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Autore Discussione: LIBANO.  (Letto 4376 volte)
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« inserito:: Agosto 07, 2020, 05:51:05 pm »

Beirut, la guerra nel destino | Rep

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https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/08/05/news/beirut_bella_e_dannata-263855352/
 
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« Risposta #1 inserito:: Agosto 07, 2020, 06:57:42 pm »

Libano, strage di Beirut: Nasrallah: "Non c'erano nostre armi nel porto".

Aoun: "Possibile azione esterna"

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Il leader di Hezbollah nega la presenza di armamenti nel magazzino esploso martedì. Il presidente non esclude "una bomba, un missile o altro"

https://www.repubblica.it/esteri/2020/08/07/news/libano_strage_di_beirut_aoun_verifichiamo_presenza_aerei_o_razzi-264017107/

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« Risposta #2 inserito:: Agosto 07, 2020, 09:52:05 pm »


Nell'inferno di Beirut, la rabbia e il dolore

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« Risposta #3 inserito:: Agosto 09, 2020, 12:16:59 am »

Il ritorno di Nasrallah nella Beirut che sanguina. E Aoun parla di missili | Rep

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« Risposta #4 inserito:: Agosto 09, 2020, 06:01:54 pm »

Se il Libano ritrova il suo popolo | Rep

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« Risposta #5 inserito:: Agosto 09, 2020, 06:50:00 pm »

Beirut, il sabato della collera | Rep

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« Risposta #6 inserito:: Agosto 15, 2020, 05:28:21 pm »

BEIRUT, IL DOLORE, IL RICORDO, QUEL PIANOFORTE ED UN ANNO INFINITO

LUCIA GANGALE
8 Agosto 2020

Se pensiamo che il Novecento, in tutta la sua drammaticità, è stato soprannominato «il secolo breve», mi chiedo che razza di appellativo potremo mai inventarci per questo anno completamente folle che è il 2020, per tutto il carico di eventi funesti e luttuosi che periodicamente ci propina. «Anno infinito» potrebbe andar bene?

Teniamo duro: altri quattro mesi e finirà. Finirà anche questo anno, ma non sappiamo cos’altro ci aspetta.

Il Covid, i morti, la sua recrudescenza, i bollettini quotidiani, l’invasione delle cavallette, l’incendio della chiesa di Saint-Denis, tanto per citare giusto gli avvenimenti salienti, ed ora, come se non bastasse, l’esplosione di Beirut.

I cabalisti hanno di che sbizzarrirsi. Come ho scritto anche su una testata locale,  nel numero 2020 è incluso il 22, cioè “i pazzi”, mentre la somma 2+2=4 indica l’Imperatore, cioè la materia. Come dire: caos e confusione sulla materia.

Ora, non mi sconvolgono le uscite scomposte dei politici (vedi Meloni) oppure le loro volgarità sparate a caso in Parlamento (vedi Calderoli), che forse hanno preso le sedi istituzionali per un mercato; ma mi commuove fino alle lacrime la dignità dell’anziana signora d’altri tempi, che a Beirut, in mezzo alla devastazione, si siede al pianoforte di famiglia, nella casa dove ha abitato da sempre, e suona un dolcissimo “Valzer delle candele” (Auld Lang Syne). Il testo della canzone scozzese contiene un invito a ricordare con gratitudine i vecchi tempi e viene cantata soprattutto nella notte di capodanno. Nel film “Carol”, con Cate Blanchette e Rooney Mara, accompagna la scena del romantico bacio sulle labbra tra Carol e Therèse in una camera d’albergo, dove le due donne si sono rifugiate per sfuggire alle loro vite fasulle e conformiste.

La nonna che ha suonato il pezzo si chiama May Abboud Melki ed ha 79 anni. Com’è noto, le riprese sono state fatte da sua nipote ed il video è diventato virale dopo essere stato condiviso sul profilo Instagram della top model Bella Hadid. La quale ha accompagnato il video con queste parole:

I miei occhi e il mio cuore piangono per te Libano. Oltre 150 persone morte, migliaia di feriti o dispersi … Mi dispiace che abbiate dovuto sopportare questo tipo di disastro, fratelli e sorelle … Invierò donazioni alla Croce Rossa libanese, così come a TUTTE le organizzazioni più piccole in Beirut dall’ultima diapositiva di questo post. Spero che vi unirete a me. 300.000 persone sono state sfollate e sono diventate senzatetto. Questa esplosione sta arrivando durante uno dei periodi più duri della storia per il Libano… con una crisi economica e una carestia senza precedenti, disordini politici, senzatetto, pandemia e tasso di disoccupazione che precipita, DOBBIAMO sostenere il popolo libanese. Aiutare dall’interno, attraverso queste organizzazioni più piccole, può aiutare a individuare quali sono le necessità più necessarie e dove possono essere inviate, esattamente. Dobbiamo continuare a parlare di questa crisi, #PRAYFORLEBANON ma, cosa più importante, dobbiamo sostenere collettivamente gli aiuti umanitari immediati. Alzati e stai INSIEME. Io amo voi tutti là fuori. Beirut – Ti sto avvolgendo in una coperta dorata di luce e forza. Ti vedo e ti sostengo. Mi dispiace.

Com’è noto, il mondo si è subito mobilitato per portare aiuti concreti al Libano. Vale a dire che laddove di solito non arrivano le parole dei politici, è arrivata la musica, e l’immagine dell’anziana donna che, invece di imprecare contro gli dèi o piangersi addosso, esprime con una compostezza inimmaginabile il suo dolore, ha toccato i cuori di mezzo mondo. Anche Vasco Rossi, per dirne uno tra i tanti, si è commosso ed ha postato un suo pensiero sui social.

È stato detto che quel brano è un invito alla rinascita ed a sperare in tempi migliori. La mia personalissima interpretazione, è che invece la signora abbia trovato qualche minuto di conforto nel suo passato e nella sua storia. Negli affetti di una vita, nelle gioie e nelle difficoltà di cui quella casa e quel pianoforte, dono di suo padre per le nozze, sono stati i muti testimoni, la donna ha trovato un approdo sicuro. La distruzione ci può portare via tutto, ma non i nostri ricordi più cari. Il pianoforte a coda si è salvato per miracolo. Il ricordo, la storia, il valore di quello che si è costruito, che può andare distrutto in un attimo, ma che dà e darà sempre senso a quello che facciamo. Quanto dolore per quello che si è perso. Questo esprime la signora suonando. Però i ricordi sono la cosa più importante. Non possiamo vivere senza ricordi. Non possiamo neppure immaginare un futuro senza di essi.

Da - https://www.glistatigenerali.com/asia/beirut-il-dolore-il-ricordo-quel-pianoforte-ed-un-anno-infinito/
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« Risposta #7 inserito:: Agosto 20, 2020, 11:11:26 pm »

Libano, Die Welt rivela: "Hezbollah comprò nitrato di ammonio “

Un'inchiesta del giornale tedesco rivela l'acquisto, ma non è certo che il materiale sia quello esploso il 4 agosto nel porto di Beirut

Di SHARON NIZZA
20 agosto 2020

GERUSALEMME - “Hezbollah ha acquistato ingenti quantità di nitrato d’ammonio nel 2013, ovvero nel periodo in cui il materiale chimico è stato immagazzinato nell’hangar 12 del porto di Beirut”. E’ quanto riporta oggi il quotidiano tedesco Die Welt, citando “esclusive informazioni fornite da fonti di intelligence occidentali”.

ESTERI
Beirut. Nasrallah: "Nessun nostro arsenale nel porto". Aoun: "Possibile azione esterna". Cdm delibera stato emergenza per intervento estero

Il Partito di Dio avrebbe acquistato circa 670 tonnellate di nitrato d’ammonio per centinaia di migliaia di euro, in quattro spedizioni avvenute dal luglio 2013 all’aprile 2014, documentate in diverse ricevute di cui il Die Wielt cita date e importi. Non è provato che le spedizioni in questione siano legate al materiale che si trovava nell’hangar 12 del porto, le ormai note 2750 tonnellate del componente chimico che, secondo le indagini libanesi ancora in corso, sono tra le cause dell’enorme esplosione che ha devastato il centro di Beirut il 4 agosto, facendo 180 vittime e migliaia di feriti.

APPROFONDIMENTO
Nell'inferno di Beirut, la rabbia e il dolore
DAL NOSTRO INVIATO VINCENZO NIGRO

I rifornimenti di nitrato di ammonio destinati a Hezbollah arrivano dall’Iran, in operazioni coordinate dalla Forza Quds, l’unità di élite delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane, guidata dal generale Qasem Soleimani che è stato ucciso a gennaio a Baghdad in un raid americano. La Forza Quds avrebbe recapitato il materiale via mare, via aerea e via terra. Una delle compagnie aeree coinvolte nelle spedizioni è l’iraniana Mahar Air, cui è impedito atterrare sul suolo tedesco dall’anno scorso. Nel reportage di Die Wielt viene citato anche Mohammed Qasir come responsabile dell’approvvigionamento del nitrato di ammonio.

Qasir, noto anche come Hajj Fadi, guida da Damasco l’Unità 108 di Hezbollah, incaricata del contrabbando di armi dall’Iran al Libano, attraverso la Siria. Nonostante sia noto, come denunciato anche da reporter locali, che Hezbollah sia l’entità che di fatto gestisce il porto di Beirut, Hassan Nasrallah, il leader del Partito di Dio, ha negato categoricamente qualsiasi coinvolgimento o responsabilità rispetto all’esplosione del 4 agosto.

L’anno scorso sono state rivelate diverse operazioni che hanno collegato Hezbollah all’utilizzo del nitrato di ammonio. Nel giugno 2019 i servizi segreti inglesi hanno reso noto che, nel 2015, avevano sequestrato tonnellate del materiale chimico in quattro proprietà a Londra gestite da cellule locali della milizia sciita. Nello stesso anno, la polizia di Cipro ha arrestato Hussein Bassam Abdallah, doppia cittadinanza libanese e canadese, trovato in possesso di oltre 8 tonnellate di nitrato d’ammonio. Abdallah ha ammesso l’affiliazione a Hezbollah e patteggiato una pena di 6 anni.

Lo scorso aprile, la polizia tedesca ha sventato una cellula terroristica di Hezbollah e nelle indagini è emerso lo stesso modus operandi di Londra: ingenti quantità di nitrato di ammonio conservate in finti pacchi di ghiaccio istantaneo. In concomitanza con l’operazione che ha portato all’arresto di diversi operativi per complotto a fini terroristici, la Germania ha inserito Hezbollah nella lista delle organizzazioni terroristiche.

Da - https://www.repubblica.it/esteri/2020/08/20/news/libano_il_nitrato_d_ammonio_e_stato_acquistato_da_hezbollah_la_rivelazione_dei_media_tedesci-265041017/?ref=nl-Ultimo-minuto-ore-13_20-08-2020
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« Risposta #8 inserito:: Agosto 20, 2020, 11:19:18 pm »

Dopo Beirut si è tornati a pronunciare una parola ormai dimenticata: atomica - Il Foglio

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https://www.ilfoglio.it/piccola-posta/2020/08/07/news/dopo-beirut-si-e-tornati-a-pronunciare-una-parola-ormai-dimenticata-atomica-330339/
 
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« Risposta #9 inserito:: Agosto 28, 2020, 12:11:05 pm »

Libano, tra i profughi siriani che non possono tornare a casa.
E «Tenet» di Nolan recensito da Paolo Mereghetti

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Arlecchino Euristico

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https://www.corriere.it/podcast/daily/20_agosto_26/libano-profughi-siriani-che-non-possono-tornare-casa-tenet-nolan-recensito-paolo-mereghetti-802e1b22-e6e6-11ea-9502-8f5d7befe48e.shtml

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