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Autore Discussione: Il regno degli SFASCISTI in Tv, le donne dominano.  (Letto 11978 volte)
Arlecchino
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« inserito:: Maggio 31, 2020, 10:09:58 pm »

Il Caos a cui hanno lavorato da anni (Grillo lo ha dichiarato anni fa) è il grimaldello per disfare l'esistente.

L'italico CAOS non è di oggi, era solo nascosto dietro le facce di bronzo di guasconi e buffoni, … che lo volevano e l'alimentavano.

Ora si è diffuso per partenogenesi, dal Sud al Nord e viceversa.

ciaooo


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« Risposta #1 inserito:: Giugno 19, 2020, 07:15:23 pm »

Dopo la Waterloo della Sanità Regionale Leghista, il Nord secessionista per le sue ambizioni anti-stato e anti-europei, dovrebbe mandare avanti, in campagna elettorale, elementi del personale sanitario.

Hanno subito il disastro, l'hanno risolto come meglio non potevano, pertanto sono gli unici degni di fiducia e sono meritevoli di riconoscenza.

io su Fb giugno 2020.
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« Risposta #2 inserito:: Giugno 19, 2020, 07:24:57 pm »

Il Risparmio degli Italiani e il ronzio costante di mosconi e insetti-predatori che lo circondano.

Tra il voler chiudere i vecchi in casa propria, oppure in ricoveri malfamati, o il massacrarli per fare posto negli ospedali.
Tra il non essere capaci di favorire la non evasione fiscale e pensare ad una patrimoniale per gli onesti. 
Tra l'assistere alla volontà evidente di coprire malvagità di ogni tipo ivi compresa la gestione folle di interi settori delle regioni, che non si capisce perché la si debba sopportare.

Tra-lasciando di nominare di nuovo il cancro delle mafie, della delinquenza organizzata o spontanea e la non sicurezza del nostro vivere male.

Possiamo essere autorizzati a pensare che abbiamo delegato la nostra serenità nazionale a degli incapaci di ottenerla, perché in tutt'altre loro faccende affaccendati?
Se lo pensiamo con convinzione diciamolo con la determinazione NON VIOLENTA necessaria, allo scopo di far smettere l’insulto della PARTITOCRAZIA e delle loro chiacchiere fumogene.

Ma nel contempo dobbiamo ottenere di ostacolare l’opposizione di coloro che usano da anni ogni PRETESTO per mettere i bastoni tra le ruote del nostro difficile progresso sociale, con lo scopo di ingannarci tutti, riempiendoci le orecchie di falsità e mistificazioni usate come armi di distrazione di massa, anche dinanzi a migliaia di morti innocenti causati da ingordigia e cattiva organizzazione (che continuano)!
ggg
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« Risposta #3 inserito:: Giugno 23, 2020, 05:34:23 pm »

Da 84 a 82 anni.

La Sanità Regionale ci ha rubato 2 anni di aspettativa di vita, e … vogliono ancora soldi e potere.

Assurdo, colpevole e complice chi non prende provvedimenti di giustizia.

ciaooo
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« Risposta #4 inserito:: Luglio 16, 2020, 09:18:14 pm »

Tra crisi e banche fallite c'era una volta il Nord-Est

Angelo Allegri - Mer, 10/05/2017 - 08:38
Prima gli imprenditori messi ko dalla crisi, ora i risparmiatori che hanno perso i soldi di una vita nel crac delle banche popolari. Ad Emilia Laugelli, psicologa della Usl Pedemontana dell'alto Vicentino, il lavoro, purtroppo, non manca. È lei a raccontarlo: «Mi viene in mente una signora di un paese vicino a Treviso. Metteva da parte e affidava i risparmi all'impiegato della banca locale, figlio di una sua amica.

"Persa voglia di rischiare"
Per me era come andare al casolin, mi ha detto piangendo. E il casolin da noi è un'istituzione: il salumiere sotto casa che ti conosce e di cui hai una fiducia assoluta. Ogni giorno incontriamo persone, spesso anziani, che per lasciare qualche cosa a figli e nipoti hanno rinunciato alle vacanze o a un vestito nuovo. E adesso, dopo aver visto i propri sacrifici andare in fumo, vivono nello sconforto e, spesso, nella vergogna».

Dal suo ufficio all'Ospedale di Santorso, vicino a Schio, Emilia Laugelli guida il team di 12 psicologi di InOltre, un progetto avviato nel 2012 dalla Regione Veneto. Allora il problema era l'impatto che il crollo dell'economia aveva avuto sulle vite di tanti imprenditori e artigiani e per questo si pensò a un numero verde, attivo 24 ore su 24, in grado di intervenire con personale specializzato. «Nel Nord Est il lavoro coincide con la biografia personale. L'identità si fonda su quello che fai. Si spiega così perché un fallimento professionale può finire per avere conseguenze devastanti». Dagli inizi della crisi c'è chi ha parlato di centinaia di suicidi legati a cause economiche. Emilia Laugelli è prudente: «Stabilire le ragioni di un gesto così estremo è difficile. Certo, tra gli imprenditori, soprattutto nel momento peggiore della recessione, il collegamento era spesso evidente: per la scelta di farla finita proprio in azienda, che poi molto spesso era un semplice capannone o un magazzino, il luogo simbolo della propria sofferenza; oppure perché c'era un biglietto in cui si spiegavano le ragioni del suicidio e accanto alla famiglia si citava Equitalia o il peso di un affare andato male».

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Anche il caso di Antonio Bedin, 69 anni, pensionato, sembra chiarissimo. Aveva impegnato tutto quello che aveva, 500mila euro, in azioni della Banca Popolare di Vicenza. Dei soldi investiti gli sono rimasti in tutto 800 euro; si è sparato qualche mese fa nella sua casa di Montebello Vicentino: «Non ce la faccio più», ha scritto. Come lui circa 200mila famiglie hanno perso i loro risparmi investiti in quote di Veneto Banca, sede a Treviso, e Popolare di Vicenza, quartier generale, appunto, nella città del Palladio. Secondo i calcoli di Unioncamere hanno visto sparire da un giorno all'altro 4 miliardi, a cui si aggiunge un miliardo di patrimonio delle aziende della zona che era stato affidato alle due popolari. Cinque miliardi in tutto che pesano non poco sull'economia della zona. E le cattive notizie non sono finite: un'ondata di licenziamenti viene ormai data per sicura: su 11mila dipendenti dei due istituti ben quattromila sarebbero di troppo.

LA GRANDE FUGA
Nel 2016 l'economia veneta è cresciuta più o meno in linea con quella nazionale (poco meno dell'1% quest'ultima, 1,1% il Pil regionale). Un dato non straordinario, specie se lo si confronta con i dati del passato e i tassi di crescita delle aree più dinamiche dell'economia italiana: l'1,4% dell'Emilia, l'1,3% della Lombardia. «Eravamo la locomotiva d'Italia, adesso siamo in media con Calabria e Sardegna» commenta Gianni Mion, per 30 anni braccio destro di Luciano e Gilberto Benetton, oggi presidente incaricato di rimettere in sesto la nuova Popolare di Vicenza (vedi anche l'intervista nella pagina accanto). Qualche settimana fa la Fondazione Nord-Est, centro di ricerca che ha nel suo capitale tutti i principali operatori economici della zona, ha presentato il suo annuale rapporto. E il tono è stato tutt'altro che trionfale. Anche per aspetti non strettamente economici. Non solo, per esempio, la popolazione del Nord Est sta diminuendo, per effetto dell'invecchiamento comune a tutto il Paese. Ma la regione appare sempre meno attraente: chi parte è più numeroso di chi arriva. Nel 2015, ultimo anno per cui si hanno i dati completi, la regione ha un saldo netto negativo legato all'emigrazione di 10mila abitanti. Ma soprattutto, a partire sono i più qualificati: negli ultimi anni l'area ha perso più di 2mila laureati e 3mila diplomati, che hanno deciso di trasferirsi all'estero. Non un grande segnale per chi voglia puntare tutto sulla modernità tecnologica delle proprie aziende.

Certo, vedere solo ombre sarebbe ingiusto. Tra le regioni italiane il Nord-Est resta l'area con la vocazione più spiccata per l'export, che raggiunge il 39% della produzione contro una media nazionale che è intorno al 28. E se poi si guarda a un’altra ricerca, il tradizionale rapporto di Banca Intesa-San Paolo sui distretti industriali, si nota che tra i 15 distretti con la maggior crescita ben cinque sono in Veneto. A guidare la classifica è l'area del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene; vengono poi le aziende dell'occhialeria di Belluno, il polo alimentare della zona di Verona, il settore delle materie plastiche sparso tra Treviso, Vicenza e Padova, le aziende della termomeccanica del Veronese.

IL MODELLO IN CRISI
Eppure il modello Nord Est resta un ricordo un po' appassito. Una sensazione rafforzata dalle incognite che circondano alcuni marchi che a suo tempo si erano quasi identificati con l'immagine del sistema produttivo veneto. Il futuro di Stefanel, è per esempio affidato a un difficile rilancio e alle decisione del tribunale a cui è affidata la procedura pre-fallimentare. La Benetton (i maglioncini, l'unica area del gruppo familiare con solida base in Veneto) ha giubilato poche settimane fa l'ennesimo amministratore delegato e dal 2012 non fa un euro di utile.

Quanto a Luxottica, una delle corazzate regionali, è alle prese con la complessa fusione con i francesi di Essilor che potrebbe mettere in discussione gli assetti locali del gruppo. «Con la grande crisi economica è cambiato il mondo e le difficoltà sono venute alla luce» dice Francesco Peghin, presidente di Fondazione Nord Est, imprenditore metalmeccanico, già presidente di Confindustria Padova. «Il policentrismo, per esempio. In passato è stato il simbolo della vitalità di tutti i territori della regione. Poi ha mostrato il volto del campanilismo, dell'incapacità di mettere a fatture comune le risorse: dalla finanza al rapporto con le università e i centri di innovazione tecnologica». Rispetto al passato c'è un dato, preoccupante, in più: «Le cifre mostrano una sempre maggiore polarizzazione del sistema produttivo», spiega Peghin. «Cresce il distacco tra le aziende di vertice, le medie imprese internazionalizzate, e tutte le altre, che fanno molta fatica a inseguire».

LA RIVOLUZIONE DEL NORD
Tra le aziende di vertice non mancano i nuovi arrivi, sintomo di un capitalismo che non ha perso la sua energia creativa. Katia da Ros, laurea in economia nella veneziana Ca' Foscari e studi ad Harvard, guida l'impresa fondata dal padre a Corbanese di Tarzo, vicino a Treviso. Irinox, così si chiama, ha di fatto creato un nuovo settore: nata come laboratorio specializzato in quadri elettrici ha sviluppato grazie ad alcuni brevetti l'abbattitore di temperatura, in grado di surgelare il più in fretta possibile i cibi, in modo da conservarne al meglio le caratteristiche. Il gadget ha fatto breccia tra chef stellati e pasticcerie di grido. Il risultato è che la crescita del fatturato (oggi superiore ai 50 milioni) è stata negli ultimi anni sempre a due cifre e il prodotto viene esportato in 80 Paesi. «Quello del Nord Est è stato un modello che ha funzionato, un laboratorio di coraggio e di voglia di fare», dice la da Ros. «Naturalmente ogni ciclo vive fasi diverse e se non si evolve è destinato a finire. Da noi in passato la famiglia è stata un punto di forza, ma anche un limite alla crescita. Il compito dei giovani imprenditori è quello di rimettere in discussione il modello tradizionale. E la prima cosa da fare è aprire all'esterno l'azienda, managerializzarla, alzare il livello delle competenze. Il principio è che non c'è più un cavaliere bianco solo al comando, l'imprenditore vecchio stile, che tutto sa dell'azienda e con cui l'azienda si identifica totalmente. Oggi le cose si sono fatte più complicate».

A sparigliare i termini del problema è Giuseppe Berta, docente di storia contemporanea alla Bocconi di Milano. «Il modello Nord Est è durato una stagione, semplicemente perché il Nord Est come lo pensavamo una volta non esiste più, così come non esiste più il vecchio triangolo industriale. Il Nord Ovest era l'area delle grandi imprese fordiste e il Veneto si definiva per differenza, come il luogo della media azienda, dello spontaneismo imprenditoriale. Le grandi industrie sono sparite, identificare Torino come sede della Fiat ormai globalizzata è un errore. Oggi la più grande azienda torinese è la Lavazza. Le due parti dell'Italia del Nord sono andate convergendo verso un unico modello di media azienda internazionalizzata. E dunque oggi esiste solo il Nord, un grande bacino padano che va dal Veneto al Piemonte, che vede Milano come cerniera e tende sempre più a integrarsi con l'Italia centrale. E il problema vero è che questo blocco si sta allontanando dal Sud, che non tiene il passo ed è sempre più in difficoltà».

Ritratto di nando49
Mer, 10/05/2017 - 10:21
Le banche fallite nelle loro nefandezze si sono rifatte sulla parte più debole ovvero pensionati e lavoratori. Agli "amici" a cui avevano prestato soldi (non restituiti) non è successo nulla. Ma il sistema banche è "sostenuto" dal governo che coglie sempre occasione per aiutarle a sfavore dei clienti. Sono appena stato in banca dove mi è stato comunicato che fra qualche mese il costo del C\C salirà a circa 10 euro\mese naturalmente a interessi zero che poi diventano negativi con le spese. Il tutto nel silenzio più assoluto di chi dovrebbe gridare allo scandalo.
Ritratto di Zizzigo
Zizzigo

Mer, 10/05/2017 - 11:20
La "questione meridionale" è, oramai, diventata una "questione nazionale" grazie alle politiche economiche scellerate. Tutto quello che riesce ad andare avanti lo fa solo per forza d'inerzia... ma non potrà durare ancora a lungo.

Da - https://www.ilgiornale.it/news/cronache/crisi-e-banche-fallite-cera-volta-nord-est-1394479.html?fbclid=IwAR1770lBp97jGqIJr9jaqtLG3cWQ_ny1bVpNZQoe-cVBPr--4VQZHE8odiw
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« Risposta #5 inserito:: Luglio 31, 2020, 09:13:56 pm »

Oggi 29 luglio 2020 accade in una Provincia del Veneto:

il medico di base prescrive esami radiologici per un mal di testa plurisettimanale, il paziente ha ottenuto (dopo 1 ora di tentativi telefonici) appuntamento in radiologia, all'inizio di dicembre 2020.
- Costo 45 euro di ticket.


Stessa provincia veneta, stessi esami radiologici, appuntamento in struttura privata convenzionata appuntamento domani 30 Luglio 2020.
- Costo 39 euro

Non è un caso isolato, ma sta diventando la norma.

ciaooo

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« Risposta #6 inserito:: Agosto 05, 2020, 05:56:13 pm »

Ecco i cospirazionisti di Francia e Germania | Rep

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https://rep.repubblica.it/pwa/longform/2020/08/04/news/ecco_i_cospirazionisti_di_francia_e_germania-263738980/

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« Risposta #7 inserito:: Agosto 05, 2020, 06:01:19 pm »

Veneto, rottura tra Zaia e Crisanti: la storia di un feeling mai nato, con la seconda ondata del Covid e le elezioni sullo sfondo

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Dopo mesi di polemiche il governatore sposta la regia dei laboratori da Padova a Treviso.

Polemico il virologo, che ha isolato il primo focolaio a Vo':

https://www.repubblica.it/cronaca/2020/08/04/news/coronavirus_zaia_cambia_il_sistema_di_prevenzione-263737841/

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« Risposta #8 inserito:: Agosto 05, 2020, 06:06:03 pm »

Coronavirus, anticorpi in oltre 1,4 milioni di italiani: 6 volte più dei casi registrati

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Arlecchino Batocio

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I primi risultati dell'indagine sierologica condotta su 64.600 persone da ministero della Salute e Istat.

I più colpiti dal Covid operatori della https://www.repubblica.it/cronaca/2020/08/03/news/coronavirus_istat_analisi_sierologica-263634485/

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« Risposta #9 inserito:: Agosto 10, 2020, 06:03:28 pm »

Coronavirus, anticorpi in oltre 1,4 milioni di italiani: 6 volte più dei casi registrati

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>

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I primi risultati dell'indagine sierologica condotta su 64.600 persone da ministero della Salute e Istat. I più colpiti dal Covid operatori della Sanità e ristoratori.

Sabbadini: "I dati dicono che i contagiati sono una piccola parte, ma che non si può assolutamente abbassare la guardia, conta molto la responsabilità individuale"

https://www.repubblica.it/cronaca/2020/08/03/news/coronavirus_istat_analisi_sierologica-263634485/
 
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« Risposta #10 inserito:: Settembre 11, 2020, 11:40:53 am »


Posta in arrivoDe Benedetti: «Io duro su Berlusconi? No. Ha corrotto un giudice, cosa c'é di peggio?

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https://www.corriere.it/politica/20_settembre_05/de-benedetti-io-duro-berlusconi-no-ha-corrotto-giudice-cosa-c-peggio-2cde0456-efaa-11ea-94cc-1f80cc642b17.shtml

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« Risposta #11 inserito:: Settembre 26, 2020, 05:31:53 pm »

Slitta la legge elettorale: maggioranza senza accordo, prima grana per Conte | Rep

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>
gio 24 set, 08:02 (2 giorni fa)
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https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/09/23/news/slitta_la_legge_elettorale_maggioranza_senza_accordo_prima_grana_per_conte-268326342/
 
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« Risposta #12 inserito:: Settembre 27, 2020, 04:00:52 pm »

IL PROCESSO dal nostro inviato VICENZA In Popolare Vicenza le baciate c'erano

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ggiannig <ggianni41@gmail.com>

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https://www.ilgazzettino.it/pay/nordest_pay/il_processo_dal_nostro_inviato_vicenza_in_popolare_vicenza_le_baciate_c_erano-5486396.html
 
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« Risposta #13 inserito:: Ottobre 12, 2020, 04:32:33 pm »

La rete delle tre inchieste che si stringe intorno a Fontana | Rep

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08:48 (7 ore fa)
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https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/10/11/news/la_rete_delle_tre_inchieste_che_si_stringe_intorno_a_fontana-270263932/
 
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« Risposta #14 inserito:: Ottobre 14, 2020, 08:18:51 am »

In ritardo e a peso d'oro: il pasticcio lombardo sui vaccini influenzali | Rep

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lun 12 ott, 08:47 (2 giorni fa)
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https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/10/11/news/in_ritardo_e_a_peso_d_oro_il_pasticcio_lombardo_sui_vaccini_influenzali-270262688/
 
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