MAURO BARBERIS - Stati generali, ma Conte-Talleyrand non si creda Napoleone
Le letture possibili degli Stati generali che aprono oggi a Villa Pamphili sono tre. La prima riguarda i rapporti fra Italia ed Europa, ed è un’operazione di marketing. Che poi non è una parolaccia: la pubblicità è l’anima del commercio, ma anche della politica. Se vogliamo convincere l’Europa che aiutandoci non butta via i suoi soldi (e i nostri), una passerella di stelle del made in Italy e di “menti brillanti” reclutate rigorosamente fuori dalla politica non può far troppi danni. Anzi, è un’occasione per allacciare rapporti importanti per il paese. Conte c’è già riuscito con Donald Trump e Angela Merkel: perché non riprovarci con Ursula von der Leyen e Christine Lagarde? Peccato solo che il centrodestra abbia declinato l’invito: la sua sola presenza avrebbe spaventato le due ladies, convincendole ad allentare i cordoni della borsa.
La seconda lettura riguarda la politica interna. Forse il prof. “Giuseppi” Conte non passerà alla storia come statista: ma come mediatore sì. Chi altri mai avrebbe saputo mediare fra M5S e Lega, per poi sostituire la seconda con il Partito democratico? Ora il nostro Talleyrand ci riprova con Italia ed Europa, da anni sospettose l’una dell’altra. I professionisti della politica sospettino pure che si sia montato la testa, che voglia fare un proprio partito sopra il 10%. Speriamo di no: sennò domani chi media al suo posto? Talleyrand non può pretendere di diventare Napoleone.
La terza lettura è un po’ più seria, perché riguarda tutti noi italiani. Nelle interviste rilasciate a raffica, Conte ha sciorinato una lista di priorità: internet, internet e poi ancora internet. (Non è vero, c’è anche l’alta velocità, persino fra Roma e Genova…). Facendo tutti gli scongiuri del caso sull’ostilità dei paesi “frugali” e del blocco di Visegrad, però, dobbiamo essere consapevoli che un’occasione simile non ci capiterà mai più. Sicché dieci giorni di Stati generali, a porte chiuse e senza streaming, quindi senza spettacolarizzazione, diventano un’occasione irripetibile per guardarci negli occhi e chiederci cosa vogliamo fare da grandi.
E qui vorrei rivolgermi anch’io al collega Conte, con tre osservazioni. Primo, pensare a “Un paese completamente digitale”, come recita uno dei dieci punti del suo programma, fa un po’ sorridere. Colmare il digital divide, creare una rete nazionale, incentivare i pagamenti elettronici, certo, sono il minimo sindacale. Proprio l’esperienza del lockdown, però, dovrebbe averci insegnato che internet rimedia ad alcuni mali ma ne genera altri: basti pensare all’app Immuni, avviata verso un prevedibile flop, o all’insegnamento a distanza, che scarica la gestione dei figli sulle famiglie.
Secondo: il vero problema di questo paese è l’amministrazione, pubblica e privata. Come ha spiegato un altro nostro collega, Sabino Cassese, è inutile ricevere milioni di euro se poi le amministrazioni statali e regionali litigano su come spenderle, e se i siti delle banche collassano ancora a giugno per erogare i mutui da venticinquemila euro proprio come quelli dell’INPS due mesi prima. Terzo, la cosa più europea, e non mediorientale, che vorremmo avere è la giustizia: sia sociale (combattere l’aumento delle disuguaglianze, pagare meno tasse ma pagarle tutti), sia civile e penale (velocizzare i processi, depenalizzare, migliorare la qualità della legislazione). Ma queste cose il prof. Conte, specie il giorno dopo la testimonianza resa ai Pm di Bergamo, le sa meglio di me.
Mauro Barberis
(13 giugno 2020)
Scritto sabato, 13 giugno, 2020 alle 12:57 nella categoria Mauro Barberis. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0.
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6 commenti a “MAURO BARBERIS - Stati generali, ma Conte-Talleyrand non si creda Napoleone”
• giacomo scrive:
13 giugno 2020 alle 18:32
La mia semplice opinione è che pur avendo molti contro, anche gratuitamente, il Primo Ministro Conte e , alcuni suoi ministri, stiano tentando di dare una sterzata positiva a questo nostro paese impaludato da troppo tempo . Le difficoltà sono enormi ma , credo, sarebbe utile per tutti cercare di dare , seriamente, una mano . Un atto di buona volontà .
• E Sem scrive:
13 giugno 2020 alle 20:01
Non conosciamo ancora il finale della telenovela "lo straniero dagli occhi a mandorla che ti toglie il respiro". Si pensa che la parola fine apparirà tra poche puntate. Da ora si deve pensare al copione della prossima serie, il titolo lo conosciamo: "si può morire soffocati dal denaro?" Il regista "per caso" della prima serie " per caso", con la nuova vuole "stupire" ne va la sopravvivenza della casa di produzione, vuole dimostrare di essere uno che il mestiere lo conosce. Esperti europei, finanziatori indispensabili hanno "già scritto" buona parte del copione, un ottimo lavoro, complesso: un possibile capolavoro. Il compito del regista si e' fatto arduo: bisognerebbe avere dei veri attori, non dei raccomandati e dei mantenuti con nessuna speranza. Abito buono, un salotto con ospiti "presentabili e parlanti" mescolati ai soliti rubagalline attori imbavagliati potrebbe essere l' unico modo per confondere i finanziatori. In qualche modo si deve cominciare, buona fortuna!
• Maria Cristina scrive:
14 giugno 2020 alle 03:17
Gentile Barberis, quel "giuseppi"... Suvvia, questi trucchetti da avvocatuccio di provincia! depotenzia tutto ciò che viene scritto dopo, l' attewnzione del lettore si focalizza lì.
per quanto riguarda Conte due considerazioni: non sapremo mai come, in questo tsunami, si sarebbe comportato qualcun altro. Lui, nel bene e nel male ha messo la faccia su tutto, mentre tutti gli altri - proprio tutti , maggioranza, opposizione, media, Confindustria, Vaticano, Sindacati... - si sono limitati a cannoneggiare, depotenziare, dileggiare. Tutto e sempre.
Da parte dei media è stato tutto un "le nostre fonti", "si dice", "trapela", "pare" in stile vergognosamente mafioso. Si metteva in giro un fake - corredato da un inutile "pare" oppure "leggiamo sui giornali": i giornali che si informano sui giornali? - e lo si commentava incessantemente, con i soliti "ospiti" chiamati alla bisogna per cannoneggiare.
Dalle "gabbie di plexiglass" della Azzolina che comunque farà sbaglierà e tra l' altro non ha ancora deciso nulla (e non è sola, ma i vice e i sottosegretari sono PD e quindi non compaiono), allo scandalo assoluto della notizia - tra l' altro ampiamente annunciata dalla Lombardia - della quarantena estesa a tutto il Paese, che ha determinato l' esodo verso Sud.
I media tutti eccitati l' hanno immediatamente propagata urbi et orbi, nottetempo, con la scusa che "le notizie, comunque ricevute, si danno". Peccato che si diano tanto sollecitamente "certe" notizie e non tante altre.
Chi pagherà per questo? Nessuno: i media hanno in mano il Paese - sappiamo solo quello che ci dicono, ricordiamolo sempre - e sono l' arma di gran lunga più efficace del potere. Ma se è vero che "eravamo in guerra", provo ad immaginare cosa sarebbe successo se i media del tempo, venutine a conoscenza, avessero sgandierato urbi et orbi, tutti soddisfatti, in anteprima ... lo sbarco in Normandia o un' altra operazione bellica cruciale. A meno che, ovviamente, non fossero in mani nemiche, e questo è esattamente quello che è accaduto qui.
Dal primo momento è stato un continuo bombardare, qualsivoglia cosa si cercasse di fare. Sono d' accordo con Nadia Urbinati: Conte ha retto, anche se in completa solitudine e con tutti gli altri poteri dello Stato che sgomitavano per un posto al sole.
Forse non ricoirdiamo già che: i Governatori non facevano altro che chiedere autonomia, di lasciar fare a loro perchè "conoscevano il territorio". Lo stesso chiedevano i Sindaci, salvo poi nascondersi tutti dietro alle decisioni del Governo (cioè di chi ci metteva la faccia: Conte). I virologi dal primo momente litigavano tra loro per una più o meno pagata visibilità. L' OMS diceva e negava. I tamponi - competenza delle Regioni - non venivano fatti ( ed ancora è così) per timore di dare "numeri" troppo alti. Le sanità - Regionali, ricordiamolo - più o meno "eccellenti" rivelavano che gli inutili Direttori Sanitari, dopo un mese e più di immagini terrorizzanti da wuhan, non avevano in magazzino neppure una mascherina, ed ai dubbi del Paziente 1 (si fa per dire) gli operatori sanitari rispondevano.
• Maria Cristina scrive:
14 giugno 2020 alle 03:58
... scusate ...
rispondevano con dileggio.
Devo continuare?
Insomma, il Paese era pressochè in ginocchio - in recessione ormai, e da tempo: un continuo "non ci sono i soldi" - un pallone gonfiato dai piedi d' argilla.
Ora si millante che "tutto combierà". Non cambierà un bel nulla. Per ora ci sono segnali di aumenti selvaggi per tutti i beni e servizi: il Mercato si sta "autoregolando"? Già che la gente non compra la facciamo spendere di più? Ma è proprio vero che ci siamo impoveriti se pare che l' unica preoccupazione siano le vacanze senza "assembramenti"? Come al solito molte saccocce si sono ben riempite e si riempiranno.
Sono tutti in attesa che passi la buriana - sanitaria ed economica - lasciando che il solo Conte continui a metterci la faccia. Intanto tutti continuano ad avvelenare i pozzi: nonostan tutto e tutti l' Avvocato rimane popolare ( e ciò dovrebbe dire molto riguardo la"percezione" che hanno gli Italiani degli altri politici). Poi tutto tornerà come prima, magari con un Governo di "unità nazionale" con a capo, ovviamente, il miglior fico del bigoncio : piangerà in diretta? Ed il bicchiere diventerà mezzo pieno.
Ora si muove anche la Magistratura: Conte è "indagato". Pardon, mi correggo: "persona informata sui fatti". Intanto il PM Rota viene reiteratamente mostrato entrare a Palazzo Chigi: potenza delle immagini.
Chi indagherà sulla famosa partita di calcio giocata a Milano a contagio già conclamato? E sui virologi che "è meno di una influenza"? E sui Direttori Sanitari impreparati? E sulla fake news sparate sui giornali? E sulla pubblicazione delle notizie che hanno determinato l' esodo al Sud?
In questo momento le "responsabilità" sono tantissime, come sempre succede in situazioni simili. Si poteva certamente fare diversamente.
Col senno di poi, e di chi non aveva responsabilità. O le aveva ma si è tenuto ben nascosto.
Bonaccini, ad esempio, "appare" ovunque solo ora: l' Emilia Romagna seconda per contagi ed anche per morti nelle RSA - a Reggio Emilia è stata una strage seconda solo al Trivulzio - si è ben guardato dal comparire sui media che mai lo hanno chiamato in causa ed ora gli fanno fare, data questa verginità, la figura dello statista: le Sardine sono state create per lui ed un futuro radioso gli è da tempo stato apparecchiato.
Se fosse apparso ai tempi del disastro, invece... Ma il suo posto è stato preso dal Governatore del Piemonte, dove i contagi ed i decessi sono stati minori ma... non è Renziano. Se si fossero date le notizie per numero di contagi e non per appartenenza politica, l' immagine del Nostro, tanto "rinnovata" ( ma chi lo ha trasformato così da tamarro? Toscani?) avrebbe fatto la fine di quella di Gallera e Fontana. Ma solo di Trivulzio si è parlato e si parla ( e si indaga).
Anche le "indagini" saranno come al solito, "mirate", e come al solito serviranno alla bisogna.Solo alcuni politici saranno "indagati". Pardon, "informati sui fatti.
Azzardo una previsione: quelli targati Lega/Salvini?
Nulla di nuovo sotto il sole. E' tornata anche quella che pare l' unica occupazione degli Italiani: la "movida". Senza lo sballo pare che giovani si stressino. Dobbiamo "tornare ad abbracciarci" (!!!???).
Forse è per questo che abbiamo avuto tanti contagi: nel Nord Europa si "abbracciano" molto meno. E forse tengono qualche mascherina in magazzino. E senza chiederle direttamente alla Merkel. Che sa che cos'è l' R0. A differenza dell' Assessore alla Sanità della Regione eccellente che non l' ha ancora imparato dopo mesi di morti.
E poi facciamo le pulci a Conte.
Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. E non solo eufemisticamente, purtroppo. E senza telecamere.
• Orace scrive:
14 giugno 2020 alle 10:08
Caro Mauro, in un paese dove da Roma in giù un cittadino su tre si alza alla mattina e pensa a come fottere lo Stato o i suoi simili, dove la pubblica amministrazione è improvvisata e sovradimensionata, (sempre da Roma in giù)per bravo che possa essere il nostro Talleyrand, io la penso come il primo ministro Austriaco e altri paesi del nord Europa; aiutare l'Italia sono soldi buttati, che andranno alle mafie, che si aiutino da soli, visto che affermano di essere un grande paese industriale e manifatturiero; e allora qual' è il vero problema? Perché siamo costretti a tenere livelli di burocrazia assurdi? Perché abbiamo 7 milioni (settemilioni) di malavitosi pronti a fottere tutto e tutti, e per tanto che il nord lavori, il sud devasta; società, economia, ambiente, tutto, come le cavallette.
• Maria Cristina scrive:
16 giugno 2020 alle 03:43
@ Orace. Senza "burocrazia" - leggi intoppi ma anche regole - sarà un "liberi tutti". Anzi, un "liberi solo alcuni", temo.
Ovviamente gli amici degli amici, con mazzette a favori alla mano.
Attenzione di non buttare il bambino con l’acqua calda: è proprio lì che si vuole arrivare.
E sempre più spesso i "malavitosi" hanno i colletti bianchi, una vita "al di sopra di ogni sospetto" ed i santi in Paradiso ( e non è un eufemismo).
Da -
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