente, ma quando si è accorto che ne rimanevano poche ha iniziato ad assaporarle con calma.
Ormai non ho tempo per riunioni interminabili, dove si discute di statuti, norme, procedure e regole interne, sapendo che non si combinerà niente…
Ormai non ho tempo per sopportare persone assurde che nonostante la loro età anagrafica, non sono cresciute.
Ormai non ho tempo per trattare con la mediocrità. Non voglio esserci in riunioni dove sfilano persone gonfie di ego.
Non tollero i manipolatori e gli opportunisti. Mi danno fastidio gli invidiosi, che cercano di screditare quelli più capaci, per appropriarsi dei loro posti, talenti e risultati.
Odio, se mi capita di assistere, i difetti che genera la lotta per un incarico maestoso. Le persone non discutono di contenuti, a malapena dei titoli.
Il mio tempo è troppo scarso per discutere di titoli.
Voglio l’essenza, la mia anima ha fretta…
Senza troppe caramelle nella confezione…
Voglio vivere accanto a della gente umana, molto umana.
Che sappia sorridere dei propri errori.
Che non si gonfi di vittorie.
Che non si consideri eletta, prima ancora di esserlo.
Che non sfugga alle proprie responsabilità.
Che difenda la dignità umana e che desideri soltanto essere dalla parte della verità e l’onestà.
L’essenziale è ciò che fa sì che la vita valga la pena di essere vissuta.
Voglio circondarmi di gente che sappia arrivare al cuore delle persone…
Gente alla quale i duri colpi della vita, hanno insegnato a crescere con sottili tocchi nell’anima.
Sì… ho fretta… di vivere con intensità, che solo la maturità mi può dare.
Pretendo di non sprecare nemmeno una caramella di quelle che mi rimangono…
Sono sicuro che saranno più squisite di quelle che ho mangiato finora.
Il mio obiettivo è arrivare alla fine soddisfatto e in pace con i miei cari e con la mia coscienza. Spero che anche il tuo lo sia, perché in un modo o nell’altro ci arriverai…

MARIO ANDRADE

da Fb ricordi.
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« Risposta #13 inserito:: Gennaio 13, 2024, 07:46:49 pm »

Noi Vecchi abbiamo un serie lunga, come la nostra vita, di momenti di serenità.

Anche nella povertà, perché non eravamo mai nella miseria.
Cercate di capire la differenza tra povertà diffusa e miseria.

I Vecchi, quelli giusti tra noi, la conoscono la differenza.
Ai nostri tempi c'erano centinaia di migliaia di poveri, pochissimi miserabili.

Poveri per forza di cose ma ricchi di momenti di serenità.
E in fondo lo siamo anche oggi, non sono soltanto per i ricordi, come frettolosamente può pensare chi osserva i nostri silenzi;
Sono le emozioni che siamo riusciti a cogliere intorno a noi.
Emozioni e sentimenti, regalati da coloro che avevano da darne, a teatro, al cinema, alla TV (di allora non di oggi), oppure negli incontri casuali anche con sconosciuti che, parlando, ti lasciavano qualcosa di bello o di utile.

No basta!
Non mi dilungo, scusate solo un esempio: ascoltate MILVA, ma non soltanto in Alexander Platz (1982) oppure in Non pianger più Argentina.

Milva é stata cantante e attrice eccelsa, ma per ognuno di noi maschio o femmina (per ragioni diverse) era la Donna, tua angelo, vicina non soltanto per tutto il tempo della canzone.   
Per quel che mi riguarda Unica in questo suo dedicare la sua Arte a ogni singolo NOI.

ciaooo

ciaooo
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« Risposta #14 inserito:: Gennaio 16, 2024, 07:35:42 pm »

Anche a Natale la dieta mediterranea amica dei reni: ecco come comportarsi a tavola

Gazzetta Active:

Le linee guida della società italiana di nefrologia per godersi le feste in maniera sana e prevenire la malattia renale cronica
Francesco Palma  25 dicembre - 12:29 - MILANO
Natale e Capodanno, pranzi, cene e feste: sono i momenti più attesi dell’anno, ma per chi deve stare attento all’alimentazione possono anche destare preoccupazione. Per questo, la Società Italiana di Nefrologia (Sin) ha stilato delle linee guida per una dieta “amica” dei reni, rimarcando ancora una volta il ruolo chiave della dieta mediterranea come alleata insostituibile nella prevenzione e nel trattamento della malattia renale cronica (Mrc). La dieta mediterranea è patrimonio dell'Unesco in quanto modello alimentare per eccellenza, fondamentale per rimanere in salute. Il fulcro di questo modello alimentare è l'uso di prodotti stagionali, possibilmente locali e a chilometro zero, ma quando si parla di dieta mediterranea si intende uno stile di vita a tutto tondo, che comprende attività fisica, convivialità e benessere sociale.
I benefici della dieta mediterranea— 
I nefrologi della Sin hanno ricordato come la dieta mediterranea consenta di ridurre l’incidenza dell’ipercolesterolemia (eccesso di colesterolo LDL nel sangue, il cosiddetto “colesterolo cattivo”), la tendenza al diabete e all’ipertensione arteriosa: tutti fattori di rischio per lo sviluppo di una malattia renale. Solo in Italia vi sono oltre 3 milioni di pazienti con malattia renale cronica, ed è fondamentale promuovere uno stile di vita corretto. Ciò passa ovviamente dalla prevenzione, sia attraverso degli esami diagnostici come la misurazione della creatininemia – per valutare la funzione renale – e dell’albuminuria per capire se vi sono danni ai reni, sia attraverso un comportamento sano a tavola. In questo senso, vengono in aiuto le linee guida stilate dalla Sin.
L'importanza di una giusta dieta per i reni
La società italiana di nefrologia ha spiegato l'importanza di una dieta sana per i reni anche a Natale
La dieta per la salute dei reni— 
Allora, come comportarsi a tavola, anche quando si mangia di più? Secondo la Società italiana di nefrologia, innanzitutto, è bene privilegiare la dieta mediterranea. Bisogna poi evitare gli zuccheri complessi e ridurre il consumo di carni rosse, alimenti conservati e grassi animali in generale. La SIN, inoltre, consiglia di preferire il consumo di pesce, proteine di origine vegetale (come i legumi) e ridurre l’apporto di sale. Fondamentale anche l’idratazione, mentre le bevande alcoliche vanno consumate con moderazione. Infine, è bene astenersi dal fumo e praticare attività fisica, ovviamente commisurata all’età e alle proprie condizioni fisiche e cliniche.
Cos'è la malattia renale cronica— 
La malattia renale cronica (Mrc in italiano, Ckd in inglese) è una perdita graduale delle funzionalità renali. Nelle fasi iniziali spesso è asintomatica, ma può causare ipertensione e gonfiore dovuto alla ritenzione idrica. Nelle fasi successive, poi, può portare a un’insufficienza renale. È fondamentale mantenere un apporto proteico e glucidico equilibrato e non sovraccaricare i reni, evitando un consumo eccessivo di sale.
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Da - https://www.gazzetta.it/alimentazione/news/25-12-2023/dieta-mediterranea-per-la-salute-dei-reni-anche-a-natale-cosa-mangiare.shtml?utm_source=pocket-newtab-it-it
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