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Autore Discussione: E' il momento di scegliere il domani per i giovani.  (Letto 7007 volte)
darwin
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« inserito:: Settembre 07, 2020, 12:57:07 pm »

A volte ci si ricorda di passioni che ci hanno accomunato con altre persone e che ora non possiamo più condividere.

Fa piacere ripensarci e riflettere sui giorni a venire.

E' un momento importante per il nostro futuro, un momento di scelte importanti, fondamentali per la nostra vita.

Due possibilità abbiamo di fronte: vivere con ciò che ci offre la casuale offerta di lavoro per la sussistenza o cercare di innalzare la qualità delle nostre vite verso livelli sempre maggiori di soddisfacimento personale.

Sono due visioni opposte che delineano una differenza fondamentale e che vediamo in questi giorni.

Da un lato ciò che sembra più facile, con i giovani che cercano un futuro facendo brevi corsi di addestramento (direi quasi di ammaestramento) per far sopravvivere questo vecchio mondo. I giovani sempre più alienati nel futuro, saltare da un modo di essere, perché il lavoro è fondamentale nel modo di essere, all'altro, secondo quanto scelto da altri che vogliono arrogarsi il potere di scegliere per loro. Ovviamente le possibilità tecnologiche scacceranno sempre i giovani da una attività, per cercare di impiegarli in altre attività. In un continuo che non si fermerà mai.

Dall'altro l'ambizione di forzare la mano, spostare le speranze dei giovani verso contenuti intellettivamente più alti, non addestrarli ma formarli verso un personalità più ricca, lasciando alla tecnologia il ruolo avvilente delle attività, subito. I giovani spinti ad attività di ideazione di quelle tecnologie o verso attività ad alto contenuto culturale, allo studio, alla creazione di bellezza, ll racconto della bellezza, ad impedire il degrado della bellezza, alla cura del benessere.

Questa è una scelta fondamentale che abbiamo davanti, con i sostenitori dello status quo già ben schierati a sostenere una via che sembra più facile, sopratutto per i loro interessi.

La realtà è data anche dalla volontà degli uomini, dal creare consapevolezza nelle persone, nei giovani per scegliere bene il proprio futuro. Non esiste potere eterno, altrimenti avremmo sempre lì i re Luigi di Francia, non li avremmo relegati ad essere cimeli.

Quando si ascolta la bellezza viene spontaneo pensare alla costruzione di un mondo migliore. Però alcuni nascondono la bellezza ai giovani, dovrebbe essere un loro diritto conoscere la bellezza per crescere.

Questa bellezza è stata creata da un giovanissimo Chopin, si capisce l'importanza dei giovani per il futuro.

Invece sentiamo di nuovo creare la divisione con una formazione di serie A ed una di serie B (se va bene), i privilegiati che possono giungere per nascita alla più alta conoscenza e gli altri a vivere continuamente addestrati e spersonalizzati.

Eppure nel secolo scorso un forte vento spinse forte ad abbattere questa divisione, manteniamo con i denti quanto conquistato. Anzi pretendiamo che abbia massima realizzazione, vera, che ogni giovane abbia le stesse opportunità di crescere nella persona e scegliere la vita migliore per sé.

Non si nasce colti e con l'intelligenza oppure stupidi ed ignoranti, differenze fra gli uomini ci sono ma bisogna dare a tutti la possibilità di coltivare l'intelligenza e la cultura.

https://youtu.be/lBeIPp3F5d8
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Arturo Infante detto Darwin detto Mac
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« Risposta #1 inserito:: Settembre 10, 2020, 07:12:02 am »

E' il momento che i nostri Giovani scelgano e si prepari al loro domani.

L'Oggi a cui noi vecchi siamo arrivati in Italia, è completamente da rivoltare verso "il meglio".

ciaooo
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« Risposta #2 inserito:: Settembre 27, 2020, 09:52:18 pm »

Barca: “Liberare i giovani e dargli potere per far rinascere l’Italia”

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
17:39 (4 ore fa)
a me

http://temi.repubblica.it/micromega-online/barca-liberare-i-giovani-e-dargli-potere-per-far-rinascere-l-italia/#.X3CyIRe3BH0.gmail
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« Risposta #3 inserito:: Settembre 29, 2020, 02:37:57 pm »

Levy, Pierre

Enciclopedia on line

Levy, Pierre. − Filosofo  francese (n. Tunisi 1956). Professore presso l’Università di Paris-VIII  Saint Denis, svolge importanti ricerche sull’impatto che le nuove tecnologie digitali hanno sulla cultura e sulle facoltà cognitive. Esperto di comunicazione, membro del consiglio scientifico della Revue Virtuelle e del comitato redazionale dell’Esprit, focalizza i suoi studi sul concetto di intelligenza collettiva intesa come la particolare intelligenza multidimensionale distribuita ovunque e in simultanea grazie alla sinergia tra gli esseri umani e le nuove tecnologie. Insieme a Michel Authier, col quale ha dato vita agli arbres de connaissances, ha fondato la società Trivium, produttrice del software Gingo che supporta la rete arbres de connaissances, un sistema di rete atto allo scambio di dati nella collettività.

Tra le sue opere: L’ideographie dynamique: vers une imagination artificielle? (1990); Les arbres de connaissances (1992 in collab. con M. Authier; trad.it Gli alberi di conoscenze. Educazione e gestione dinamica delle competenze, 1999); De la programmation considerée comme une des beaux-arts (1992); L’intelligence collective (1995; trad. it. 1999); Qu’est-ce que le virtuel? (1995; trad.it. Il virtuale, 1995); Cyberculture (1997; trad.it. Cybercultura: gli usi sociali delle nuove tecnologie, 1997); World philosophie: le marché, le cyberspace, la conscience (2000); Cyberdemocratie.Essai de philosophie politique (2002; trad.it. 2008).


Da - https://www.treccani.it/enciclopedia/pierre-levy/
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« Risposta #4 inserito:: Ottobre 04, 2020, 09:53:45 pm »

Qui comincia il racconto di un futuro sostenibile - La Repubblica

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
gio 1 ott, 08:35 (3 giorni fa)
a me

https://www.repubblica.it/ambiente/2020/09/30/news/molinari-269033810/
 
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« Risposta #5 inserito:: Ottobre 24, 2020, 05:45:29 pm »

Il futuro dei nostri giovani non può avere la stessa "normalità" SOFFERTA nell’anti-pandemia!

Nel post-pandemia la normalità dovrà essere completamente "differente" da oggi, soprattutto da ieri e ... non soltanto per l'ambiente, ma per tutta la vita sociale.

Non potrà e non dovrà essere normale la continuazione in esistenza della Partitocrazia.

Su Fb del 19 ottobre 2020
Rivista il 21 ottobre 2020
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« Risposta #6 inserito:: Novembre 03, 2020, 07:55:49 pm »

"Iacta alea esto” ovvero "sia lanciato il dado".

L'ha detto Giulio Cesare … noi, oggi, cosa aspettiamo per farlo!

Aspettiamo altri cattivi barbari?

ciaooo
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