Approfondimento Coronavirus
Allarme Inps: i morti sono 20.000 in più di quelli ufficiali
21 MAGGIO 2020
L’Istituto contesta i dati della Protezione civile. Migliora nella fase 2 la situazione in Lombardia
DI MICHELE BOCCI
La situazione della Lombardia migliora. È il primo, parziale, responso dei dati i analizzati dalla cabina di regia di ministero e Istituto superiore di Sanità per realizzare la seconda edizione del monitoraggio della fase 2. Dopo la prima analisi, che risale a sabato scorso, la Lombardia era una delle tre regioni considerate a rischio moderato. Le altre due erano Umbria e Molise ma come più volte detto anche dall'Istituto la loro situazione non era preoccupante, perché comunque il numero di casi era molto basso.
Per quanto riguarda la regione guidata da Fontana, il problema non era il numero di nuovi contagi, che in base ai parametri scelti dalla cabina di regia non preoccupano anche se restano di gran lunga i più elevati d'Italia, ma l'"alto impatto sui servizi assistenziali". Quel parametro, che si basa sulla percentuale di letti ospedalieri impegnati sul Covid rispetto al totale, sarebbe migliorato in questi giorni. Da venerdì scorso a ieri in Lombardia sono state dimesse 586 persone, circa il 14% del totale, e dalle terapie intensive sono usciti in 50. Anche per questo sono aumentati i posti per gli altri malati.
Probabilmente per questo la situazione è considerata meno grave. Sono comunque molti gli indicatori osservati dalla cabina di regia, in tutto 21 e hanno a che fare anche sulla rapidità a fare i tamponi e sulla capacità di comunicare dati completi ai fini del monitoraggio.
E' stabile il numero dei nuovi casi in Italia. Ieri sono stati 642, contro i 665 di mercoledì.
La Lombardia ne registra quasi la metà, 316, e cresce in un giorno di una ventina di diagnosi. Anche i numeri dei morti restano stabili. Ieri sono stati 156, cioè 5 meno del giorno prima, e per un totale che ha raggiunto i 32.486 decessi. Notizie positive continuano a arrivare dagli ospedali, dove calano i ricoveri, con un meno 355 in un giorno (le terapie intensive hanno segnato un -36). I ricoverati, che sono stati anche più di 30mila nei giorni più difficili, sono scesi sotto 10mila: 9.269.
Secondo l'Inps mancano quasi 20mila morti nel conteggio delle vittime della Protezione civile. "La quantificazione dei decessi per coronavirus, condotta utilizzando il numero di pazienti deceduti positivi fornito su base giornaliera dal dipartimento della Protezione civile - si spiega dall'Istituto - è considerata poco attendibile, in quanto influenzata non solo dalla modalità di classificazione della causa di morte, ma anche dall'esecuzione di un test di positività al virus". Si sottolinea come le rilevazioni di regioni e Protezione civile non tengano conto dei decessi avvenuti a domicilio.
Nello studio dell'Istituto si rilevano i decessi medi avvenuti negli ultimi cinque anni nei mesi da gennaio ad aprile e poi si osserva cosa è successo quest'anno. A gennaio e febbraio, come ormai noto, c'è stato un calo della mortalità, probabilmente perché l'influenza non è stata molto violenta. Ci sono stati infatti 10mila meno morti rispetto a quanto attesi.
A marzo ed aprile, invece, ci sono stati ben 46.909 morti in più. Visto che quelle per Covid sono state, in base ai dati della Protezione civile, 27.938, ci sono 18.971 decessi non previsti che devono in qualche modo essere classificati.
Inps quando sottolinea che "la distribuzione territoriale dei decessi strettamente correlata alla propagazione dell'epidemia e la maggiore mortalità registrata degli uomini rispetto alle donne è coerente con l'ipotesi che la sovra-mortalità sia dovuta a un fattore esterno, in assenza del quale una eventuale crescita di decessi dovrebbe registrare delle dimensioni indipendenti sia dal territorio che dal sesso".
Da -
https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/05/21/news/allarme_inps_i_morti_sono_20_000_in_piu_di_quelli_ufficiali-257309999/