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Autore Discussione: America cartina di tornasole per Papa Francesco.  (Letto 6350 volte)
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« inserito:: Novembre 08, 2020, 05:59:21 pm »

Centrismo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Questa voce o sezione sull'argomento politica è priva o carente di note e riferimenti bibliografici puntuali.
Commento: L'intera voce si regge sulla traslazione del concetto americano di centrismo in un contesto politico radicalmente diverso come quello italiano. Si rende necessaria una più ampia bibliografia in lingua italiana, dato che la maggior parte di essa definisce il centrismo come la tendenza a escludere le forze estreme, in contrapposizione al bipolarismo. Questa voce sembra invece trattare il differente concetto di Partito di centro.
Sebbene vi siano una bibliografia e/o dei collegamenti esterni, manca la contestualizzazione delle fonti con note a piè di pagina o altri riferimenti precisi che indichino puntualmente la provenienza delle informazioni. Puoi migliorare questa voce citando le fonti più precisamente. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.

Centrismo[1] [2] o centro è il termine usato per definire l'area dello schieramento politico che si colloca fra i conservatori (destra) e i progressisti (sinistra).
Esso ha un significato diverso nella tradizione marxista, dove si analizza sostanzialmente la posizione intermedia tra rivoluzionari e riformisti rivendicata dai partiti dell'Unione dei Partiti Socialisti per l'Azione Internazionale. [3][4]



Definizione
Secondo il Dizionario Garzanti "centrismo" può significare:
"1. tendenza, indirizzo di chi occupa una posizione di centro all'interno di uno schieramento politico" o
"2. formula politica imperniata sulla coalizione di governo dei partiti di centro",[5] mentre Lo Zingarelli distingue tra "centro"
("3. settore di mezzo in un emiciclo assembleare [...]. Raggruppamento politico di tendenza moderata, sia di uno schieramento di partiti che all'interno di un partito") e "centrismo" ("tendenza di gruppi politici a formare una coalizione di centro dalla quale siano escluse le destre e le sinistre"). [6]
Secondo il Dizionario di Politica di Norberto Bobbio, Nicola Matteucci e Gianfranco Pasquino, centrismo: "indica, secondo la tradizionale visione geometrica della politica, [...] la posizione intermedia per antonomasia". "Non vi è dubbio che il centrismo corrisponde al moderatismo, ma mentre per i centristi in medio stat virtus, per gli oppositori esterni centrismo è sinonimo di indecisione, di immobilismo, di opportunismo e così via". Oltre che in questo significato, centrismo può essere inteso anche come "formula di governo" (come nel caso del centrismo degasperiano) e come "modo di funzionamento del sistema partitico" nella trattazione di Maurice Duverger e di Giovanni Sartori. [7]
Il centrismo non implica di per sé appartenenze ideologiche nette in quanto in ogni paese il centro assume caratteristiche diverse. Solitamente il centro è presidiato da partiti che si ispirano al cristianesimo democratico o al liberalismo (nel primo caso il centro ha una caratterizzazione maggiormente religiosa, nel secondo maggiormente laica), sebbene non manchino casi nei quali i socialdemocratici si siano caratterizzati come centristi.

Il centrismo è dunque una cornice ideologica non nettamente definita, nella quale vengono categorizzati i partiti che si collocano nel mezzo dello schieramento politico e che si fanno promotori di una posizione intermedia tra le posizioni di destra e sinistra in campo socio-economico. I partiti di "centro agrario", la cui ideologia è definita come "centrismo agrario" o "post-agrario", presenti nei Paesi scandinavi e in quelli baltici, [8] costituiscono un esempio particolare: i loro programmi, oltre alla difesa degli interessi dei contadini e alla protezione delle comunità rurali, si caratterizzano sempre maggiormente anche per lo sviluppo delle piccole attività imprenditoriali bilanciate con la tutela dell'ambiente, in un'ottica di decentralizzazione. [9][10]

Spesso anche il populismo viene catalogato come una forma di centrismo[11] (è questo, per esempio, il caso dei due maggiori partiti irlandesi, il Fianna Fáil e il Fine Gael), così come il concetto di radical centre o radical middle (almeno fin da quando The Economist ha dichiarato che la sua posizione politica è l'extreme centre[12]) e la third way teorizzata da Anthony Giddens. [13][14]

Il centrismo nel mondo

Paesi anglosassoni
Negli Stati Uniti il centrismo (spesso definito middle-of-the-road, e più recentemente, nel caso del centro-sinistra, third way) non ha dato mai luogo alla nascita di un vero e proprio partito politico, anche se molti esponenti sia del Partito Repubblicano che del Partito Democratico vi fanno riferimento. Tra i gruppi centristi nel Partito Repubblicano si ricordino la Republican Main Street Partnership (di cui era membro John McCain) e i Rockefeller liberals, mentre nel Partito Democratico sono spesso considerati centristi gli aderenti al Democratic Leadership Council e la Blue Dog Coalition. Il Partito Libertario, pur sposando principi propri sia dei Repubblicani (in economia) che dei Democratici (sulle questioni sociali), non si può considerare un vero e proprio partito "di centro", quanto piuttosto una forza politica super partes.

Nel Regno Unito, in Canada, Australia e Nuova Zelanda, così come negli Stati Uniti, si trovano esponenti centristi nelle file di entrambi i maggiori partiti. Nel Regno Unito le posizioni centriste sono state assunte dal Partito Liberale, partito che rappresentò la "sinistra" del panorama politico inglese fino al termine della prima guerra mondiale, ma che dal 1920, si è visto scavalcare a sinistra dal Partito Laburista e iniziò un declino letterale (cosa che invece non accadde in Canada, dove il Partito Liberale è rimasto il partito principale nel fronte del centro-sinistra). Verso gli anni ottanta ciò che rimaneva del vecchio Partito Liberale britannico (erede degli Whig) si fuse con un drappello di socialdemocratici centristi fuoriusciti del Partito Laburista, e da tale unione nacquero i Liberal Democratici. Negli ultimi anni si è osservato il riposizionamento del Partito Liberal-democratico alla sinistra del panorama politico britannico, anche a sinistra dei Laburisti, in virtù di una nuova connotazione fortemente progressista, oltre alla sua contrarietà nei confronti della partecipazione guerra d'Iraq approvata da Tony Blair, primo ministro laburista.

Europa continentale
In Europa continentale, sono considerati centristi i partiti di ispirazione cristiano-democratica, come la Democrazia Cristiana in Italia e l'Unione Cristiano-Democratica di Germania (peraltro più orientata su posizioni di centro-destra), nonché partiti moderati di orientamento liberal-democratico, come l'Unione per la Democrazia Francese.

A livello regionale, si collocano nell'area centrista il Partito Popolare Europeo (PPE, centro-destra), il Partito dell'Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l'Europa (ALDE, centro) e il Partito Democratico Europeo (PDE, centro-sinistra). Il PPE costituisce il gruppo politico più numeroso al Parlamento europeo e vede l'adesione di cristiano-democratici, conservatori e alcuni liberali: sono presenti partiti tradizionalmente centristi come l'UDC, il MS svedese e i democristiani belgi (CDH e CD&V) assieme a partiti più conservatori come l'UMP francese. L'ALDE raggruppa invece liberali conservatori, orientati a destra, i liberali sociali, orientati a sinistra e anche forze politiche di tradizione laica.

Infine, si ricordano gli esperimenti di alcuni partiti socialdemocratici europei nel tentativo di conquistare una fetta dell'elettorato centrista, come il new Labour[15][16][17] del Partito Laburista britannico e il neue Mitte[18][19][20] del Partito Socialdemocratico di Germania. Alcuni teorici, come Anthony Giddens, o commentatori politici, hanno parlato a tal proposito di third way centrista[13][14] o di radical centre/middle.[21][22][23][24]

Il centrismo in Italia
Magnifying glass icon mgx2.svg   Lo stesso argomento in dettaglio: Centrismo in Italia.
Questa voce non è neutrale!
La neutralità di questa voce o sezione sull'argomento politica è stata messa in dubbio.

Motivo: L'attribuire e includere nei partiti centristi tutti i partiti che si allearono con partiti centristi è una mera opinione personale, per esempio si osserva che il PSDI fu talvolta alleato DC, in alcuni casi unito in un unico partito col PSI, i liberali si sono sempre definiti di destra. Seguendo la medesima logica, simmetricamente perché non definire di destra la DC che si alleò con il PLI? Non per buttarla in politica ma la percezione sarebbe che si voglia creare l'impressione dell'esistenza di un grande raggruppamento italiano di partiti di centro, condotto con l'inserimento di molteplice sigle di partitini che allo stato attuale sono "neglible" per una voce enciclopedica generica e da uno svincolo completo da quello che furono le posizioni dei partiti e le loro variazioni nel periodo 1946-1994. La nota POV è da intendersi applicata a tutti sottoparagrafi riguardanti il centrismo in Italia
Per contribuire, correggi i toni enfatici o di parte e partecipa alla discussione. Non rimuovere questo avviso finché la disputa non è risolta. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.

Il logo della Democrazia Cristiana, un ex-partito di centro che attirò per lungo tempo sia voti dai progressisti non marxisti che dai liberali e conservatori anti-fascisti
In Italia, dal 1946 in poi, il centrismo è stato principalmente sinonimo di cristianesimo democratico. La DC ha racchiuso al proprio interno variegate posizioni sia in campo economico-sociale che culturale, tutte, però, cresciute nel comune alveo della dottrina sociale della Chiesa cattolica.

Accanto alla DC, in Italia, altri partiti inseriti nella corrente "centrista" da alcuni esperti e analisti sono stati il Partito Liberale Italiano (PLI), il Partito Repubblicano Italiano (PRI) e il Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI), il primo collocato più precisamente nel centro-destra e gli altri due nel centro-sinistra. Il PLI è l'erede della cultura liberale al governo del paese dal 1861 al 1922, il PRI della cultura mazziniana. Il primo può genericamente essere definito un partito liberale conservatore (almeno fino alla svolta lib-lab di fine anni settanta; difatti altri studiosi lo collocano come un partito che, in origine, era esclusivamente di "destra"), mentre il secondo liberale sociale (secondo una definizione di Ugo La Malfa). Soprattutto in seguito agli anni Settanta, periodo che vide la definitiva affermazione all'interno del PLI della corrente della "sinistra" interna, PLI e PRI tesero sempre più a identificarsi in una comune nuova area politica di ispirazione socio-liberale, da cui le liste comuni per le elezioni europee.[25][26][27][28]

È possibile inoltre definire "centrista" anche il PSDI, partito socialdemocratico e moderato fondato da Giuseppe Saragat, che scelse fin dalla sua fondazione la partecipazione ai governi centristi e rappresentò sempre un alleato fedele per la DC. Il PSDI in pratica, anticipando di quarant'anni le mosse dei partiti socialdemocratici europei, portò la socialdemocrazia italiana su posizioni di centro: una "terza via" ante litteram, potremmo dire. Pur essendo il PSDI un partito complessivamente "centrista", al suo interno non mancava però un'area di "sinistra" (come del resto anche nel PRI) che teneva a rimarcare la matrice socialista del partito e pur non volendo rinunciare agli ottimi rapporti con la DC, guardava con più "familiarità" al PSI.[29][30][31]

Nell'epoca della cosiddetta Seconda Repubblica e, segnatamente, a partire dal 1994, possono definirsi centristi:

partiti di ispirazione democristiana: Centro Cristiano Democratico (CCD), Cristiani Democratici Uniti (CDU) e Democrazia Europea (DE), confluiti nell'Unione dei Democratici Cristiani e di Centro (UDC), Partito Popolare Italiano (PPI), confluito in Democrazia è Libertà - La Margherita (DL), Popolari UDEUR (UDEUR), Democrazia Cristiana per le Autonomie (DCA);

partiti di ispirazione laica o liberale: Rinnovamento Italiano (RI) e I Democratici, confluiti in DL, Patto Segni (Patto), Riformatori Liberali (RL), Partito Repubblicano Italiano (PRI), Radicali Italiani (Rad), Movimento Repubblicani Europei (MRE), Italia Viva (IV) e Azione;

partiti di estrazione politica eterogenea: Democrazia è Libertà - La Margherita (DL), che unisce cristiano-sociali, socio-liberali e socialdemocratici; Forza Italia (FI), nata dall'incontro di democristiani, liberali e socialdemocratici e che, dopo la confluenza, nel 2009 ne Il Popolo della Libertà, è stata ricostituita nella nuova Forza Italia; l'Italia dei Valori (IdV);

Centro Democratico.
FI, UDC e SVP aderiscono al Partito Popolare Europeo (PPE), mentre DL era membro fondatore del Partito Democratico Europeo (PDE) e, all'interno del Parlamento europeo, aderiva al Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa.

Altri Paesi
Nei Paesi dell'America Latina, può citarsi il Partito Democratico Cristiano del Cile, più spostato verso il centro-sinistra. In Israele il centro dello schieramento politico è presidiato da Kadima, partito centrista nato dalla confluenza di politici provenienti sia dal Likud che dal Partito Laburista Israeliano. Da notare quindi che come in occidente il centro è cristianesimo democratico o socialdemocrazia, in Israele è religione ebraica democratica, in india è religione induista democratica (sia nel Bharatiya Janata Party che nel Congresso Nazionale Indiano) e nei paesi musulmani sono i Movimenti liberali nell'Islam, in Giappone il Partito Democratico del Giappone (di area buddhista democratica). Cioè ogni area fa riferimento alla propria religione dominante in chiave democratica.

Organizzazioni internazionali
A livello internazionale, i partiti democratici cristiani hanno dato vita all'Internazionale Democratica Centrista, mentre i liberali sono riuniti nell'Internazionale Liberale. Alcuni gruppi e partiti centristi, tra i quali La Margherita italiana, l'UDF francese e la New Democrat Coalition americana, hanno dato vita, insieme a partiti di ispirazione liberale e centrista all'Alleanza dei Democratici.

Galleria ...

Emmanuel Macron, Presidente della Repubblica francese e fondatore del partito En Marche !.
Giulio Andreotti, 7 volte Primo Ministro italiano, storica figura di spicco della Democrazia Cristiana ed ex leader della coalizione centrista del Pentapartito.
Valéry Giscard d'Estaing, ex Presidente della Repubblica francese e storico presidente dell'Unione per la Democrazia Francese.
Matteo Renzi, ex Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana e fondatore del partito Italia Viva.
François Bayrou, presidente del partito francese MoDem.
Jo Swinson, leader dei Liberal Democratici britannici.
Christian Lindner, presidente del Partito Liberale Democratico tedesco.
Albert Rivera, ex presidente del partito spagnolo Ciudadanos.
Adolfo Suárez, ex Primo Ministro del Regno di Spagna e storico presidente dell'Unione del Centro Democratico.
Lech Wałęsa, ex Presidente della Polonia, storico presidente del sindacato-partito cattolico Solidarność e premio Nobel per la pace.
Pierre Trudeau, ex Primo Ministro canadese e storico leader del Partito Liberale.
Katsuya Okada, presidente del Partito Democratico del Giappone
Fethullah Gülen, politologo turco esponente dell'Islam democratico
Narendra Modi, primo ministro dell'India, la più grande democrazia del mondo

Note
^ centrism - definition of centrism by the Free Online Dictionary, Thesaurus and Encyclopedia.
^ Breve dizionario/ centrismo - Bartleby[collegamento interrotto].
^ Leon Trotsky: Two Articles On Centrism (1934).
^ WorldToWin.net: The Leading World to Win Site on the Net[collegamento interrotto].
^ Il Grande Dizionario Garzanti della lingua italiana, Garzanti, Milano 1987, voce "centrismo", p. 353.
^ Lo Zingarelli 1997, Zanichelli, Bologna 1996, voci "centrismo" e "centro", p. 333.
^ Bobbio, Norberto - Matteucci, Nicola - Pasquino, Gianfranco, Dizionario di Politica, UTET, Torino 1983, voce "centrismo", pp. 153-154.
^ Si tratta di Paesi che non sono state soggette alla intensa industrializzazione e alla fuga dalle compagne che hanno caratterizzato gran parte delle regioni europee.
^ Parties and Elections in Europe.
^ IngentaConnect 7. The Scandinavian Party Model at the Crossroads[collegamento interrotto].
^ Canovan, Margaret, Populism, Harcourt Trade Publishers, San Diego 1981.
^ About us | Help | Economist.com.
 Giddens, Anthony, The Third Way. The Renewal of Social Democracy, Cambridge University, Cambridge 1998.
 Thinking Ahead / Commentary : What the 'Third Way' Is Really About - NYTimes.com.
^ The Economist, New Labour, New History, 13 novembre 1997.
^ New Labour At The Centre - Oxford University Press.
^ Copia archiviata (PDF), su ksghome.harvard.edu. URL consultato il 22 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2006)..
^ Dritter Weg und Neue Mitte.
^ Copia archiviata (PDF), su users.ox.ac.uk. URL consultato il 22 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2009)..
^ The Economist, The burden of normality. A survey of Germany, 6 febbraio 1999.
^ Moschonas, Gerassimos, In the Name of Social Democracy. The Tranformation from 1945 to Present, pp. 163-165.
^ THIRD WAY (CENTRISM) Articles The Third Way is a term that has be Archiviato il 10 marzo 2016 in Internet Archive..
^ The Hard Centre: New Labour's Technocratic Hegemony.
^ The Listener.
^ Salvadori, Massimo, Enciclopedia storica, Zanichelli, Bologna 2000, voci "Partito Liberale Italiano" e "Partito Repubblicano Italiano", pp. 1207-1208 e 1214-1215.
^ Ignazi, Piero, I partiti italiani, Il Mulino, Bologna 1997, pp. 63-80.
^ Marchese, Riccardo - Mancini, Bruno - Greco, Domenico - Assini, Luigi, Stato e società. Dizionario di educazione civica, La Nuova Italia, Firenze 1991, voci "Partito Liberale Italiano" e "Partito Repubblicano Italiano", pp. 325-327 e 328-329.
^ Galli, Giorgio, I partiti politici italiani (1943/2000). Dalla resistenza al governo dell'Ulivo, BUR, Milano 2001.
^ Ignazi, Piero, I partiti italiani, Il Mulino, Bologna 1997, pp. 54-62.
^ Salvadori, Massimo, Enciclopedia storica, Zanichelli, Bologna 2000, voce "Partito Socialista Democratico Italiano", pp. 1216-1217.
^ Marchese, Riccardo - Mancini, Bruno - Greco, Domenico - Assini, Luigi, Stato e società. Dizionario di educazione civica, La Nuova Italia, Firenze 1991, voce "Partito Socialista Democratico Italiano", pp. 329-331.

Voci correlate
Cristianesimo democratico
Ebraismo liberale
Movimenti liberali nell'islam
Buddhismo democratico
Induismo democratico
Liberalismo
Socialdemocrazia
Populismo
Ruralismo
Estremo centro
Terza via


Altri progetti
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Collegamenti esterni
Centrismo, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010. Modifica su Wikidata
V · D · M
Spettro politico sull'asse "destra-sinistra"
Estrema sinistra Fairytale left red.png Sinistra Fairytale left red.png Centro-sinistra Fairytale left red.png Centro Fairytale right blue.png Centro-destra Fairytale right blue.png Destra Fairytale right blue.png Estrema destra

Controllo di autorità   Thesaurus BNCF 11095

Da -https://it.wikipedia.org/wiki/Centrismo#:~:text=Centrismo%20o%20centro%20%C3%A8%20il,)%20e%20i%20progressisti%20(sinistra).
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« Risposta #1 inserito:: Novembre 10, 2020, 07:21:26 pm »

America cartina di tornasole per Francesco | L'HuffPost

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« Risposta #2 inserito:: Novembre 10, 2020, 07:54:19 pm »

Fmi e Onu rottamano le teorie liberiste

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« Risposta #3 inserito:: Novembre 25, 2020, 09:13:39 pm »

 - Wikipedia

NEOLIBERISMO

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« Risposta #4 inserito:: Gennaio 29, 2021, 02:39:17 pm »

Rai 3 presenta

"La dannazione della sinistra-Cronache di una scissione"
Un docu-film di Ezio Mauro a cento anni dalla fondazione del PCI

In occasione del centesimo anniversario del Congresso del Partito Socialista di Livorno, durante il quale la minoranza comunista fondò il PCI, arriva in prima serata su Rai3 alle 21.45, sabato 23 gennaio, il film documentario di Ezio Mauro “La dannazione della sinistra - Cronache di una scissione”, il racconto di uno dei momenti decisivi nella storia del Paese e della sinistra italiana e le sue conseguenze nella politica e nella società contemporanea.
Il 21 gennaio 1921 a Livorno accade un evento epocale: durante il Congresso che si tiene nel teatro Goldoni, il Partito Socialista Italiano si divide e perde la sua componente comunista. Gli scissionisti decidono di muoversi verso un altro teatro della città, il San Marco, per fondare il Partito Comunista Italiano. A cento anni da quella storica scissione, Ezio Mauro (che sulla vicenda ha appena pubblicato un libro) compie un viaggio per l’Italia raccontando il male atavico della sinistra, una dannazione che si sprigiona in quell’anno e che ancora oggi fa sentire i suoi effetti sulla politica italiana: l’impossibilità per la sinistra, mentre promuove la solidarietà e la fraternità come suoi ideali programmatici, di rimanere unita al proprio interno, generando un paradosso oggi ancora attuale.
La narrazione si snoda attraverso le interviste di Ezio Mauro a testimoni illustri che hanno caratterizzato la storia della sinistra fino al 1991, l’anno in cui il PCI cambia nome. Tra le voci chiamate a ripercorrere la storia della scissione socialista, assieme alle vicende e le contraddizioni del più grande partito comunista dell’Europa occidentale, Achille Occhetto, Massimo D’Alema, Fausto Bertinotti, Luciana Castellina, Nichi Vendola, Claudio Martelli, Pier Luigi Bersani, Ugo Intini, Ugo Sposetti, ed ancora, nella sua ultima intervista Emanuele Macaluso, il regista Paolo Virzì, Raffaella Giordani (nipote di Giulio Giordani, consigliere bolognese ucciso nella Strage di Palazzo D’Accursio del 21 novembre 1920), la cantautrice e ricercatrice etnomusicale Giovanna Marini, lo storico della sinistra David Bidussa, lo studioso livornese Mario Tredici.
Il racconto si arricchisce di immagini e filmati d’epoca, tra cui il prezioso documentario originale del 1921 “Uomini e voci del Congresso Socialista di Livorno” recentemente restaurato dalla Cineteca di Bologna, e visite ai luoghi simbolo delle vicende, dal teatro Goldoni di Livorno alla storica sede del PCI in via delle Botteghe Oscure a Roma, dal Cinema Sivori di Genova a Palazzo D’Accursio a Bologna, fino alle Officine Grandi Riparazioni di Torino, ed ancora importanti istituzioni come la Fondazione Nevol Querci, la Fondazione Gramsci onlus di Roma e la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano.

“La dannazione della sinistra – Cronache di una scissione” è un film documentario di Ezio Mauro prodotto da Simona Ercolani per Stand by Me. Regia di Cristian di Mattia.

https://www.rai.it/ufficiostampa/assets/template/us-articolo.html?ssiPath=/articoli/2021/01/Rai-3-presenta-La-dannazione-della-sinistra-Cronache-di-una-scissione-984c778e-a60b-4ea5-9000-6b6172a6566e-ssi.html

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« Risposta #5 inserito:: Aprile 19, 2021, 11:30:30 pm »

Il patto proposto da Letta e il precedente di Ciampi

..
© Fornito da AGI

AGI - Il 23 luglio del 1993 l'Italia evitò una crisi come quella greca, senza neppure poter contare su Euro ed Europa. Quel giorno il governo di Carlo Azeglio Ciampi e le parti sociali (imprese e lavoratori) firmarono il "Patto per la politica dei redditi e lo sviluppo". A quel patto, quasi 28 anni dopo, si ispira il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, quando spiega: "Vorrei proporre al governo e alle forze politiche, alle parti sociali che si faccia un grande patto, un patto per la ricostruzione del nostro Paese.
Facciamolo a partire dalle forze politiche che oggi sostengono il governo Draghi. Credo che Mario Draghi abbia tutta la forza per farlo", dice Letta che poi sottolinea: "Ora è il momento di fare come Ciampi fece nel 1993. Da quel momento il debito pubblico cominciò a scendere".     

Per capire fino in fondo a quale passaggio si riferisce il segretario dem occorre andare un po' più indietro del 23 luglio 1993. Esattamente un anno prima, infatti, un difficilissimo accordo dai contenuti inediti e restrittivi, firmato dal governo presieduto da Giuliano Amato e dai sindacati, fermò la speculazione sulla lira, ma non riuscì ad evitarne la svalutazione del 30% nel mese di settembre. Ne seguì il prelievo forzoso del sei per mille dai conti correnti degli italiani e la finanziaria 'monstre' da 93mila miliardi di lire.

Con l'accordo del 1992 cominciò la discussione sulle politiche strutturali da introdurre per ridurre un debito enorme e in continua crescita, per abbattere un'inflazione superiore al 5%. Nell'aprile del 1993 il governo Amato, travolto da Tangentopoli e dal referendum che favorì l'introduzione in Italia del sistema elettorale maggioritario, si dimise. Il nuovo governo guidato da Carlo Azeglio Ciampi riprese e accelerò la trattativa introducendo anche il tema della regolazione della redistribuzione e della coerenza dei comportamenti contrattuali con il rispetto dei diritti collettivi e degli obiettivi macroeconomici rivolti a ridurre rapidamente debito e inflazione e nel contempo a rispettare i parametri, introdotti nel Trattato di Maastricht, per poter entrare nel gruppo di Paesi che avrebbe adottato la moneta unica. Il negoziato si concluse positivamente il 3 luglio.

Dopo una vastissima consultazione referendaria, promossa dai sindacati, il 23 luglio tutte le parti firmarono quell'insieme di norme che diede vita alla stagione della politica dei redditi. Negli anni successivi quelle norme vennero lealmente e puntualmente applicate e rispettate da tutti i firmatari. I risultati furono straordinari. Il debito e l'inflazione crollarono, l'economia tornò a crescere, la redistribuzione si fece più equa, vennero rispettati i parametri di Maastricht ed entrammo così, sei anni più tardi, nel 1999, nel sistema dell'Euro. In 12 mesi il paese passò dal "dramma incombente" al sistema "di relazioni virtuose".

Da - https://www.msn.com/it-it/notizie/politica/il-patto-proposto-da-letta-e-il-precedente-di-ciampi/ar-BB1fNuYo?ocid=msedgdhp
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