LA-U dell'OLIVO
Novembre 22, 2024, 08:49:53 pm *
Benvenuto! Accedi o registrati.

Accesso con nome utente, password e durata della sessione
Notizie:
 
   Home   Guida Ricerca Agenda Accedi Registrati  
Pagine: [1]
  Stampa  
Autore Discussione: Miseria generata dalla partitocrazia, occorre cercare le cause?  (Letto 7914 volte)
Arlecchino
Global Moderator
Hero Member
*****
Scollegato Scollegato

Messaggi: 7.763


Mostra profilo
« inserito:: Giugno 06, 2020, 09:30:31 pm »

Essere DIFFERENTI non è un punto di partenza, ma un traguardo da raggiungere.
Essere DIFFERENTI non lo si può essere se non ci si confronta, in pensieri ed opere, con gli Altri.

I DIFFERENTI, come Noi, che si ritengono una umanità dal pensiero libero, possono far parte di un Partito o un Movimento o una Associazione?
Certamente sì, ma in modo differente dal consueto essere di parte.
 A noi interessa il Confronto non lo scontro tra le parti.

Essere DIFFERENTI come Noi, significa utilizzare SEMPRE la Buonafede nel sostenere le proprie idee e dichiarare i propri obiettivi sociali e politici.

---

Tenuto conto che nella popolazione le differenze caratteriali, ambientali, comportamentali, sono molteplici, l'elenco nelle caratteristiche, sia in qualità, sia in quantità, sarebbe esteso, riteniamo di sintetizzare in due grandi metodi nell’agire nei comportamenti sociali delle persone, arrivare alla consapevolezza nell'essenza del non dover convivere nella schiavitù imposta dalla parte meno onesta della società.

Ovviamente la nostra Differenza vogliamo sia espressa e compresa tra gli avversari dei Disonesti e degli ambigui Predoni del Potere per il Potere

Come esempio negativo elencheremmo, nella politica e nel sociale, l'AGIRE in MALAFEDE tipico di quei movimenti che negli ultimi vent'anni hanno usato e abusato di questa tecnica per inseguire, ottenere e mantenere il consenso nella parte più sprovveduta, egocentrica ed egoista della popolazione.

Movimenti con obiettivo unico, predare il Potere senza alcun programma sociale utile alla comunità, nell'unico intento di acquisire con ogni mezzo il consenso e farne arma di conflitto anti-Stato democratico e anti-Europeo.     

La Lega Nord è l'esempio più eclatante e di maggiore diffusione sul territorio regionale veneto e lombardo delle caratteristiche peggiori di questo modo di agire, spargere l'Odio per gli Altri, diffondere le Paura del diverso con il razzismo fatto religione, ingannare prendendo ogni PRETESTO per esaltare propri falsi meriti. 
     
ggiannig

« Ultima modifica: Giugno 16, 2020, 12:30:51 pm da Arlecchino » Registrato
Arlecchino
Global Moderator
Hero Member
*****
Scollegato Scollegato

Messaggi: 7.763


Mostra profilo
« Risposta #1 inserito:: Giugno 14, 2020, 06:42:55 pm »

Differènza

Vocabolario on line

differènza s. f. [dal lat. differentia, der. di diffĕrens -entis: v. differente].

1. a. L’esser differente; mancanza di identità, di somiglianza o di corrispondenza fra persone o cose che sono diverse tra loro per natura o per qualità e caratteri: piccola, poca, grande, enorme d.; d. intrinseca, sostanziale; d. di colore, di sapore, d. di grado, d’età (e determinando la misura: la d. è solo di pochi punti; tra i due fratelli c’è d. di quattro anni); fra me e lui c’è grande d.; bisogna far d. tra le parole e i fatti; non ci vedo, non ci trovo d.; non fare d. fra due persone o cose, non vederci diversità, metterle sullo stesso piano; in locuz. impersonali: tra i due (o tra le due offerte e sim.) c’è una bella d., quando si vuole significare che una persona o una cosa è molto superiore o inferiore a un’altra; puoi andare o restare, per me non c’è (o non fa) differenza. Come locuz. avv., a differenza di, diversamente da: a d. di te, io in questi casi riesco a mantenermi calmo; il tempo oggi è sereno, a d. di ieri. b. Con accezione più partic., in filosofia, per d. s’intende l’alterità, ossia la non identità, tra cose appartenenti allo stesso genere e aventi in comune la qualità per cui differiscono (figura, forma, colore), sicché la differenza implica sempre una determinazione. Anche, il carattere o l’insieme di caratteri che costituiscono la differenza stessa: così, nella classica esemplificazione aristotelico-scolastica, la «razionalità» è la differenza (d. specifica) dell’uomo da altro ente dello stesso genere animale (v. anche definizione, n. 2 b).

2. Con accezioni specifiche: a. In matematica, il risultato dell’operazione di sottrazione: la d. tra 10 e 7 è 3 (10 − 7 = 3); differenza (o ragione) di una progressione aritmetica, la quantità (costante) per cui differiscono due termini consecutivi. b. In fisica, in chimica e nella tecnica, lo scarto tra i valori di determinate grandezze o di determinati parametri: d. di fase, di potenziale, d’immersione, ecc., v. rispettivamente fase, potenziale, immersione, ecc. c. In statistica: d. media, l’indice di variabilità che si ottiene calcolando tutte le differenze che si possono eseguire tra i varî termini di una serie e facendo la media delle differenze stesse; d. interquartile, l’indice di variabilità che si ottiene dalla differenza tra il 3° e il 1° quartile di una distribuzione. d. In psicologia, d. personale, sinon. di equazione personale (v. equazione, n. 5).

3. letter. Dissidio, contrasto, discordia, o lite, controversia: nacque una d. tra le due famiglie; accomodare, appianare le d. tra gli uomini; erano in questi medesimi tempi intra la Chiesa romana e la greca alcune d. (Machiavelli); intervengono spesso differenzie tra un gentilomo e l’altro, onde poi nasce il combattere (B. Castiglione); accomodar differenze, e proteggere oppressi (Manzoni).

Da treccani.it
Registrato
Arlecchino
Global Moderator
Hero Member
*****
Scollegato Scollegato

Messaggi: 7.763


Mostra profilo
« Risposta #2 inserito:: Giugno 14, 2020, 06:46:39 pm »

Benedetta Tobagi, il tuo essere "differente", l'abbiamo già apprezzato da tempo.

Ancora pochissimi su Fb, speriamo di meritare presto il tuo consenso per essere tra noi.

ciaooo da Arlecchino Euristico.
Registrato
darwin
Jr. Member
**
Scollegato Scollegato

Messaggi: 57


Mostra profilo WWW
« Risposta #3 inserito:: Marzo 18, 2021, 11:12:54 am »

Nobili decaduti.

Così possiamo definire gli italiani. Un punto di partenza per risollevarsi è chiedersi per mano di chi.

Fra qualche giorno saremo invasi dal ricordo di Vivaldi per la sua più famosa composizione, quest'anno, forse, mi accomunerò in questa celebrazione. Cosa quanto mai sterile, gli italiani ascolteranno distrattamente la magnifica composizione ed un attimo dopo l'avranno dimenticata, come sempre facciamo, per sprofondarci nell'ignavia della non cultura e della arretratezza.

Un po' come tanti si esaltano e commuovono ascoltando il "Canto degli Italiani" di Mameli che accompagna le partite della nazionale di calcio, per poi tornare ad essere tifosi di una piccola squadra, urlare contro il giocatore della squadra opposta anche se veste la maglia azzurra.

A volte giustamente, a volte no, imputiamo ad una sorta nepotismo imperante le scelte, a volte tifosi stupidi a volte civilmente sconvolti dalle scelte sbagliate.

Il nepotismo nasce proprio in Italia.

"nepotismo s. m. [der. di nepote]. - 1. (stor.) [prassi seguita da alcuni papi, nei sec. 15°-18°, di favorire i propri familiari, con il conferimento di cariche e lucrosi uffici]. 2. (estens.) [l'appoggiare parenti e amici nell'assegnazione di uffici, incarichi, ecc.] ≈ clientelismo, favoritismo." (Treccani).

Qualcosa di molto diverso dal delfinato "Fino al 1456, il D. fu appannaggio dei figli primogeniti dei re di Francia, poi fu unito alla corona; il titolo di delfino, puramente onorifico, rimase tuttavia attributo dell’erede diretto al trono." (Treccani).

Anche l'erede al trono rimane indipendente dal Re, potrà fare scelte diverse ed a volte non sarà scelto come Re, mentre il nepotismo porta ad un controllo diretto del prescelto per la carica.

Abbiamo risposto in parte alla domanda ed aver scoperto chi è il primo colpevole della decadenza dell nobiltà degli italiani. Ora chiediamoci perché è possibile, perché avviene che un papa possa infischiarsene del valore degli eletti da lui scelti. Partiamo dai fatti nudi e crudi.

Se il nostro sistema produttivo è arretrato, se la conoscenza è inutile nel conquistarsi lo stipendio, con quello il sostentamento primo motore delle nostre azioni, che senso ha avere cultura, conoscere i grandi momenti della nostra storia, ciò che abbiamo prodotto di grande.

C'è un adagio che recita così: "impara l'arte e mettila da parte". Un sistema surrettizio di tanti piccoli papi rende questo vero, è inutile essere bravi se lo stipendio l'ottieni per fare cose stupide e non dipende dalla tua competenza.

La mediocrità del vivere quotidiano porta all'analfabetismo di ritorno, toglie la capacità critica di scelta e ci lascia nell'illusione di un tifo basato su credi senza senso.


Su questo si basa il potere della più potente lobby che abbiamo in Italia, non di grandi aziende potenti e riconosciute nel mondo, ma di tanti piccoli papi incapaci che hanno avuto l'astuzia di appropriarsi di una piccola parte di potere e poi far rete con altri mediocri.

Questa rete assume potere, campa, grazie a generose iniezioni di elargizioni a spese della comunità, grida "abbiamo bisogno di aiuto" perennemente e l'aiuto arriva a danno delle forze migliori del Paese che ancora producono un po' di ricchezza reale.

Si ramifica, sfruttando il tifo imperante per il primo capetto che passa, porta a scelte elettorali abilmente convogliate sfruttando l'analfabetismo funzionale di ritorno, quando non analfabetismo tout court. Chiedete ad una persona fra 23 ed i 50 anni di oggi chi era Vivaldi, chi era Galileo, chi fosse Foscolo, Petrarca, Dante.

Così arriviamo al danno più evidente che fa sobbalzare tutti e che incita facilmente alla rivolta: la partitocrazia. Quel sistema di condizionamento di tutti i gangli importanti della vita del Paese che possono vedere alla guida anche incompetenti funzionali solo alla lobby su descritta.

I componenti di organismi delicati vengono scelti con il manuale Cencelli, così vediamo partecipare anche chi ha sbagliato tutto nella sua opera, anche banali moltiplicazioni aritmetiche che farebbero rizzare i capelli in testa al povero insegnante della scuola primaria. però bisognava rispettare l'ordine scaturito dalle forze politiche che guidano il Paese.

Il pessimista è un ottimista con esperienza.

Buon Giorno

https://youtu.be/QP73569coeo
Registrato

Arturo Infante detto Darwin detto Mac
arturo.infante@tin.it
Pagine: [1]
  Stampa  
 
Vai a:  

Powered by MySQL Powered by PHP Powered by SMF 1.1.21 | SMF © 2015, Simple Machines XHTML 1.0 valido! CSS valido!