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Autore Discussione: Vaccino, i partner italiani “Pronto a dicembre. E saremo noi ad avere le dosi.  (Letto 2290 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Luglio 21, 2020, 07:15:34 pm »

Vaccino, i partner italiani “Pronto a dicembre. E saremo noi ad avere presto le dosi" | Rep

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« Risposta #1 inserito:: Ottobre 03, 2020, 05:54:06 pm »

Valentina N.

Prevenzione?

C'è una bella differenza tra mettere in atto comportamenti responsabili senza distinguerli da quelli inutili e a rischio. Il tampone non è concepito per la diagnostica, infatti, si sa, non è attendibile, benché possa risultare indolore e non invasivo, va a creare, un canale privilegiato per l'instaurarsi del virus già al quarto tampone. Ora come ora, col modello scolastico, e altri tipi di attività, norme sui viaggi e altre circostanze, rischiamo di farne a dozzine. Peraltro inutilmente visto che ti puoi contagiare il giorno dopo in tanti modi. Perché puntano sui tamponi? Insomma, il Covid è così aggressivo che potrebbe essere rilevato anche con un test salivare o insufflando come con l'etilometro. Ci hanno detto che deve arrivare questo tipo di test ma non credo che non potessero farlo sin da subito. Sono strumenti semplici ed esistenti. Bastava ordinarli al posto dei tamponi.  Tenuti a casa privandoci di passeggiate al sole e attività fisiche necessarie per il nostro sistema immunitario hanno favorito altre patologie: obesità, alcolismo, diabete, disturbi cardiologici e psichiatrici con conseguenze letali per molti ma quelle vittime nessuno le conta. Il tanto desiderato vaccino che aspira ad essere obbligatorio, come tutti gli antinfluenzali, è inutile perché le influenze mutano e il Covid 19, come tutti i coronavirus, è un virus mutevole, non è vaiolo, morbillo, meningite, tetano.
Malattie stabili per cui ha senso vaccinarsi. Basta una linea di febbricola, non di febbre, perché si parla di febbre a 38 e mezzo di temperatura, che prende avvio una catena di protocolli insensati a caccia del contagiato che deve farsi la quarantena anche se sta bene anche se difficilmente può contagiare. Tante quarantene sono un lockdown a cui lo Stato, però, non deve pagare la cassa integrazione. Per i loro protocolli, a Olbia, e non sappiamo dove altrove, un uomo che stava per avere un infarto è rimasto 17 ore in isolamento in attesa del tampone. Naturalmente è morto. Una maestra, che non soffriva di disturbi psichiatrici, in balia della paranoia di ammalarsi, di contagiare, di perdere il lavoro di andare in galera ecc., si è buttata dalla finestra. Senza contare tutti coloro che hanno bisogno di cure urgenti negate a causa dell'emergenza Covid. In tutto questo, a parte la gravità di aver ospedalizzato le scuole con danni sul futuro dei bambini e sull'equilibrio delle famiglie comprese le conseguenze economiche che non possiamo neanche immaginare, non capisco come si possa tollerare che dal cinque marzo non sia più possibile andare a trovare i nostri cari negli ospedali quando basterebbe fornirci una tuta protettiva, anche facendocela pagare, da indossare prima di entrare in reparto.
Mi sembra una soluzione anche molto semplice. Ricordiamoci, è brutto dirlo per chi opera con coscienza, che ogni tanto qualche Rsa, qualche asilo ha chiuso perché sono a venuti a galla atroci maltrattamenti. Ora che in questi posti non entra più nessuno sarà impossibile individuare le cose che non vanno oltre al dolore che stiamo provocando a noi stessi e alle persone che amiamo. Sono aumentati suicidi e femminicidi. Fate voi. Io dico che l'unico comportamento responsabile per ora è il distanziamento fisico, la mascherina dove si deve, consideriamoci contagiati e punto; quando si sta male si sta a casa. Se la gravità lo rende necessario vada per l’ospedale ma ricordiamoci che la broncopolmonite non c'entra col Covid, esisteva ben prima del Covid ed è stato stabilito che non ha a che fare col Covid, e gli strascichi li lascia nella maggior parte dei casi. Se a marzo è esploso un massacro e per i protocolli di cura sbagliati e scelte politiche inspiegabili giunte troppo tardi.
Prorogare l'emergenza serve al Governo per giustificare cose che diversamente non verrebbero accettate e a paralizzare il paese. Nel frattempo i 41 bis scarcerati grazie alle leggi in buona fede di Bonafede, gente che ha contribuito a far saltare Falcone, Borsellino e le loro scorte, sono tornati a vivere nei pressi delle vedove e familiari delle vittime in spregio al loro dolore. Per tutti questi motivi la seconda ondata è già in atto, è il Covid è il capro espiatorio di tutto. Ma questo è un problema nel problema. Di certo carri funebri ne vedremo passare tanti con Covid, per Covid, per la paura del Covid, per le conseguenze delle quarantene sia emotive che economiche, perché prima viene il Covid e se hai qualcos'altro aspetti finché non muori. Con queste premesse diamo pure un benvenuto all'autunno e hai suoi soliti malanni che passeranno per straordinari.

Da Fb del 2 ottobre 2020 - Valentina N.
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