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Autore Discussione: L'AGO DELLA BUSSOLA - L'economia "in nero" vale quanto il Recovery Fund  (Letto 2538 volte)
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« inserito:: Novembre 02, 2020, 11:21:16 pm »


L'AGO DELLA BUSSOLA

L'economia "in nero" vale quanto il Recovery Fund

L’economia “in nero”, cioè la somma tra il sommerso e l’illegale, vale, miliardo più miliardo meno, quanto il Recovery Fund che l’Italia aspetta come la manna per ricostruire il suo sistema economico disastrato dal Covid. Diciamo subito che il confronto tra le due grandezze è del tutto disomogeneo: l’economia “non osservata – come la definisce l’Istat nel report diffuso la scorsa settimana e che qui trovate nella sua versione integrale – è la somma tra il valore aggiunto occultato al Fisco, agli obblighi contributivi e alla statistica, e le attività di produzione di beni e servizi la cui vendita, distribuzione o possesso sono proibite dalla legge, o svolte da operatori non autorizzati. Il Recovery Fund è il piano di aiuti ai Paesi più colpiti dall’emergenza coronavirus e, come noto, comprende prestiti e trasferimenti a fondo perduto. Il valore dell'economia "in nero" è quello di un solo anno (il 2018 l'ultimo misurato dall'Istat), i soldi del Recovery Fund sono una volta per sempre.

Nessun economista, dunque, avallerebbe il confronto. Quello che colpisce, però, è la quasi perfetta coincidenza tra le cifre: 211 miliardi l’economia sommersa e illegale, 209 i fondi europei a cui l’Italia potrà attingere dal prossimo anno (sempre che il piano italiano, la cui elaborazione ed approvazione è ancora in alto mare, venga approvato dalle istituzioni comunitarie). Insomma, chiediamo all’Europa gli stessi soldi che ogni anno le attività in nero e quelle illegali sottraggono – in varie forme – alla crescita del Paese. Anche se i 211 miliardi del “nero” equivalgono al “fatturato”, la loro assenza dai monitor del Fisco e degli istituti di previdenza produce un danno difficilmente quantificabile all’ultimo euro, ma che comunque corrisponde a un numero di dodici cifre. La sola evasione fiscale, per dire, è stimata generalmente tra i 110 e i 130 miliardi all’anno.

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« Risposta #1 inserito:: Novembre 08, 2020, 09:37:17 pm »

Dopo i bombardamenti, noi Italiani abbiamo capito e sopportato limitazioni energetiche con il blocco di tutta la circolazione privata nei fine settimana, però molti si sono anche divertiti nel rispettare le disposizioni ovvie e comprensibili a tutti, utilizzando mezzi alternativi sportiveggianti.
Poi abbiamo avuto gli attentati estremisti di colore criminale diverso, ma anche quelli mafiosi.
Abbiamo contato i morti nei terremoti, nelle alluvioni, negli incidenti stradali provocati da vetture poco sicure già all'uscita dalle fabbriche.
Quanto altro ancora: dal Vajont e la sua diga del disonore, ai morti per il vino al metanolo, sino alla miserrima contraffazione di alimenti, ai terreni agricoli comprati non per coltivarli ma per seppellirvi rifiuti tossici industriali, ma ancora arrivare a subire l’inquinamento malsano e portatore di malattie, di una delle più invidiate e meravigliose falde d’acqua in Europa, quella Veneta.
Abbiamo visto uccidere i nostri vecchi scelti al martirio per far risanare chi era più giovane, per colpa di chi da anni ha predato il Sistema Sanitario per egoistici scopi immondi.
Infine Taranto e le sue vittime, quelle già morte e quelle ancora viventi.
E oggi?
Dopo una prima reazione civile, sana e prudente della popolazione tutta, nella prima fase della pandemia, oggi assistiamo non soltanto al cedimento morale giustificato di molti concittadini indeboliti dal timore, ma soprattutto alla repentina ribellione di parte della “forza lavoro indipendente” per forzare il risarcimento di danni economici ancora da quantificare, perché non ancora sofferti, nella seconda pandemia!
Chi dobbiamo temere di più il Virus o l'inciviltà e la cattiveria della sobillazione.

ggiannig su Fb del 8 novembre 2020 sui tumulti strumentali.
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