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Autore Discussione: DISBOSCAMENTO CLANDESTINO IN EUROPA DELL‘EST  (Letto 2351 volte)
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« inserito:: Settembre 06, 2020, 04:47:30 pm »

DISBOSCAMENTO CLANDESTINO IN EUROPA DELL‘EST

Come la mafia del legname sta distruggendo l’ultimo polmone verde d’Europa –

Prima parte: L’Eldorado rumeno
Le foreste vergini d’Europa centro-orientale sono le ultime del continente. Ma sono prese d’assalto, devastate e sfruttate. Parte di questo business miliardario è gestita da un sistema mafioso che va dalla Romania all’Ucraina. Al centro, le aziende austriache che si occupano di legname. L’inchiesta di Addendum.

Pubblicato il 3 Settembre 2020 alle 08:45
Johannes Kaiser, Christoph Lehermayr, Sebastian Reinhart - Addendum (Vienna)
Traduzione di Andrea Torsello
 Foresta primordiale nei Carpazi orientali, in Romania. |
 “Fai attenzione se ti inoltri nella foresta da solo. Può essere pericoloso Possono accadere strane cose, c’è chi non ne è mai uscito”. Questo è quello che hanno detto all’uomo. Minacciava di dirlo a tutti, di far conoscere la mondo quel sistema, fatto di raccolta e commercio di legname illegale. Lui stesso faceva parte di quel sistema, ma era pronto a uscirne e a rischiare tutto.

La trasformazione dei tronchi in tavole richiede un processo di lavorazione gigantesco. File di camion consegnano giorno e notte tronchi di legna a immensi cantieri. Qui il legno viene misurato e valutato e poi i tronchi vengono posizionati su un trasportatore, viene tolta la corteccia e vengono montati nella sega. Quaranta tronchi al minuto, 2.400 ogni ora, 28.800 ad ogni turno. La più grande azienda del settore della trasformazione del legno della Romania ha un bisogno insaziabile di legno. E quel trasformatore è rappresentato da un misterioso uomo austriaco: Gerald Schweighofer.

Nel 2018, lo staff della Schweighofer venne accusato di associazione a delinquere e di coinvolgimento in azioni di disboscamento illegale, frode fiscale e pratiche commerciali sleali. “Le indagini sono ancora in corso; stiamo aiutando le autorità e non rilasceremo altre dichiarazioni”, ha affermato Michael Proschek-Hauptmann, che dal 2017 rappresenta il volto del cambiamento nell’organizzazione di Schweighofer. Responsabile della conformità e della sostenibilità, Proschek-Hauptmann è un esperto riconosciuto nei temi ambientali ed è arrivato da Vienna per offrire ad Addendum un tour in una delle segherie di Schweighofer, nella città transilvana di Sebeș.

Fino a non troppo tempo fa le visite dei giornalisti finivano ai cancelli. Ed era noto quello che succedeva agli attivisti: venivano regolarmente allontanati con lo spray al peperoncino dal personale di sicurezza. La nuova parola d’ordine ora è “apertura”.

La società austriaca è infatti sospettava pesantemente di coinvolgimento nelle pratiche di disboscamento illegale delle ultime grandi aree di foreste vergini in Europa. A Schweighofer è stata revocata la prestigiosa certificazione Forest Stewardship Council (FSC) per il legname prodotto in maniera sostenibile. Il rapporto di 110 pagine dell’inchiesta FSC, consultato da Addendum, parla di “prove chiare e convincenti” che dimostrano che Schweighofer era “sistematicamente coinvolto […] direttamente e indirettamente nel commercio di legno raccolto e/o trattato in violazione di leggi e regolamenti esistenti” e era associato “con persone e aziende con un passato criminale e corrotto”.

Da - https://voxeurop.eu/it/come-la-mafia-del-legname-sta-distriggendo-ultimo-polmone-verde-europa-eldorado-rumeno/
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